GENOVA VENEZIA (LA COMPETIZIONE)
testo di Christian Carlassare
Le due città marinare dalle memorie gloriose
che lottavano una contro l'altra per vedere qual'era la migliore
in un clima dilaniato da conflitti e contese
oggi si ritrovano zittite a osservare
la guerra disperata tra oppressi e oppressori.
Venezia, città ferita da un volantino
"Attaccare la sede e lo strumento ratificante
per l'esercizio selvaggio di feroci e sanguinarie
misure repressive atte alla legittimazione
di uno Stato di Polizia permanente...Vedere Genova".
Genova, città dalla ferita ancora aperta
Lasciata marcire da parole spese in mille commenti inutili,
che sono solo margini opposti del vero
che fanno annegare la volontà di farsi altre domande
di rimarginare questo benedetto squarcio.
Ma ora diradare la nebbia
ed entrare nel nocciolo della questione
è un bisogno assoluto di onestà.
I giovani che si uniscono a gridare la voce degli ultimi
a urlare un sogno a chi tiene le fila dei disinganni della terra
sono il segno di una speranza non avvizzita,
di un futuro possibile che viva sui fallimenti dei vecchi.
Soffocare tutto ciò è sopprimere la vita.
Guai a chi infiltra violenza o manovra il movimento
guai a chi incatena il pensiero e fa becerare "no global" senza perché
è il "global" la nostra realtà, fare gli struzzi è da stupidi
il nostro impegno è di scoprire "quale global"
è degno dell'uomo e dei suoi diritti.
La giustizia è il sogno della nuova civiltà
Dove la famiglia umana possa dominare l'economia
In un "global" solidale dove la competizione non sia più padrona.
LA STRADA
Strada! Dove mi stai portando?
Voglio guidare io! e poi
per tutto questo tempo
non mi ero accorto delle linee
che come paraocchi mi
trascinavano nel nulla
Addio, io attraverso il deserto
avrò sete, e suderò
ma almeno io avrò
uno scopo, ed una meta ultima
e qualcuno che mi vuole
bene mi aiuterà
Ma te strada non voglio più
vattene via, vattene là.
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