COMUNICATO Rdb-ACI n. 3 ANNO 2002 - 14 GENNAIO 2002

SPORTELLO TELEMATICO

Riflessioni per i Lavoratori e

appunti per la contrattazione tra ACI e R.S.U. locali.

 

La RdB ritiene che gli uffici provinciali, dato che sono loro che subiscono il maggiore carico dalla proposta dell’ACI, sono il luogo deputato alla trattativa sull’orario di lavoro riguardante l’attuazione del progetto "Sportello telematico", e in questa ottica, ci permettiamo di ricordare alcuni punti salienti:

 

1° il regolamento di attuazione dello sportello telematico dice che l’ACI deve garantire: un collegamento telematico dalle ore 8.00 alle ore 18.30, e non di dover tenere aperti al pubblico fino a tale ora i propri sportelli;

La RdB-ACI ritiene quindi, che non ci sia necessità di stravolgimenti di orario di lavoro o di sportello, ma che basta: chiudere il sistema la mattina dopo invece che alla chiusura della giornata;

2° i 5 ticket a settimana sono già previsti dall’accordo quadro sui buoni mensa del 1996, fruibili dopo un orario continuativo di 6 ore;

quindi l’Amministrazione è da agosto del 1996 che non è in regola con quanto firmato all’ARAN e che quindi è ora che si adegui alle altre Amministrazioni del Comparto senza chiedere contropartite ai lavoratori (ci teniamo a precisare che già oggi si naviga nella più totale anarchia, in quanto Roma e Milano prendono 5 ticket a settimana, altri Uffici provinciali di media grandezza ne prendono 3, la stragrande maggioranza ne prendono 2 ed in alcuni PRA, dove ci sono Direttori o non informati delle circolari interne del 97 o con basso Q.I., addirittura ancora 1 ticket a settimana);

3° i turni, come tutti già sapete, sono finanziati dal fondo Integrativo di Ente, quindi i 2 Euro di media orari che l’amministrazione offre, sono soldi che già prendiamo, cambieranno solo titolo;

La RdB-ACI sostiene, che sia improponibile adottare tali turni, che sconvolgono la già bassa qualità della vita dei Lavoratori tutti, ed in particolare delle lavoratrici madri, che si vedranno costrette ad optare per il Part-time per conciliare il tempo da dedicare ai propri figli con il lavoro;

4° Come al solito l’Ente non tiene conto dei già gravosi carichi di lavoro dei propri dipendenti, che da 4 anni a questa parte sono quadruplicati sia in quantità che in complessità;

Se vuole attuare un progetto di tale portata, questa O.S. ritiene che L’ACI deve rendersi conto necessariamente che deve assumere nuovo personale, per provvedere al mancato turn-over da alcuni anni a questa parte "circa 1000 lavoratori dal 95 ad oggi";

5° L’amministrazione nel presentare il proprio progetto di sportello telematico, indica come figura centrale del progetto stesso, il C3, ma nei fatti impedisce la crescita dei propri lavoratori;

Non da possibilità ai non diplomati di partecipare alle selezioni interne per tale figura, (cosa che avviene ed è già avvenuta in INPS ed INAIL), vuole bloccare la possibilità di partecipazione a tali selezioni (con lo zampino del Più famoso Sindacato concertativo) agli ex 3° e 4° addirittura diplomati per C1 (Sempre all’INPS ed All’INAIL, gli stessi lavoratori sono già passati, od in procinto di farlo, a C1 anche se non hanno nessun titolo di studio)

6° non solo pretende, con questo progetto, disponibilità e professionalità, ma vuole trasformare il Dipendente PRA, in un Esperto in Servizi Istituzionali;

Quindi, occuparsi anche di tessere, carte di credito, viaggi, ecc. ecc., ( ora soltanto a livello di consulenza, ma domani chissà?); DUE FUNZIONI AL PREZZO DI UNA. La RdB non può che rigettare questa ennesima beffa ai danni dei lavoratori.

Siamo a conoscenza che le altre sigle sindacali, in modo particolare la CISL, puntano all’attuazione dell’art.22 del CCI 2001 da loro firmato; in pratica un patteggiamento per l’istituzione del nuovo orario con nuovi stanziamenti sul fondo integrativo.

La RdB ritiene che la qualità della vita non può essere comprata, consci oltremodo del fatto che un impostazione di orario come quella presentata dall’Amministrazione vorrebbe significare per il Dipendente ACI: mettere le tende nel proprio ufficio.

Inoltre è noto che le infrastrutture e i servizi che questa nazione offre non sono in grado (grazie anche alle varie privatizzazioni) di garantire un minimo di prestazioni efficienti rivolte al sociale (asili, trasporti, ecc.).

I Lavoratori dell’ACI sono in grado di far valere le proprie ragioni?

Noi siamo certi di sì,

  • UNITEVI ALLA RdB
  • mandate a casa chi svende la vostra vita
  • Roma, 14 gennaio 2002

    RdB Pubblico Impiego

    (Lino Rocchi – Alessandro Marucci)