DOPO 50 ANNI SONO I PRIMI AD ENTRARE
NELLA STORIA D'ITALIA
Lunedì 6 ottobre 1997
Roma ci regala un'altra giornata di sole.
Cimitero Campo Verano. Arciconfraternita dei Trapassati.
Tomba del Barbarigo: per Coloro che «caddero combattendo alle porte di
Roma» e che quasi di nascosto qui avevamo inumato quasi 50 anni fa.
Sono con Alberto Giorgi, Renzo Palmili e il giovane addetto del
Commissariato generale Onoranze ai Caduti in guerra del Ministero della
Difesa.
La pietra tombale rotola: la cripta è aperta.
Un attimo sull'attenti: si è irrigidito anche il giovane soldato che guida
il camion del Ministero della Difesa.
Gli uomini della squadra lavorano in silenzio. La tomba è molto profonda:
occorre spostare file e file di cassette, che sono più di cento. Chiedono
a noi spiegazioni e come muoversi.
Arriva, tirata su dalle corde, la prima cassetta: ha sul fianco una S,
quella lettera che, nel 1974, avevamo ridisegnata con Sandro Pocek.
Nelle mie annotazioni di allora, leggo: « ... dentatura perfetta, pezzi
di camisaccia blu di marina, molto giovane, ossa sminuzzate ... » ...
di chi? Quale madre ha disperatamente pianto per Lui?...
Arriva la seconda, la terza, la quarta: poi, incertezze.
Ancora le corde tirano su cassette che andiamo a interpretare secondo i
nomi incisi sui coperchi: ecco Alfonso Calzavara, ecco Conte Vincenzo,
ecco Spagna Alberto.
Anche Bardelli si allinea accanto a loro.
Sette sconosciuti: le difficoltà burocratiche, gli ostacoli.
La pietra tombale scivola sui Tanti che ancora una volta rimangono laggiù.
Ma quei sette proseguono per quel cammino che abbiamo tanto tenacemente
voluto e noi, per Loro, chiudiamo la nostra battaglia e tra qualche giorno
Li saluteremo al Campo della Memoria.
Amici nostri, eterni ventenni, grazie anche per questi momenti di
esaltante conquista della verità storica.
Raffaella Duelli, ausiliaria del Btg Barbarigo
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(e nell'anno 2000, la traslazione al "Campo
della Memoria")
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