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Il Metodo Zu si diversifica dalle altre interpretazioni della Reflessologia del Piede per lo studio approfondito e analitico dell'identificazione dei punti riflessi sul piede, quella che viene chiamata I.A.R.S.: Identificazione Aree Riflesse Sensibili. Tutti i punti descritti sono stati localizzati mirando all'epicentro del dolore di ogni area sensibile e in relazione alle ossa.
Un piede può essere lungo, largo, corto, grosso, magro, ed entrando nelle patologie piatto, cavo, equino, varo, valgo, torto.

Questo tipo di lettura oggettivizza i punti riflessi.
Il punto riflesso è quella particolare parte del nostro corpo che sollecitato dà una reazione antalgica (scomparsa del dolore) in una zona diversa e lontana dal punto stimolato.

Le reflessologie, infatti, sono la proiezione completa ancestrale di tutto il corpo solo su una parte di esso.

Ciò ci introduce al concetto del principio relativo al microcosmo-macrocosmo.
L'entità più piccola dell'elemento semplice che conosciamo è l'atomo, questo è costituito dal nucleo centrale, composto da protoni e neutroni, intorno al quale girano elettroni.
Una delle entità più grandi che conosciamo è il sistema solare, che ci ripropone la stessa struttura dell'atomo: il sole come nucleo centrale e i pianeti che gli girano intorno. (fig.3)
Una scala che si può considerare come un gioco di scatole cinesi: una dentro l'altra.
Più atomi costituiscono una molecola, più molecole formano una cellula più cellule compongono un tessuto, più tessuti costituiscono un organo, più organi danno vita a un sistema, più sistemi diventano una persona, più persone costituiscono una famiglia, più famiglie una tribù, un clan o danno vita a un quartiere, più quartieri
costituiscono un paese, più paesi una provincia e così via… una regione, una nazione, un continente.


(Fig. 3)

Ecco quindi che l'uno è nel tutto e il tutto nell'uno.
In ogni parte del piede ritroviamo proiettato l'intero corpo in una maniera organica, precisa, logica, in tutte le sue proporzioni.
(figg. 4-5).
Se guardiamo un disegno stilizzato di un piede e lo giriamo, riconosceremo l'immagine di una persona seduta. Con la testa, la curva cifotica, lordotica, il bacino, il petto e l'addome evidenti.

La visione laterale della colonna ha delle curve che ritroviamo proiettate sul piede sia in una visione plantare che in una visione mediale.

Un appiattimento della curva lordotica conseguente al basculamento postero-inferiore del bacino comporta un appiattimento del piede, mentre un aumento della curva lordotica comporta un'accentuazione del cavismo del piede. La parte più alta del nostro corpo è la testa. La zona riflessa della testa la troveremo sul piede nella parte più alta quando la persona è sdraiata.
Una proiezione organica che rientra nel concetto microcosmo-macrocosmo, come se facessimo la fotografia a una persona, la rimpicciolissimo e la proiettassimo sui piedi.

Ciò che è in alto sarà posto in alto, ciò che è in basso sarà in basso e così conseguentemente avanti, dietro, a destra, a sinistra, in profondità, in superficie. Tutto ciò che nei piedi appare in più rispetto a un piede ideale: alluce valgo, callosità, gonfiori, sporgenze
ossee, sarà in più sulla parte del corpo corrispondente sotto forma di gonfiore, formazione di muco, indurimento dei tessuti.


(Fig. 4 - 5)

Tutto ciò che appare di meno rispetto a un piede ideale: solchi, rughe, fossette, avvallamenti corrisponde nel corpo a una deficienza o a livello funzionale o a livello organico. (fig 6 - 7)


(Fig. 6)


(Fig. 7)

Un organo o un sistema unico e centrale lo troveremo proiettato su ambo i piedi nella visione mediale, metà su un piede e metà sull'altro, es.: tiroide, utero, prostata , vescica e colonna vertebrale.
Organi o sistemi doppi come i polmoni, i reni, gli arti con le relative articolazioni li incontreremo separatamente uno sul piede destro e uno sul sinistro.
Il fegato, la milza, il cuore, unici e laterali, saranno proiettati sul piede del lato corrispondente: quindi il fegato con la cistifellea a destra, la milza a sinistra, a sinistra anche il cuore, benchè anatomicamente centrale e solo con la punta verso sinistra.
Le falangi rappresentano la proiezione della testa, come se questa fosse un tubo di cartone e lo aprissimo, per cui, scendendo nei particolari, sulle dita incontreremo gli occhi, le orecchie, i denti. (fig. 8 - 9).


