I pensieri giornalieri di San Padre Pio

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Dicembre

1 - Lasci perdere, figliuolo, lasci pubblicare quello che vuole. Temo il giudizio di Dio e non quello degli uomini. Ci spaventi solo il peccato perché OFFENDE Dio e ci disonora (AP).

2 - La divina bontà non solo non rigetta le anime pentite, ma va in cerca anche delle anime ostinate. (CE,11).

3 - Quando sarete nell’abiezione fate come gli alcioni che nidificano sulle antenne delle navi, cioè sollevatevi dalla terra, innalzatevi col pensiero e col cuore a Dio che è il solo che potrà consolarvi e darvi forza per sostenere santamente la prova (VVN, 48).

4 - Il tuo regno non è lontano e tu facci partecipare al tuo trionfo sulla terra per poi partecipare al tuo regno nel cielo. Fa che non potendo contenere la comunicazione della tua carità, predichiamo con l’esempio e con le opere la tua divina regalità. Prendi possesso dei nostri cuori nel tempo per possederli nell’eternità, che mai ci togliamo da sotto il tuo scettro, né la vita né la morte valga a separarci da te. La vita sia vita attinta da te a larghi sorsi d’amore per spandersi sull’umanità e che ci faccia morire ad ogni istante per vivere solo di te e spandere te nei nostri cuori (TN, 50).

5 - Operiamo il bene, mentre abbiamo a nostra disposizione del tempo, e daremo gloria al nostro Padre celeste, santificheremo noi stessi e daremo buon esempio agli altri (LdP, 7).

6 - Quando non riesci a camminare a gran passi per la via che a Dio conduce, contentati dei piccoli passi ed aspetta pazientemente che abbi gambe per correre, o meglio ali per volare. Contentati, mia buona figliola, di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grand’ape abile a fabbricare il miele (LdP, 97).

7 - Umiliati amorosamente davanti a Dio ed agli uomini, perché Iddio parla a chi tiene le orecchie basse. Sii amante del silenzio, perché il molto parlare non è mai senza colpa. Tieniti in ritiro per quanto ti sarà possibile, perché NEL RITIRO IL Signore parla liberamente all’anima e l’anima è più in grado di ascoltare la sua voce. Diminuisci le tue visite e sopportale cristianamente quando ti vengono fatte (LdP, 97).

8 - Dio si serve soltanto quando si serve come egli vuole (CE,19).

9 - Insomma, non filosofeggiate sui vostri difetti e non replicate, proseguite francamente. No, Dio non saprebbe perdervi, mentre che per non perderlo voi persistete nelle vostre risoluzioni. Che il mondo rovesci, che tutto sia nelle tenebre, in fumo, in tumulto; ma Dio è con noi. Di che dunque temeremo? Se Dio dimora nelle tenebre e sul monte Sinai, tra i lampi e i tuoni, non dobbiamo essere contenti sapendo di essere vicino a lui? (FdL,46).

10 - Ringrazia e bacia dolcemente la mano di Dio che ti percuote; è sempre la mano di un padre che ti percuote perché ti vuole bene (CE, 25).

11 - Lo spavento è un male peggiore del male medesimo (CE, 33).

12 - Dubitare è il più grande insulto alla divinità (CE, 35).

13 - E’ per mezzo delle prove che Dio vincola a sé le anime a lui dilette (ASN,44).

14 - Chi riattacca alla terra ad essa resta attaccato. E’ meglio staccarsi poco per volta, anziché tutto una volta. Pensiamo sempre al cielo (CE,64).

15 - Temere di perderti tra le braccia della bontà divina è più curioso del bambino stretto tra le braccia materne (FdL, 55).

16 - Orsù, mia diletta figliuola, bisogna attentamente coltivare questo cuore ben formato, e niente risparmiare di ciò che può essere utile alla di lui felicità; e, sebbene in ogni stagione, cioè in ogni età, ciò può e deve farsi, questa, però, nella quale tu sei, è la più adatta (LdP, 64).

17 - Intorno alla vostra lettura c’è poco da ammirare e quasi niente da edificarsi. Vi è assolutamente necessario che a simili letture aggiungiate quelle dei Libri santi (= sacra Scrittura), tanto raccomandata da tutti i santi padri. Ed io non posso esimervi da queste letture spirituali, troppo premendovi la vostra perfezione. Conviene che detoniate il pregiudizio che avete ( se volete da simili letture ricavare il tanto insperato frutto) intorno allo stile ed alla forma con cui questi Libri sono esposti. Sforzatevi nel far questo e raccomandatene la cosa al Signore. In questo vi è un grave inganno ed io non posso nascondervelo (LdP, 348).

18 - Tutte le feste della Chiesa sono belle…la Pasqua, sì, è la glorificazione…ma il Natale ha una tenerezza, una dolcezza infantile che mi prende tutto il cuore (GdR, 75).

