classificazione dei Pigmenti

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Ilaria Ciardiello 



 

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Classificazione dei pigmenti

Premessa
Vengono qui indicate anche le tecniche più idonee nelle quali ogni singolo pigmento più favorevolmente può essere usato.

Classi di pigmenti:
Si è ritenuto utile riepilogare in forma di scheda a rapida consultazione le notizie relative ai vari pigmenti e alle sostanze ad essi correlate o utilizzate come additivi operando una classificazione in base al colore. Per ogni pigmento vengono considerati tutti o parte dei seguenti dati a informazioni principali:

  • la composizione chimica: gli eventuali additivi e adulteranti;

  • altre eventuali denominazioni italiane e straniere (inglesi soprattutto);

  • l'origine: naturale (minerale, vegetale, animale) o sintetica;

  • il periodo d'utilizzo a partire dalla data d'inizio fino a quella in cui eventualmente il pigmento è entrato in disuso;

  • le tonalità approssimative del colore, specificando se ci sono variazioni con il grado di macinazione;

  • la resistenza agli agenti chimici e atmosferici;

  • l'eventuale incompatibilità con altri pigmenti o medium utilizzati nella pittura;

  • le tecniche in cui è stato più comunemente utilizzato.

 


Pigmenti Bianchi:

Bianco di Piombo
composizione: carbonato basico di Piombo
altri nomi: Biacca, Bianco d'Argento, Lead White, Flake White,
Cremnitz White
origine: artificiale
periodo d'uso: noto ed usato dai tempi piu antichi. E stato il bianco più utilizzato fino al XIX secolo; in seguito parzialmente sostituito dal Bianco di Zinco a nel XX secolo dal Bianco di Titanio.

colore: bianco con buon potere coprente
resistenza: ha tendenza a scurire per azione dell'acido solfidrico, che può essere presente nell'aria, trasformandosi in PbS nero, limitatamente tuttavia all'impiego in tempere su carta. Per ossidazione si trasforma in ossido di piombo marrone quando è utilizzato in pittura murale in leganti magri e in presenza di umidità.
compatibilità: nelle tecniche a olio, risultandone le particelle protette da un film di olio, è compatibile con tutti i pigmenti. Nelle tecniche ad acqua è sensibile a molti pigmenti costituiti da solfuri che potrebbero trasformarlo in PbS
tecniche: utilizzato soprattutto nelle tecniche a tempera d'uovo e a olio su tavola e tela; occasionalmente in pittura murale.

 

Bianco di Zinco
Composizione: ossido di Zinco (qualche volta addizionato di Bianco di Piombo)
altri nomi: Bianco Cinese, Zinc White
origine: artificiale
periodo d'uso: noto dal 1782 è stato commercialmente disponibile verso la metà del XIX secolo. Bianco con buon potere coprente; fluorescente sotto U.V. Buona resistenza alla luce e discreta agli agenti atmosferici; tende a trasformarsi in carbonato di Zinco altrettanto bianco. E' solubile in soluzioni acide e basiche
compatibilità: compatibile con tutti i pigmenti. Sembra però accelerare lo sbiadimento di alcuni pigmenti organici di sintesi
tecniche: usato in tutte le tecniche comprese quelle "ad acqua" nelle quali è noto col nome di Bianco Cinese.

Bianco di Titanio
composizione: biossido di Titanio (spesso miscelato con Bario solfato o con Calcio solfato o con Bianco di Zinco)
alti nomi: Titanox, Titanium White
origine: artificiale
periodo d'uso: disponibile dal 1920
colore: bianco con ottimo potere coprente
resistenza: chimicamente assai inerte
tecniche: usato in tutte le tecniche. Per quelle ad olio, non avendo autonomamente proprietà siccative, deve essere addizionato con sostanze che abbiano tali caratteristiche.

Bianco di Calce
composizione: carbonato di Calcio
altri nomi: Bianco San Giovanni, Whiting, Chalk, Lime White
origine: naturale minerale e artificiale
periodo d'uso: noto dall'antichità. Oggi per lo più non utilizzato come pigmento ma piuttosto come inerte, per "dar corpo" ad alcuni coloranti organici.
colore: più o meno bianco a seconda dell'origine e della granulazione con modeste proprietà coprenti ad eccezione che su intonaco
resistenza: abbastanza resistente ai normali agenti atmosferici escluso quelli acidi
tecniche: come pigmento è stato usato quasi esclusivamente in pittura murale. Come inerte è stato spesso utilizzato nelle preparazioni, al posto del gesso, soprattutto nei paesi d'oltralpe

Litopone Bianco
composizione: miscela di solfuro di Zinco e solfato di Bario. Mescolato con ossido di Titanio nei "Litoponi
titanati"
altri nomi: Lithopone
origine: artificiale. Ottenuto per coprecipitazione da Zinco solfato e Bario solfuro
periodo d'uso: a partire dalla fine del XIX secolo
colore: bianco, assai piu coprente del Bianco di Zinco
resistenza: buona resistenza, eccetto che agli acidi
tecniche: normalmente non utilizzato come pigmento nella pittura artistica ma in quella edilizia. Può essere usato come carica nella preparazione delle tele moderne.

Bianco fisso
composizione: solfato di Bario
altri nomi: Barite, Permanent White, Blanc Fixe
origine: naturale e artificiale
tecniche: dato lo scarso potere coprente è stato usato soprattutto come carica additiva per altri pigmenti o come supporto per preparare lacche

Bianco d'ossa
composizione: soprattutto Fosfato tricalcico
altri nomi: Bone White, Bone Ash
origine: dalla calcinazione delle ossa
tecniche: usato, raramente, in antico come base per disegni su carta e pergamena

Anidrite
composizione: solfato di Calcio anidro (privo di acqua)
tecniche: non è utilizzato come pigmento ma lo si ritrova qualche volta associato al gesso, soprattutto quello da presa

Alluminio idrato
composizione: ossido di Alluminio variamente idrato
altri nomi: Transparent White
tecniche: a causa della sua trasparenza è molto usato come polvere di supporto per la preparazione di lacche o come additivo di pigmenti per conferire una certa trasparenza

Bianco di Antimonio
composizione: ossido di Antimonio e solfato di Bario, spesso mescolato con Zn0
altri nomi: Antimony White, Timonox
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla prima metà del XX secolo
teniche: poco utilizzato come pigmento poichè ha tendenza ad ingiallire e non presenta vantaggi rispetto agli altri pigmenti bianchi

Bolo Bianco
composizione: silicato di Alluminio idrato
altri nomi: China Clay, Caolino
tecniche: è stato utilizzato come additivo di pigmenti o per diminuire il potere coprente nelle preparazioni per doratura insieme ai più comuni bolo rosso e arancio. Più diffuso è I'impiego in ceramica.

