Galleria Artanda
di
Carmelina Barbato
ACQUI TERME,
VIA ALLA BOLLENTE, 11
TEL.
0144/325479
CELL. 380/2922098
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di
Carmelina Barbato
Un nuovo
"salotto" arricchisce da giugno 2005 la vita culturale di Acqui: è
la galleria "Artanda" di Carmelina Barbato, che con l'inaugurazione
dello spazio corona un sogno "chiuso nel cassetto" da circa trent'anni.
Le sale di "Artanda" accolgono incontri e dibattiti, momenti di
riflessione sostenuti dal connubio tra le diverse forme espressive
dall'arte alla musica alla letteratura.
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Personale di Alessandra Badano
La Galleria Artanda è lieta di presentare
dal 07 al 21 giugno 2008
la mostra personale dedicata all’artista ligure
Alessandra Badano. Per informazioni:
Galleria Artanda 0144.325479
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"[...] Da sempre
coltivo il sogno di avviare una galleria per dare spazio al
microcosmo dell'arte contemporanea e oggi, con enorme piacere,
esaudisco questo mio desiderio inaugurando "Artanda": lo
spazio espositivo del "fare arte".
Questa mia
galleria sarà aperta a tutti gli amici pittori, scultori, grafici,
installatori ed incisori che decideranno di esporre qui le loro
opere in allestimenti personali o collettivi. E sarà anche uno
spazio aperto ai più giovani, ricchi di entusiasmo ed ottimismo, che
potranno avvalersi di critici esperti che certamente sapranno fare
emergere i caretteri peculiari della loro arte.
In questa
giornata inaugurale la galleria propone opere di maestri di fama
consolidata: Emanuele Luzzati e Francesco Musante per la sezione
grafica e Sergio Unia per la sezione scultura. Un sentito
ringraziamento a questi tre artisti per avermi concesso l’onore di
avviare questa galleria con le loro splendide opere e un invito
rivolto a tutti voi a visitare questo nuovo spazio espositivo [...]
".
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La galleria si propone
quale obiettivo principale il confronto tra esperienze artistiche affermate
e linguaggi di autori ancora in fase di formazione.
Per la prossima stagione è stato redatto un calendario in cui è previsto
l'allestimento di alcune mostre rivolte alla promozione di giovani di
talento.
Un progetto di relazioni con altri centri espositivi e la collaborazione con
alcuni critici aiuterà gli artisti a costruire percorsi espositivi in sedi
pubbliche e private in Italia e all'estero.
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L'evento che suggella l'avvio di attività della galleria è rappresentato da
una collettiva che raccoglie l'opera di tre nomi noti del panorama italiano
e il cui operato è affine alla sensibilità artistica di Carmelina Barbato:
Emanuele Luzzati, Francesco Musante, Sergio Unia.
L'allestimento
ospita una raccolta di immagini che fluttuano tra "sogno" e
"meditazione", valide coordinate per viaggiare oltre i confini del
"razionale".
L'intonazione onirica della dialettica fiabesca del "mondo" di
Luzzati si traduce in una raffinata interpretazione
dell'immaginario. Sul foglio il racconto si costruisce nel
rincorrersi delle linee, i colori diventano suoni che evocano i
profili di un universo labile e grazie al susseguirsi di analogie e
metafore lo spettatore giunge a sfiorare l'intima essenza delle
cose. |
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E'
utile sottolineare che l'intenzione artistica di Luzzati, rafforzata
dall'utilizzo del collage giocato su sovrapposizioni di stoffa e carta,
vive in sintonia con la ricerca artistica sviluppata da Carmelina
Barbato (la gallerista-artista ha fondato la sua ricerca espressiva
sull'arazzo costruito nell'intreccio di diversi materiali). Completa la
sezione di grafica Musante. Nella liricità del suo universo le angosce
esistenziali sono filtrate e "magicamente" trasformate in favole.
L'impianto surreale dell'opera è arricchito dall'utilizzo di parole, che
non si manifestano quale integrazione al significante, ma ulteriore
veicolo di evasione verso "altri" orizzonti.
Musante sfrutta la capacità evocativa della parola nella libera facoltà
d'interpetazione del singolo, creando un'atmosfera di rarefatto mistero
costruito sulle variegate possibilità associative dell'immaginazione.
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La
terza sala è dedicata all'opera dello scultore Sergio Unia: La tematica
del "sogno" ritorna nel leggero modellato di fanciulle, ballerine,
adolescenti, soggetti che oltrepassando la definizione del presente
divengono emblema di una poetica dell'assoluto. La forma si traduce in
un modellato, equilibrata sintesi estetica di evoluzione plastica, in
cui si esalta la scansione ritmica dei volumi tradotta in una
evanescente e sensuale suggestione visiva.
Maggio 2004
Recensione di Clizia Orlando
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