Il Restauro del Mobile Antico

i materiali usati nel Restauro

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Queste pagine sono curate da

Simone Beneforti

 



Approfondimenti

I Materiali nel Restauro

Le Colle

Lo Stucco 

Lo Sverniciatore

I Mordenti

Schiarire il legno

La Cera 

La Gommalacca

Gli Olii

I Consolidannti

Il Consolida

I Tensioattivi

mento

I Tensioattivi

I Chelanti

 

 

Sommario della Sezione:

Principi di Restauro

Il Laboratorio

Schede  tecniche

Ricettario

Glossario

 

 

Considerazioni e classificazioni dei materiali usati nel restauro del mobile 

 

Tratteremo dei materiali più utilizzati nella costruzione e decorazione del mobile e di quelli che sono stati e continuano ad essere impiegati nel restauro di questi manufatti. La conoscenza dei materiali tradizionalmente utilizzati nella costruzione del mobile, delle loro proprietà, del trattamento superficiale e del comportamento nel tempo, è un requisito fondamentale sia per la formazione del restauratore sia per lo sviluppo della sua attività professionale. Una conoscenza che, applicata ad un'opera specifica, lo aiuterà ad identificare i materiali in essa presenti. Questo fattore condizionerà in misura notevole gli interventi imponendo la scelta di materiali compatibili con quelli di cui è costituita l'opera, al fine di evitare che questi si alterino per reazione con i nuovi, così come per poter rispondere all'indispensabile requisito del rispetto verso il progetto originale del mobile. L'identificazione dei materiali presenti in un'opera in molti casi obbligherà ad evitare, per esempio, materiali che in un mobile nuovo potrebbero invece essere considerati idonei. È il caso, molto frequente, di alcuni mobili inglesi con finiture brillanti, che il restauratore, di solito, identifica come gommalacca, ma che, quando prova a rigenerarle con questa sostanza, si disintegrano in quanto non se ne conoscono con esattezza gli ingredienti e le proporzioni di composizione.Conoscere questi materiali spesso non basta: è necessario avere cognizioni anche sul trattamento superficiale o decorativo che si usava dar loro (il modo in cui si tingevano, intagliavano, incidevano ecc.) cercando di produrre determinati effetti. L'ignoranza di tali procedimenti può indurre ad errori irreparabili durante il processo di restauro.Alcuni materiali venivano trattati in un certo modo con l'obiettivo di simularne altri (come, ad esempio, l'avorio che imita la tartaruga): un trattamento intenzionale che voleva "giocare" con l'occhio dello spettatore e che nessun restauratore ha il diritto di eliminare. D'altra parte, dato che è responsabilità del restauratore scegliere il materiale corretto da utilizzare nell'intervento, è necessario conoscere quali sono stati e continuano ad essere i materiali più usati nel restauro dei mobili (anche per poterli identificare nel mobile su cui si deve intervenire), le loro proprietà, vantaggi ed inconvenienti.  

 

La selezione dei materiali da utilizzare non è un compito facile; il prodotto perfetto, infatti, non esiste. Molte volte ci troviamo nella situazione in cui il prodotto scelto non risponde a tutte le caratteristiche idealmente necessarie per cui dobbiamo accontentarci di quello che, con tutte le sue limitazioni, si adatta meglio di altri alle necessità identificate. Alcuni materiali poi non sono negativi in termini assoluti ma vengono applicati in modo scorretto; ossia, un materiale può funzionare bene per un determinato oggetto e rispondere male alle necessità di un altro. Di fatto ci sono materiali perfettamente reversibili in alcuni casi ed irreversibili in altri. II restauratore deve possedere le conoscenze necessarie per poter valutare tutto ciò. I materiali utilizzati nel restauro del mobile si possono dividere in materiali naturali, materiali naturali modificati o artificiali e materiali sintetici.

a)       Materiali naturali. Sono quelli utilizzati tradizionalmente sia nella costruzione sia nel restauro del mobile fino al XIX secolo (pasta di fecola, resine, gomma, adesivi proteinici, colla di albumina, cera, grassi, oli ecc.).Questi materiali presentano l'enorme vantaggio derivante dal fatto che se ne conoscono le reazioni col passare del tempo; questo non significa però che si possano applicare in ogni caso poiché, come hanno dimostrato le ricerche scientifiche, alcuni di essi (o il modo in cui sono stati applicati) hanno avuto risultati negativi purtroppo poco conosciuti (come nel caso degli oli, dei bitumi ecc.) a livello conservativo ed anche ad altri livelli, ad esempio per l'eccessiva tossicità (come nel caso del mercurio per gli specchi).

b)       Materiali modificati o artificiali. Sono quelli risultanti dalla trasformazione chimica dei materiali naturali.

c)       Materiali sintetici. Come i precedenti, sono il risultato dei progressi della chimica organica sviluppatasi a partire dal XIX secolo, ma si differenziano da questi poiché non hanno nessun legame con i materiali naturali. Tuttavia non vanno considerati come meri sostituti di questi giacché molti posseggono proprietà che non esistono in nessun prodotto naturale. La maggior parte dei materiali sintetici, come quelli naturali o artificiali, ha una struttura chimica polimerica; ossia formata da lunghe catene di unità semplici denominate monomeri. Questi polimeri sintetici prendono normalmente il nome dal monomero di cui sono composti. I materiali sintetici, come quelli artificiali, offrono una serie di vantaggi, poiché essendo fabbricati per un'applicazione specifica possono rispondere a necessità concrete. Oltre a ciò presentano proprietà più costanti di quelli naturali. Tuttavia presentano l'inconveniente che, essendo di fabbricazione molto recente, non se ne conoscono le reazioni col passare del tempo. Fattore che deve essere tenuto in considerazione da parte del restauratore, che non deve lasciarsi guidare nelle scelte esclusivamente dai risultati immediati che un prodotto gli offre, ma deve pensare al suo comportamento futuro. Un prodotto può essere efficace in un primo momento ma non sappiamo come reagirà con il passare del tempo. 

Da quanto esposto si deduce che non conviene propendere a priori per un certo materiale e che la scelta più corretta sarà quella di combinare l'uso di prodotti diversi a seconda di ogni caso specifico. Sarà quindi evidentemente corretto evitare l'impiego di tutte quelle sostanze la cui composizione non sia conosciuta con esattezza (come nel caso di alcuni prodotti commerciali che garantiscono risultati spettacolari ma che sono poco affidabili giacché in essi non viene riportata la composizione).

Da quanto esposto si deduce che non conviene propendere a priori per un certo materiale e chela scelta più corretta sarà quella di combinare l'uso di prodotti diversi a seconda di ogni caso specifico. Sarà quindi evidentemente corretto evitare l'impiego di tutte quelle sostanze la cui composizione non sia conosciuta con esattezza (come nel caso di alcuni prodotti commerciali che garantiscono risultati spettacolari ma che sono poco affidabili giacché in essi non viene riportata la composizione).


seconda parte

La scelta di un determinato materiale sarà in funzione dei vantaggi e degli svantaggi che questo può presentare. Gli aspetti più importanti da considerare sono:- Che il prodotto non modifichi esteticamente l'oggetto né lo alteri chimicamente o fisicamente al momento dell'applicazione o invecchiando. Ossia che l'innocuità dei materiali sia stata provata per quanto riguarda l'integrità estetica e fisica dell'oggetto. Cosa che non si verifica, ad esempio, con alcuni consolidanti o vernici che, col tempo, possono alterare l'aspetto di un oggetto .

 

 

 


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 Ultimo Aggiornamento: 28/11/05.