interviste

JOHN PRIMER

Villa S. Giovanni (RC), 30 Ottobre 1995

Ricordo la prima volta che vidi John Primer in concerto. Come potrei dimenticarlo? Era il Luglio del 1981, e John era al fianco di Muddy Waters, in quello che sarebbe stato l'ultimo concerto italiano dello Hoochie Coochie Man. Ero arrivato a Sarzana da Messina quella mattina, dopo uno di quei viaggi che è possibile fare solo a vent'anni (seduti in treno, di notte) con pochi soldi in tasca e giunture ancora in perfetta efficienza. Ma per Muddy sarei venuto su anche a piedi! John Primer mi era assolutamente sconosciuto, ma ricordo che mi impressionò assai favorevolmente, con uno stile profondamente radicato nel West Side di Chicago che dava un sapore più moderno - per dir così - al sontuoso Blues di Muddy. Ho rivisto altre due volte Primer, e la chiacchierata che segue è stata ripresa in occasione del concerto alla 'Sosta' di Villa S. Giovanni nell'Ottobre del '95. L'ultimo incontro, quasi surreale, è capitato in mezzo ad una strada dell'interno della Sardegna: lui andava a suonare al festival blues di Narcao, dove avevo suonato con 'King Biscuit Time' la sera precedente. Ma chi ha detto che certe cose capitano solo sulla Route 66?

foto di Michele Lotta da Clickin' The Blues

nino John, tutti ti conosciamo come un grande accompagnatore... Pensi di poter essere considerato per gli anni '90 quello che figure come Eddie Taylor o Jimmy Rogers sono stati per il blues degli anni '50? Intendo dire, grandi accompagnatori ma anche grandi bluesmen essi stessi...
john E' proprio da loro che viene il mio stile! Ascoltavo molto i dischi di Jimmy Reed, e non sapevo che il chitarrista fosse Eddie Taylor... Ma suonavo ciò che ascoltavo. Poi sentii Muddy Waters, e restai come fulminato: certo da ragazzino non pensavo che avrei un giorno suonato con lui, ma ascoltavo la sua musica più di ogni altra, era il mio preferito e conoscevo il suo stile.
nino Tu hai passato molto tempo con Muddy. Sai, lui è un po' il nostro idolo... Che tipo era, come uomo?
john Era un grande uomo, una grande personalità, con lui non c'erano mai problemi. Ti lasciava libero di suonare quello che volevi e come lo volevi... finchè lui saliva sul palco! Ti diceva, suona quello che vuoi... Poi, quando salgo io, suoni la mia musica.
nino Ricordo che al concerto dell' '81 anche il pianista Lovie Lee ebbe modo di cantare qualche pezzo, e che tu hai cantato insieme a Muddy delle strofe di Kansas City.
john Yeah! E' stato grande, sai! Era un po' quello che faceva con Pinetop Perkins e Luther Guitar Jr Johnson (nota: ex pianista e chitarrista di Muddy negli anni '70 e '80).
nino Quanto pensi che i lunghi anni come accompagnatore siano stati utili per il tuo odierno ruolo di leader?
john Vedi, è stato un cammino lungo. Quando lasciai il Mississippi dove ero nato, in un posto chiamato Camden, andai a Chicago. Avevo creato una band, ed io ero stato sempre il leader. Eravamo negli anni '60... Poi gli altri ragazzi si sposarono, lasciarono la musica, sai come vanno queste cose, e solo io andai avanti. Formai un'altra band, chiamata 'Brotherhood Band', ed ero voce e chitarra solista. Ma anche stavolta gli altri, chi prima, chi poi, lasciarono. Fu a quel punto che mi spostai nel South Side al Theresa's Lounge , il club di Junior Wells. Sono rimasto nella 'house band' del Theresa's per sette anni, insieme a Junior. Poi suonai per quasi un anno con Willie Dixon: mi piaceva suonare con Willie, ma nella sua band potevo solo suonare, non cantare. Fu così che lasciai il suo gruppo e tornai a suonare al Theresa's con Junior. Poi, nel 1980, la vecchia band di Muddy Waters si sciolse, e venni chiamato io... beh, posso dire di aver suonato tutte le sere dal 1966. Tutte le notti, e non ho ancora finito!
nino Ti auguriamo di andare avanti così.
john Ci provo: non bevo whisky...  e molti bluesmen bevono.... io sto lontano dai liquori e da tutto il resto. Voglio vivere a lungo e suonare il blues a lungo!
nino Che differenza trovi, se ne trovi qualcuna, tra suonare il blues in una band di stile tradizionale come quella di Muddy, e in una di Chicago Blues contemporaneo, come quella di Magic Slim?
john Ah, non ti ho ancora parlato di Slim... Ho lavorato con lui da quando Muddy è morto. Ma secondo me lui assomiglia a Muddy Waters. E' un bluesman: non suona altro che blues, ed è il mio stile. Mi ci trovo molto bene, e suoniamo ancora spesso insieme a Chicago, molto spesso.
nino In che anno sei arrivato a Chicago?
john 1963. l'undici Luglio del 1963. Ricorderò sempre quel giorno.
nino E suonavi il blues anche prima di venire su a Chicago?
john Oh si! Vedi, quando avevo tre o quattro anni, mio zio aveva una vecchia chitarra con una sola corda. Così, quando ci riuscivo, mi intrufolavo e incominciavo a strimpellarla - plang, plang, plang . Se la portavo a casa di mia nonna, le prendevo di santa ragione: "Non suonare qui quella roba, ragazzo!"... A nove anni ho avuto la mia prima chitarra e suono fin da allora.
nino Come vedi oggi il mondo del Chicago Blues? E domani?
john Well, Chicago è la capitale del blues, la casa del blues. Questa musica sarà sempre presente, non morirà mai. Non importa se sarà una canzone, una campana che suona, fintanto che ci sarà quel qualcosa dentro.
nino Per quanto riguarda i tuoi strumenti, cosa puoi dirmi?
john La mia attrezzatura è quella che vedi lì sul palco: niente effetti, la mia Epiphone e il Twin. Sai, ho un vecchio Twin del '67!
nino Questa è la stessa chitarra che avevi con Muddy?
john No, allora avevo una Gibson Stereo (nota: da un'occhiata alle mie foto scattate quella sera, era una ES 355). Quest'altra l'ho presa nel 1982, e ora suono solo Epiphone... ne ho tre!

Da sinistra: Michele Lotta, John Primer, Nino Fazio - foto M. Stassi, Villa S. Giovanni (RC) 30.10.95

a cura di Nino Fazio