CONTRO IL CONGELAMENTO DEGLI EMBRIONI UMANI E LA SPERIMENTAZIONE SU DI ESSI.

 

Le ambigue motivazioni sul perché si devono creare embrioni umani in più da congelare:

 

1)      Per garantire un miglior risultato della fecondazione artificiale: non è affatto dimostrato,anzi indagini statistiche dimostrerebbero il contrario (v. punto ii) della relazione): è solo il metodo  più generalizzato ed economico.

Probabilmente i risultati migliori si avrebbero (come sempre) studiando la particolarità della coppia, forse addirittura procreando un solo embrione per volta, selezionando ovuli e spermatozoi in momenti diversi, magari mese per mese, tentando di imitare il più possibile la natura, con molto minor peso da parte delle future gestanti. E cercando di capire le diverse cause di infertilità. Inoltre perchè si devono congelare gli embrioni invece che ovuli e spermatozoi?

 

     2)   Per costituire una riserva vitale di possibili rimedi per la salute di parenti o compatibili.

           L’ipotesi più terrificante!

           Il rimedio migliore per ciascuno potrebbe venire dalle cellule staminali del suo cordone

           ombelicale,facilmente conservabile congelato; tuttora la maggior parte dei cordoni ombelical

           viene buttata per carenze ed inefficienza delle strutture sanitarie.

 

     3)   Perché la ricerca promette bene.

           Gli embrioni umani non sono necessariamente necessari.

           Per definizione la ricerca è tutta da fare e non può  mai fare promesse.

           Diverse associazioni di malati cronici e diversamente abili hanno espresso tutta la loro

           perplessità in materia.

           Soprattutto esistono sempre molteplici vie e gli scienziati stessi non sono tutti d’accordo.

           Anche perché esistono cellule staminali anche negli adulti oltre che nei cordoni ombelicali

           che dovrebbe sempre essere possibile donare per legge dopo il parto. I più bei risultati si

           sono già ottenuti proprio attraverso la ricerca su di esse, per es. per la ricostruzione di vasi

           sanguigni compromessi (problemi cardiocircolatori e rischio di infarti).

 

           

         

           Definizione embrione:

           L’embrione non è un derivato di spermatozoi od ovuli,è già la fusione riuscita e vivente dei due,con un corredo genetico nuovo ed assolutamente personale; è già un “intero” umano, anche se in fase di sviluppo; è un organismo completo, vivo e in continuo accrescimento, non un semplice gruppo di cellule.

 

 

          

           Per i riferimenti menzionati v. www.comitatoscienzaevita.it

 

          

 

La sperimentazione sugli embrioni umani non è progresso scientifico e non va a vantaggio di nessuno, è solo business estremamente lucroso per le multinazionali farmaceutiche, ed un nuovo strumento di violenza.

 

Punto i) La libertà di coscienza (!???..?)

Punto ii) La salute della donna e le rivendicazioni femministiche.

Punto iii) La ricerca può avanzare anche senza l’uso degli embrioni umani

               Ovvero l’urgente lotta contro le sofferenze dell’umanità.

Punto iv) Essere contrari al congelamento e alle torture sugli embrioni non significa necessariamente voler abolire la legalità dell’aborto. Esistono comunque differenze concettuali importanti,nonché di sostanza per il trattamento dei feti o embrioni.

i ) Si vorrebbe sostenere che il trattamento e il destino di un embrione è questione di libera coscienza di chi semplicemente decide di farlo, senza esserci riuscito prima naturalmente,cioè di chi da’ parte delle cellule che concorreranno alla sua nascita (ovuli,spermatozoi) oppure di chi se lo farà impiantare ad un certo punto del suo sviluppo e fino a un certo punto della sua gestazione; o per meglio dire sceglierà di non farselo impiantare,decidendo per il congelamento od un diverso utilizzo. Ma se i genitori fertili non possono giustamente usare i loro figli come gli pare,come si fa a dire che i genitori sterili devono essere gli unici a poter decidere per potenziali figli che da soli non hanno avuto? Anche non volendo considerare gli embrioni come figli (anche se per questo vengono procreati), al di là della fede religiosa e di quando l’anima si impadronisca del corpo, come si fa a sostenere che sarebbe un problema di libera scelta quando non lo è l’uso delle cinture di sicurezza o del casco che non interferiscono con la sicurezza di nessun altro e sono solo oggetti di nostra proprietà,di cui dovremmo poter decidere l’uso a nostro interesse? Quale deve essere l’ambito in cui decide la "legge"?

La libera scelta riguarda le azioni che coinvolgono solo se stessi o altri consenzienti, non la vita di qualcun altro, che certo non sceglierebbe di fare da cavia.

L’embrione non è un oggetto inanimato, né una coltura di cellule, né un tessuto o parte di un organo. Che cos’è?

