Titolo
Reflessologia Zu
"Morfologia"
Autore
A. E. Baldassarre
Pagine: 148


INDICE
(click sui capitoli)

- Morfologia Riflessa Zu
-
L'alluce
-
Le Dita
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Parte alta
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Parte centrale
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Parte bassa
-
Alterazioni morfologiche..
- Sudorazione e odore
-
Sintesi

Elenco libri

 

 

 

 

PARTE ALTA

GRUPPO GOLA

Proseguiamo ad analizzare la parte alta del piede e andremo a leggere la zona posta al di sotto delle dita. La prima area di differenziazione posta subito sotto l’alluce, è detta gruppo gola e comprende: la tiroide, le paratiroidi, la faringe, la laringe e le corde vocali. Diventa sporgente per la contrazione del muscolo estensore lungo del primo dito che genera il cedimento dei legamenti dell’articolazione metatarso/falangea. Quest’area sporgente, gonfia e ingrandita è una manifestazione yang, di espansione, dilatazione, qualcosa in aumento che sta ad indicare che negli organi corrispondenti, le difese immunitarie si sono attivate. I linfonodi stanno aumentando la produzione di globuli bianchi per difendere il quartier generale, rappresentato in questo caso dai polmoni. Questo aumento di dimensione è dovuto all’aumento del cuscinetto adiposo a protezione delle terminazioni nervose sottostanti. Nelle manifestazioni acute, può apparire rosso, grosso, dolente, caldo, ipersensibile.

In una condizione cronica pur rimanendo il gonfiore non ci sarà presenza di dolore, rossore, calore e ipersensibilità. Nella situazione inversa, manifestazione yin, il tessuto che ricopre le ossa sesamoidi appare completamente svuotato, molliccio, appiattito e a volte per lo svuotamento dell’area compare anche un solco, una plica immediatamente sotto. Se c’è gonfiore, manifestazione yang, le prime linee di difesa dell’apparato respiratorio sono attive e il polmone è difeso. Nella manifestazione yin c’è una condizione di ipoattività delle vie respiratorie alte, i polmoni possono essere così facilmente attaccati da elementi esterni, come aria fredda, pulviscolo, fumo. Presi singolarmente questi segni come la maggior parte degli elementi che analizzeremo, non hanno un valore assoluto, ma devono essere presi sempre in considerazione quanti più elementi possibili. Più tessere abbiamo, più completa è la costruzione del mosaico.

 

Gruppo gola yang visione plantare e laterale

  

Gruppo gola yin visione laterale e plantare  

Trachea/bronchi

Spostandoci più lateralmente ed esternamente, verso l’area riflessa dei polmoni, possiamo trovare un solco o una callosità verticale, che ci indica le condizioni della trachea e dei bronchi. La trachea è posta verticalmente: a livello di I.A.R.S. (Identifica-zione Aree Riflesse Sensibili) l’abbiamo identificata dorsalmente nello spazio infraosseo primo-secondo metatarso, nella lettura morfologica le sue manifestazioni di squilibrio si presentano plantarmente.

Due manifestazioni opposte anche qui: una di pienezza, rappresentata della callosità e una di vuoto, evidenziata da un solco. L’eventuale presenza di catarro, manifestazione yang, a livello trachea/bronchi, essendo qualcosa in più, si presenta con la callosità, mentre se la trachea è deficitaria, manifestazione yin, appare il solco.

 

Solco e callosità corrispondenti a manifestazioni di carenza e di eccesso nell'area trache/bronchi  

Polmoni

Sotto il secondo e il terzo dito, nella visione plantare, nell’area posta centralmente le epifisi distali del secondo e terzo metatrso è situata l’area riflessa dei polmoni. Nella mappa della Scuola Superiore Reflessologia Zu è identificata con un ovale bianco. La motivazione di questa scelta grafica è determinata dalla caratteristica forma della callosità che si forma quando i polmoni iperproducono catarro.

Tipica callosità dell'area riflessa dei polmoni

La callosità può avere differenti dimensioni e spessore, è tanto più spessa quanto più è vecchio e cronico il problema.

