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Maria Giovanna Modesto

Evoluzione del Letto

Introduzione

Medioevo

Rinascimento

Barocco 

Neoclassicismo

L'impero



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L'evoluzione del letto

Introduzione 

Nei tempi più antichi gli arredi si limitavano semplicemente a letti, tavoli, sedili.

Per quanto riguarda l’evoluzione del mobilio, nell’ambito delle civiltà occidentali e medio-orientali, testimonianze reali vengono fornite da rilievi e pitture murali, incisioni, bronzi, avori risalenti ai Sumeri, Accadi, Assiri, Babilonesi, tutti popoli di origine mesopotamica collocabili nell’arco temporale che parte dal 3.500 a.c. e termina intorno al 539 a.c..

E’ evidente che il mobilio, in quest’epoca, fosse appannaggio di una stretta cerchia di ceti dominanti e quindi sono esigue le testimonianze relative al mobilio popolare.

Particolare importanza nel mobilio di queste epoche riveste il letto, che nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni stilistiche e strutturali, ma che non ha subito una vera e propria metamorfosi, in quanto non è cambiata l’esigenza fruitiva comune e lo scopo dei mutamenti che lo accompagna : la ricerca assoluta della comodità per consentire un riposo migliore.

Tutto ciò anche se è doveroso ricordare la dicotomia riguardante questo mobile : infatti, nell’antichità erano anche altri gli scopi utilizzativi, ad esempio i banchetti tipici romani, e per questo il letto veniva definito anche “triclinare”, in quanto collocato nel “triclinio”, ossia la sala da pranzo dell’antica casa romana.

Fra le testimonianze a noi pervenute ricordiamo i  modellini in terracotta che rappresentano un tipo di letto avente il telaio sostenuto da quattro gambe corte e con il piano a strisce di cuoio intrecciate.

Un altro esempio di letto risulta in un rilievo assiro del VII secolo  a.c. che raffigura una coppia reale e in cui appare un letto formato da un lungo piano sostenuto da gambe tornite, con rialzo ai piedi, ed una spalliera ricurva nella quale veniva inserito un grande cuscino cilindrico.

Questo appunto era il letto usato per banchettare, detto, come sopra indicato, “letto triclinare” o, secondo i greci, “kline”.

Per quanto riguarda le decorazioni ricordiamo il piede a forma di pigna, a forma di zampa di leone, ed in generale l’uso del tornio.

Fra gli esempi più antichi di cui abbiamo testimonianza vi sono i letti egizi, formati da un telaio retto da quattro gambe piuttosto alte, senza testata e con delle cinghie di cuoio tese sui fianchi.

Relativamente all’Egitto, esempi di mobilio provengono dalla tomba di Tutankhamon sita nella Valle dei Re. In questo caso il letto era formato da un telaio rettangolare di legno sopra il quale si stendeva un reticolo di corde e strisce di cuoio fungenti da elastico per il materasso. Esso poggiava su quattro gambe basse cilindriche, e nei modelli più modesti era privo di decorazioni.

I modelli più importanti, invece, presentavano gambe a zampa di leone o di toro, piedi a forma conica, teste spesso leonine, che completavano il telaio verso l’alto, ed una testiera riccamente decorata. Quest’ultima era spesso smontabile, ed era collocata dalla parte dei piedi : infatti, si dormiva posando il capo sul poggiatesta in uso presso numerosi gruppi etnici dell’Africa nera. Inoltre, i letti spesso venivano riccamente dipinti ed incrostati di pietre dure.

Sono noti anche dei modelli ripiegabili tramite delle cerniere poste a metà del telaio. I letti cerimoniali, invece, sono individuabili grazie a stupende stilizzazioni di animali riprodotte sulle strutture laterali del telaio. La stessa tipologia ritorna nei letti greci e romani, dove le gambe possono essere di bronzo, decorate ad intarsio o con applicazioni in argento.

Dagli scavi di Pompei ed Ercolano abbiamo testimonianza di letti a forma di rettangolo con gambe molto basse. Altri esempi del mobilio in uso presso i Greci provengono dai dipinti che raffigurano scene della vita quotidiana, ed anche da tavolette e modellini in terracotta e da bassorilievi marmorei da cui si evince una massiccia presenza di arredi.

L’aspetto generale risulta influenzato, come detto, dai modelli egizi e dal mondo medio-orientale, anche se il mobilio greco ha una sua autonomia culturale, in cui il senso delle proporzioni, l’equilibrio, l’armonia delle parti e l’eleganza prevalgono.

