cura del Mobile
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Queste pagine sono curate da Giuseppe Laurianti restauratore in Genova
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Come eliminare le macchie di.......
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Prima di tutto ricordate che i mobili antichi sono oggetti "vivi" e che come tali risentono di tutti quei fattori climatici e ambientali che potrebbero danneggiare anche la salute di un uomo. A volte ad alcuni miei clienti che chiedono consiglio su come mantenere in salute i loro mobili rispondo: " Lei starebbe esposto ad una corrente d'aria intensa? Troverebbe salutare stare di fronte ad una finestra su cui batte il sole per un pomeriggio intero? Le piacerebbe stare chiuso una settimana in una stanza con il riscaldamento acceso, e senza mai avere ricambio d'aria nell'ambiente?" E' chiaro che la risposta in ogni caso è sempre no . Ebbene, anche se vi sembrerà eccessivo, queste sono le attenzioni dovute oltre che alla vostra persona, anche ai vostri amati oggetti. Un'ultima cosa: a ricordarvi questa presenza "viva" alcune volte sentirete degli scricchiolii provenire dai vostri pezzi d'arredamento non stupitevi, il legno subisce dilatazioni e restringimenti ed è quindi proprio per questo motivo che bisognerebbe cercare di seguire questi semplici consigli onde evitare anche danni alla struttura del mobile.
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Risponde: Giuseppe
Ciao Osvaldo,
volevo prima di tutto rassicurarti: se la finitura a cera può essere ritenuta delicata, è altresì facile poi porre rimedio ad eventuali incidenti.
Se la finitura è fatta a cera, data a mano, puoi procedere nei seguenti modi, partendo da interventi più blandi:
1 - Scalda sul termosifone un panno di lana e poi strofina energicamente la parte incidentata con lo scopo di ammorbidire la cera e ridistribuirla. Una volta che la superficie ha ripreso la consistenza al tatto ovattata , potrebbe essere necessario utilizzare cera nuova da applicare per eliminare eventuali aloni persistenti ed uniformare la distribuzione sul piano.
2 - Se con il metodo precedente non hai ottenuto risultati
soddisfacenti, bagna il panno caldo con qualche goccia di essenza di trementina, questo dovrebbe essere sufficiente ad ottenere il risultato descritto.
Una eventualità, che non sono in grado di valutare da ciò che mi hai detto, è se le screpolature affini alla trama di una tela non siano dovuti al fondo in vernice acrilica o gommalacca che è stata applicata prima della cera. In questo caso temo che le soluzioni proposte non risolverebbero il problema.
Pertanto informati da chi te lo ha venduto, per sapere se la finitura è tutta a cera oppure è stato usata vernice di fondo. Se è questa che si è rovinata, occorre, a mio avviso, sverniciare e
rifare la finitura.
Risponde: Pino
Ti è già stato detto tutto e bene.
Aggiungo solo che è comunque prudente su qualsiasi tavolo dotarsi di un robusto mollettone da porre sotto alla tovaglia, con base del mollettone plastificata onde evitare gli inconvenienti che hai riscontrato. Ove dovessi procedere alla
rimozione della finitura ed al rifacimento della stessa, per irrobustirla dovresti assicurarti che la cera impiegata sia un misto di cera d'api e cera carnauba, in modo da avere una finitura con un punto di fusione più alto maggiormente resistente al calore. Combinando la precauzione del mollettone, con quella di evitare l'appoggio di pentole senza sottopentola, con una finitura un po' più residente, puoi
trovare un'ottime convivenza con il tuo tavolo e goderti il sapore di una finitura molto più gradevole si quella (non sempre più robusta) che si ottiene con vernici moderne.
Ciao, Pino.
Cura di un mobile trattato a gommalacca
Ho da poco acquistato una credenza francese stile Luigi XV
trattata sicuramente a gommalacca (a stoppino o a pennello che sia..) avete qualche consiglio per mantenere questa finitura senza che si rovini o che si opacizzi o addirittura che presenti delle chiazze bianche.
Quali prodotti sono ammessi per la pulizia del mobile e la conservazione?
La cera??
Grazie del vostro prezioso aiuto
Gianni martedì 16 aprile 2002 - 13.09.15
Risponde: Pino
Io, a casa mia, per la cura dei mobili a gommalacca consento solo l'uso di uno straccio asciutto e morbido. Non userei cera, al massimo, ogni tre o quattro anni, passerei uno straccio leggermente inumidito di olio paglierino. La gommalacca si conserva benissimo senza necessità di manutenzioni continue, basta spolverare. Per evitare sbiancamenti o altro macchie basta avere l'accortezza di non appoggiare sul mobile
bicchieri, bottiglie, vasi o altri oggetti umidi (micidiale è il posacenere
in cristallo appoggiato umido dopo che è stato lavato). Si tratta di terrorizzare chi fa le pulizie proibendo soprattutto gli stracci umidi. Sparsa la giusta dose di terrore in casa il mobile può durare tranquillamente una vita, senza necessità di interventi sulla finitura.
Saluti. Pino martedì 16 aprile 2002 - 17.14.16
Risponde: Milo
per quanto riguarda la manutenzione, pino è stato esauriente. L'unica cosa che posso aggiungere è: se la lucidatura a gommalacca è stata eseguita molto di recente,e non in maniera impeccabile (mancato rispetto dei tempi di attesa tra una mano e l'altra, etc,...), potrebbe verificarsi un fenomeno di "abbassamento del poro" entro breve tempo, che richiederebbe un ulteriore passaggio di lucidatura, sempre a gommalacca, pena un diminuzione della lucidità superficiale.
ciao...Milo
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Ultimo Aggiornamento: 24/11/05.