I pensieri giornalieri di San Padre Pio

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Ottobre

1 - Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto; fa d’uopo avere con essi pazienza e ritrarne vantaggio mediante un santo abbassamento. In difetto di tal pazienza, mie buone figliole, le vostre imperfezioni, invece di scemare, crescono sempre più, non essendovi cosa che nutrisca tanto i nostri difetti quanto l’inquietudine e la sollecitudine di volerli allontanare (FdL, 44).

2 - Guardati dalle ansie ed inquietudini, perché non vi è cosa che maggiormente impedisca il camminare nella perfezione. Poni, figliuola mia, dolcemente il tuo cuore nelle piaghe del nostro Signore, ma non a forza di braccia. Abbi una gran confidenza nella sua misericordia e bontà, ch’egli non ti abbandonerà mai, ma non lasciare per questo di abbracciare bene la sua santa croce (LdP, 233).

3 - Non ti inquietare quando non puoi meditare, non puoi comunicarti e non puoi attendere a tutte le pratiche devote.Cerca in questo frattempo di supplire diversamente col tenerti unita a nostro Signore con una volontà amorosa, con le orazioni giaculatorie, con le comunioni spirituali (LdP, 77).

4 - Camminiamo, dunque, sempre anche nel nostro passo lento; purché abbiamo l’effetto buono e risoluto, non possiamo se non camminare bene. No, mie carissime figliole, non è necessario per l’esercizio della virtù stare attualmente attente a tutte; questo veramente imbroglierebbe e ravvolgerebbe troppo i vostri pensieri ed effetti (FdL, 62).

5 - Discaccia una buona volta le perplessità e le ansie e godi in pace le dolcissime pene del Diletto (LdP, 107).

6 - La tua predica sia l’immolazione perenne di te stessa; essere dovunque delicata apparizione ed essere come il sorriso (FM, 165).

7 - Mi sento proprio schiantarmisi il cuore dal petto nel sentire le tue sofferenze, e non so cosa farei per vederti sollevata. Ma perché agitarti tanto? Perché smanii? E via, figliuola mia, mai ho visto regalarti tanti gioielli da Gesù come adesso. Mai ti ho vista così cara a Gesù come adesso. Dunque che temi, tremi e paventi? Il tuo timore e tremore è simile a quello di un bambino che sta in braccio alla mamma. Dunque è timore sciocco ed inutile il tuo (LdP, 124).

8 - In particolare non tengo nulla a riprovare in te, all’infuori di questa agitazione alquanto amara in te, che non ti fa gustare tutta la dolcezza della croce. Emendati di questa e continua a fare come hai fatto sinora, che fai bene (LdP, 135).

9 - Ti prego poi a non angustiarti per quello che io vado ed andrò soffrendo, poichè il soffrire, per quanto grande esso sia, messi di fronte al bene che ci aspetta, ogni pena riesce di diletto per l’anima (LdP, 21).

10 - In quanto al tuo spirito sta tranquilla ed affida sempre più tutta te stessa a Gesù. Sforzati di uniformarti sempre ed in tutto alla divina volontà, sia nelle cose favorevoli che avverse, e non essere sollecita per il domani (LdP, 171).

11 - Non temere sul tuo spirito: sono scherzi, predilezioni e prove dello Sposo celeste, che vuole assomigliarti a lui. Gesù guarda le disposizioni dei buoni ed i buoni voleri dell’anima tua, che sono ottimi; e questi accetta e premia, e non già la tua impossibilità e incapacità. Quindi stai tranquilla (LdP, 215).

12 - Non ti affaticare intorno a cose che generano sollecitudine, perturbazioni ed affanni. Una sola cosa è necessaria: sollevare lo spirito ed amare Dio(CE, 10).