A partire dal IV secolo a.c. si diffuse la consuetudine, appannaggio dei soli uomini, di mangiare sdraiati, ed è proprio qui che ritroviamo l’utilizzo del “kline”.  Il telaio era in legno con un piano di strisce in cuoio intrecciate su cui si appoggiava il materasso, ed era sostenuto da gambe verticali tornite con la parte superiore a campana svasata, a sezione quadrata, rettilinee, decorate con motivi a palmetta e terminanti con un capitello a volute analogo a quello delle colonnine ioniche.

I sostegni con il capitello sopravanzavano il piano del telaio e formavano un rialzo per addossarvi il guanciale su cui veniva appoggiato il gomito o la testa.

Nelle raffigurazioni vascolari veniva descritto anche un tavolo, la cui funzione era quella di sostenere il vasellame per i cibi e le bevande, e la sua altezza consentiva di inserirlo sotto il letto. Da ciò si desume che il piano del letto fosse posto ad almeno 70 cm da terra e quello del tavolo a 50.

Per quanto concerne l’Etruria e Roma, ricordiamo che la loro cultura subì influenze greche e medio-orientali, di cui restano testimonianze nelle pitture murali delle tombe e nelle sculture.

Queste influenze si verificarono, ovviamente, anche in relazione al mobilio.

Il letto per banchettare, il “triclinare”, ad esempio, riprese gli schemi greci dei sostegni a pilastro o torniti, con una certa predilezione per le decorazioni. Ricorrenti furono le immagini zoomorfe, e la tendenza fu quella di privilegiare le forme massicce e piene.

Il letto per dormire si innalzò sempre di più e si resero necessari uno o due gradini per raggiungerlo. Ma si verificò anche una tendenza opposta, cioè quella di abolire qualsiasi sostegno.

 

Il Medioevo  (1200/1300)

La storia del letto come mobile vero e proprio iniziò nel medioevo, in cui esso assunse una struttura monumentale, fu arricchito da intagli ed intarsi e si diffuse il baldacchino, sorretto da pilastri e ricoperto da tendaggi.

Il fusto era costituito da un pesante telaio, composto da traverse di legno incastrate agli angoli a tenone e mortasa.

Il giaciglio era spesso sormontato da un grande pezzo di stoffa teso sopra un archetto: lo “sparviero”.

Alcuni fusi signorili erano bordati di balaustri o di fusi torniti.

Questa struttura ebbe seguito nei secoli successivi, favorendo l’uso di tendaggi preziosi ed altamente decorativi.

I decori mantennero i riferimenti al repertorio classico, greco e romano, a cui si aggiunsero però incrostazioni in oro, argento e madreperla di influenza bizantina.

Il letto si trasformò, così, nel modello a due spalliere, con gambe molto alte lavorate al tornio e talvolta anche con la fascia di contenimento del telaio composta da teorie di colonnine tornite.

 

Il Rinascimento (1400/1500)

Nel Rinascimento, i letti da centro divennero veri e propri monumenti scolpiti con pilastri a forma di colonne o cariatidi.

Il fondo del letto semplice poteva comporsi di alcune assi affiancate l’una all’altra ; si costituiva così una tavola da appoggiare su una coppia di cavalletti.

Questa soluzione, alla fine del ‘400, apparve antiquata e quindi venne riservata solo agli ambienti più poveri.

I letti di struttura semplice erano privi di grandi testiere ed erano noti come “couche”, si trattava di letti secondari che potevano essere riposti sotto un letto più grande.

Se muniti di rotelle venivano utilizzati dai servitori del personaggio importante.

Un altro tipo di letto era quello collocato nella nicchia della parete, con dei tendaggi che lo nascondevano completamente ma, che non ebbe in Italia una grande diffusione perché considerato troppo chiuso.

Poi vi era la lettiera, ossia un mobile massiccio che dominava tutta la stanza.

Ricordiamo, ad esempio, la lettiera selvatica, costruita in castagno non trattato, e versioni più elaborate con decorazioni intagliate, intarsiate, dipinte o dorate.

Questa si distingueva dai letti semplici per l’alta testiera, avente una cornice massiccia sporgente e delle mensole su cui collocare degli oggetti.

Alla lettiera si collegavano delle panche, o cassoni, posti sulle fiancate, che potevano aprirsi e contenere oggetti.

Su queste panche ci si poteva sedere per conversare, oppure poggiare il necessario per gli spuntini o per le altre esigenze notturne.

Le cortine erano presenti su tutti i letti e venivano appese con ganci murati nel soffitto o nelle pareti.