Farina fossile
composizione: biossido di Silicio idrato opalescente
altri nomi: Diatomite, Celite, Diatomaceous Earth
tecniche: non è utilizzato come pigmento ma come agente filtrante in polvere per purificare olii e cere; come carica inerte per altri pigmenti e come supporto per la preparazione di lacche

Quarzo
composizione: biossido di Silicio cristallino
altri nomi: Silice, Silica, Quartz
tecniche: non è usato come pigmento, tuttavia cristalli di quarzo sono presenti come impurezze in molti pigmenti minerali, soprattutto Terre a Ocre. Qualche volta veniva addizionato ad altri pigmenti cristallini per aumentarne la trasparenza senza modificarne il colore. E' un costituente fondamentale degli intonaci ritrovandosi in notevoli quantità nella sabbia


Talco
composizione: silicato idrato di Magnesio
altri nomi: Soapstone, Steatite
tecniche: usato per gli stessi scopi del Bolo Bianco

Gesso:

solfato di Calcio biidrato
altri nomi: Gesso da Doratori, Gypsum, Terra Alba
origine: naturale e sintetica
periodo d'uso: conosciuto e usato dall'antichita
resistenza: il Gesso è solubile solo allo 0,2% in acqua ma è abbastanza solubile in soluzioni acquose di sali di ammonio o in carbonati alcalini
tecniche: il solfato di Calcio esiste in una forma semiidrata, chiamato "Gesso da presa" capace di far presa se miscelato con acqua. Si trasforma così in gesso comune dal quale può essere riottenuto a 120 °C. Mentre il gesso da presa è utilizzato per fare calchi e modellare, il gesso comune o Gesso da Doratori è usato soprattutto per le preparazioni delle tele e delle tavole, mescolato con colla animale. E' importante controllare il rapporto Gesso/soluzione di colla per ottenere il grado desiderato di durezza dell'impasto secco. In alcuni casi il gesso per le preparazioni è stato impastato con emulsioni colla?olio. Si distingue un "gesso grosso" (a grossolana granulazione) e un "gesso sottile" (a fine granulazione) quest'ultimo applicato sopra lo strato del primo per rifinire la superficie delle preparazioni.


Pigmenti Violetti


Manganese Violetto
composizione: pirofosfato di Manganese e Ammonio
altri nomi: Permanent Violet, Nurnberg Violet
origine: artificiale
periodo d'uso: da circa il 1870
colore: violetto bluastro con scarso potere coprente
resistenza: resistente alla luce e ai normali agenti atmosferici. Decomposto da acidi e basi
tecniche: in genere poco impiegato. Non utilizzabile per gli affreschi

Cobalto Violetto
composizione a) fosfato di Cobalto
b) arseniato di Cobalto
c) miscela dei due
origine: artificiale
periodo d'uso: conosciuto dalla seconda metà del XIX secolo
colore: da violetto bluastro a violetto rossastro a seconda della composizione, semitrasparente e con scarso potere coprente
resistenza: stabile; I'arseniato è però velenoso
tecniche: adatto a tutte le tecniche seppure scarsamente utilizzato

Violetto Oltremare
Varietà violetta del Blu 0ltremare a cui si rimanda per le proprietà
tecniche: adatto soprattutto per la pittura murale data la sua stabilità agli alcali

Violetto di Marte
Varietà violetta dei Rossi di Marte a cui si rimanda per le proprietà


Pigmenti Azzurri

Azzurrite
composizione: carbonato basico di Rame
altri nomi: Mountain Blue, Azzurro della Magna
origine: naturale minerale
periodo d'uso: noto e usato come più importante pigmento blu per tutta l'antichità fino al XVII secolo
colore: azzurro intenso se macinato non motto fine altrimenti perde colore e potere coprente
resistenza: di notevole stabilità nelle normali condizioni ambientali. Ha tendenza a diventare verde trasformandosi in altri sali basici rameici nelle pitture murali, sotto I'azione dell'umidità e di altri agenti. E' solubile in acidi.
tecniche: è stato impiegato in tutte le tecniche ma soprattutto nella tempera su tavola e nella pittura murale (comunque disperso in tempere)

Lapislazuli
composizione: approssimativamente silicato di Sodio e Alluminio contenente solfuri + spato calcareo + tracce di pirite (minerale Lazurite)
altri nomi: Oltremare Naturale, Naturale Ultramarine, Armenian Blue
origine: naturale minerale
periodo d'uso: noto e usato dall'antichità fino a tutto il XVIII secolo
colore: azzurro semitrasparente più brillante nelle tempere che negli olii. Spesso mescolato con un pigmento bianco
Resistenza: stabile ai normali agenti atmosferici; si decompone e decolora con gli acidi
Tecniche: adatto a tutte le tecniche ma soprattutto per le tempere su tavola e secondariamente per la pittura murale

Oltremare Artificiale
composizione: simile all'OItremare Naturale ma privo di altri componenti
altri nomi: Blu Oltremare, Ultramarine Blue, French Ultramarine, French Blue
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla prima metà del XIX secolo
colore: di colore più intenso rispetto all'Oltremare naturale
resistenza e tecniche: come per il Lapislazuli escluso I'uso nell'affresco perchè troppo suscettibile agli agenti acidi dell'atmosfera, con i quali tende rapidamente a decolorarsi; (in effetti è stato usato in pittura murale e si è decolorato)

Smaltino
composizione: vetro potassico contenente ossidi di Cobalto
altri nomi: Smalto, Smalt, Dumont Blue, Hungary Blue
origine: artificiale
periodo d'uso: noto dalla fine del XV secolo ma probabilmente assai prima; usato soprattutto nel XVII e XVIII secolo
colore: da blu porpora a blu chiaro a seconda della purezza del minerale di partenza. Ha scarso potere coprente e viene macinato grossolanamente per conservare il colore
resistenza: resistente a tutti gli agenti
compatibilità: ha una notevole tendenza a catalizzare processi alterativi dei leganti organici (tempere) che tendono di conseguenza ad assumere frequentemente un tono bruno, scuro
tecniche: usato in tutte le tecniche ma soprattutto nell'affresco per il quale è molto adatto a ragione dell'elevata resistenza