L’embrione non è un insieme di cellule o un derivato di spermatozoi od ovuli, è già la fusione riuscita e vivente dei due, con un corredo genetico nuovo e assolutamente personale, concepito affinché se non intervengono imprevisti negativi, il suo naturale accrescimento porterà ad un individuo umano. Cioè le cellule dell’embrione non sono più le cellule di padre e madre, che possano essere donate, bensì quelle di un altro individuo, nuovo, ancora da crescere e sviluppare ma già completo. Nell’embrione c’è il mistero della vita che cresce .

Avrà l’anima o non l’avrà? Dio gli ha già insufflato dentro spirito ed emozioni o ancora no? Chi se la sente di usare una vita umana potenziale per fare esperimenti che, forse, serviranno a curare malattie rare comunque curabili con altri metodi? Chi se la sente di giudicare che il desiderio di essere genitori di una coppia sterile ( sicuramente senza troppi problemi di vita pratica), va considerato a tutti gli effetti come naturale diritto di possesso di diverse potenziali vite umane che essa può decidere di sacrificare? Chi se la sente sono sicuramente i gestori del business della "salute" (non certo gli scienziati,molti dei quali però da quelli dipendono) che a costo zero avrebbero il materiale più prezioso per una ricerca a scopo di lucro. Senza dubbio i primi ed indiscussi beneficiari di un eccesso di embrioni, al di là di eventuali parziali e possibili divulgazioni scientifiche, sono per l’appunto i gestori delle sperimentazioni su di essi, al fine di approntare nuovi servizi per per l'eugenetica e conseguente commercializzazione di gameti. Infatti è abbastanza improbabile trovare rimedi per la salute vivisezionando organismi umani fino a 15 giorni o 3 mesi di vita. Molto più realistica è la sperimentazione per clonazione e nuove tecniche di interventi genetici mirati a fantomatiche selezioni di nuovi individui. Oppure la semplice eliminazione di ricerche "concorrenti".

Ma poi, onestamente, si dice tanto che le famiglie non possono essere lasciate sole a gestire problemi più grandi di loro, tipo le comunicazioni all’interno della stessa famiglia, con le problematiche connesse ai legami interpersonali, figli adolescenti difficili, consultori che non funzionano, ecc…; e poi si sostiene che la stessa famiglia possa liberamente decidere di "comprare" una nuova vita, producendo anzi più nuove vite, anche se a basso prezzo e con la partecipazione economica e strumentale dello Stato, però non regolamentata, perché lo Stato non può e non deve interferire…!?

 

 

 

 

Come è possibile essere contrari agli ogm (in agricoltura e alimentazione) e poi permettere la manipolazione del dna di un altro essere umano?

Come è possibile essere contrari alla sperimentazione su animali del più basso grado della scala evolutiva, con precisi fini terapeutici, e consentirla sugli esseri umani per quanto al primissimo inizio della loro vita ( e chi di noi sa quanto durerà la sua vita?)? Deve questa essere di esclusiva proprietà dei donatori di cellule parziali ( ovuli, spermatozoi) o di chi non se la fa impiantare o dei tecnici che operano magari con strumentazioni di proprietà pubblica? Questo non è un problema di coscienza individuale di chi semplicemente decide che vuole prendersi questa responsabilità,ovviamente necessariamente e fortemente condizionati dagli operatori del momento, così sicuramente "disinteressati".

 Questo non è un problema di coscienza individuale di chi semplicemente decide che vuole prendersi questa responsabilità(saranno disposti test per verificarne la preparazione o lucidità o affidabilità...?) ma è proprio il cuore della legge, la quale non dovrebbe considerare diritto il desiderio solo del più forte o determinato su chi ancora non ha voce, per giunta andando pure contro natura.

Tutti siamo parzialmente responsabili per i figli di tutti, e i figli non sono nelle società civili proprietà dei genitori. Perciò la questione non è individuale ma dipende da come la legge considera gli embrioni, che in ogni caso sono per definizione vivi, in accrescimento secondo un piano naturale sconosciuto e misterioso, e sono un "intero" umano, non un semplice gruppo di cellule.

Per cui certo non è dimostrato che l’embrione abbia un’anima;ma chi non crede che esista un’anima, che parametri adotta per definire uguali diritti tra persone diverse: intelligenti o idioti, forti o deboli, senza l’uso di alcuni sensi o completamente menomate,cioè incomplete, senza l’uso o la presenza di diversi organi,ecc…; forse il comune fatto di possedere il genoma umano? Questo l’embrione ce l’ha completo, personalissimo e più che mai attivo. Oppure ci si compiace ipocritamente di volere la guarigione, sempre comunque mai certa,di terribili menomazioni,proprio di natura genetica,però di qualcuno con una volontà più forte, prelevando da qualcuno, un embrione,che il caso o la tecnica hanno dotato meglio,però non ancora pienamente sviluppato in essere umano "finito",quindi paragonabile a un menomato….Inoltre quando mai un essere umano può veramente essere considerato completamente "finito",cioè sviluppato e consapevole? E chi all’anima (comunque sia considerata) ci crede, che variabili considera per datare con sicurezza il momento in cui essa "entra" nel corpo dell’embrione,feto o bambino già uscito dalla madre (e se è in incubatrice…?). Chi non ha dubbi sulla mancanza di diritto dell’embrione poco si cura anche dei diritti dei già nati che non hanno il potere di influire sulla sua vita, se non per compiacersi in ruoli di volta in volta di moda.

