metodologia del Restauro dei Mobili

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Simone Beneforti

 

 

 

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“Il restauro è, e non potrà mai essere altrimenti, un atto critico e conoscitivo che rimane affidato all’intelligenza e alla sensibilità dell’uomo” .

Franca Falletti di Villa Faletto, in "Legno e restauro" 

Ogni intervento di conservazione o restauro sulle opere d'arte richiede l'applicazione di una metodologia che deve constare, senza eccezione alcuna, di tre fasi: l'analisi filologica, la diagnosi e l'intervento propriamente detto. Questa metodologia ha come obiettivo quello di garantire il rigore filologico e scientifico al momento di recuperare e di mantenere tanto la materia come l'immagine dell'opera. La sua corretta applicazione rappresenta pertanto un fattore di vitale importanza all'interno dell'attività conservativa. Tuttavia, nel caso concreto del mobile, gli interventi rare volte rispondono al rigore metodologico che la scienza della conservazione esigerebbe, in quanto viene quasi sistematicamente omesso l'atto filologico. Questo si deve, in gran parte, alla mancanza di formazione da parte dei restauratori, i cui interventi generalmente tendono ad adattare i mobili d'uso quotidiano, adeguandosi così ai dettami della moda. Queste pratiche contrastano con la necessaria considerazione del mobile come documento di importanza culturale, storica ed artistica, che impone che i lavori di restauro diano fondati su una corretta metodologia filologica e scientifica. Tutti i mobili antichi meritano pertanto questo trattamento metodologico, indipendentemente dal loro aspetto estetico, antichità o rarità.

 

Analisi filologica e scientifica del restauro

Consiste nello studio dettagliato dell'opera per ottenere tutte le informazioni possibili su di essa; permette di caratterizzarla dal punto di vista materico, storico e formale, per poi procedere ad una diagnosi adeguata all'intervento.

Baldini definisce l'analisi filologica come "l'identificazione dell'oggetto nella sua realtà, quale è a noi pervenuta o da noi ancora acquisibile" e afferma che "attraverso di essa si ha la conoscenza e pertanto la conoscenza dell'oggetto". L'autore la considera un ragionato atto critico che eviterà le conseguenze negative di iniziative prese senza riflettere (come, ad esempio, gli interventi fatti in serie). In questa prima fase metodologica verrà stabilito il tipo di restauro da effettuare in ogni caso specifico. La lettura a livello filologico dovrà concentrarsi sull'immagine dell'opera, basandosi sullo studio stilistico e formale del pezzo nel suo insieme: modalità costruttive, sistema decorativo, finiture, restauri, modifiche ecc. Questo richiederà l'esame visivo dell'opera nonché di tutta la documentazione disponibile su di essa. Per l'esame scientifico, è indispensabile contare sul contributo di adeguati metodi di esame. Il risultato di entrambe le letture - filologica e scientifica - ci consentirà di conoscere l'opera in profondità, sia a livello formale e tipologico, sia per quanto riguarda le problematiche dei materiali e delle loro patologie. Tutto ciò ci permetterà di situarla in uno specifico contesto storico, culturale e stilistico nonché di emettere una diagnosi corretta sul suo stato di conservazione. Và da sé che, per portare a termine l'analisi filologica, il restauratore dovrà disporre di un bagaglio di conoscenze teorico-scientifiche sufficientemente ampio affinché la lettura dell'opera risulti efficace. Oltre a ciò, in questa fase, sarà necessario contare sulla collaborazione di specialisti di altri settori: chimici, fisici, biologi, storici dell'arte e del mobile ecc.

La diagnosi nel restauro del mobile  

La diagnosi costituisce la seconda fase della prassi metodologica. Con essa verrà definita la problematica presentata dell'opera, fissati gli obbiettivi dell'intervento e determinate le linee generali del processo di restauro, così come la sua estensione. Tuttavia qualsiasi opera può presentare problemi concreti non prevedibili nella diagnosi. Questi imprevisti dovranno essere risolti nel momento in cui si presenteranno, cosa che potrà causare un'interruzione nel lavoro per lasciare spazio a nuove indagini. Perciò l'analisi filologica e scientifica è una fase che si risolve completamente prima dell'intervento; bisognerà infatti ricorrere ad essa in qualsiasi momento sorgano nuovi problemi.

 

L'intervento di restauro

Una risposta efficace alla diagnosi ha come finalità prioritaria la cura materica dell'opera e in secondo luogo il recupero della sua leggibilità, nel caso in cui questa sia stata compromessa. L'intervento dovrà sempre basarsi su alcune invariabili norme di attuazione: 

Approfondimenti: 

Principi di Restauro

Carta 1987 del Restauro degli oggetti d'Arte e di Cultura

Il Documento sul Restauro del Mobile Antico

Coscienza del Restauro 


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 Ultimo Aggiornamento: 04/11/05.