Blu di Cobalto
composizione: alluminato di Cobalto
altri nomi: Cobalt Blue, Blu di Thenard
origine: artificiale
periodo d'uso: scoperto agli inizi del 1800
colore: azzurro intenso di tonalità pura con buon potere coprente
resistenza: ha resistenza elevata a tutti gli agenti
tecniche: utilizzato in tutte le tecniche

Blu Ceruleo
composizione: stannato di Cobalto
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla seconda metà dei XIX secolo
colore: azzurro chiaro con lieve sotto?tono verdastro e limitato potere coprente
resistenza: ottimo resistenza a tutti gli agenti
tecniche: usato soprattutto per acquerello e olio

Blu di Prussia
composizione: ferrocianuro ferrico
altri nomi: Prussian Blue, Blu di Berlino, Blu di Parigi, Blu di Anversa, Turnbull's Blue
origine: artificiale
periodo d'uso: scoperto agli inizi del XVIII secolo ma usato solo dalla seconda metà del secolo
colore: blu intenso con lieve sotto?tono verdastro, elevato potere coprente e granulazione così fine da apparire quasi simile a un colorante
resistenza: abbastanza resistente ai normali agenti e agli acidi diluiti, viene decomposto dagli alcali che lo trasformano in idrossidi ferrici bruni
tecniche: non può essere usato per gli affreschi. Nelle altre tecniche è stato estensivamente impiegato fino alla prima metà del XX secolo.

Indaco
altri nomi: Indigo, Indian Blue
origine: naturale vegetate o sintetica dalla fine del XIX secolo
periodo d'uso: noto fin dall'antichità
colore: blu intenso con sotto?tono violetto; granulazione finissima
resistenza: in film sottili ed esposto a intensa luce solare tende a sbiadire. E' chimicamente stabile
tecniche: può essere usato in pittura ad olio, ma risulta migliore nelle tempere e in acquerello

Blu Bice
composizione: carbonato basico di Rame
altri nomi: Bremen Blue, Blue Verditer, Copper Blue
origine: carbonato basico rameico; costituirebbe un surrogato artificiale dell'Azzurrite
periodo d'uso: conosciuto e usato dal Medioevo fino al XIX secolo
colore: azzurro impuro con sotto?tono verde pallido
resistenza: non molto stabile, tende a trasformarsi in varietà verdi. E' solubile in acidi
Tecniche: in tutte le tecniche come sostituto più economico dell'Azzurrite

Blu Egiziano
composizione: miscela di silicati di Rame e Calcio
altri nomi: Blu Pompeiano, Fritta
origine: artificiale
periodo d'uso: usato soprattutto nell'antichità, periodo egiziano
colore: azzurro simile all'Azzurrite più chiaro a con granulazione grossolana
tecniche: impiegato in pittura murale

Blu Maya
composizione: probabilmente un silicato di Ca, Mg, AI, Fe, forse con presenza di lndaco
origine: incerta
periodo d'uso: ritrovato soprattutto nelle pitture Maya
colore: azzurro verdastro
tecniche: usato nella pittura murale e per oggetti di artigianato

Blu di Manganese
composizione: manganato di Bario fissato su Bario solfato
origine: artificiale
Periodo d'uso: a partire dal 1935
colore: azzurro brillante, con sotto?tono verdastro, transparente con scarso potere coprente e granulazione discretamente grossolana
resistenza: chimicamente stabile
tecniche: puo essere usato nelle tecniche a fresco

Blu di Ftalocianina
composizione: lacca di Ftalocianina su base di alluminato rameico Idrato
altri nomi: Monastral Blue
origine: sintetica
periodo d'uso: introdotto nell'uso a partire dal 1935?1938
colore: azzurro scuro con sotto?tono verdastro ed elevato potere coprente
resistenza: elevata rispetto a tutti gli agenti
tecniche: adatto a tutte le tecniche

Tornasole
composizione: colorante organico
altri nomi: Turnsole
origine: naturale vegetate
periodo d'uso: Medioevo e Rinascimento
colore: rosso che tende a diventare blu o violetto in alcali
tecniche: è usato soprattutto come colorante per tessuti e per intonare I'Azzurrite; è stato usato anche nelle miniature


Pigmenti Verdi

Malachite
Composizione: carbonato basico di Rame
altri nomi: Mountain Green, Hungarian Green
origine: naturale minerale
periodo d'uso: usato dai tempi più antichi fino al XIX secolo colore
colore: verde bottiglia chiaro. Presenta di solito una macinazione grossolana
resistenza: è risultato resistente e stabile alle normali condizioni ambientali. E però sensibile ad acidi a basi
tecniche: usato in tutte le tecniche ma con migliori risultati nelle tempere piuttosto che negli olii

Verderame
composizione: acetati di Rame, variamente basici e idrati
altri nomi: Verdigris, Verde di Grecia, Montpellier Green
origine: sintetica; anticamente per corrosione del Rame con l'aceto (o I'acido acetico)
periodo d'uso: preparato e utilizzato dal tempo dei Greci e dei Romani fino al XIX secolo
colore: verde non intenso con toni azzurri
resistenza: buona resistenza alla luce ma scarsa agli agenti atmosferici. Ha tendenza a sbiadire o annerire compatibilità: annerisce facilmente se mescolato con pigmenti a base di solfuri. Si è dimostrato più resistente nell'impiego in miniatura
tecnche: utilizzato in molte tecniche, particolarmente in quelle ad olio della pittura italiana

Verderame Trasparente
composizione: resinato di Rame ottenuto per fusione a caldo di un sale di Rame (di solito lo stesso Verderame) in una resina
altri nomi: Transparent Copper Green, Van Eyck Green
origine: artificiale
modo d'uso: usato dall'VIII alla metà del XVI secolo
colore: verde intenso trasparente omogeneo
resistenza: ha una spiccata tendenza alla foto-decomposizione che lo scurisce (bruno grigio), fenomeno osservabile in una grandissima quantità di dipinti a olio
tecniche: usato soprattutto nelle velature ma anche, mescolato a pigmenti bianchi, in imprimiture, sottofondi ecc.

Terra Verde
composizione: miscela di due silico?alluminati di Fe(+II), Mg e K
altri nomi: Green Earth, Terre Verte, Terra di Verona
origine: naturale minerale
periodo d'uso: conosciuto ed usato dai tempi più antichi, fino al XIX secolo
Colore: assai variabile a seconda delle località di origine da un verde opaco con sottotono bluastro a un verde intenso con sfumature giallastre; ha scarso potere coprente e colorante in olio
resistenza: come pigmento è resistente a tutti gli agenti ma il film pittorico talvolta in pittura murale tende a disgregarsi
tecniche: usato soprattutto per tecniche a fresco, dove presenta buon potere coprente, e nelle tecniche a tempera. Nella pittura italiana fu usato come sottofondo per gli incarnati ("verdaccio") che oggi appaiono spesso verdastri per la consunzione della pittura rosa di superficie.