Non credano le coppie fertili di fare i buonisti e sentirsi molto evoluti, avendo già loro i figli che desiderano, od ostentando di non averne bisogno loro,per la loro liberalità sugli embrioni altrui, così faticosamente procreati; ma altrui di chi, dato il concorso variegato di mezzi e persone per "produrlo"?; perché questo esprime, lungi che un senso di colpa, semplicemente il loro senso di superiorità.

Ma che società civile è quella che obbliga i giovani adulti che si attraggono sinceramente a non poter permettersi di metter su famiglia e induce, per un incremento dell’economia : più strutture,più personale(ma non per l’arte,la cultura o la divulgazione scientifica …) più ricerche per il ringiovanimento dei vecchi e nuovi viagra,- induce persone che hanno scelto la sistemazione formale come stile di vita e non sanno a chi lasciare i loro beni o a chi dedicare il proprio tempo e nuove energie, oppure ancor peggio sono mossi dall’incoscienza e dalle mode, a giocare con la vita pensando di dover essere i soli a poter decidere di questo?

La civiltà di una nazione si misura dalla libertà di ciascuno di vivere a suo modo per se stesso, esprimendo al meglio le sue potenzialità, sterile, diversamente abile, od omosessuale che sia , non dal potere di decidere per la vita altrui, solo perché ancora di peso insignificante, facendo dipendere la propria realizzazione da un atteggiamento obbligato di qualcun altro, che in questo caso manco ancora esiste. Il diritto di tutti è il rispetto per la propria dignità di persona , non quello di avere per forza quello che si vuole.

Il primo diritto umano è quello di non venire procreati per diventare cavie, o riserve vitali per qualcun altro , ancor prima che quello di vedere realizzati i propri sogni e desideri a tutti i costi.

Un’ultima riflessione, per lasciare almeno un minimo di spazio al dubbio:

Un embrione, se non ancora sviluppato, uomo o donna, può definirsi procreato?

Per definizione.

E’ un organismo vivo?

Più che mai, e in un’estrema velocità di accrescimento.

E a che regno appartiene: inorganico, vegetale, animale o umano?

E quando una minima ombra di dubbio si è presentata: sono così urgenti e necessarie le manipolazioni di una, pur minima, vita umana per risolvere i nostri problemi "più grandi"? Ci sono mille altre vie, più giuste certamente, ma anche forse più sicure ed efficaci!

Punto ii)

Considerare la limitazione del numero degli embrioni umani come una mancanza di rispetto per la salute della donna è veramente ipocrita, data già la decisione di sottoporsi a trattamenti comunque invasivi ( e non necessari, per lo meno quanto ancor più terribili operazioni estetiche). Inoltre è tutto da dimostrare che provocare forzatamente un’iperovulazione, così come utilizzare tanti spermatozoi ma forniti tutti insieme,per creare tanti embrioni in una sola volta per poi congelarli, sia effettivamente il metodo più efficace per tutti: infatti il più delle volte doveva comunque essere ripetuto; ed è con questo metodo che si sottopone la donna a "martirio", cioè con il metodo dell’eccedenza di embrioni.

E poi perché bisogna congelare gli embrioni, invece che ovuli e spermatozoi? Forse proprio solo per poterne usufruire dopo "per non sprecarli"; di sicuro non per capire le cause di un’incompatibilità eventuale, forse anche solo temporanea.

Perciò vietare le metodiche riproduttive più standardizzate ma rozze, cioè quelle che fanno aumentare il numero degli embrioni congelati, può addirittura paradossalmente contribuire ad aumentare le possibilità di procreazione artificiale, inducendo necessariamente ad analisi pre-operative più approfondite ed allo sviluppo di tecniche, magari più sofisticate e personalizzate, ma anche più rispettose delle future vite umane e della salute di mamma e bimbo, senza creare embrioni umani eccedenti, selezionando prima di aver trasmesso la vita.

La limitazione del numero degli embrioni è esclusivamente la riduzione del materiale di ricerca che renderà proficui i guadagni delle aziende che vi faranno la sperimentazione, oltre che per guarire i terribili malanni che sono il "vero" flagello dell’umanità, anche per realizzare nuovi e potenti elisir di giovinezza e potenziatori delle nostre prestazioni, per comperare i quali tantissima gente sarà disposta a spendere molto. Ricerca su cancro e AIDS insegna: fatta con beneficenza e donazioni, cui però i poveri del mondo non hanno accesso, per i diritti di brevetto delle aziende che hanno scoperto le cure, (quali cure poi?), cioè "fatto ricerca".