19 - Le tue tenerezze conquidono il mio cuore e resto preso dal tuo amore, o celeste Bambino. Lascia che al contatto del tuo fuoco l’anima mia si liquefaccia per amore, ed il tuo fuoco mi consumi, mi bruci, m’incenerisca qui ai tuoi piedi e resti liquefatto per amore e magnifichi la tua bontà e la tua carità (TN, 26).

20 - Povertà, umiltà, abiezione, disprezzo circondano il Verbo fatto carne; ma noi dall’oscurità in cui questo Verbo fatto carne è avvolto comprendiamo una cosa, udiamo una voce, intravediamo una sublime verità. Tutto questo l’hai fatto per amore, e non ci inviti che all’amore, non ci parli che di amore, non ci dai che prove di amore (TN, 13).

21 - Madre mia Maria, conducimi teco nella grotta di Betlemme e fammi inabissare nella contemplazione di ciò che di grande e di sublime è per svolgersi nel silenzio di questa grande e bella notte che il mondo abbia mai visto (TN, 17).

22 - Gesù Bambino sai la stella che ti guidi lungo il deserto della vita presente (AP).

23 - La fede che noi guida, e noi dietro il suo lume sicuri seguiamo il cammino che ci conduce a Dio, alla sua patria, come i santi magi guidati dalla stella, simbolo di fede, giungono al luogo desiderato(TN,45).

24 - Il tuo zelo non sia amaro, non sia puntiglioso, aggravante e cangia inquietudine; ma sia libero da ogni difetto; sia dolce, benigno, grazioso, pacifico e sollevante. Ah, chi non vede, mia buona figliuola, il piccolo Bambino di Betlemme, all’avvento del quale ci andiamo preparando, chi non vede, dico, essere il suo amore per le anime incomparabile? Egli viene per morire affine di salvare, ed sì umile, sì dolce e sì amabile (LdP, 202).

25 - Vivi allegra e coraggiosa, almeno nella parte superiore dell’anima, in mezzo alle prove in cui il Signore ti pone. Vivi allegra e coraggiosa, ripeto, perché l’angelo che preconizza il nascimento del nostro piccolo Salvatore e Signore annunzia cantando e canta annunziando ch’egli pubblica allegrezza, pace e felicità agli uomini di buona volontà, acciocché non vi sia alcuno che non sappia che per ricevere questo Bambino, basta essere di buona volontà, benché fino al presente non sia stato di buono effetto perché egli è venuto a benedire le buone volontà, le quali a poco a poco renderà fruttuose e di buono effetto purché si lascino governare da esso, come spero che noi, carissima figliola, faremo sella nostra (LdP, 203).

26 - Gesù fin dalla nascita ci addita la nostra missione, che è quella di disprezzare ciò che il mondo ama e cerca (TN, 14).

27 - Gesù chiamo i poveri e semplici pastori per mezzo degli angeli per manifestarsi ad essi. Chiama i sapienti per mezzo della stessa loro scienza. E tutti, mossi dall’interiore influsso della sua grazia, corrono a lui per adorarlo. Chiamo tutti noi con le divine ispirazioni e si comunica a noi con la sua grazia. Quante volte egli ha amorosamente invitato anche noi? E noi con quale prontezza gli abbiamo corrisposto? Mio Dio, mi arrossisco e mi sento ripieno di confusione nel dover rispondere a sì fatta interrogazione (TN, 41).

28 - I mondani ingolfati nei loro affari, vivono nell’oscurità e nell’errore, né si danno pensiero di conoscere le cose di Dio, Né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti (TN, 44).

29 - Eppure, una volta suonata la nostra ora, cessati i battiti del nostro cuore, tutto sarà finito per noi, ed il tempo di meritare e quello pure di demeritare. Tali e quali la morte ci troverà, ci presenteremo a Cristo giudice. I nostri gridi di supplica, le nostre lacrime, i nostri sospiri di pentimento, che ancora sulla terra ci avrebbero guadagnato il cuore a Dio, avrebbero potuto di noi fare con l’aiuto dei sacramenti, da peccatori dei santi, oggi più a nulla valgono; il tempo della misericordia è trascorso, ora incomincia il tempo della giustizia (TN, 31).

30 - E’ difficile farsi santi. Difficile ma non impossibile. La strada della perfezione è lunga, come è lunga la vita di ciascuno. La consolazione è il riposo, lungo il cammino; ma appena ristorati, bisogna alzarsi solertemente e riprendere la corsa (AP).

31 - La palma della gloria non è serbata se non a chi combatte da prode fino alla fine. Incominci dunque quest’anno il nostro santo combattimento. Dio ci assisterà e coronerà di un eterno trionfo (TN, 36).

(Vi sarei molto grado se mi comunicaste errori, inesattezze, consigli o mancanza di informazioni in queste pagine. Grazie mille per la vostra collabborazione. Domenico webmaster@madonnadelcastello.it)