Ossido di Cromo Verde, Opaco
composizione: ossido cromico anidro
altri nomi: Chromium Oxide Green Opaque
origine: artificiale
periodo d'uso: da circa la metà del XIX secolo
colore: verde pallido opaco
resistenza: motto stabile agli agenti chimici e fisici. E il più stabile dei pigmenti verdi
tecniche: utilizzabile in tutte le tecniche ma poco impiegato dagli artisti per il tono poco brillante

Ossido di Cromo Verde, Trasparente
composizione: ossido cromico idrato
altri nomi: Guignet's Green, Viridian, Verde Smeraldo
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla seconda metà del XIX secolo
colore: verde brillante, intenso, trasparente, con limitato potere coprente
resistenza: motto stabile in tutti i medium e a tutti gli agenti
tecniche: utilizzato in tutte le tecniche

Verde Smeraldo
composizione: aceto-arsenito di Rame
altri nomi: Schweinfurt Green, Paris Green
origine: artificiale
periodo d'uso: usato poco e solo nel XIX secolo in quanto tossico
colore: verde-blu brillante, completamente diverso da tutti gli altri pigmenti verdi. Ha un buon potere coprente.
resistenza: poco resistente soprattutto in atmosfera solforosa. Viene facilmente decomposto da acidi e alcali
compatibilità: annerisce se mescolato con pigmenti solfurati
tecniche: risulta abbastanza stabile in olio

Verde di Scheele
composizione: arsenito acido di Rame
origine: artificiale
periodo d'uso: poco usato; solo verso la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo; con proprietà inferiori al Verde Smeraldo di cui presenta gli stessi difetti e maggiore tossicità

Verde di Cromo
composizione: miscela di Blu di Prussia e Giallo di Cromo da non confondere con i verdi ossido di Cromo (cfr.)
altri nomi: Cinnabar Green, Oil Green
origine: artificiale
periodo d'uso: dall'inizio del XIX secolo
colore: variabile da verde erba a verde blu, con elevato potere coprente e granulazione molto fine
resistenza: poco resistente alla luce sotto la cui azione tende a virare al blu. Presenta inoltre i difetti del Blu di Prussia e del Giallo di Cromo
tecniche: non utilizzato in pitture murali per la sua sensibilità agli alcali; inoltre, a causa della scarsa resistenza alla luce non risulta molto adatto neppure nelle altre tecniche pittoriche

Verde di Cobalto
composizione: miscuglio di ossido di Cobalto e di ossido di Zinco
altri nomi: Verde di Rinmann, Verde di Zinco, Verde Svedese. Green Smalt
origine: artificiale
periodo d'uso: noto dalla fine del XVIII secolo, fu disponibile solo dalla metà del XIX secolo, sebbene scarsamente usato
colore: verde bluastro, con scarso potere coprente
resistenza: stabile e inerte
tecniche: compatibile con tutte le tecniche

Lacca Verde
Con questo nome non viene indicato un particolare pigmento ma varie lacche ottenute con coloranti organici o di sintesi dispersi in gel supportanti oppure anche miscele di Blu di Prussia con lacche gialle o con Giallo di Zinco

Verde Iris
composizione: colorante organico (+ allume)
origine: naturale vegetale, dal succo dei fiori dell'Iris
periodo d'uso: XIV e XV secolo
colore: verde brillante soprattutto con allume
tecniche: particolarmente usato nelle tecniche pittoriche dei manoscritti miniati

Verde Vescica
composizione: colorante organico usato anticamente per preparare lacche con allume. Oggi Verde Vescica è il nome che si da ad alcune lacche di coloranti organici di sintesi
altri nomi: Soap Green, Iris Green
origine: naturale vegetale, dalle bacche di Ramno
periodo d'uso: dal periodo medievale
resistenza: il pigmento antico sbiadiva rapidamente alla luce; i pigmenti moderni che hanno questo nome sono più resistenti
tecniche: usato nelle tecniche con colori ad acqua. I pigmenti moderni sono usati anche in olio

Hooker's Green
composizione: miscela di Blu di Prussia + Giallo Gambogia. Attualmente il nome è dato anche a miscele di coloranti organici di sintesi + Giallo Hansa o Giallo di Cobalto
origine: quella dei componenti (cfr.)
colore: commerciato in due tonalità verde oliva giallastro o bluastro
resistenza: alla luce tende a diventare blu poichè sbiadisce il componente giallo (Gambogia)
tecniche: usato nelle tecniche dei colori ad acqua

Verde Permanente o Verde di Cadmio

Attualmente si indica con questo nome una miscela di Giallo di Cadmio e Verde Ftalocianina. Precedentemente il Viridian sostituiva la Ftalocianina

Crisocolla
Anticamente si intendeva un materiale utilizzato come preparazione per I'applicazione dell'oro. In seguito questo nome è servito a designare alcuni pigmenti verdi come Malachite ed altri. Oggi è il nome che si da ad un silicato di Rame verde raramente usato in pittura sebbene identificato in alcuni dipinti orientali

Verde Oltremare
E' una varietà verde dell'Oltremare artificiale di cui ha la stessa composizione. Introdotto nel 1828, è stato sempre scarsamente impiegato in pittura

Verde di Ftalocianina
composizione: ftalocianina rameica clorurata
altri nomi: Intense Green, Windsor Green
origine: sintetica
periodo d'uso: dopo il 1936
colore: verde Smeraldo brillante, trasparente
tecniche: come sostituente del Viridian

Pigmenti Gialli

Ocre Gialle
composizione: terre naturali costituite da silice e silicoalluminati, colorate in giallo da ossidi di ferro idrati
altri nomi: Terra Gialla, Ocra Romana, Golden Ochre
origine: naturale, minerale
periodo d'uso: conosciute ed utilizzate fin dai tempi preistorici
colore: giallo opaco con diverse tonalità a seconda del materiale d'origine con buon potere coprente
resistenza: generalmente assai resistenti a tutti gli agenti
tecniche: utilizzate in tutte le tecniche, in special modo per gli affreschi

