restauro di uno scrittoio del '700 |
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Queste pagine sono curate da Serena Fortin restauratrice in Rovigo
Sommario della Sezione:
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Scrittoio neoclassico veneto della seconda metà del '700 Oggetto: questo scrittoio è veramente singolare sia per l'idea del piano scorrevole che per le dimensioni. Si tratta di un modello costruito durante la seconda metà del '700, in uno stile vicino al Luigi XVI, ma che si scosta dal solito rigido rigore neoclassico, per un’interpretazione più morbida e quasi "orientaleggiante" tipica del Settecento veneto. Descrizione: il manufatto è di pregiata fattura. E’ interessante il sistema dei vari
La struttura è in legno di abete mentre le superfici impiallacciate sono palissandro, mogano, per le bordure, acero nei filetti e bois de rose che contorna il riquadro chiaro del piano. |
Stato di conservazione: il manufatto strutturalmente è solido e stabile, mentre le superfici presentano irregolarità date da sollevamenti di impiallacciature che, essendo in parte scollate, tendono a staccarsi facilmente (infatti, varie parti sono mancanti o già staccate), e da fenditure che si aprono in varie posizioni del manufatto. La vernice è molto deteriorata. Vi è, in oltre in atto, un attacco di insetti xilofagi Precedenti interventi: si notano un po’ ovunque parti di impiallacciatura di essenza diversa da quella originale, listelli inseriti a chiudere fenditure e piccoli pezzetti sostituiti nella struttura (piedi, scorrevole del piano).
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Particolare prima del restauro |
INTERVENTO DI RESTAURO
Pulitura: per rimuovere totalmente la vecchia verniciatura o scelto di usare sverniciatore rimosso con lana d'acciaio fine, portando così a nudo la superficie legnosa.
Disinfestazione: ho steso a pennello in più momenti, su tutte le superfici ora ripulite e quindi recettive, abbondante essenza di permetrina in petrolio e richiuso il tutto in un grande sacco e sigillato in maniera da ricreare una sorta di camera a gas, lasciando riposare per molti giorni.
Consolidamento: sono dovuta intervenire un po' ovunque per rincollare varie porzioni di impiallacciatura sollevate facendo filtrare sotto di loro la colla calda e fermandole con morsetti, dove non potevo staccarle del tutto per poi ripulirle dalla vecchia colla e fissarle con della colla a caldo e morsetti.
Reintegro lacune: avendo subito un precedente intervento il manufatto presentava diversi pezzi di impiallacciatura di legno estraneo alle essenze originali, ho quindi sostituito questi ultimi incollandoli come sopra. In molti punti poi erano addirittura caduti vari frammenti e li ho quindi integrati con dei nuovi dove mancanti. |
Nel fondo del mobile e del cassettino centrale si erano aperte delle fessurazioni che ho chiuso con listelli di legno.
I piedi nel precedente intervento erano stati male impiallacciati, ho quindi provveduto a sostituirne l’impiallacciatura e a rimaneggiare i filetti della costola d’angolo.
Prima |
Durante |
Sostituzione |
Dopo |
Stuccatura: sulle piccole fenditure, sui forellini lasciati dai tarli, ho adoperato un normale stucco da legno già pronto e sempre e comunque reversibile, modificandone di volta in volta il colore con terre colorate.
Finitura: una volta che ho ripulito le superfici dallo stucco, levigato le parti nuove, ritoccato con mordenti colorati i punti che spiccavano troppo all’occhio, ho cominciato la lucidatura con gommalacca stendendone dapprima una mano a pennello e levigando con lana d’acciaio fine, per poi passare ad una lucidatura a tampone più confacente a questo splendido manufatto.
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Ultimo Aggiornamento: 28/11/05.