Cioè favorire la creazione di embrioni umani in soprannumero, strumentalizzando nel modo più distorto il diritto alla salute, ha come unico scopo quello di giustificare e sostenere l’usabilità dell’embrione.

Contrapporre i diritti della donna a quelli dell’embrione è paradossale: prima di tutto l’embrione non è necessariamente un maschio ma anche una possibile futura donna, e poi il rispetto della dignità della propria vita , cioè la possibilità di non diventare cavie, è un diritto; la maternità, così come la paternità…(e forse più di tutto la "nonnità"…,con connesse rivalità famigliari varie e piuttosto animalesche), è un desiderio , legittimamente conseguibile potendo,ma è appunto sulle modalità del potendo che si discute. Forse tutto questo "potere" della tecnologia riproduttiva potrebbe e magari dovrebbe essere affinato un po’ ( es. selezione degli ovuli e spermatozoi, maggiore comprensione dell’incidenza dei vari fattori, trattamenti differenziati preoperativi per garantire il miglior rapporto "leggerezza" dell’intervento/obiettivo ) prima di poter realmente parlare di giuste e vere possibilità che il progresso offre, invece che proporre intanto facciamone il più possibile, come vengono vengono, tanto poi vediamo dopo, sicuramente si troverà il modo di farli fruttare economicamente.

E’semplicemente assurdo definire diritto alla maternità la libera scelta di sottoporsi a trattamenti ancora rozzi, preoccupandosi più che di migliorarli, di rendere più facile e veloce il lavoro ai diversi operatori, o più economica e semplificata la gestione, non il trattamento, producendo un eccesso di embrioni umani.

Diritto alla maternità è la possibilità di avere dei figli quando vengono senza doversi trasfigurare in 4 per sopravvivere o realizzarsi nel lavoro, con o senza padre. Per cui diciamoci chiaramente, per le femministe più agguerrite ,intendendo con ciò puramente formali, che di sicuro i più probabili fruitori di ogni legge sulla fecond.artif. molto difficilmente saranno donne adulte,libere,consapevoli del proprio valore come persona,indipendenti e tese alla ricerca di una vita più vera e giusta, magari pure lavoratrici; più probabilmente saranno rampolli che vogliono eredi di sangue proprio, ma "tecnologicamente migliorati".

 

 

Perciò è particolarmente falso sostenere che una legge più "liberale" sarebbe a vantaggio dalla dignità della donna.

Infatti è davvero bizzarro considerare femminista, moderno ed evoluto, l’atteggiamento che spinge una donna a "martoriarsi" solo per sentirsi pienamente accettata e riconosciuta come donna all’interno magari della sua stessa famiglia, o della società.

Così come non si capisce come si fa a considerare progressista il medioevalissimo concetto che si ha tutto il diritto, potendo, di curarsi, essendo la sterilità una malattia, oppure forse ancora motivo d’infamia?

Veramente qui si confondono un po’ troppo i diritti con la voglia (o forse ancora il diritto?... ) di emarginare, irrigidendo la società in schemi assurdi. Ancora sul reale significato di questo potendo si dovrebbe riflettere, con tutte le sue implicazioni : possibilità economiche, o gestionali, di responsabilità ecc….

Infine ogni donna e ogni uomo hanno sempre un potere di scelta limitato dalle relazioni umane famigliari o sociali e spesso quel che si può inizialmente , alla fine si deve, subendo tutte le pressioni a volte più sottili a volte meno , per poter continuare a mantenere il proprio ruolo anche nei rapporti affettivi che dovrebbero essere i meno interessati.

Per le nuove tendenze del femminismo più spinto e teorico con le sue istanze squisitamente ed esclusivamente formali:

Le culture più maschiliste e quelle più indicate come non rispettose dei diritti umani sono quelle in assoluto più "liberali" per quanto riguarda la selezione genetica e la fecondazione artificiale. Perciò considerare a priori ogni legge che si riprometta di regolare l’utilizzo del corpo umano, limitandolo per evitarne gli abusi, come un attentato sempre alla dignità della donna, prima che contradditorio logicamente e sperimentalmente, è assolutamente falso. La legge di per se’, nella sua concezione più alta, è sempre fatta a difesa dei più deboli, cioè tradizionalmente delle donne. Pratiche diffusissime come l’infibulazione non sono mai state inquadrate in nessuna legge, ma spesso sono state difese e perpetuate da donne e persino da femministe, che la consideravano una loro specificità, un diritto "cosa loro". Evviva la coerenza e gli ideali sinceri!

Non regolamentare o consentire il massimo raggio d’azione permesso dalla "scienza" per quanto riguarda la procreazione artificiale è per definizione mettere le mani sul corpo della donna, nel modo più pesante e invasivo : una cultura rigida che limita, non solo ogni attitudine della donna e le sue libertà, ma lo stesso concetto di maternità, così profondo e potenzialmente vasto, schiacciandolo in un’unica direzione obbligata verso un sempre maggior razzismo e senso del possesso.

