All'inizio della bella stagione pellanda e gamurra vengono abbandonate e sostituite da giornea e cotta.  

La giornea è una sopravveste che il Quattrocento eredita dalla trecentesca guarnacca (e talvolta viene ancora chiamata cosi'). È senza maniche o con maniche staccate ed in genere mai infilate, aperta sul davanti ed ai fianchi, lunga fino ai piedi, dotata quasi sempre di strascico. È leggera, permette un'assoluta libertà di movimento e, fatto non secondario, lascia in vista (e quindi offre all'ammirazione) la stoffa e la fattura della veste di sotto. E così ci si rinuncia a fatica e non è raro il caso che venga foderata di materiale più pesante o addirittura di pelliccia, e venga indossata anche d'inverno.

Sotto la giornea si porta la cotta, di tessuto leggero e quasi sempre chiaro, resa preziosa da ricami ed ornamenti, ma talvolta preziosa anche solo per il tessuto di cui è fatta.

Sopra tutti questi indumenti viene indossato un mantello, di linea e dimensione varia, che assume nomi diversi: vescapo, mantellina, sbergna.  

Cosa indossavano in casa le donne del Quattrocento? Probabilmente le stesse vesti che usavano per uscire, ma sostituivano le maniche preziose con altre più modeste, oppure indossavano le vesti consumate dall'uso.

Sicuramente le popolane, quando potevano permetterselo, acquistavano abiti usati, ma in genere il loro abbigliamento usuale era una veste semplicissima, confezionata da loro stesse con stoffe tessute in casa e che dalle stoffe proprio prendeva il nome (guarnello).  

Le acconciature.

C'è nel Quattrocento in tutta Europa una grande varietà di pettinature ed acconciature. In Italia la formazione classica impone un certo freno in tutte le manifestazioni della vita, per cui non si notano nelle acconciature femminili, pur varie e capricciose, le stravaganze che si vedono al Nord. 

Cosi' le corna che raggiungono talvolta l'ampiezza di 12O centimetri restano in Italia modeste, e cosi' avviene per il cono e per le altre più stravaganti acconciature. Le giovani lasciano in genere i capelli sciolti sulle spalle o li raccolgono in una lunga treccia arricchita da cordelle e perle (coazzone).  

Le tendenze delle pettinature in generale sono comunque le seguenti:

All'inizio del secolo i capelli vengono raccolti dietro il capo, o in alto sul capo, e lasciano cadere qualche ciocca sul collo o sulla fronte depilata. A mano a mano che prevale il gusto classico, i capelli, divisi sulla fronte, scendono in due bande lisce sulle tempie e sono raccolti sulla nuca in trecce o in morbidi rotoli, che lasciano libera qualche ciocca sulle guance.

Si afferma la moda dei posticci (capelli finti) e dei mazzocchi, imbottiture a forma di pannocchia che servono a rialzare la pettinatura.  

Verso la fine del secolo compaiono pettinature molto semplici che raccolgono i capelli in una reticella.

Altre acconciature sono:  

la sella, simile alla sella usata comunemente per cavalcare, avvolta secondo le occasioni in reti gemmate e portata sotto il cappuccio;

il balzo, acconciatura fastosa ed imponente, tipicamente italiana, di forma rotondeggiante, fatta con tessuti preziosi ed arricchita di ornamenti;

la ghirlanda, simile al balzo, ma più piatta;

il corno e talvolta le corna, di origine francese;

la rete, acconciata a cuffietta;

fili di perle disposti in modo vario;

veli che, listati d'oro ed ornati di perle e tremoli d'oro, non coprono solo il capo delle Madonne, ma incorniciano anche il volto delle belle dame.