Giallo di Cadmio
composizione: solfuro di Cadmio
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla metà del XIX secolo
colore: di tonalità variante dal giallo limone all'arancio a seconda del metodo di preparazione. Ha buon potere coprente
resistenza: permanente e stabile alla luce, è anche resistente agli altri agenti atmosferici
compatibilità: il prodotto moderno, privo di Zolfo in eccesso, è compatibile con la maggior parte degli altri pigmenti ad eccezione di quelli a base di Piombo e di Rame
tecniche: usato soprattutto in olio

Giallo di Cromo
composizione: cromato di Piombo
altri nomi: Paris Yellow
origine: artificiale
periodo d'uso: prodotto commercialmente a partire dal 1818, è stato adoperato in maniera limitata
colore: di tonalità variabile dal giallo limone all'arancio a seconda della grandezza delle particelle
resistenza: chimicamente puroè abbastanza stabile alla luce ma spesso si osserva un imbrunimento con I'invecchiamento.
Per esposizione alla luce solare intensa può virare gradualmente al verde
compatibilità: alcune volte, specie se mescolato con pigmenti di origine organica, assume tonalità verdi dando luogo a reazioni di ossido-riduzione che lo trasformano in ossido cromico
tecniche: utilizzato con buoni risultati nella tecnica ad olio. Non utilizzabile in affresco perchè I'alcalinità lo trasformerebbe in cromato basico rossastro

Gialli di Piombo
Esistono vari gialli a base di Piombo con tonalità cromatiche non molto vivaci (salvo eccezioni) che vanno dal semplice ossido (cfr. Massicot, Litargirio) alto stannato, all'antimoniato o composti misti e miscele
I prodotti più antichi sono I'ossido e quelli contenenti Stagno; in tempi più recenti si sono aggiunti gli altri con I'Antimonio. Fondamentalmente si tratta di pigmenti abbastanza simili la cui composizione è tuttora non sempre ben definita
altri nomi: Giallo di Napoli, Giallo di Stagno, Giallo d'Antimonio,Giallorino, Giallolino
origine: essenzialmente artificiale anche se esistono composti minerali naturali
periodo d'uso: sembra siano stati usati fin dai tempi dei Babilonesi
colore: variabile da giallo pallido a giallo arancio a seconda della composizione
resistenza: gli antimoniati e gli stannati sono chimicamente assai stabili; più aggredibile I'ossido (cfr.)
tecniche: maggiormente utilizzati nelle tecniche ad olio che in quelle a tempera

Orpimento
composizione: trisolfuro di Arsenico
altri nomi: King's Yellow, Giallo d'Arsenico, Giallo Cinese
origine: naturale minerale e dal XVIII secolo artificiale
periodo d'uso: usato fin dai tempi più antichi (arte egiziana, persiana,cinese) è stato abbandonato dal secolo scorso a causa della elevata tossicità
colore: dal giallo oro brillante all'arancio, con discreto potere coprente
resistenza: abbastanza stabile
compatibilità: trattandosi di un solfuro è incompatibile con i pigmenti a base di Rame e con alcuni di Piombo con i quali reagisce formando solfuri neri

Giallo di Bario
composizione: cromato di Bario
altri nomi: Giallo Limone, Giallo Permanente
origine: artificiale
periodo d'uso: noto dall'inizio del XIX secolo, si cominciò ad usarlo verso la metà del secolo
colore: giallo pallido con tonalità verdastre, piuttosto opaco con scarso potere coprente e brillantezza
resistenza: è solubile in acidi e alcali diluiti, è decomposto dal calore ma resiste abbastanza alla luce che può renderlo leggermente verdastro per formazione di ossido di Cromo

Giallo di Stronzio
composizione: cromato di Stronzio
altri nomi: Giallo Limone, Giallo Oltremare
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla metà del XIX secolo
colore: giallo limone più intenso e brillante del Giallo di Bario rispetto al quale presenta anche maggior potere coprente
resistenza: leggermente solubile in acqua, solubile in alcali e acidi diluiti. Esposto a forte luce solare assume toni verdastri per formazione di ossido di Cromo
tecniche: nelle tecniche in cui è usato (olio soprattutto) è preferito al Giallo di Bario

Giallo di Zinco
composizione: cromato di Zinco
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla metà del XIX secolo
colore: giallo limone puro, brillante, molto simile al Giallo di Stronzio
resistenza: parzialmente solubile in acqua e acidi, non è molto resistente alla luce diventando grigio verde per formazione di ossido di Cromo come tutti i cromati
tecniche: usato soprattutto negli anni recenti per tecniche ad olio e ad acqua

Massicot
composizione: monossido di Piombo
altri nomi: Litargirio
origine: artificiale
periodo d'uso: conosciuto dall' antichità, è stato usato soprattutto a partire dal XV fino agli inizi del XIX secolo
colore ? il Massicot è una varietà gialla; il Litargirio una varietà più arancio
tecniche: mentre il Massicot è stato usato anche come pigmento, il Litargirio è stato impiegato soprattutto come siccativo degli olii

Litopone di Cadmio Giallo
composizione: solfuro di Cadmio miscelato con circa il 60% di Bario solfato
origine: artificiale
periodo d'uso: introdotto nel 1927
resistenza: resistente a luce e calore come il Giallo di Cadmio, ha però un potere coprente minore ed è più economico

Giallo di Cobalto
composizione: cobaltinitrito di Potassio
altri nomi: Aureolina
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla metà del XIX secolo
colore: giallo oro brillante di medio potere coprente
resistenza: è resistente alla luce e all'aria; viene decomposto dal calore, dagli acidi e dagli alcali
compatibilità: accelera lo sbiadimento di alcuni pigmenti organici, diventando bruno esso stesso
tecniche: usato soprattutto nelle pitture ad acqua e come colore per velature in sostituzione di alcune lacche gialle


Lacche Gialle e Gialli organici
Le lacche sono, come è noto, dei pigmenti di origine artificiale preparati a partire da un colorante di solito naturale (di origine vegetale o animale), fissato su un supporto (quasi sempre idrossido di alluminio in polvere) ad ottenere un materiale semitrasparente utilizzabile per velature oppure come un normale pigmento in mescolanza con bianco ed altri pigmenti. Quelli di seguito citati sono coloranti che possono essere stati impiegati come tali o, appunto, per preparare delle lacche di colore giallo

Arzica
composizione: colorante organico a base di Luteolina
altri nomi: Erba Guada, Weld
origine: naturale vegetale
periodo d'uso: conosciuto dall'antichità, è stato usato soprattutto a partire dal Medioevo
resistenza: è il piu resistente alla luce tra tutti i coloranti naturali
tecniche: usato in particolare per la colorazione dei tessuti, è stato tuttavia impiegato anche come pigmento per lacche

