Titolo
Reflessologia Zu
"Morfologia"
Autore
A. E. Baldassarre
Pagine: 148


INDICE
(click sui capitoli)

- Morfologia Riflessa Zu
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L'alluce
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Le Dita
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Parte alta
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Parte centrale
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Parte bassa
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Alterazioni morfologiche..
- Sudorazione e odore
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Sintesi

Elenco libri

 

 

 

 

MORFOLOGIA RIFLESSA ZU

Nello studio della Morfologia Riflessa Zu prendiamo in considerazione le alterazioni morfologiche in relazione alle I.A.R.S. (Identificazione Aree Riflesse Sensibili) già studiate nel volume precedente, distinguendole in strutturali, articolari, muscolari, circolatorie, connettivali, cutanee.

Nell’osservazione diventano fondamentali manifestazioni come il colore, il calore, le sporgenze ossee, i solchi, le rughe, i calli e le callosità, gli ispessimenti ungueali, i gonfiori, gli odori.

Tutto ciò che in un piede noteremo in più o in meno, rispetto ad un piede ideale, corrisponderà a qualcosa in più o in meno sullo strato corporeo relativo e che verrà associato ai wu xing: Cinque Movimenti.

Nel testo precedente l’identificazione delle aree riflesse sensibili erano evidenziate in relazione alle ossa, quindi non visibili in condizioni normali, l’identificazione avveniva attraverso la percezione fisica e tattile. Si devono chiudere gli occhi e far sì che le nostre mani divengano i nostri occhi, pertanto diventa importante individuarle attraverso una ricerca manuale sensibile ed esperta. Apprendere a percepire i punti riflessi ad occhi chiusi, inteso nel senso letterale della parola, è importante soprattutto all’inizio della pratica perché, pur guardando altrove, il cervello continua a registrare le immagini che gli occhi vedono e che si sovrappongono alle informazioni ricevute attraverso il tatto. Questo è il motivo per cui nella nostra Scuola un certo numero di ore di pratica vengono eseguite ad occhi bendati.

Questo secondo volume tratta dell’osservare e solo in parte del toccare. Tutto ciò che sui piedi noteremo di difforme rispetto ad un piede ideale corrisponderà ad un’anomalia dell’organo riflesso. Eseguiremo un’analisi minuziosa della forma per comprendere la patologia attraverso la sintesi dell’osservato e percepito, determineremo una terapia reflessologica.

I cinesi dicevano: "Guardare fuori per capire dentro".

Inizieremo la lettura dividendo in tre gruppi le manifestazioni morfologiche in relazione alla loro origine che può essere:

organica: visione plantare

psicosomatica: dita

energetica: visione dorsale

Le manifestazioni morfologiche di origine organica si trovano prevalentemente sulla pianta del piede e le associamo a problematiche di origine alimentare, strutturale e organiche, le evidenziamo attraverso alterazioni tipo calli e callosità.

In posizione eretta la pianta del piede la consideriamo yin perché a contatto con la terra, con il paziente in posizione supina la consideriamo yang perché diventa la parte più esterna ed esposta; diviene quindi yin la parte dorsale che guarda verso il paziente e yang quella plantare. Questa differenziazione verrà ripresa nel terzo volume, quando parleremo di diagnostica e terapeutica. Le problematiche di origine energetica interessano soprattutto l’area dorsale del piede, in relazione con il cielo yang, si manifestano per la contrazione dei tendini estensori e l’incarnimento delle unghie che sono in relazione con i punti jing, pozzo. La parte dorsale del piede è interessata dai meridiani zu, che partono o arrivano all’arto inferiore. Il corpo è attraversato dalla rete dei jing luo, noti come meridiani, che secondo i cinesi corrispondono alla mappa del cielo con i loro 360 punti più 1, l’1 è il 21 dello zu taiyin, Dabao, grande amministratore, grande luo della milza che corrisponde alla stella polare.

Le dita che vengono così a trovarsi nel mezzo, tra la terra, pianta del piede, organica, yin e il cielo, area dorsale, energetica, yang, rappresentano la componente psicosomatica. Le dita le paragoniamo all’immagine della testa e le sue funzioni, gli organi vitali identificati in zang/fu, pieni e vuoti, sono tutti contenuti nel tronco, i cinque organi di senso sono invece contenuti nella testa, il tutto continua a corrispondere... come l’ombra al corpo e la bacchetta al tamburo...

