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  Francesca Latini restauratrice in Fabriano



 

 

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Il Cassettone: Cenni storici

Il cassettone fa parte dei cosiddetti "mobili chiusi" ( tra i quali sono compresi anche armadi, secrétaires e comodini). Entriamo così nel campo dei mobili più compiutamente architettonici.

Il cassettone deriva dal cassone o cassapanca, che forse è il più antico fra i mobili. Poiché inizialmente il cassone era quasi il solo mobile della casa, esso assolveva a funzioni svariate: era usato come giaciglio, come ripostiglio per i viveri e biancheria, come sedile e, in caso di fuga, incendi o guerre, fungeva da contenitore per le poche suppellettili che si potevano salvare. 

Il Rinascimento 

Il vero cassettone a due, tre o più cassetti,  molto capiente e robusto, fa la sua apparizione nel ' 500, ma il ' 600 se ne assume la paternità. Fin dalla sua nascita, esso è usato per riporre biancheria, accessori vari e accessori da toilette. In questo periodo ha grandi dimensioni, struttura massiccia, forma rettangolare o trapezoidale.

In Italia, verso la fine del ' 600, si creano cassettoni molto elaborati che, essendo pezzi di grandi dimensioni, sono subito un pretesto per imporre complicati ornamenti.

 

Il Barocco

Il Barocco, con il suo fenomenale gusto per la ricca decorazione, rende il cassettone sempre più prezioso ed esso diventa, non solo un mobile d'uso, ma un oggetto d'arredamento nelle sale di rappresentanza.

 Viene costruito seguendo le  regole più evolute dello stile in una intricata e sensuale esuberanza di curve e controcurve, con figure scolpite a tutto tondo, intarsi d'avorio, dorature e bronzi profusi in modo perfino eccessivo. 

Nella mobilia barocca, la ricchezza delle decorazioni ed il fasto delle forme non hanno più limite. Tuttavia già negli ultimi anni del XVII secolo si cominciano a ricercare la grazia, l'intimità, la comodità ed il piacere, a discapito della maestosità e della gloria che celebravano le gesta dei potenti.

 Rococò 

Nel ' 700 l'ebanisteria si afferma, ed i mobili assumono forme più morbide, leggere ed anatomiche apportando anche razionalità ed eleganza. 

Nasce il Rococò: è l'epoca delle languide dame e dunque trionfa il gusto femminile, delicato e lezioso, mediato ancora una volta dalla Francia, dove si impongono, in fatto di mode, le favorite del re.

I mobili pertanto diventano aggraziati, piccolini, molto elaborati, benchè in maniera diversa da quanto era avvenuto nel pieno barocco, e ricchi di motivi floreali, riccioli, intarsi. 

Il più rappresentativo mobile del '700 è il cassettone veneziano che si impone con un'armonia di morbide curve; esili gambe reggono corpi rigonfi, sfidando le leggi della fisica in un gioco leggiadro. Vengono usati per i comò i colori pù impensati e lacche di ogni genere.

I ricchi ed i potenti fanno follie per abbigliarsi in maniera vistosa e lussuosa, ma hanno un concetto molto sommario dell'igiene personale. Accorgendosi però che il frequente cambio di camicie e biancheria hanno effetto detergente, i fantasiosi ebanisti francesi ideano un mobile destinato alla custodia della biancheria da indossare giornalmente: il settimino.

Il Luigi XVI

Con l'avvento di Luigi XVI si entra nel neoclassicismo. Sotto Luigi XVI i mobili ritornano più sobri, le gambe di tavoli e sedie si fanno più diritte, a spillo, mentre  assumono maggiore importanza le decorazioni ad intarsio.

I mobili italiani più importanti in questo periodo sono quelli lombardi, dato che i fratelli Maggiolini creano pezzi ricoperti di vere pitture ad intarsio, servendosi appositamente di disegni eseguiti per loro da artisti come il Piranesi e l'Appiani.

I legni più pregiati usati in questo tipo di lavoro sono il noce, il bosso, il ciliegio, l'ebano, il legno di rosa (bois de rose), il mogano ed il palissandro.

L'Impero

L'ascesa di Napoleone oscurerà per quindici anni la gloria di tale artista. Infatti nessun altro stile conoscerà tanta fortuna in Europa quanto quello Impero.

Diffusissimi in tutto il secolo, i cassettoni o comò, mobili tipici delle camere da letto vengono spesso adoperati come anticamente lo erano i tavoli da muro: arredi di figura nelle sale e nei salotti.

Il comò in questo periodo continua ad essere il più consueto nelle sue più diverse versioni: a tre cassetti, ad ante con motivi in bronzo dorato. La linea è sempre diritta e il mobile si presenta come un parallelepipedo, costruito in mogano, ciliegio, frassino e noce.

Sotto il piano un cassetto molto stretto, che sporge rispetto agli altri, funge da fascia; due ampi cassetti sottostanti, che possono avere fregi decorativi sono molto capaci e inquadrati da due lesene laterali.

Spesso le due lesene sono in legno contrastante per colore e terminano nella parte superiore con testine neoclassiche o con capitelli romani.

Contrariamente ai cassettoni Direttorio costruiti con gambe alte e sottili, il cassettone impero poggia su quattro gambe a dado oppure termina su uno zoccolo modanato.

Le superfici piane si ornano con poche applicazioni in bronzo,  distribuite con rigorosa simmetria. Nei pezzi più correnti le maniglie in bronzo dorato o naturale (solitamente ad anello con placca rotonda) sono l'unico elemento decorativo. Il marmo è bianco, grigio o nero tagliato a spigoli vivi.


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 Ultimo Aggiornamento: 02/12/05.