(Fig. 8)


(Fig. 9)

Con un massaggio veloce e leggero generiamo delle onde corte, quindi di alta frequenza, veloci, penetranti: queste, raggiungendo un organo bersaglio, generano una reazione chimica acida che genera a sua volta un rilassamento dei tessuti o degli organi più contratti e irrigiditi.
Un massaggio lento, profondo, pesante, per la nota legge fisica: "la pressione genera calore", avrà una trasmissione per mezzo di onde lunghe, basse, lente.
Questo impulso raggiungendo l'organo bersaglio genererà una reazione basica che determinerà a sua volta una tonificazione dei tessuti per effetto degli zuccheri che verranno a sintetizzarsi, per cui se un organo è stanco, prolassato, un massaggio lento e profondo risulterà tonificante, energizzante.
Ad esempio una cistifellea o uno stomaco che hanno perso la loro fisiologica capacità peristaltica la recupereranno.
Il massaggio che esercitiamo è un'azione meccanica che nel nostro organismo si trasforma in una reazione chimico-elettrica.
Il nostro corpo reagisce a due sollecitazioni fondamentali: contrazione e rilassamento, che possiamo tradurre in sollecitazioni caldo-freddo, dolce e acido e così via all'infinito…
Le leggi universali del Tao "Yin/Yang" restano immutabili.

Il tao (fig. 10)

Nell'epoca antica coloro che conoscevano il Tao o imitavano lo yin e lo yang, si mettevano in armonia con il destino universale, erano moderati nella loro alimentazione e nei loro spostamenti e lavoravano senza eccesso.
Ecco perché essi conservavano il loro corpo e il loro spirito, vivevano seguendo il loro destino e non morivano che dopo i cento anni.
In questa nostra epoca non è così: si ha l'abitudine di scambiare il vino per l'acqua, l'anormale per il normale, di aver rapporti sessuali in stato di ubriachezza.
Tutto ciò è la causa dell'esaurimento del Jing e dell'energia essenziale del corpo.

Non si sa curare né il Jing né il mentale; si pensa soltanto a "soddisfare il cuore" e questo è contrario alle leggi dell'eugenismo.
Si viaggia senza limiti… ecco perché, arrivati alla cinquantina, si è già esauriti."
Questo discorso è rivolto da Qi Bo, primo ministro, al suo imperatore Hoang Di. Parole che suonano con un incredibile attualità e che sono state scritte invece circa 4000 anni fa.


(Fig. 10)

Lo Yin e lo Yang sono le due forze che muovono il mondo, sono due manifestazioni dell'essere, due energie complementari e non contrapposte tra di loro.
Per i cinesi non esistono lo Yin e lo Yang separatamente; Yin/Yang corrispondono alle due facce della stessa medaglia, sono un principio unico e non possono sussistere isolatamente.
Yin/Yang sono in continuo movimento, l'energia non è stagnante, l'energia per definizione è movimento.
Il Tao non è una religione. Non è una filosofia nel significato occidentale della parola; il Tao è il naturale, il permanente movimento di queste due energie complementari e contrapposte tra di loro.
La parola Tao significa "la retta via", la possiamo trovare altrimenti enunciata come Do, in giapponese, Dao in vietnamita.
Lao Tzu lo definisce anche Yu che vuol dire "essere", mentre Wu è il "non-essere" o anche Wu-Ming, "senza nome".


(Fig. 11)

E' il principio del mondo. Ogni cosa ebbe origine dall'essere, e l'essere ebbe origine dal non-essere. Il contadino cinese, come il contadino occidentale o di qualsiasi altra parte del mondo, pur non conoscendo le leggi scritte del Tao, per antonomasia è taoista.
Questi cominciò a notare che il tutto era strettamente regolato da queste due forme di energia fondamentali, ma non in una maniera rigida e manichea.
L'uomo vive una condizione speciale e sviluppa la coscienza che il suo essere è situato tra cielo e terra.
In realtà ha un rapporto privilegiato con la terra; è sulla terra che egli vive e realizza la sua vita. Il suo è un punto di osservazione geocentrico.

La terra è coltivata dal contadino con una modalità che dipende dalle stagioni. Nel suo rapporto con la terra il contadino cinese, osservatore taoista, evidenzia che la terra non è sempre uguale, che insieme all'atmosfera e alle emozioni, cambiano i prodotti in una relazione stupefacente.
Il Tao crea un'unica, globale, universale relazione. Le stagioni sono quattro, ma nell'osservazione della natura il contadino cinese ne inserisce una quinta: la tarda estate o quinta stagione.
Questo concetto è estraneo al nostro vivere occidentale, ma il cinese la inquadra in quello che viene chiamato il periodo Dojo, che significa TRASFORMAZIONE.
La tarda estate è infatti quel periodo che viene a essere situato tra le due stagioni più calde, primavera-estate, e le due più fredde, autunno-inverno.
Il cinese nell'esprimere graficamente il Tao non lo associa in una maniera riduttiva alle stagioni o agli organi o semplicmente alle emozioni, ma utilizza un linguaggio ben più ampio con la definizione di Cinque Movimenti. (fig.11).


(Fig. 12)


(Fig. 13)

I Cinque Movimenti, e non i cinque elementi, vengono chiamati: Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua. E' insito nella parola "movimento" il concetto di non stagnazione e quindi si supera la limitatezza di una definizione riduttiva. La figura del pentagono serve per meglio introdurci alla comprensione di alcune leggi fondamentali che regolano l'universo. Le prime che incontriamo sono la legge di generazione (anche definita legge madre-figlio) e la legge di controllo (anche definita legge nonno-nipote). I cinesi chiamano queste leggi fondamentali il Ciclo Shen e il Ciclo Ke. (fig. 12-13).


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