Il Restauro del Mobile Antico

difetti del Legno

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Con l'apporto

dell'Istituto per il Restauro 

"Maria Teresa Caiazzo"

 



 

 

alcuni passi tratti dalla tesi specialistica su 

"Storia dell'Intarsio"   

 Biagio Ventura, 

studente dell' Istituto

 

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Sommario della Sezione:

 

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Nel restauro del mobile, diventa utile saper conoscere bene la materia prima che ci passa fra le mani: il legno. 

Il legno può presentare dei difetti che a volte dobbiamo andare a correggere. Di seguito voglio elencare quelli più frequenti e nei quali è facile imbattersi. Nella sezione relativa agli interventi sulla struttura, si parlerà per esteso degli Interventi sulle Deformazioni  (da inserire).

I difetti del legno si possono suddividere in due categorie:

  • difetti naturali del tronco: dovuti alla costituzione dei tessuti legnosi.

  • difetti indotti dalla lavorazione: si manifestano sulle assi già tagliate e dipendono dalla modalità del taglio adottate che comportano un diverso ritiro del legno nelle tre direzioni (assiale, radiale e tangenziale). Questi difetti sono maggiormente riscontrabili sui legni che hanno subito una rapida stagionatura. Durante una stagionatura naturale, i difetti possono essere in parte corretti caricando, opportunamente, con pesi le cataste di assi.

     

Difetti Naturali:

  • Nodi: i nodi non sono atro che rami inglobati dal legno durante l'accrescimento della circonferenza del tronco; hanno una massa volumetrica differente da quella del legno circostante, quindi si ritirano in modo diverso durante la stagionatura. Esistono nodi superficiali e nodi passanti. E' molto frequente che i nodi passanti, durante l'essiccazione si distacchino lasciando un vero e proprio buco.

  • Cipollatura: si tratta del distacco fra due anelli di crescita consecutivi, causato dal gelo o da una temperatura particolarmente elevata. Questo difetto può evidenziarsi durante la stagionatura.

  • Stellatura: sono spaccature radiali causate dalle tensioni di crescita della pianta o dal maggior ritiro della parte centrale del tronco rispetto a quella della periferia.

  • Legni di reazione: sono quelle parti di legno in cui le fibre non seguono l'andamento longitudinale, ma assumono una conformazione caotica. In questi punti la pianta ha subito o una lesione o un attacco di un parassita. tale difetto, se è problematico quando si presenta su di un'asse, data la conseguente imprevedibilità di ritiro o di lavorazione, diventa un pregio se presente su piallacci o lastroni, che si arricchiscono di un disegno particolarmente fantasioso.

  • Sacche di resina: anche queste fanno parte delle difese  naturali  dell'albero quando questo subisce una lesione. Dal momento che le sacche di resina si trovano all'interno del tronco queste si manifestano solo durante la segagione.

    Oltre a questi difetti, l'albero porta i segni dell'ambiente in cui vive. Deformazioni del tronco possono essere provocate da un forte vento che soffia costantemente in una direzione, da neve o acqua che scende periodicamente lungo un pendio. Anche l'albero colpito da un fulmine può continuare a vivere  e a crescere, ma la ferita rimarginata lascerà  il suo segno all'interno del tronco.

    Oltre agli agenti atmosferici, anche gli animali possono causare danni ai tronchi. Molti uccelli ed insetti ne forano lo spessore per ricercare le larve o altro cibo.

    Scavano nei tronchi lunghe gallerie per raggiungere i vasi linfatici più interni.

    Alcuni roditori usano l’albero come tana o deposito per le provviste.

    Varie specie di mammiferi sottopongono  gli alberi ad urti più o meno volontari.

Difetti indotti dalla lavorazione:

I difetti indotti dalla lavorazione o da una cattiva stagionatura si possono riassumere in:

  • Imbarcatura trasversale: curvatura dell'asse nel senso della larghezza, cioè perpendicolarmente alle fibre.

  • Imbarcatura longitudinale curvatura nel senso delle fibre

  • Svergolatura: deformazione torsionale dell'asse che subisce un'imbarcatura sia trasversale che longitudinale

  • Falcatura 

  • Arcuatura

Essendo il legno costituito di materiale anitroso, le tavole nel ritirarsi, non solo diminuiscono di volume, ma subiscono a volte profonde modificazioni che prendono il nome di: “Imbarcatura”, “Falcatura”, “Svergolatura” e “Arcuatura”.

Alla luce di quanto premesso, è evidente l’importanza che può assumere una corretta stagionatura, operazione durante la quale si riduce gradualmente l’umidità per tutto lo spessore del legno fino a raggiungere il punto di equilibrio con l’umidità ambientale.

Tale stagionatura può essere effettuata in maniera naturale, tagliando i tronchi ed esponendoli in ambienti arieggiati naturalmente al riparo dalla pioggia.

I tempi sono più lunghi, due o più anni, ma gli effetti sono sicuramente migliori rispetto ad una stagionatura artificiale che si effettua in appositi capannoni chiusi ed arieggiati artificialmente.

In quest’ultimo caso i tempi sono più brevi, ma trattandosi di una stagionatura accelerata, “forzata”, presenta degli svantaggi visibili nel tempo.

 

Altre cause di deterioramento del legno 

Le cause del deterioramento del legno, possono essere di varia natura.

I maggiori danni sono causati dagli agenti atmosferici quali l’umidità, sbalzi di temperatura ed esposizione al sole.

Esistono poi fenomeni di origine biologica quali l’attacco di funghi, alghe, licheni.

Non meno trascurabili sono gli attacchi da parte degli insetti xilofagi e i danni causati da alcune specie di roditori e uccelli.

Approfondimenti 

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Ultimo Aggiornamento: 25/11/05.