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B.B. KING

Taormina, 18 Luglio 1994

Come descrivere l'emozione di trovarsi di fronte ad un personaggio come il Re del Blues? Il ricordo è ancora fortissimo. Una splendida sera d'estate, nello scenario mozzafiato del Teatro Antico di Taormina, mentre i musicisti accordano gli strumenti dietro le quinte e tentano di ricondurre le loro abbondanti figure entro i limiti ristretti e luccicanti dell'abito di scena, B.B. fa la sua apparizione con un piccolo seguito. L'impressione che l'incontro con questo immenso protagonista della musica moderna mi ha lasciato è quella di un uomo calmo, straordinariamente gentile, e al tempo stesso modesto e consapevole del suo valore.

Ho rivisto B.B. in occasione del suo recente tour europeo, e le sue energie si sono un po' affievolite. Un ruolino di marcia di oltre trecento serate all'anno non può non avere lasciato il segno, specie se si sta con una Gibson appesa al collo per due ore al giorno. Ti vogliamo bene, B.B., e facciamo sempre il tifo per te!

Vorrei anche ricordare che l'intervista, originariamente realizzata da me con Michele Lotta per Il Blues e Radio Antenna Dello Stretto, è stata resa possibile grazie al Brass Group di Messina.

foto di Michele Lotta  Clickin' The Blues

nino qualcuno potrebbe pensare che è strano vedere suonare il blues in un teatro classico come questo. Ma anche B.B.King è un 'classico' … come ti senti a suonare in un posto così?
b.b. mi sento bene. Ho suonato in diversi posti così in giro per il mondo e sono felice di essere in una arena così bella dove tanta gente vuole sentire cantare e suonare buona musica.
nino alla fine degli anni '60 hai cantato quello che considero una delle cose più belle che un nero abbia mai detto sulla gente nera: la canzone "Why I Sing The Blues". In pochi versi hai raccontato quello che centinaia di libri non riuscirebbero a dire. Ma era venticinque anni fa. Perché ancora oggi suoni il Blues?
b.b. per gli stessi motivi di allora! No, penso che sia una bella musica, che debba essere diffusa tra la gente tanto quanto lo è la musica di altro genere. L'altra notte ho visto uno dei concerti più belli che abbia mai visto, con Pavarotti. Io sono un suo fan, non capisco le parole ma sento dentro di me quella musica. Senti la tristezza, la gioia, la bellezza, in quello che fa con la quella grande orchestra. Penso che il Blues sia la stessa cosa.
nino cosa significa 'successo' per B.B.King?
b.b. successo… significa poter fare delle cose che non potresti fare se non avessi successo. Per esempio, non avrei potuto esseri qui perché i promoters non avrebbero pensato a me se non fossi stato una persona di successo. Girare il mondo con la musica. Ho appena lasciato la Cina, e non ci si va spesso a suonare. Desideravo conoscere la Sicilia, ed ora ho potuto venirci. In Cina non mi avevano mai invitato, ma ora lo hanno fatto, e sono stato il primo!
nino ma tu non hai solo successo tra il pubblico, ma anche tra i musicisti… credo ci sia qualcosa che vada oltre il modo in cui suoni o canti. Voglio dire che sei sempre gentile, sempre sorridente… perché la gente ama così tanto B.B.King?
b.b. bè, non lo so… cerco di essere onesto, cerco di essere giusto, cerco di essere un amico, cerco di essere un padre, cerco di essere ciò di cui una persona ha bisogno. Per essere un bluesman non devi essere sempre triste. E' come per gli altri tipi di musica. Le tue emozioni… c'è qualcosa di triste, e piango… qualcosa di divertente, e rido… è una parte di ogni persona.
nino forse è perchè non sei un musicista geloso o invidioso del successo degli altri, e loro avvertono questo. C'è sempre il sorriso, quando parli con loro di B.B.King.
b.b. ...... (pausa) ... non sono una star . Sono solo stato un bel po’ in giro. Molte star si montano la testa. Io non sono una star. Da quarantaquattro anni vado in giro suonando il blues, ma sono solo uno tra i molti che sono bravi quanto me o anche migliori. Io sento questo, ma mi piace dividere con gli altri quello che ho, e credo di conoscere bene quello che faccio, ma sono lontano dal massimo… solo Dio conosce il massimo, non io… ma penso di essere bravo!
nino se ti chiedo per un attimo di pensare alla tua giovinezza in Mississippi, quale è la prima cosa che ti viene in mente?
b.b. piantagione.
nino e su Memphis? che tipo di mondo era l'ambiente musicale di Memphis quando sei arrivato per la prima volta?
b.b. be'.. avevo sentito che se andavi a Memphis e se avevi del talento, la gente ti avrebbe aiutato…
nino c'erano molti musicisti di strada a Memphis?