13 - Ti affanni, mia buona figliola, a cercare il sommo Bene. Ma, in verità, è dentro di te e ti tiene distesa sulla nuda croce alitando forza per sostenere il martirio insostenibile e ancora per amare amaramente l’Amore. Quindi il timore di vederlo perduto e disgustato senza avvedertene è tanto quanto egli è vicino e stretto a te. Vano è parimenti l’ansia dell’avvenire, giacchè il presente stato è una crocefissione dell’amore (FdL, 78).

14 - Povere sventurate quelle anime che si gettano nel turbinio delle preoccupazioni mondane; più esse amano il mondo, più le loro passioni si moltiplicano, più i loro desideri si accendono, più si trovano incapaci ai loro progetti; ed ecco le inquietudini, le impazienze, gli urti terribili che spezzano i loro cuori, che non palpitano di carità e di santo amore. Preghiamo per queste anime disgraziate, miserabili, che Gesù le perdoni e le tragga con la sua infinita misericordia a sé (LdP, 242).

15 - Ti prego poi a non preoccuparti soverchiamente in riguardo alla tua sposina per lo stile da lei tenuto verso di te. Non bisogna agire con moti violenti, se non si vuole correre il rischio di nulla guadagnare. E’ necessario rivestirsi di grande prudenza cristiana. Il che potrai ottenerlo se, pur tenendo con lei corrispondenza epistolare, ti guarderai dall’addimostrarle soverchiamente il tuo affetto (LdP, 58).

16 - Rammentatevi, o figliole, che io sono nemico dei desideri inutili, non meno di quello che lo sia dei desideri pericolosi e cattivi, poiché, sebbene ciò che si desidera sia buono, nulladimeno il desiderio è sempre difettoso in riguardo a noi, specie allorquando è misto a soverchia sollecitudine, giacché Dio non esige questa sorta di bene, ma un altro nel quale vuole che ci esercitiamo (FdL, 45).

17 - In quanto alle prove spirituali, alle quali la paterna bontà del Padre celeste ti va assoggettando, ti prego di star pur rassegnata e possibilmente tranquilla di chi ti tiene il luogo di Dio e che in lui ti ama e ti desidera ogni bene e in nome suo ti parla. Soffri, è vero, ma rassegnata; soffri, ma credi pure che Gesù stesso soffre in te e per te e con te. Gesù non ha ti abbandonata quando fuggivi da lui, molto meno ti abbandonerà adesso ed in seguito che vuoi amarlo. Dio tutto può rigettare in una creatura, perché tutto sa di corruzione , ma non può giammai rigettare in essa il desiderio sincero di volerlo amare. Quindi se non vuoi convincerti ed essere sicura della celeste pietà per altri motivi, te ne devi assicurare almeno per questo e star tranquilla e lieta (FdL, 71).

18 - Né ti devi confondere a saper conoscere se hai consentito o no. Il tuo studio e la tua vigilanza sia rivolta alla rettitudine d’intenzioni che devi tenere nell’operare e nel combattere sempre valorosamente e generosamente le arti maligne del cattivo spirito (FdL, 74).

19 - Sii sempre allegramente in pace con la tua coscienza, riflettendo che ti trovi al servizio di un Padre infinitamente buono, che per la sola tenerezza scende fino alla sua creatura, per elevarla e trasformarla in lui suo creatore. E fuggi la tristezza, perché questa entra nei cuori che hanno attacco alle cose del mondo (ASN, 42).

20 - Non bisogna scoraggiarsi, perché se nell’anima vi è il continuo sforzo di migliorare, alla fine il Signore la premia facendo fiorire in lei ad un tratto tutte le virtù come in un giardino fiorito (VVN, 49).

21 - Fa che non turbi l’anima tua triste spettacolo della ingiustizia umana: anche questa, nella economia delle cose, ha il suo valore. E’ su di essa che vedrai sorgere un giorno l’immancabile trionfo della giustizia di Dio! (GF, 175).

