in materia di MONDIALIZZAZIONE DEL SISTEMA...


 

Un articolo ricevuto che volentieri pubblico..

 

 

IL BIANCO DEGENERATO CHE SOBILLA LE 

MASSE DI COLORE

Coerentemente alla loro scelta di servire la "causa" della distruzione dell' europeità, i "Centri Sociali" hanno organizzato una manifestazione (l'ennesima) parallela alla conferenza governativa sull'immigrazione, organizzando la scesa in piazza di negri, e allogeni di ogni tipo, con tutta probabilità "irregolari". La dimostrazione che quegli ambienti non sono affatto "alternativi" al Sistema, come falsamente millantano, ma del tutto complementari e inseriti in esso, è stata dimostrata dal fatto che le autorità hanno subito ricevuto i rappresentanti di questa carnevalata sovversiva, promettendo che, sì, anche loro la pensano così, e aprirebbero immediatamente le frontiere a milioni di allogeni, ma devono farlo per gradi, per non provocare il rigetto nell'opinione pubblica.

Provate ad immaginare se le autorità (non solo di sinistra ma anche di

"destra") avrebbero acconsentito a ricevere una nostra rappresentanza che domandasse istanze di natura palesemente razziale come erano quelle dei "Centri Sociali", ma di segno opposto. E' chiaro che gli antirazzisti estremisti giocano in casa, poiché la base di "valori" su cui si regge il Sistema è egualitarista e mescolazionista.

E anche le cosiddette "destre" fanno di tutto per non motivare la propria più restrittiva politica  immigratoria con argomentazioni etniche o razziali, motivazioni e sentimenti naturali che vengono costantemente mantenuti nel "subconscio collettivo" e repressi capillarmente. In realtà ciò che interessa alle "destre" liberali è il "libero mercato", che prevede una mobilità umana e una perdita dell'identità etnica e razziale in maniera uguale al marxismo e all'antirazzismo radicale.

Sono due finti avversari che si scontrano solo sul metodo.Come sempre nella storia, è il bianco che fornisce i mezzi organizzativi e dà il "la" per ogni azione politica; nonostante i marxisti affermino che la rivoluzione la fanno il proletariato, le classi basse, e le masse non bianche. E anche nelle lotte antirazziste, è il bianco (degenerato) che guida i giochi e fornisce le "armi" (organizzative, legali e fisiche) ad individui altrimenti non in grado nemmeno di conoscere la propria data di nascita.

Nella manifestazione, inframmezzate in mezzo alle facce nere e camuse, si potevano scorgere qua e là volti bianchi di veneti "doc", chiaramente bianchi nonostante i tentativi di agghindarsi con cenci terzomondiali e finte treccine negroidi ("rasta"). 

Noi, patrioti differenzialisti, ed etnonazionalisti, stiamo dalla parte opposta, in difesa non tanto degli interessi del putrido Occidente (come invece sono le "destre" liberali), quanto dell'europeità, e della nostra essenza di bianchi ed europei. E' chiaro che siamo noi quelli che giochiamo "fuori casa".

In mezzo sta la massa borghese, inerte, paurosa e attendista, che come sempre costituisce il "bottino" politico a cui tutte le forze cercano di attingere. Chi è in grado di condizionare maggiormente questa massa, però, al momento siamo noi. Sono le stesse condizioni oggettive a creare tale situazione favorevole alle istanze differenzialiste: invasione immigratoria che crea rigetto, impossibilità dell' "integrazione" di allogeni culturalmente e razzialmente troppo diversi, etc. 

E difatti le posizioni degli ultras dell' antirazzismo stanno facendosi sempre più isteriche, segno che sentono che l'opinione pubblica sta loro sfuggendo di mano. Sono ormai lontanissimi i tempi in cui tutti non potevano non commuoversi e non parteggiare per il povero negro soggetto all' "apartheid" in Sudafrica.

Oggi, quegli stessi, se solo vedessero i documentari su come è ridotto il Sudafrica mescolazionista, e collegando il tutto alle nostre prime dolorose esperienze, darebbero pareri ben diversi!

Ma torneremo sugli aspetti che fanno prevedere una guerra inter-razziale in suolo europeo. Il fatto che occorre sottolineare, è che in tale guerra (che è già iniziata), non dovremo combattere tanto l'allogeno (o perlomeno lui lo combatteremo fisicamente), quanto il bianco degenerato, il bianco traditore che arma e sobilla l’allogeno. 

E contemporaneamente condurre una lotta culturale per togliere il morbo disfattista e nichilista dagli altri bianchi, lavati di cervello da decenni (o da due millenni) di propaganda egualitarista e universalista, che fungerà da freno per il combattimento.

Quello stesso freno che ai funerali dei loro cari massacrati dagli allogeni fa dire ai parenti "non ce l'ho cogli extracomunitari" al microfono del giornalista-confessore. 

Quello stesso freno che impedisce al leghista medio di fare quel salto di qualità e riconoscere nel negro che lavora un nemico razziale ancora più insidioso dell'immigrato generico, in genere albanese o marocchino, che delinque.

Intanto i "Centri Sociali" del Veneto ci schedano, segnano i nostri nomi, indirizzi ed abitudini, non tanto per fare i delatori con i questurini (ruolo comunque molto consono alla loro personalità di vermi), o per aggredirci adesso,quanto per creare una "banca dati" logistica sul nemico, in modo da facilitare la nostra eliminazione fisica quando le ostilità si saranno definitivamente aperte. Ho già detto che loro sono già scesi in campo e stanno già addestrandosi.