Per finire, nel caso particolare di questo referendum, l’attuale legge non interviene minimamente per quanto riguarda le operazioni sul corpo della donna : più di tre embrioni non sarebbero comunque sensatamente impiantabili nell’utero contemporaneamente e non è affatto obbligatorio procrearli tutti e tre. La legge interviene esclusivamente sulla "libera scelta" di azione sul corpo dell’embrione fuori dal corpo della madre, considerandolo individuo terzo, non parte né proprietà dei "genitori".

Questa legge stabilisce semplicemente che gli embrioni possono essere procreati solo nel momento stesso in cui si vuole effettivamente procedere alla gravidanza, in un numero massimo di tre per volta. Se la donna vuole può procreare ed impiantarsi un solo embrione per volta (o due ), con la massima leggerezza d’intervento. Se invece la donna preferisce subire un’iperstimolazione ovarica per farsi prelevare tanti ovuli in una volta sola può comunque farlo e congelare i suoi ovuli e/o gli spermatozoi del marito. Ma non può più farne fecondare più di tre (all’esterno del suo corpo) ottenendo degli embrioni in più, le cui cellule non sono più né le sue né quelle del marito, per tenerli poi in sospeso congelati o per esperimenti.

La legge quindi non limita in alcun modo la libera scelta del trattamento che subisce la donna, bensì limita le azioni che è possibile intraprendere sul corpo degli embrioni (sia femmine che maschi), vietandone il congelamento, l’uso per esperimenti ed analisi preimpianto.

Quest’ultima ha un alto margine di incertezza per quanto riguarda le malattie, pochissime individuabili a questo livello, e comporta un alto rischio di malformazione dell’embrione (data l’invasività del metodo e le poche cellule da cui è composto l’embrione), tanto che è necessaria una successiva analisi, una volta più sviluppato in utero, proprio per verificare che ciò non sia accaduto. Presenta invece reali rischi di selezione genetica al di fuori delle malattie (mascho o femmina ecc…). Perciò è semplicemente pazzesco sostenere che ci sarebbe un obbligo di impianto di embrioni malati! , a causa del divieto di analisi pre-impianto, presente peraltro nella legislazione di diversi altri paesi civili tra cui Svizzera, Austria, Germania.

Cioè la diagnosi preimpianto costituisce più un modo di fare già sperimentazione, che una reale tecnica di diagnostica medica. E di certo non servirebbe a diagnosticare la sieropositività, come pure attualmente la maggior parte delle malattie temute.

Punto iii)

 

La ricerca scientifica non verrà bloccata né limitata vietando l’uso degli embrioni umani. Lo studio sulle cellule staminali può avvenire ugualmente, sui cordoni ombelicali  e sulle cellule staminali degli adulti, così come ovviamente la ricerca può avanzare in tutti gli altri campi della scienza.

Anzi è più probabile che avanzi maggiormente, perchè fatta in modo più disinteressato e diretto.

L’embrione non è un derivato di spermatozoi od ovuli, è già la fusione riuscita e vivente dei due, con un corredo genetico nuovo ed assolutamente personale; è già un “intero umano”, un’unità umana completa, un tutt’uno in se stesso,anche se in fase di sviluppo; è un organismo completo, vivo e in continuo accrescimento, non un semplice gruppo di cellule.

 

Gli embrioni umani non sono necessariamente necessari.

Per definizione la ricerca è tutta da fare e non può mai fare promesse.

Diverse associazioni di malati cronici e diversamente abili hanno espresso tutta la loro perplessità in materia.

Soprattutto esistono sempre molteplici vie e gli scienziati stessi non sono tutti d’accordo.

Anche perché esistono cellule staminali anche negli adulti oltre che nei cordoni ombelicali che dovrebbe sempre essere possibile donare per legge dopo il parto. I più bei risultati si sono già ottenuti proprio attraverso la ricerca su quelle, per es. per la ricostruzione di vasi sanguigni compromessi (problemi cardiocircolatori e rischio di infarto).

Il rimedio migliore per ciascuno potrebbe venire dalle cellule staminali del suo cordone ombelicale, facilmente conservabile congelato; tuttora la maggior parte dei cordoni ombelicali viene buttata per carenze ed inefficienza delle strutture sanitarie.

Nonché forse per il mancato ritorno economico, contenendo potenzialmente i rimedi più adatti per il suo proprietario, difficilmente brevettabili forse, troppo personalizzati, meno “liberamente” gestibili dall’impresa dei brevetti, che come fine non ha quello di guarire un ammalato, ma di costituire un mercato.Ricorrere alla sperimentazione sugli embrioni ha come risultato di distogliere attenzione e mezzi da molte ricerche già ben avviate e più promettenti (sulle cellule staminali adulte e del cordone ombelicale, oltre ad altre), i risultati delle quali però non sarebbero facilmente commerciabili a scopo di lucro, e limiterebbero la commercializzazione di altri rimedi più  remunerativi.