Gambogia
composizione: colorante organico
altri nomi: Gomma Gutta
origine: naturale vegetale
periodo d'uso: conosciuto dall'antichità soprattutto in Oriente. In Europa è stato usato a cominciare dai primi pittori fiamminghi
colore: tonalità giallo dorato o ambrato
resistenza: in colori ad acqua sbiadisce rapidamente alla luce
tecniche: usato in pitture ad olio a ad acqua, come tale e in lacche per velature

Giallo Indiano
composizione: colorante organico
origine: naturale, preparato da urine di bovini nutriti con foglie di mango
periodo d'uso: usato in Europa a partire dal XIX secolo
resistenza: è una delle meno fugaci lacche gialle. Leggermente solubile in acqua
tecniche: usato in olio e in acqua

Zafferano
composizione: colorante organico
altri nomi: Saffron
origine: naturale vegetale
periodo d'uso: conosciuto ed usato dai tempi dei Romani
colore: giallo dorato
tecniche: usato soprattutto in tempera per miniare

Lacca di Quercitron
composizione: giallo organico a base di Quercitrina
altri nomi: Lacca Gialla, Flavine, Lake
origine: naturale vegetate, dalla corteccia di una specie di querce
periodo d'uso: introdotto in Europa nel XVIII secolo
colore: giallo arancio in lacca con allume
resistenza: il colorante a facilmente solubile in acqua, sbiadisce alla luce solare

Lacca Gialla di Ramno
composizione: giallo organico
altri nomi: Buckthorne Berries Lake, Dutch Pink, Yellow Berries,Grani d'Avignone, Persina Berries
origine: naturale vegetate dalle bacche di Ramno
periodo d'uso: usato soprattutto a partire dal XVI secolo
colore: giallo

Giallo Hansa
composizione: colorante organico
origine: artificiale
periodo d'uso: a partire dal XX secolo
colore: giallo chiaro brillante e trasparente con buon potere coprente
resistenza: resistente alla luce
tecniche: usato sotto forma di lacca. Viene mescolato con Blu di Ftalocianina per fare dei verdi


Pigmenti Rossi a Arancio

Vermiglione
composizione: solfuro di Mercurio rosso
altri nomi: Cinabro, Vermiglione Cinese
origine: naturale minerale e artificiale
periodo d'uso: conosciuto dalla antichità inizialmente col nome di minio; diffusamente usato tutt'oggi anche se spesso adulterato
colore: rosso brillante puro, con elevato potere coprente
resistenza: è resistente a tutti gli agenti, sebbene nell'uso in tempera possa diventare scuro alla luce
compatibilità: nonostante sia un solfuro è compatibile con tutti i pigmenti
tecniche: usato in tutte le tecniche compresa la pittura murale del periodo romano; molto più raramente in pittura murale a partire dal tardo Medioevo

Rosso a Arancio di Cadmio
composizione: solfoseleniuro di Cadmio
origine: artificiale
periodo d'uso: dagli inizi del XX secolo
colore: variabile da rosso scarlatto a rosso arancio secondo le condizioni di preparazione e dei rapporti fra Solfo e Selenio
resistenza: resistente alla luce e agli agenti atmosferici in condizioni ordinarie
tecniche: usato in tutte le moderne tecniche

Litopone di Cadmio Rosso
composizione: miscela di solfoseleniuro di Cadmio e solfato di Bario
origine: artificiale
periodo d'uso: dal 1926
colore: simile al Rosso di Cadmio

Bolo Rosso
composizione: caolino contenente ossidi di Ferro
altri nomi: Bolo Armeno
origine: naturale minerale
periodo d'uso: dal Medioevo
tecniche: poco usato come pigmento ma mescolato a soluzioni diluite di colla era applicato su gesso come fondo omogeneo e fine per le dorature a foglia d'oro, poichè la struttura finissima ne consente una ottima levigazione. Era usato anche come preparazione alla foglia d' argento

Minio
composizione: ossido misto di Piombo
altri nomi: Red Lead, Arancio Minerale
origine: artificiale
periodo d'uso: conosciuto ed usato dall'antichità
colore: arancio o arancio carico con buon potere coprente
resistenza: non molto stabile alla luce e all'aria. Nelle pitture murali in climi umidi lo si trova spesso ossidato di colore marrone intenso. Nella pittura ad olio ha una lieve tendenza a sbiadire se all'esterno, normalmente è abbastanza stabile
tecniche: in relazione a quanto sopra si tende oggi ad usarlo più limitatamente che in passato. Dall'impiego del minio nella pittura a tempera per decorare i manoscritti nel Medioevo è derivato il termine "miniare" e "miniatura". E' stato usato in tutte le tecniche.


Arancio Molibdato
composizione: approssimativamente cromato, solfato e molibdato di Piombo
origine: sintetica
periodo d'uso: dal 1935
colore: arancio brillante con buon potere coprente
tecniche: poco usato in pittura: più usato per la preparazione degli inchiostri

Vermiglio di Antimonio
composizione: solfuro di Antimonio
altri nomi: Arancio di Antimonio
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla metà del XIX secolo fino all'inizio del XX secolo; poi sostituito da arancio e rossi a base di Cadmio
colore: variabile da arancio a rosso intenso
resistenza: poco stabile chimicamente e tendente a sbiadire
tecniche: poco usato in pittura

Rosso di Cromo
Di composizione a proprietà simili al Giallo di Cromo, è stato poco usato in pittura poichè perde facilmente la sua brillantezza

Rossi a base di ossidi di Ferro

Ocra Rossa
composizione: I'ossido ferrico varia il suo colore da rosso a giallo a seconda del grado di idratazione. L'Ocra Rossa è ossido ferrico anidro impuro d'argille
altri nomi: Rosso Sinopia
origine: naturale minerale a sintetica
periodo d'uso: conosciuto dalla più remota antichità
colore: tonalità assai varie dal rosso al rosso bruno
tecniche: usato in tutte le tecniche

Ematite
composizione: ossido ferrico
origine: naturale minerale
periodo d'uso: dall'antichità
colore: rosso scuro, saturo
tecniche: I'Ematite era usata soprattutto come pietra per la brunitura dell'oro in foglia

Morellone
composizione: minerale a base di ossido ferrico simile all'ematite. Morellone corrisponde tuttavia effettivamente più alla mescolanza di un'Ocra Rossa con del Nero di Carbone per ottenere una tonalità piu carica
tecniche: usato soprattutto nella pittura murale medievale come fondo preparatorio a fresco per I'azzurro dei cieli (Azzurrite) applicato successivamente a tempera

