La Moda e le altre Arti.

Erroneamente il termine Moda in sé richiama per lo più l'idea di effimero, di superficiale ricerca del bello, dell'elegante, del gradevole. Abbiamo invece visto che, espresso ai dovuti livelli, il fenomeno moda ha in sé tutti gli elementi che concorrono a far definire e riconoscere questa manifestazione culturale come arte.

La Moda e le Arti visive e drammatiche hanno sempre avuto legami molto stretti. 

La Moda ha in comune con le arti visive molti elementi formali (disegno, colore, composizione).

La Moda è entrata ufficialmente nei grandi Musei (Victoria and Albert a Londra, Metropolitan a New York, Museo del Costume a Palazzo Pitti, Firenze, Louvre a Parigi...);

non pochi artisti hanno disegnato moda;

il rapporto tra lo stile dell'abbigliamento e lo stile che ha dominato nelle Arti visive è costante;

è soprattutto attraverso l'opera degli artisti che ci è possibile studiare i costumi e la moda del passato.

Quest'ultimo aspetto della "documentazione" attraverso le opere d'arte deve essere inteso nel suo significato più profondo.

Gli artisti infatti con i loro prodotti non solo hanno documentato, ma spesso hanno influenzato, e talvolta determinato, lo stile dell'abbigliamento. Quando lo storico Jacob Burckhardt nella sua opera "La civiltà del Rinascimento in Italia scrive:  

Se moda, come abbiamo già accennato non è solo foggia del vestire, ma è immagine, mezzo per comunicare, porsi e rivelarsi, è attraverso l’opera d'arte che vengono individuati tutti gli elementi che ci consentono di apprezzare l’artisticità dell'abito: l'eleganza, cioè, e la bellezza, la vanagloria e la sensualità, il desiderio di potere, la contestazione e la ribellione, i sentimenti e le emozioni di chi lo ha creato e di chi lo indossa.

La storia della moda è perciò naturalmente legata a quella delle arti  visive.

"...non si potrebbe dire con esattezza se quel modo di vestire prevalesse generalmente e se i pittori, ritraendolo, siano stati sempre esatti", ci suggerisce l'idea di artisti rinascimentali che, nel loro proporre in immagine i personaggi vestiti in un determinato modo, hanno consacrato stili e atteggiamenti come modelli da seguire, hanno creato Moda.

Moda e cultura

I fermenti culturali che hanno caratterizzato il mondo artistico nelle varie epoche sono stati spesso accettati da quello dell'abbigliamento. Pettinature alte, fronte rasata, scollatura leggermente avvallata, portamento calibrato all'indietro sono stati nell'abbigliamento del 1300 la risposta alle istanze culturali espresse dall'arte gotica che nella verticalità rappresentava lo slancio, la tensione verso il cielo.  

Quando trionfa in arte il Rinascimento, anche la moda si sviluppa in senso orizzontale; gli abiti femminili, preziosi per le ricche stoffe di cui sono fatti vengono concepiti in modo da dare volume alla figura; la scollatura quadra, l'attaccatura bassa, la cintura tornata nella sua posizione naturale, sottolineano la larghezza del  busto delle donne del 500, in linea con il  ritrovato naturalismo e con la nuova concezione dell'uomo propri dell'epoca.

Ogni designer di moda ha uno stile che caratterizza ed identifica la sua produzione, così come lo ha l'artista che, anche quando esegue ritratti, non si limita a fotografare i suoi soggetti ma li arricchisce della sua interpretazione, li trascrive nel  suo linguaggio, li interpreta in un'immagine che supera la pura documentarietà.

Quando veste i suoi personaggi, l'artista crea dei modelli, o, se copia abiti già realizzati da un sarto, li modifica secondo il suo stile, per dare all'immagine l'impronta della sua personalità;

quegli abiti sono dunque il prodotto della sua creatività più che di quella del sarto che li ha confezionati.

Anche se ha ben altro messaggio da affidare alle sue opere, l'abito che egli ci presenta è un elemento fondamentale per la completezza dell'immagine che egli ci vuole proporre.

Pur potendo essere un abito vero, indossato alla sua epoca, esso è rivisto, inventato di nuovo, secondo il suo gusto. La moda che egli ci presenta è perciò una moda ideale, ma proprio per questo più vicina alla moda arte, realizzata in  volumi, forma, colori irrepetibili.

Moda e pittura

La pittura è chiaramente il tramite essenziale per la testimonianza della storia della moda. Tra le arti  figurative, essa, che ha il pregio di rappresentare oltre le forme i colori, è quella che più facilmente esprime lo spirito e i sentimenti, gli elementi essenziali della comunicazione estetica.

È importante aver capito prima la pittura come arte per poter meglio capire la moda come arte, oltre che come foggia del vestire. Lotto, Tiziano, Velasquez, Van Dijck, Hals, Vermeer, Ingres sono stati chiaramente ritrattisti che hanno inteso con le loro opere testimoniare il gusto e lo stile, oltre che il carattere dei personaggi che hanno dipinti.  

La donna di Piero della Francesca ha una sua immagine sottolineata dalla foggia del suo abbigliamento, dalla sua linea, dal suo colore.

Una cotta indossata da una ancella del seguito della Regina di Saba ha un disegno ed un colore totalmente diversi da quelli della cotta che indossa la Venere, nella Primavera di Botticelli.  

Gli abiti di Leonardo hanno funzione, e perciò taglio, stile e colore, totalmente diversi da quelli che hanno gli abiti di Raffaello.

Alla creazione dell'immagine della Bella di Tiziano ha certamente contribuito la splendida gamurra che la giovane donna indossa "la più bella gamurra nella pittura italiana".(D'Ancona).