 

Il progresso di una nazione si misura dalla raffinatezza dei sistemi tecnologici che elabora, a servizio per es. della sicurezza  (trasporti, prevenzione disastri ecc…), della produzione e consumo di energia, dell’ecologia,del riciclaggio e smaltimento dei rifiuti tossici, delle disabilità; e dalle conoscenze che la maggior parte dei suoi abitanti riesce a condividere; non dalla quantità di carne umana (però  di peso ancora insignificante…) che produce e trasforma.

 

Infatti, a fornire i migliori e “più liberi” servizi per la  procreazione artificiale e selezione genetica, sono per lo più i paesi culturalmente e scientificamente più arretrati, come la Turchia, paesi vari orientali, la  fino all’altro ieri sottomessissima e tuttora borbonica Spagna, e la barbarica Inghilterra, con l’indice d’ignoranza tra il popolo più alto d’Europa, per la quale morale e legge = praticità (tanto che processa i minori come adulti…) ed ha deciso che è molto più logico per evitare dissidi inconciliabili far che fare capo dello stato = capo della fede religiosa ; dove i giornali si autocensurano (tanto che convenienza ci sarebbe a fare diversamente, sarebbe cos’ banale e scontato); e senza dimenticare che la patria del fair play ( e della trasgressione) conserva tuttora una camera del parlamento cui si accede solo essendo di sangue blu (e cioè è veramente la patria del tutto formale, un po’ come nell’islam più ortodosso).

 

 

Il vero progresso scientifico si attua attraverso una ricerca di qualità, cioè caratterizzata da ricercatori di qualità e gestita qualitativamente e onestamente, non si misura dalla quantità del materiale di partenza per la ricerca, cioè in questo caso le vite embrionali umane. Tanta carne al fuoco serve a ben poco se poi è gestita, come è gestita, più che altro per ottenere brevetti da perfezionare magari in modo gradualmente programmato alla scadenza.

 

Ogni progresso in campo biologico e medico sarebbe semplicemente impensabile senza il vero, meraviglioso e davvero potentissimo progresso tecnologico basato sulla base di ogni scienza, cioè la fisica, che attraverso l’inventiva dell’uomo permette l’elaborazione di strumentazioni e materiali sempre più sofisticati e fantascientifici, addirittura biocompatibili, per indagare nell’infinitamente piccolo e comunicare nel modo più vasto. Non si può certo dire evoluto neanche solo scientificamente un paese dove pure si riuscisse a clonare l’uomo o a crearne uno su misura, se poi la maggior parte dei suoi cittadini non conosce neppure le elementari leggi della meccanica o delle manifestazioni atmosferiche più comuni e vissute, da che parte sta la milza e quanto paga lo Stato (cioè i contribuenti) per ogni prestazione sanitaria apparentemente gratuita a grosse aziende private.

Noi abbiamo il potere di costruire, tecnologicamente nel modo più sofisticato, il mondo in cui vogliamo vivere, annullando quasi ogni handicap o sofferenza, e senza manipolazione della vita altrui e tanti embrioni congelati, bensì sopperendo alle carenze e rivalutando le diversità; e questo potrebbe bene incrementare anche l’economia anche senza violenze e sopraffazioni tra uomini con uguali diritti.

E davvero lo sviluppo della tecnologia e una ricerca ben gestita potrebbero fare molto di più per migliorare la qualità della vita di “minorati” ed ammalati cronici, senza usare le vite altrui, anche se solo vite umane agli esordi; insieme con il nostro atteggiamento di maggiore accettazione delle diversità e minor razzismo, che sono poi realmente i fattori di sofferenza più grandi e più diffusi.

 

Per finire, appellarsi all’elettroencefalogramma piatto per distinguere la vita dalla morte è una strumentalizzazione veramente ottusa. Si tratta solo del metodo empirico più ragionevole e condiviso che serve a riconoscere l’avvenuta interruzione di unità psicofisica in una persona (che invece prima esisteva: cioè che è intervenuto un cambiamento “in peggio”), al fine di poterne prelevare gli organi per donazione, prima che possano deteriorarsi, sapendo che necessariamente questo avverrà. E senza considerare che questo avviene “spontaneamente” e forse meno che un caso su un milione; in che altro modo sarebbe possibile prenderne atto?  L’embrione è per definizione vivo, poiché in continua crescita e sviluppo, ogni suo cambiamento è di crescita e sviluppo maggiori (se non muore, e allora non serve più a niente), e soprattutto è stato procreato apposta per essere vivo, anche nel caso che debba solo essere vivisezionato.