Rosso Veneziano
composizione: ossido ferrico parzialmente idrato, attualmente mescolato con gesso
origine: naturale e artificiale
periodo d'uso: usato a partire dal Medioevo
colore: rosso mattone
tecniche: utilizzato in tutte le tecniche

Rosso Toscano
composizione: Ossido ferrico reso più brillante dall'aggiunta di lacche alizariniche

Rosso di Pozzuoli
composizione: ossido ferrico di origine vulcanica
periodo d'uso: dal tempo dei Romani e soprattutto nel Rinascimento
colore: di tonalità rosso brillante
tecniche: usato particolarmente in pittura murale

Rosso di Marte
I colori di Marte, variabili dal violetto, al rosso, al giallo sono pigmenti preparati artificialmente e composti da una miscela di idrossidi ferrici e di Alluminio con Gesso. Le differenti tonalità, dal giallo al violetto, sono ottenute mediante progressivo riscaldamento. Usati a partire dalla metà del XIX secolo

Rosso Inglese
Varietà rosso chiare di ossidi ferrici inizialmente di origine naturale, attualmente ottenute per via artificiale da solfato ferroso e calcare

Rosso Indiano
Varietà di ossido ferrico minerale originario dell'India, di tonalità rosso porpora variabile da chiaro a scuro

Rosso Chiaro
II termine Light Red (rosso chiaro) è usato per designare I'Ocra Rossa
preparata dalla calcinazione di un'Ocra Gialla. Ha tonalita variabile da rosso chiaro a scarlatto a seconda del grado di calcinazione


Lacche Rosse a Rossi Organici

Lacca di Robbia
composizione: colorante organico a base soprattutto di Alizarina
altri nomi: Madder Lake, Garanza, Rose Madder
origine: naturale vegetate oggi sostituita da Alizarina artificiale
periodo d'uso: usato dal periodo egiziano
colore: rosso rubino più caldo rispetto alle lacche con sola Alizarina, quasi trasparente. Esistono anche varietà brune chiamate "Lacche di Robbia bruciate"
resistenza: pur essendo di natura organica è assai stabile. Naturalmente come tutti i coloranti organici è sensibile alla luce
tecniche: usato in forma di lacca soprattutto con idrossido di Alluminio in tutte le tecniche

Alizarina Cremisi
composizione: colorante organico costituito da 1,2?di?idrossi?antrachinone
altri nomi: Alizarin Crimson
origine: artificiale
periodo d'uso: dalla seconda metà del XIX secolo
colore: rosso porpora brillante trasparente con potere coprente maggiore della Lacca di Robbia
resistenza: è piu resistente allla luce e in generate più stabile della Lacca di Robbia
tecniche: le stesse delta Lacca di Robbia

Lacca Carminio o di Cocciniglia
composizione: colorante organico a base di acido carminico
altri nomi: Cochineal, Crimson Lake
origine: naturale animale. Oggi con questo nome vengono commerciate anche lacche con coloranti sintetici
periodo d'uso: comparsa in Europa alla metà del XVI secolo, è stata usata fino al XIX secolo
colore: variabile da scarlatto a porpora a seconda dell'inerte
resistenza: quasi stabile in olio, è invece meno resistente in colori a tempera con tendenza a imbrunire e poi a decolorarsi per azione della luce
tecniche: usata soprattutto a olio ma anche nelle tecniche ad acqua

Chermes
composizione: colorante organico a base di acido chermesico
altri nomi: Kermes Lake, Grana, Crimson Lake
origine: naturale animale
periodo d'uso: usata nell'antichità, in seguito sostituita da varie altre lacche
colore: meno brillante delle lacche sopra citate

Lacca Indiana
composizione: colorante organico
altri nomi: Lac dye, Lac, Lac Lake
origine: naturale animale: è la meria colorante dela gommalacca, una resina di origine animale
periodo d'uso: usata in India dai tempi più antichi introdotta in Occidente probabilmente dopo il VII secolo
colore: simile alla Lacca Carminio

Porpora
composizione: colorante organico
altri nomi: Tyrian Purple, Murex Purple, Porpora degli antichi
origine: naturale animale da una specie di molluschi (Murex Brandaris)
periodo d'uso: colore molto prezioso usato quasi esclusivamente al tempo dei Romani soprattutto per la tintura di tessuti di pregio ed anche per decorare manoscritti del codice bizantino
colore: rosso porpora
resistenza: molto resistente

Archil, Litmus, Tornasole
Coloranti di natura organica e composizione simile: di origine naturale vegetate, usati solo occasionalmente nell'antichità in pittura per la decorazione dei manoscritti.
Le tonalità variano da rosso rubino a violetto

Logwood (Lacca Campeggio)
Colorante rosso sangue di origine naturale vegetate che forma lacche di colore variabile dal rosso bruno, al violetto al nero a seconda dei mordenti. Usato soprattutto in tecniche con leganti ad acqua

Cartamo (Safflower)
Colorante di origine naturale vegetate di colore rosso tenue usato in oriente nei tempi antichi per fare pigmenti e per colorare tessuti

Brazil Wood (Legno Rosso del Brasile)
Colorante organico di origine vegetate di varie tonalità rosse, usato estesamente nel periodo medievale per colorare tessuti, per fare inchiostri e come pigmento in lacca con allume, prima dell'uso della Lacca di Robbia

Sangue di Drago (Dragon's blood)
Resina vegetate trasparente di colore rosso scuro occasionalmente usata nell'antichità, nella composizione di vernici colorate per l'oro, nei manoscritti, più che come pigmento

Coloranti Rossi Sintetici
A partire dal 1856 con la sintesi del colorante Malva (Mauve) si è sviluppata una vasta gamma di prodotti colorati sintetici, spesso denominati con il termine generico di "colori d'anilina" (essendo I'anilina un importante intermedio per la loro sintesi) che hanno parzialmente o totalmente, sostituito i più costosi coloranti organici naturali.
Tali sostanze, sia sotto forma di lacche sia mescolati con inerti in polvere per dar loro "corpo", fanno parte della composizione di numerosi pigmenti attualmente in commercio.
Fra questi possono essere citati il Litho Red, il Magenta o Fucsina, il Quinacridone Red, la Rodamina, il Rosso Toluidina e numerosi altri.
Molti di questi composti non hanno tuttavia caratteristiche di stabilità da poter essere utilizzati nella pittura artistica neppure in interventi di ritocco pittorico.
Essendo in gran parte solubili in solventi organici quali gli alcoli, l'acetone ecc, formano soluzioni colorate che possono tornare utili a riconoscere la loro presenza in pigmenti dichiarati minerali e di conseguenza non solubili.