La presenza di un solco, di un appiattimento o di svuotamento dell’area riflessa del polmone, la identifichiamo come per gli altri organi come situazione di ipofunzionalità, di ridotta ventilazione polmonare dovuta a broncocostrizione o vasocostrizione periferica. Queste manifestazioni acquistano valenze differenti a seconda che la colorazione della parte alta del piede tende ad essere più bianca o più rossa. Se la callosità sull’area polmonare appare sottile, possiamo dedurre che il soggetto in esame ha i polmoni come coperti da un velo di catarro. La callosità che più comunemente incontriamo è quella bianca e secca caratteristica delle problematiche primarie del polmone, che si manifestano con catarro secco e difficoltà a espettorare, sappiamo che il bianco e il secco sono elementi caratterizzanti il Movimento Metallo. Un altro tipo di callosità si può manifestare come ispessimento simile a gelatina rappresa, indicazione questa della presenza di un catarro grasso.

Sempre riferita all’area riflessa dei polmoni possiamo evidenziare una callosità a forma di polmone ma vuota al centro, ci indica che l’indurimento riguarda solo la parte più esterna dei polmoni, manifestazione quindi assimilabile a pregressa pleurite.  

Callosità di un soggetto pleuritico

Callosità di un soggetto allergico

Situazione meno frequente è quella riferita alla callosità caratterizzata da una certo numero di piccole bollicine bianche, tipica di persone con allergie polmonari di origine organica.

Le manifestazioni allergiche, vengono riferite in gran parte a motivazioni di origine psicosomatica.  

Muscolo trapezio

Nella parte alta dell’area riflessa dei polmoni, sulla mappa reflessologica appare un cerchietto verde che ci riporta allo strato corporeo muscoli, infatti corrisponde al trapezio. La corrispondenza ossea è la metafisi della prima falange del secondo dito.

Questa piccola area, particolarmente sensibile o indurita, ci dà l’indicazione che il trapezio dal lato omolaterale è contratto e indurito. I giapponesi chiamano l’area tra le scapole la porta del diavolo, per la sua dolorosità, è anche la parte del nostro corpo più difficilmente raggiungibile dalle nostre mani.  

Callosità area riflessa del trapezio

Sintomaticamente questa affezione si manifesta come una morsa, una sgradevole rigidità intrascapolare, e le persone che ne sono affette hanno sovente l’esigenza di essere massaggiate proprio lì, per allentare le tensioni che la originano. La callosità in quest’area è una chiara manifestazione di sofferenza cronica.  

Cistifellea

Sull’epifisi distale del quarto metatarso quasi esclusivamente sul piede dx, 80/90% dei casi, incontriamo una particolare callosità riferita all’area riflessa della cistifellea.

La callosità è sempre riferita a qualcosa di termograficamente freddo, quindi cronico, indurito, la cui funzione è quella di proteggere la ipersensibilità delle terminazioni nervose sottostanti. Le parole cronico, indurito, condensazione, ci rimandano al concetto di compattazione energetica, pietrificazione: elementi che ci fanno presupporre la formazione di calcoli nella cistifellea.

A seconda della dimensione, della struttura e qualità della callosità, mettendola in relazione con la forma del piede più o meno cavo, con il suo assetto più o meno supinato, con la forma del quarto dito, sul quale come abbiamo già descritto arriva il meridiano zu shaoyang (vescicola biliare), possiamo determinare se la persona è predisposta ad avere tanti piccoli calcoli, oppure pochi calcoli ma grandi, di colesterolo o di bilirubinato di calcio.

Callosità area riflessa della cistifellea

Cuore di pietra

È interessante considerare questa callosità più rara delle altre, 10% dei casi, confrontandola con la sua omologa sul piede destro. Questa callosità provoca in genere un dolore così acuto e improvviso da costringere la persona a fermarsi per togliersi le scarpe. In questi casi non ci sono riscontri radiografici significativi, se non un generico cedimento dei legamenti della volta trasversa metatarsale, riferibili pertanto all’epifisi distale del quarto metatarso del piede sinistro.

Callosità area riflessa del cuore (cuore di pietra)

Nella maggioranza dei casi, la callosità di sinistra è secondaria alla sua omologa sul piede destro: i due piedi sono in evidente cronica supinazione.

La callosità che invece appare solo sul piede sinistro, è molto più indicativa ed è quella che chiamo la callosità del cuore di pietra. Non intendo con questa definizione indicare un cuore indurito per la cattiveria, come si usa dire, ma indurito per l’impossibilità di esprimere le emozioni della sfera affettiva. È una callosità poco comune ma importante ai fini diagnostici, perché come avevo evidenziato nelle I.A.R.S. (Identificazione Aree Riflesse Sensibili), il cuore quasi mai è identificabile attraverso il piede.