b.b. non troppi. Non proprio musicisti di strada, ma nei fine settimana venivano da molti posti e si riunivano nella strada, ma non suonavano li tutto il tempo. Era un po’ com'è adesso, si riunivano come per un festival, così ogni venerdì, ogni week end era come un festival, specie in estate.
nino Honeyboy Edwards mi diceva, alcuni anni fa, che lui suonava a Beale Street, allo Handy's Park, con Walter Horton.
b.b. quando io iniziai a suonare avevo un lavoro in una stazione radio, ma avevo anche altri lavori, guidavo i camion, prima avevo raccolto cotone, ho fatto molte cose… ma nel week end andavamo in città, a Memphis. Era la nostra occasione per suonare insieme. Ma non facevamo soldi così, era solo per riunirci, per divertirci. Qualche volta qualcuno ci sentiva suonare e ci lanciava una monetina, ma non era abbastanza per poterci vivere. Walter Horton e io abbiamo suonato insieme, quando io ero agli inizi. Eravamo due: armonica ed io. Sarà durato… mmh… forse un anno.
nino quando hai ascoltato per la prima volta T-Bone Walker? e prima di lui chi era il tuo chitarrista preferito?
b.b. Lonnie Johnson. E ancora mi piace moltissimo. Porto con me un piccolo registratore, devo averlo qui da qualche parte, con la sua musica… e Blind Lemon Jefferson. Questi due erano i miei preferiti prima che ascoltassi la chitarra elettrica. La prima chitarra elettrica che ho sentito era quella jazz di Charlie Christian, e poi quella di Django Reinhard. Poi ascoltai T-Bone Walker suonare il blues a 'corde singole' e divenni completamente pazzo per quella chitarra, e lo sono rimasto.
nino e oggi quali sono i tuoi chitarristi preferiti?
b.b. oggi? così tanti che non avremmo abbastanza tempo per parlarne…
nino dimmene uno
b.b. tantissimi. Tutti sono molto bravi, tutti sanno suonare qualcosa che mi piacerebbe fare anch'io. Così tanti, giovani e vecchi, sanno suonare qualcosa che mi fa dire: " Oh Dio! come mi piacerebbe suonare così!"
nino parliamo di Lucille. Quante Lucille hai avuto nella tua carriera?
b.b. ora suono la numero 16.
nino tutte Gibson?
b.b. si, tutte. Ne ho avute altre prima, ma nessuna di queste è come la Lady che ho adesso.
nino quando ti sei reso conto che B.B.King stava diventando davvero grande… (b.b. mima, allargando le braccia, un obeso) ... No, non 'ciccione', dico grande come musicista!
b.b. è quando la gente inizia a parlare del mio modo di suonare. Una volta lessi che John Lennon, quando gli chiesero che cosa gli sarebbe piaciuto fare, rispose: "Suonare come B.B.King". Non ci potei credere. Ancora mi sembra difficile pensare che uno degli artisti più popolari del mondo volesse suonare la chitarra come me… facevo qualcosa che qualcun altro avrebbe voluto fare.
nino quanto è cambiato il mondo della musica dai tuoi inizi ad oggi?
b.b. ci sono stati più cambiamenti di quanti te ne potrei raccontare… vedi, io sono sempre stato un po’ ribelle, voglio dire che non ho mai suonato ciò che la gente pensava che io dovessi suonare. Ho sempre suonato ciò che sentivo. Molto spesso sono stato criticato per questo; la gente diceva: "Ahh!.. Terribile!" ma io lo sentivo e lo suonavo, sperando e pregando che piacesse anche a qualcun altro. Molto spesso i puristi del blues mi hanno criticato, non solo negli anni settanta, anche adesso. Ma loro non erano lì mentre io provavo… non mi avevano insegnato loro a suonare, così io oggi suono come sento di dover suonare. Non come vorrei, ma spero di riuscire a suonare come vorrei. Suono come posso e le provo tutte. Spero di suonare il Blues con Pavarotti, qualche volta…
nino ma ci sono stati grandi progressi dalle tue prime registrazioni.
b.b. lo spero bene! sono 44 anni, quarantaquattro anni!
nino hai passato molti anni a suonare in giro per il mondo. Hai trovato differenze tra suonare in Europa, in Cina, negli States, o la gente chiede da te le stesse cose?
b.b. vogliono che dia il meglio di me. La gente apprezza spesso che tu dia il meglio che puoi dare, ma ogni pubblico è diverso… se suonassi qui per due sere, sarebbe diverso ogni sera. Qualche volta possono essere annoiati e mosci, qualche altra volta sovreccitati (b.b. si scatena nel mimare i vari stati d'animo): non sai mai chi troverai ad ascoltarti quando sali sul palco. Non so chi sarà qui questa sera, e come reagiranno; forse urleranno, forse resteranno tranquilli, non puoi mai saperlo. E' come quando incontri una ragazza e poi devi conoscere la sua famiglia…
nino ci si sente un po’ nervosi, vuoi dire?
b.b. si, ed è la stessa cosa col pubblico quando vai fuori sul palco.

a cura di Nino Fazio

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