Pigmenti Bruni

Terra di Siena
composizione: ossidi ferrici con silicati argillosi e piccole quantità di biossido di Manganese
altri nomi: varietà: Terre, Terra di Siena Naturale (Raw Sienna) Terra di Siena Bruciata (Burnt Sienna)
origine: naturale minerale. Le varietà pùl scure sono ottenute per arrostimento
periodo d'uso: usate in tutte le epoche
colore: dal bruno arancio di tono caratteristico fino al marrone scuro semitrasparente
resistenza: trattandosi di composti silicatici e ossidi insolubili presentano un'ottima resistenza a tutti gli agenti
tecniche: usate in tutte le tecniche e i tempi, anche come pigmenti per velature per la loro finezza e parziale trasparenza

Terre d'Ombra
composizione: simile a quella delle Terre di Siena con quantità più rilevanti di biossido di Manganese
altri nomi: varietà naturali (Raw Umber) a bruciate (Burnt Umber)
origine: naturale minerale; quelle (bruciate)) sono ottenute dalle prime per arrostimento
periodo d'uso: venute in uso in Europa a partire dal Rinascimento
colore: bruno freddo con sottotono verdastro. Le varietà "bruciate" sono più scure con sottotono rossastro. Hanno un buon potere coprente
resistenza: sono resistenti a tutti gli agenti, tuttavia tendono a diventare più scure in olio, in quanto richiedendone notevoli quantità, col tempo formano film scuri facilmente crettabili
tecniche: usate in tutte le tecniche ma soprattutto in olio per sottofondi a causa dei difetti sopra citati

Bruno Van Dyke
composizione: materiale organico di tipo lignitico originatosi dalla decomposizione di piante
altri nomi: Terra di Cassel o di Colonia
origine: naturale
periodo d'uso: usato soprattutto nel XVIII secolo
colore: di tonalità bruno rosso caldo con scarso potere coprente
resistenza: le sostanze organiche bituminose che esso contiene hanno tendenza a decomporsi e a sbiadirsi nelle tecniche ad acqua e crettarsi nelle tecniche a olio

Bruno di Verona (Bruno Trasparente)
E' un pigmento bruno ottenuto per calcinazione delta Terra Verde soprattutto usato per velature essendo fine a semitrasparente. E' stabile e permanente in tutte le tecniche pittoriche

Bitume
composizione: asfalto naturale (miscela complessa di idrocarburi ad alto peso molecolare e altre sostanze)
altri nomi: asfalto
origine: naturale minerale
periodo d'uso: conosciuto dall'antichità, è stato usato soprattutto nei secoli XVIII e XIX
colore: bruno scuro trasparente
resistenza: non è un pigmento nel senso classico del termine; il principale difetto di questa sostanza è dovuto alla impossibilità di seccare completamente per cui provoca con il suo movimento larghe crettature nei film pittorici, coinvolgendo anche gli strati adiacenti. Tali effetti possono essere osservati comunemente laddove è stato largamente utilizzato
tecniche: è stato usato quasi sempre mescolato con olio di lino

Bistro
composizione: simile all'asfalto
origine: artificiale. Deriva dalla fuliggine catramosa ottenuta bruciando il legno di faggio
periodo d'uso: dal XIV al XIX secolo
colore: marrone con sotto?tono verdastro
resistenza: sebbene abbastanza stabile in normali condizioni ha tendenza a sbiadire alla viva luce solare
tecniche: usato soprattutto per illustrare manoscritti

Seppia
composizione: colorante organico
origine: naturale
periodo d'uso: conosciuto dai tempi dei Romani, è stato particolarmente usato nella seconda metà del XVIII secolo in sostituzione del bistro
colore: simile al bistro, più caldo e più rossastro
tecniche: è stato utilizzato per lo più in colori a tempera, non presentando buona lavorabilità in olio. I pigmenti attuali denominati "seppia" sono miscele di altri pigmenti marroni

Mummia
Di composizione simile all'asfalto, ricavato dai resti di alcune mummie egiziane imbalsamate con asfalto. Probabilmente usato a partire dalla fine del XVI fino al XIX secolo. E' noto anche come Bruno Egiziano


Pigmenti Neri

Nerofumo
composizione: Carbonio amorfo
altri nomi: Carbon Black, Lamp Black
origine: artificiale: dalla carbonizzazione di gas, oli ed altri materiali organici le cui fuliggini sono raccolte con metodi diversi.
I neri ottenuti per questa via sono pigmenti stabili, usati in tutte le epoche

Nero di Carbone e Nero di Vite
Composizione: Carbonio amorfo le cui particelle conservano la struttura cellulare del legno da cui sono ottenute per carbonizzazione. II legno più pregiato per la preparazione di questi pigmenti è stato quello di vite. II pigmento cosi ottenuto ha sottotoni bluastri e potere coprente non elevato
altri nomi usati sono: Vine Black, Charcoal Black, Grape Black

Nero d'Avorio
Dalla carbonizzazione dell'avorio (anticamente) e di ossa animali (attualmente) si ottengono pigmenti neri contenenti, oltre a carbonio amorfo, notevoli quantità di Calcio fosfato e Calcio carbonato.
Tali neri, con sotto?toni bluastri e buon potere coprente, sono oggi più largamente utilizzati in tutte le tecniche.
altri nomi: Nero d'ossa, Bone Black, Nero animale, Ivory Black

Grafite
Forma allotropica cristallina del Carbonio, di colore nero grigiastro, struttura laminare e aspetto untuoso, usata soprattutto per preparare matite da disegno

Gesso Nero
Col nome di Black Chalk viene indicato un materiale argilloso di carbone, di colore nero o grigio scuro, usato soprattutto anticamente (Medioevo a Rinascimento) per i disegni a pastello

Inchiostri Neri
Sono materiali viscosi liquidi, adatti per scultura o per stampa contenenti, quali pigmenti neri, Nero di Carbone oppure piu spesso sali di ferro dell'acido gallotannico o altri coloranti neri conosciuti con i nomi di Inchiostro di China, Chinese Ink, Iron Gall Ink, Japanese Ink.
 


Ilaria Ciardiello

Il materiale degli appunti è stato raccolto in vari momenti da corsi e ricerche.
Esso proviene da fonti eterogenee e per le quali spesso è stato impossibile trovarne l'autore.
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 Ultimo Aggiornamento: 02/12/05.