22 - Il savio loda la donna forte perché senza tregua, egli dice, le sue dita maneggiano il fuso. Volentieri vi dirò qualche cosa su queste parole. Nella nostra canocchia è racchiuso il cumulo dei desideri che vorreste realizzare: se filerete ogni giorno un poco, se saprete con pazienza e con perseveranza tirare filo a filo i vostri disegni fino alla esecuzione, ne verrete infallibilmente a capo. Ma avvertite di non affrettarvi, perché attorcigliereste il filo coi nodi ed imbrogliereste il vostro fuso. Camminate perciò sempre cauti e prudenti, e sebbene in tal guisa andrete avanzando lentamente, farete però gran vantaggio (GF, 173). 

23 - L’ansietà è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e soda devozione possa mai avere; finge di riscaldarsi al bene operare, ma non lo fa, se non per raffreddarsi, e non ci fa correre, per farci inciampare e per questo bisogna guardarsene in ogni occasione, particolarmente nell’orazione; e per meglio riuscirci, sarà bene ricordarsi che le grazie e i gusti dell’orazione non sono acque della terra ma del cielo, e che perciò tutti i nostri sforzi non bastano a far cadere, benché sia necessario il disporsi con grandissima diligenza sì, ma sempre umile e tranquilla: bisogna tenere il cuore aperto verso il cielo, ed aspettare di là la celeste rugiada (AP).

24 - Di che dovete affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà lo stesso alla beata eternità? Allontanate da voi ogni soverchia preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in tutto vivete rassegnati ai divini voleri (AdFP, 561).

25 - Teniamo bene scolpito nella nostra mente quello che dice il divin Maestro: nella nostra pazienza possederemo l’anima nostra (AdFP, 561).

26 - Non ti perdere di coraggio se ti tocca lavorare molto e raccogliere poco…. Se pensassi quanto costa un’anima sola a Gesù, non faresti lamento alcuno (AP).

27 - La spirito di Dio è spirito di pace, ed anche nelle mancanze più gravi ci fa sentire un dolore tranquillo, umile, confidente, e ciò dipende appunto dalla sua misericordia.
Lo spirito del demonio, invece, eccita, esaspera e ci fa provare, nello stesso dolore, quasi l’ira contro noi stessi, mentre invece la prima carità la dobbiamo appunto usare verso di noi. Quindi se alcuni pensieri ti agitano, questa agitazione non viene mai da Dio, che ti dona la tranquillità, essendo spirito di pace, ma dal diavolo (AdFP, 549).

28 - Se noi siamo calmi e pazienti, troveremo non solo noi stessi, ma anche l’anima nostra e con essa Dio (AdFP, 549).

29 - La lotta che incontra antecedentemente l’opera buona che si intende compiere, è come l’antifona che precede il salmo solenne da cantare (FM, 166).

30 - Lo slancio di essere nella pace eterna è buono, è santo; ma bisogna moderarlo con la completa rassegnazione ai divini voleri: meglio fare il divin volere sulla terra che godere il paradiso. “Soffrire e non morire”, era il motto di santa Teresa. E’ dolce il purgatorio (in questa terra) quando si pena per amor di Dio…Devi piuttosto umiliarti davanti a Dio anziché abbatterti d’animo, se egli ti riserba le sofferenze del suo Figliuolo e vuol farti esperimentare la tua debolezza (MC, 57).

31 - E la pazienza è maggiormente perfetta, quanto è meno mescolata di sollecitudine e di disturbi. Se il buon Dio vuole prolungare l’ora della prova, non vogliate lamentarvene ed investigarne il perché, ma tenete sempre presente questo che i figli di Israele stettero a viaggiare per quarant’anni nel deserto prima di mettere piede nella terra promessa (FdL, 13).

(Vi sarei molto grado se mi comunicaste errori, inesattezze, consigli o mancanza di informazioni in queste pagine. Grazie mille per la vostra collabborazione. Domenico webmaster@madonnadelcastello.it)