I letti ordinari erano in pioppo, legno che, quando è appena tagliato, si presenta di un colore chiarissimo.

Il castagno veniva utilizzato per letti ancora più semplici ; invece, quelli più importanti erano in abete, pino, noce ed altre essenze tipo il brasilietto e l’ebano.

 

Il Barocco   (1600)

Tutto il mobile in generale, nel ‘600, subì grandi trasformazioni.

In questo periodo, infatti, dal punto di vista stilistico tutte le linee si ammorbidirono e divennero spezzate, gli angoli e gli spigoli si smussarono ed i mobili iniziarono a divenire oggetti non solo di uso pratico, ma anche di finitura della casa, tutto ciò in concomitanza alle evoluzioni sociali.

I letti mantennero più o meno la stessa sontuosità e fastosità attribuitagli nel secolo precedente.

Si diffusero però nuovi tipi di letto, come : il letto alla francese, che è sempre un letto da centro, sormontato però da un baldacchino rettangolare sostenuto da pilastri. Un esempio in questo caso è il “lit à la duches” con baldacchino rettangolare a sbalzo fissato ai pilastri della testiera e delle stesse proporzioni del materasso.

Alta è la diffusione di elementi decorativi lavorati al tornio in tutte le sue forme : a balaustra, a colonna, a spirale, a rocchetto, a fuso.

Il legno maggiormente utilizzato è il noce.

Vennero realizzati intagli, intarsi, in avorio, madre perla, essenze pregiate e preziose, argento, venne utilizzata la doratura, il marmo ed il vetro.

Per gli intarsi vennero utilizzati : il bosso, il palissandro, il castagno ed il legno di rosa.

 

La Transizione ed il Neoclassicismo  (1700)

I primi anni del ‘700 possono essere considerati un periodo di passaggio e di ricerca.

Dal punto di vista stilistico, infatti, curve e controcurve coesistono con gli angoli e le linee rette, mentre nella decorazione permane la stilizzazione con costante riferimento alla natura.

Ma il vero periodo di transizione è quello che si colloca all’inizio della seconda metà del ‘700.

In questo periodo si ritornò alle linee rette, infatti si collocano in esso i mobili con struttura rettilinea in cui vengono utilizzati bronzi classici.

Si nota l’abbandono dei motivi floreali e l’utilizzo delle ghirlande di lauro, delle greche, dei rosoni, teste di ariete, zampe di leone, festoni e trofei.

Nell’ultimo trentennio del secolo, in seguito ai ritrovamenti negli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano, si diffuse il grande interesse per l’arte greca e romana : si affermò così il Neoclassicismo.

Si ripropose definitivamente la linea retta, il forte richiamo all’antichità classica portò all’utilizzo del bianco e ad una sfrenata ricerca di proporzioni ed armonie.

Tutto il mobilio del secolo, dunque, riescì ad assorbire queste sfumature stilistiche.

Ritroviamo, in questo periodo, splendidi esempi di letti in legno dipinto, dorato, ornato a cineserie e vari altri decori.

Alla fine del ‘700 la linea del letto si alleggerì sempre di più, venne ricoperto di stoffe raffinate e leggere, si utilizzarono cornici scolpite.

 Il letto venne spostato e poggiato di traverso lungo il muro, lasciando così libere le testiere.

 

L’Impero (1800)

Dopo la rivoluzione iniziò a diminuire l’uso del letto a baldacchino, anche se la sua presenza è forte nelle residenze imperiali.

Parallelamente si diffuse il letto a barca, con testiere dritte, incurvate o svasate, spesso in mogano con ricche decorazioni bronzee.

Avanzò “l’impero”, stile definito funereo e severo, caratterizzato per un verso dal recupero dei modelli decorativi dell’antico, per l’altro dalla volontà di esprimere la potenza, la ricchezza e la magnificenza dell’impero napoleonico, tutto ciò attraverso il gusto nell’arredamento in genere.

Si evidenziarono il lusso, la monumentalità, ottenuti con la selezione e l’uso di materiali molto pregiati e l’accostamento di tonalità cromatiche originali.

Si diffuse la decorazione egizia,  ed i rapporti cromatici predominanti furono : l’oro ed il nero, il bianco ed il giallo antico, il verde smeraldo e l’arancione.

Anche le tecniche di costruzione divennero più elaborate.

I materiali maggiormente utilizzati furono : il pero, l’olivo, il ciliegio, il mogano, il bronzo dorato e cesellato, marmi colorati, stucchi, gessi, vernici e carte dipinte.


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 Ultimo Aggiornamento: 02/12/05.