 

 

 

 

Punto iv)

Secondo la legge vigente l’aborto viene considerato male minore e il rimedio estremo di chi, contro la sua volontà, si ritrova in uno stato che non è riuscito ad evitare. Non viene cercato e fortunatamente per ora nessuno ci guadagna (pur avendoci provato: uso dei feti per sperimentazione). Gli embrioni invece verrebbero prima concepiti apposta, già in soprannumero, per poi venire successivamente scartati o selezionati o utilizzati negli esperimenti. Tutti gli embrioni vengono pro-creati per diventare potenziali figli, tra cui poi selezionare il più gradito (magari maschio…), usando gli altri eventualmente come "riserva vitale" o "per la ricerca". L’eliminazione e soprattutto l’utilizzo degli embrioni già preventivamente programmati come eccedenti non ha nulla a che vedere con l’aborto attualmente legalmente praticato in Italia.

Le stesse affermazioni di principio sui diritti dell’embrione non intaccano minimamente la libertà di una donna incinta che in tutta coscienza, molto profondamente e convintamene, desidera abortire ( quanto poi questo avvenga nella realtà è un altro discorso…). Infatti non sarebbe possibile per quegli stessi principi obbligare un essere umano a farne sviluppare dentro di sé un altro contro la sua volontà certa. Nell’insieme delle due vite donna incinta, la nuova vita che si sta sviluppando dipende strettamente da quella della madre, da cui si nutre e della quale subisce necessariamente la volontà : ogni intervento sul feto passa necessariamente attraverso l’intervento sulla madre. Perciò la scelta della madre è l’unica a dover decidere. La volontà di una donna però non può estendersi a degli embrioni "in attesa", fuori dal corpo della madre, già procreati fuori del corpo della donna, per essere destinati ad una vita diversa dalla vita umana ( che poi è il motivo dichiarato per cui di solito si abortisce).

Inoltre, e non è un dettaglio da poco, come facciamo ad essere sicuri che se utilizzati come cavie gli embrioni umani non soffrano, quando si sa ormai per certo che solo tre mesi più tardi lo stesso embrione diventato feto prova delle emozioni che interagiscono con il suo sviluppo?!

Anche perché, per poterlo studiare bene, bisognerà ben farlo in fasi diverse del suo sviluppo, aspettando quindi che sia sufficientemente cresciuto e sviluppato; fino a quando, forse tre mesi, o forse più? Esisteranno speciali commissioni di controllo (per verificare che non si oltrepassi questo limite di tempo, come per l’aborto)?

In ogni caso vengono davvero in mente senza alcuna forzatura i campi di sterminio e sperimentazione nazisti ed anche le usanze di cannibali che si portavano dietro i prigionieri menomati, mantenendoli vivi per usufruirne freschi pezzo per pezzo lungo il viaggio.

Chiamiamolo diritto alla maternità e progresso scientifico!???..!

La procreazione assistita deve potersi effettuare senza pro-creare degli embrioni umani in eccedenza, già calcolata e programmata, da usare per esperimenti o come pezzi di riserva di presunti fratelli o genitori.

QUESTIONARIO

Test della personalità, e per verificare la propria preparazione. Senza risposta, a soli fini di indagine statistica.

Questo per il momento non è ancora possibile, però ve lo proponiamo ugualmente come gioco da fare eventualmente anche in gruppo per aumentare le proprie conoscenze e capacità di comunicazione.

PRIMA PARTE

Secondo te chi è a favore della sperimentazione sugli embrioni umani è :

di sinistra

idealista

non cattolico

ingenuo

molto superficiale

ipocrita

pratico, perché ormai questa è la tendenza

interessato personalmente, alla procreazione assistita o ai risultati della ricerca.

Secondo te chi nonostante tutta la propaganda fatta e conoscendo le tesi sui vantaggi addotte dai sostenitori continua ad opporsi al congelamento ed alla sperimentazione sugli embrioni umani lo fa perché :

è sciocco e ignorante e non si rende conto dell’utilità della cosa

è insensibile, per non dire cattivo, perché non gli importa del destino dei disabili e di tutte le donne che desiderano tanto un figlio e che prima non hanno potuto averlo

altro.

Chi voterà SI è :

evoluto, aperto e progressista

fortemente condizionato dai potentati economici e/o massmediatici e con scarso senso critico

contro il tabù dell’estensione dell’inviolabilità della vita umana anche al di sotto di un certo livello ( che è un dogma tipicamente cattolico ).

Un embrione umano può essere non ancora fecondato?

 

Se non congelato, l’embrione è :

una cosa stabile nel tempo

un "organismo" in continuo sviluppo : o cresce (secondo la sua natura oppure con le modifiche apportate per verificarne le reazioni) o muore.

Secondo te perché si devono congelare gli embrioni piuttosto che ovuli e spermatozoi?

Dai la definizione più esatta secondo te di embrione umano.

Anche se non sei un ricercatore, prova ad immaginare come si attua tecnicamente l’uso degli embrioni per la ricerca :

gli embrioni vengono "modificati" od operati in vario modo, come i topolini da laboratorio, per studiarne le reazioni, per cui possono sopravvivere per un tempo indefinito ma non lunghissimo

vengono prelevate delle cellule che verranno studiate a parte e l’embrione

 b1-> muore

           b2-> sopravvive menomato o "modificato"

 b3-> sopravvive dando reazioni strane che verranno studiate

viene semplicemente studiato col microscopio mentre i suoi organi si differenziano e crescono finchè muore "naturalmente"

viene "autopsizzato" dopo che è già morto (prima che si deteriori).

