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Documenti Correlati Carta 1987 del Restauro degli oggetti d'Arte e di Cultura
di Simone Beneforti
Nella Sezione
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terza parte
1) RESTAURO CONSERVATIVO
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1.4) Ricomposizione di opere andate in frammenti. Questa operazione può essere eseguita solo quando esistano precisi documenti o testimonianze storiche che possano indicare quale fosse stato l’aspetto dell’opera finita. Gli interstizi eventualmente colmati dovranno essere realizzati con una tecnica che ne permetta il riconoscimento.
2) INTEGRAZIONE PARZIALE
Si intende per integrazione parziale l’operazione di restauro che considera l’aggiunta di elementi mancanti.
L’integrazione è ammessa solo quando sia possibile comprovare la mancanza di ciò che si intende aggiungere, quando sia effettivamente indispensabile per la fruizione funzionale ed estetica dell’opera, e solo quando vi siano elementi o informazioni storicamente accertabili che possano suggerire come dovesse essere l’aspetto originale dell’opera.
Non sono comunque realizzabili integrazioni ex novo di zone figurate o inserimenti di elementi determinanti per la figuratività dell’opera. Le parti integrate dovranno essere realizzate in maniera tale da risultare differenziate dal contesto originale, ma non oltre la misura che non ne comprometta la leggibilità e i rapporti cromatici.
In questo contesto sono da intendersi proibiti completamenti in stile con legname di patina antica, ricostruzioni arbitrarie, rimozioni o demolizioni che cancellino il passaggio dell’opera attraverso il tempo, a meno che non si tratti di limitate alterazioni deturpanti o incongrue rispetto ai valori storici ed artistici dell’opera.
3) RIEDIZIONE CRITICA
Si intende per riedizione critica la creazione ex novo di oggetti del passato, utilizzando materiale nuovo e non proveniente da opere preesistenti.
La creazione può essere copia di un originale esistente, ricostruzione filologica di opere irrecuperabili, oggetto nuovo di interpretazione storico-stilistica, e può essere finalizzata alla ricontestualizzazione del frammento.
L’operazione sarà sempre preceduta da un rigoroso studio di carattere storico, stilistico e iconografico, e guidata dal rispetto di tutte le tecniche originali storicamente accertate e dall’uso di materiali coerenti al periodo storico cui si fa riferimento.
In ogni caso l’intento non dovrà mai essere quello della creazione di falsi; sono quindi sempre proibite tutte quelle operazioni che tendano artificiosamente ad invecchiare le superfici dell’opera, ivi compreso l’uso di materiali antichi.
Ogni manufatto così realizzato avrà, in una zona che non ne disturbi la godibilità, una targhetta affissa che indichi la data di esecuzione, il nome dell’artigiano esecutore e i riferimenti di archivio; sarà certificato dal Centro Tecnologico di Restauro come "oggetto nuovo di riedizione critica".
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Ultimo Aggiornamento: 04/11/05.