E potete star sicuri che al momento buono spareranno a noi, non ai liberali o ai globalisti. Come già sessant'anni fa, faranno comunella coi propri fratelli liberali contro di noi, che rappresentiamo la vera alternativa al Sistema mondialista. 

Questa non è un'incitazione ad "opposti estremismi", che sono anzi al momento da evitare come la peste. 

Lasciamo che si sputtànino loro, e rinforziamoci.

... e poi ancora...

 

 

LE CONTRADDIZIONI INTERNE DEL 

SISTEMA LIBERALCAPITALISTA

 

Le contraddizioni interne del sistema liberalcapitalista sono il nostro

migliore alleato. Esse stanno pian piano lavorando per il collasso e il

rollo del Sistema,avvicinando la sua fine e la conseguente affermazione della nostra visione del mondo.

Mentre per i liberali, che rappresentano ancora l'opinione della stragrande maggioranza della popolazione occidentale, staremmo vivendo nel "migliore dei mondi possibili", per l'Uomo della Tradizione, per noi patrioti etnicisti e tradizionalisti questo è il sistema peggiore mai apparso nella storia umana, e quindi da combattere (non dobbiamo lasciare al solo Islam l'esclusiva di combattere il Mondialismo, poiché l'Islam ha una visione del mondo completamente diversa dalla nostra, pur se altrettanto anti-moderna). I postulati più deleteri del giudeo-cristianesimo vengono divisi equamente tra l'ideologia marxista e quella liberalcapitalista: il marxismo si è incaricato di imporre il tema dell'egualitarismo radicale, mentre il gemello liberale punta sull'arricchimento e sull'accumulo del denaro come "benedizione divina", sul "libero mercato" come unica regola.

Per quest'ultimo si vedano le origini veterotestamentarie del capitalismo americano (*), vera e propria religione laica sviluppatasi dal calvinismo, sentita come una religione e fanaticamente imposta da "missionari" economici in tutte le società mondiali. 

Quale delle due è più pericolosa per la nostra visione? 

Indubbiamente quella marxista dell'egualitarismo radicale, poiché mira a distruggere radicalmente e in maniera immediata le differenze naturali, mentre il capitalismo, pur corrodendo l'anima e il corpo in maniera altrettanto efficace, opera più lentamente e in modo più indiretto. Entrambe poi operano subdolamente, arrivando ad utilizzare ipocritamente la violenza (bellica o rivoluzionaria) quando possono.

Subdolamente perché il capitalismo utilizza i mass media di sua proprietà e la propaganda per "convincere" tutti della bontà dei propri sistemi economici, dopo aver eliminato ogni vera dissidenza, e del pari il marxismo utilizza tra i suoi metodi principe ciò che alcuni (**) hanno definito "trasbordo ideologico inavvertito", ovvero l'uso delle tecniche sofistiche per attrarre a sé come un prestigiatore l'opinione di un pubblico perfino estremamente distante da esso. 

Entrambi comunque "giocano in casa", nel senso che l'Occidente moderno è già basato sui dogmi - laicizzati – del giudeo-cristianesimo (egualitarismo, democrazia, livellamento, negazione della metafisica), e quindi, finché non si sarà esaurita l'energia propulsiva di questa visione del mondo, sarà facile per i due "gemelli" politici pescare consensi (e, in maniera inversamente proporzionale, sarà difficile per noi reclutare consenso). Dobbiamo essere consapevoli di questo, per non avere aspettative superiori alle reali possibilità operative.

Dobbiamo essere consapevoli che finché le "scorie" non saranno "bruciate", non potremo trionfare. Questo a lato pratico significa che la degenerazione nichilistica dell'Occidente non deve essere fermata, ma aiutata, al fine di aumentare la velocità di "combustione" del putridume anti-tradizionale (ciò costituirà oggetto di un capitolo apposito). 

Ma torniamo alle contraddizioni del Sistema, ormai quasi completamente di marca liberalcapitalista (poiché ogni possibilità concreta di applicazione del comunismo è ormai negata da dopo il crollo interno del modello socialista reale).

Esse, si possono sintetizzare come segue.

1) carattere non-organico del modello capitalista, generatore di gravi

squilibri, demografici, ecologici e culturali, dall'impatto devastante.

2) Incapacità dell'Occidente bianco (Europa-America settentrionale + appendici) di far fronte all'effetto-richiamo, conseguente allo sfacelo del mondo non-bianco, a sua volta conseguenza sia del ritiro politico dei bianchi (de-colonizzazione) che dello sfruttamento del terzo mondo da parte delle oligarchie finanziario-economiche.

3) Nascita di contro-spinte e reazioni localistiche e religiose.

Formazione di blocchi non integrabili nei giochi.

E, non ultima:

4) Incapacità delle società non-nordiche di applicare il modello

capitalista.

(I punti verranno trattati in altrettanti paragrafi. Il presente scritto è

destinato ad un'opera dal titolo "La Rinascita dell'Europa

indoeuropea").

(*) Max Weber, L'etica protestante e lo spirito del capitalismo,

Sansoni, Firenze, 1965. Werner Sombart, Metafisica del capitalismo, Ar, Salerno, 1994.

(**) TFP, la scuola cattolica di Plinio de Oliveira, che noi non

appoggiamo, ma che ha condotto interessanti studi sul metodo comunista, ripresi poi e pubblicati in Italia da "Alleanza Cattolica".

 

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