Il Collegio dei Ragionieri di Bergamo è stato costituito nel 1893 e, con 420 iscritti, rappresenta oggi una realtà molto radicata nel tessuto economico locale costituendo un valido supporto allo sviluppo ed alla gestione di numerose realtà produttive private e pubbliche.
Collabora con le principali istituzioni operanti nella provincia (Enti Pubblici, Università, Fondazione per la Storia Economica di Bergamo) e ha prodotto varie pubblicazioni per sostenere la divulgazione della bibliografia dei volumi, dei trattati e delle pubblicazioni in tema di Ragioneria, Tecnica e Matematica (alcuni dei quali risalenti al XV secolo) esistenti presso la prestigiosa Biblioteca Civica A. Maj di Bergamo.

 

Il "LO SHU" - Il simbolo dei Ragionieri Commercialisti

Iscritto nel cerchio, la forma geometrica più consueta nelle operazioni documentarie (timbri, sigilli, bolli, eccetera), il simbolo si ispira otticamente alla scrittura del sistema decimale di numerazione sumero, databile al 3000 avanti Cristo.

L’ immagine grafica, costituita da 45 segni circolari (i numeri come venivano impressi dai Sumeri) allude al più noto dei "quadrati magici" della Cina antica, il Lo Shu, simbolo dell’ armonia universale.

La sua proprietà particolare è che la somma dei numeri di ogni riga, colonna e diagonale dà costantemente 15.

L’ unione concettuale di questa figura, che secondo i cinesi racchiude in sé tutti gli arcani della matematica, con la scrittura contabile tramandataci dalle tavolette in terracotta della Mesopotamia, vuole esprimere un tributo alle origini storiche della ragioneria.

Figura ispiratrice e modello del ragioniere libero professionista è la figura di frate Luca Pacioli (Sansepolcro 1445-1517), insigne matematico ed umanista al pari di Piero della Francesca e di Leonardo con i quali approfondì le proprie conoscenze matematiche e scientifiche che gli consentirono la stesura della SUMMA e di altri trattati su cui ancor oggi si basa la moderna ragioneria, studi che gli valsero l'appellativo di "ragioniere di Leonardo".
Il Pacioli scrive "Mai si deve mettere in dare che quella ancora non si ponga in avere, e così mai si deve mettere cosa in avere che quella ancora quella medesima con suo ammontare non si metta in dare. E di qua nasci poi al bilancio che del libro si fa: nel suo saldo tanto convien che sia il dare quanto l'avere".

Tavola pitagorica.
Trascritta da Leonardo dalla "Summa de Arithmetica" di Luca Pacioli.

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