Le aree colorate rosso e bianco sono assolutamente minoritarie, appartengono alla parte alta del corpo e come scopriremo nel prossimo volume, sono interessate dai meridiani dell’arto superiore, shou (mano), e non da quelli dell’arto inferiore, zu (piede). Quando vedo una mappa reflessologica podalica, dove non solo è evidenziato il cuore, ma anche i suoi particolari anatomici: atrii, ventricoli, valvole, coronarie eccetera, mi viene da pensare che chi l’ha prodotta, l’abbia fatto non tanto per amore della reflessologia e della ricerca, quanto per diversificarsi, gettando fumo negli occhi di chi sa poco di questa materia.

Le ossa non si muovono da sole, vengono mosse dai muscoli: abbiamo muscoli lunghi, corti, superficiali, profondi, a destra e a sinistra, avanti e dietro, sopra e sotto.

I muscoli soffrono in relazione alla sofferenza degli organi o delle articolazioni sottostanti, indipendentemente da ciò che la medicina ufficiale può dimostrare con gli esami di laboratorio. Essa infatti per sua stessa ammissione, prende in considerazione solo quanto è dimostrabile quantitativamente, per cui gran parte delle affezioni funzionali, non organiche e quindi non quantificabili non vengono tenute in sufficiente considerazione, al pari delle persone che ne soffrono.

La causa della sofferenza dell’epifisi distale del quarto metatarso del piede sinistro parte dall’alto, in questo caso dal cuore, organo zang, (pieno, tesaurizzante l’energia), posto in profondità, in alto, anteriormente: per manifestarsi sul piede, così lontano significa che la sofferenza ha un’origine veramente lontana anche nel tempo.  

Fegato

L’area che circonda la cistifellea corrisponde al fegato. Se un fegato soffre, il muscolo soprastante, in questo caso il gran dorsale, subisce o una contrazione o un rilassamento, a seconda che la sofferenza sia yin o yang. Un fegato si può ingrossare e dare origine a una epatomegalia o rimpicciolirsi divenendo parenchimatoso. L’aumento di volume del fegato può essere determinato da un raddoppio numerico degli epatociti o dall’aumento della loro dimensione.

Il raddoppio dimensionale del fegato, che è già il nostro organo più grosso, può sembrare un’affermazione esagerata, in realtà ha un oggettivo riscontro quando alla palpazione addominale il medico rileva che il parenchima epatico è debordante dall’arcata costale di circa due dita.

Callosità area riflessa del fegato

Anche a quest’area si applicano i parametri di pieno o di vuoto: possiamo riscontrare un fegato iperattivo, intossicato, appesantito o un fegato nelle condizioni opposte, quando il cuscinetto adiposo a protezione delle teste metatarsali viene a ridursi. In seguito alla contrazione del muscolo gran dorsale, la catena muscolare del lato destro si contrae, dando origine al fenomeno dell’arto apparentemente più corto. Più corto apparentemente quindi, non realmente come si può facilmente dimostrare dalla misurazione degli arti inferiori, prendendo come punti di repere il malleolo esterno e il grande trocantere.

Durante la deambulazione si crea un sovraccarico incentrato specialmente sulla testa del quarto metatarso, già identificato come area riflessa della cistifellea.

Quando la problematica tende ad aggravarsi, anche l’avampiede sinistro tende ad assumere una posizione di abduzione-supinazione, per ciò la callosità apparirà anche sul piede sinistro, ma sempre inferiore rispetto al destro.

Cavo ascellare

Nel terzo superiore del piede, si può generare una callosità sotto la testa del quinto metatarso. Nell’area corrispondente, della visione dorsale, sull’articolazione metatarso-falangea del quinto dito, abbiamo evidenziato l’articolazione della spalla. Nella visione plantare sotto la spalla troviamo il cavo ascellare. Quest’area è importante quale sede riflessa di una delle principali stazioni linfonodali.

I linfonodi producono linfociti (globuli bianchi), che si attivano quando c’è necessità di aumentare le difese immunitarie. La loro funzione, infatti, è quella di difendere le zone circostanti. In particolare i linfonodi del cavo ascellare si attivano quando a richiederlo sono: i seni mammellari, gli apici dei polmoni o l’articolazione della spalla. Quando è presente questa callosità, possiamo supporre, soprattutto se il soggetto in esame è una donna, che esistano problematiche inerenti alle mammelle. Una facile verifica riguarda la sudorazione, che sarà maggiore nel cavo ascellare dove la callosità riflessa è più evidente. Se una persona ha una callosità più accentuata sul cavo ascellare destro avrà le camicie o gli abiti con l’alone del sudore sul lato destro.

 

Callosità cavo ascellare destro e sinistro


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