 

Sai se esistono anche scienziati contrari alla procreazione di più embrioni umani e alla sperimentazione su di essi, e che sostengono l’opportunità di questa legge che si vorrebbe abolire con il referendum?

Li hai mai sentiti parlare o letto quel che hanno scritto?

In definitiva il problema del congelamento e della sperimentazione sugli embrioni umani è principalmente di natura :

politico-sociale : più democrazia, più femminismo ecc…

religiosa (filosofico-culturale) : solo i cattolici sono contrari e chi è sottoposto a dogmi di fede ( non i musulmani, protestanti dipende, non i conservatori laici)

politico-sociale-economica : più business, maggior controllo sociale…

caratterizzante le nazioni scientificamente progredite

caratterizzante le nazioni culturalmente progredite

Sei contrario alla vivisezione?

Che cos’è una cellula staminale e dove si trova nell’essere umano?

Si sono già ottenuti risultati attraverso la ricerca sulle cellule staminali? In quale modo?

Sai come funziona la legge sui brevetti?

Secondo te qual è il motivo che spinge la Chiesa o ancor più laici o non credenti ad essere contrari al referendum?

Secondo te esistono degli interessi diversi che muovono la parte per i SI (oltre al fatto di apparire semplicemente liberali e progressisti o alla paura di apparire "oscurantisti")?

 

Pensi che il progresso scientifico in generale passi necessariamente attraverso la sperimentazione sugli embrioni umani oppure che esso possa addirittura venirne parzialmente mutilato?

FINE PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

Secondo te è giusto che una coppia o una persona qualsiasi debbano essere sottoposti ad esami per poter adottare un bambino?

Il presidente dell’associazione degli ammalati di leucemia è scettico sulla necessità di usare embrioni umani per la ricerca. Tu conosci personalmente qualche ammalato di talassemia, morbo di Parkinson, Alzaihmer o altro ? Se si cosa pensano della ricerca sugli embrioni umani?

 

Conosci personalmente qualche diversamente abile, tipo i Down? Se si ti fanno molta pena perché soffrono molto oppure pensi siano un peso ingombrante per la società?

Quali sono per te le cause più precise della loro sofferenza?

dolore fisico

mancanza di senso critico

infantilismo

violenze che altri fanno su di essi

altro

 

Se non conosci personalmente qualche persona di cui sopra, credi che altri, tipo i radicali, siano le persone più quotate per parlare per loro e indicarci i loro interessi? Perché?

Sei contrario all’uso di droghe per alleviare i disturbi fisici?

Pensi che i disturbi psichici siano di origine genetica?

Hai mai provato a capire l’origine di tanti vari e magari piccoli (o meno) disturbi fisici che capitano a te o vicini? Se si, sei riuscito a capirla oppure ti è già capitato di imbatterti nella frase:"il meccanismo esatto non è ancora conosciuto"; oppure ti è già capitato che il tuo medico abbia avuto difficoltà ad inquadrare il tuo male in una patologia precisa o a trovare i farmaci sicuramente efficaci?

Credi che la ricerca su come si differenziano e crescono le cellule di un organismo umano embrionale fino a 15 giorni o tre mesi, possa aiutare significativamente la comprensione di quanto all’ultima domanda?

Credi che eventualmente nuovi rimedi sarebbero gratuiti anche per lo Stato e una soluzione definitiva?

Sai come funziona la ricerca e come si selezionano i massimi dirigenti? Da chi dipendono come lavoratori?

Hai mai frequentato una facoltà scientifica o conosci qualcuno che l’ha fatto ed hai mai partecipato a discussioni in cui si commentavano gli sbocchi professionali e le modalità per diventare ricercatori?

Secondo te tutti i più terribili disagi dell’umanità : povertà, ingiustizia, tutte le malattie (di solito dipendenti dalla povertà…) sarebbero significativamente migliorati con la ricerca sugli embrioni umani, o peggiorati, per esempio togliendo attenzione e mezzi ad altre modalità più direttamente efficaci?

Tutti noi siamo parzialmente insoddisfatti o soffriamo per qualcosa. Qual è per te, molto personalmente, la cosa più importante e necessaria , da cui dipende tutto il resto, per essere felice?

amore

lavoro

soldi

soddisfazioni particolari

figli

salute perfetta

 

Credi che avere un fisico perfetto ed essere molto intelligente dia maggiori possibilità di essere felici o di servire alla collettività, oppure che esistono diverse attitudini,tutte utili proprio perché diverse, e che in fondo nasciamo tutti piccoli, impotenti e con tutto da imparare e da subire?

Metti in ordine di importanza le tre principali cause di tutte le sofferenze dell’umanità.

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