Dita: psicosomatica

Visione plantare: organica  

Visione dorsale: energetica    

Alta Centrale Bassa

È un’altra divisione per tre, molto importante da farsi.

La parte alta comprende le dita e le teste metatarsali, la parte centrale corrisponde al cavismo anatomico del piede e comprende i cinque metatarsi, la parte bassa comprende il tarso, costituito dal calcagno, dall’astragalo, dal cuboide, dallo scafoide e dai cuneiformi. Soprattutto nella visione plantare il colore della pelle è di utile orientamento.

      

Piede diviso in tre parti

Nell’interpretare ciò che osserviamo dobbiamo essere selettivi ed orientare la nostra attenzione sulle caratteristiche più salienti e meno armoniose. Le dita ci possono apparire contratte, con callosità, gonfie, infiammate o con alterazioni articolari, la volta trasversa delle epifisi distali dei metatarsi potrebbe essere ceduta con manifestazioni callose. La parte mediale del piede potrebbe presentare un cavismo o un piattismo accentuato, un cuneiforme sporgente dorsalmente o un gonfiore del muscolo flessore del primo dito, in corrispondenza dell’area riflessa dello stomaco. La pronazione di un piede, con il conseguente slittamento dello scafoide nell’area mediale, è il segno di una lassità cartilaginea dei legamenti mediali. L’area tarsale può presentare callosità nella zona mediale, posteriore o esterna.

L’uomo come già enunciato nel testo precedente è situato tra cielo e terra. I cinesi antichi quando trattavano questo argomento, intendevano Cielo/Terra un tutt’uno, mentre le nostre traduzioni occidentali sono piuttosto riduttive da questo punto di vista. Se interpretiamo Cielo/Terra come un’unica cosa assimilabile al concetto unico e indivisibile yin/yang, ecco che ci appare evidente come l’uomo sia l’espressione dell’interazione delle energie del Tian (cielo) e del Di (terra).

 

L'uomo situato tra cielo/terra 

Oltre alla dislocazione topografica, le alterazioni possono essere considerate in relazione al tessuto o strato corporeo interessato, dandoci indicazioni differenziate circa la loro origine e profondità. Un gonfiore che è qualcosa in più rispetto ad un piede ideale, sta a significare la presenza di una dilatazione, di un ingrossamento, di processi fermentativi nell’intestino, oppure di un’infiammazione dell’organo corrispondente o di una iperproduzione di qualche sostanza: catarro, linfa stagnante.

Solchi, rughe, fossette, eccetera, qualcosa in meno rispetto ad un piede ideale e corrispondono ad una carenza del nostro organismo: abbassamento delle difese del sistema immunitario, ipofunzione, limitazioni funzionali.

Gli strati del corpo sono cinque, dal più profondo al più superficiale, dal più yin al più yang li evidenzieremo in questa successione:

ossa

muscoli

vasi sanguigni

connettivo

pelle

Le ossa sono la parte più profonda, più dura, più compatta, vengono assimilate al colore nero, alla parte più yin; la pelle è la parte più esterna, più chiara, quindi più yang. Fino al quinto livello parliamo di strati corporei riferiti ai wu xing, Cinque Movimenti e della struttura che da yin diventa sempre meno yin e più yang. Il sesto livello è riferito ai jing luo, meridiani, che rappresentano il riferimento energia: stiamo sempre lavorando a livello fisico, perché massaggiamo il corpo o utilizziamo la moxa, ma stiamo agendo sulla componente energia, la stiamo orientando.

Al settimo livello incontriamo l’aura, qualcosa di puramente energetico: il cosiddetto corpo sottile, essa è la componente più yang in assoluto, in contrapposizione alle ossa che sono la componente più yin. In questa trattazione prendiamo in considerazione solo i primi cinque livelli.

Le informazioni apprese durante lo studio vengono elaborate dal cervello e diventano feconde quando cominciamo a massaggiare. La componente celeste: studio, pensiero, ideale, che è il nostro riferimento energia, si combina con la componente terrestre: le nostre mani, i piedi del nostro paziente, che è il nostro riferimento struttura: in tal modo le informazioni diventano tutt’uno. Al fine di memorizzare in maniera organica le Aree Morfologiche Riflesse continueremo con una lettura dei particolari, procedendo dall’alto verso il basso e dal centro verso la periferia.

 

I sette livelli


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