Il Restauro del Mobile Antico

 

gli oli nel Restauro

 

| Home Page | Schede Tecniche | Forum | Consulenze | Invia un Commento |


 

 

Approfondimenti

I Materiali nel Restauro

Le Colle

Lo Stucco 

Lo Sverniciatore

I Mordenti

Schiarire il legno

La Cera 

La Gommalacca

Gli Olii

I Consolidannti

I Solventi

I Tensioattivi

Sommario della Sezione:

Principi di Restauro

Il Laboratorio

Schede  tecniche

Ricettario

Glossario

 

Selezionato per voi

da " Il Forum"

 

 

 

Esistono principalmente due tipi di olii usati nel restauro: l'olio di lino cotto e l'olio paglierino.

 

Olio di lino cotto: era usato al posto della vernice, sia per esterni (serramenti in legno) che per mobili ordinari in legno dolce. Può essere impiegato anche per creare una mano di fondo perchè da una tonalità calda al legno e quando è asciutto vi si può applicare la gommalacca. E' consigliabile, prima di usarlo su di un mobile, fare delle prove su pezzi di scarto della stessa essenza per rendersi conto dell'effetto che produce sia per imparare ad usarlo. Il suo utilizzo, inoltre, andrebbe limitato a legni teneri e porosi. L'olio di lino cotto può essere  colorato con le terre e gli ossidi.

 

Olio paglierino 

Si tratta di un olio di origine vegetale, chiamato paglierino appunto per il colore giallo chiaro e la trasparenza, i cui usi sono molteplici .

 Nel Restauro viene usato per::

 

- In fase di pulitura del mobile va a costituire assieme ad alcool e trementina la soluzione  triplice. 

 

- Dopo la sverniciatura, spesso accade che il legno si mostra sfibrato anche per le  condizioni ambientali in cui è stato tenuto. L'olio paglierino può essere  efficacemente usato per ravvivare e "nutrire"il legno. 

 

 

 

 - E' anche usato come mezzo per scurire il legno che assumerà tonalità calde e piacevoli. Il livello di scuro raggiunto dipende dalla qualità del legno, ed è bene fare sempre una prova in un angolo nascosto, anche perché l'operazione di oliatura non è reversibile. Dopo aver passato l'olio è bene aspettare almeno un giorno per dargli il tempo di essere assorbito, ed in seguito, prima di intervenire con altri prodotti, è bene passare la superficie trattata con paglietta d'acciaio e un  panno asciutto per togliere l'olio in eccesso, non bevuto dal legno).

 

-Viene usato nella procedura della lucidatura a tampone svolgendo un doppio ruolo: da un lato lubrifica il tampone permettendo un più facile scorrimento sul legno, dall'altro contribuisce a conferire lucentezza al legno. Occorre comunque usarlo con parsimonia, in quanto se usato in eccesso ostacola l'assorbimento della gommalacca ; non bisogna infatti dimenticare che il lucido dell'olio ha breve durata, mentre una bella lucidatura dipende dalla paziente applicazione di vari strati di gommalacca con il tampone.

 

- Per togliere le puntinature di turapori che restano nei pori del legno di mogano, soprattutto nei mobili inglesi, dopo averli sverniciati (lavorare le superfici del mobile con una paglietta e contemporaneamente con un batuffolo bagnato di olio paglierino. Fare attenzione al fatto che, oltre a togliere i puntini nei pori, l'olio scurisce il legno o come minimo lo ravviva).

 

- Come lubrificante della pietra per affilare gli scalpelli (se si vuole che sia meno abrasiva, altrimenti usare l'acqua).

 

 

Approfondimenti: I Materiali usati nel restauro del Mobile


 

selezionato per voi da Il Forum

 

Olio di lino cotto e olio di lino crudo
Vorrei con il Vostro aiuto risolvere il mio personale quesito;
Olio di lino cotto oppure Olio di lino crudo.?
Qual'é la differenza? e qual'é l'uso più appropriato dei due prodotti?
Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra risposta e complimenti per il Vostro sito.
Antonio 

domenica 6 gennaio 2002 - 10.07.28 

 

Risponde: Pino
Non ne so molto ma ritengo che l'olio di lino crudo sia utilizzato come medium per i colori appunto "ad olio" in pittura, mentre l'olio di lino cotto viene utilizzato per la lucidatura ad olio nei mobili. Esattamente in cosa consista la "cottura" non te lo so dire così come non ho idea di quali diverse proprietà abbiano le due forme diverse di olio di lino.


Risponde: Giacomo
L'olio di lino è un olio siccativo, ovvero un polimero naturale. Asciuga molto lentamente e resta appiccicoso per tempi molto lunghi. Se cotto aumenta di densità e asciuga un poco più in fretta. Personalmente ritengo che sia da evitare nella lucidatura a tampone perchè impasta e ingiallisce, specie quello cotto. Io prediligo l'olio paglierino, altri l'olio di vaselina, ma sempre in quantità minime.
Va benissimo per dipingere proprio in virtù della sua robustezza, si diluisce in trementina.

 

Risponde: Gabriele
Su di un manuale per falegnami ho trovato che l'olio di lino (non specifica se cotto o crudo) veniva usato frequentemente per la finitura di esterni. Io l' ho usato per trattare una superficie di un mobile da cucina con funzione di ripiano perchè viene consigliato su superfici dove vengono posate pentole calde, infatti non lascia aloni cosa che potrebbe succedere su superfici trattate con altri prodotti. Il problema è che ci vogliono almeno 5 mani e per asciugare da una all'altra ci mette diversi giorni. Per la cronaca ho usato olio di lino crudo.  

 


Risponde: Anonimo
Aggiungo solo che l'olio di lino crudo viene riscaldato per ottenere lo standolio ovvero l'olio di lino cotto e questa operazione può essere ripetuta più volte al fine di aumentare la lunghezza delle molecole di polimero che si formeranno quando l'olio verrà a contatto con l'ossigeno (ossipolimerizzazioine...=olio siccativo).
I polimeri di dimensioni maggiori penetrano meno nel legno e sono più simili ad una vernice.


| Home Page | Schede Tecniche | Forum | Consulenze | Invia un Commento |

 Ultimo Aggiornamento: 03/11/05.