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Storia e Tecniche dell'Intarsio

Intarsio sorrentino

 

 

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Intarsio sorrentino

Cenni storici

Parlare di tarsia a Sorrento, significa parlare della storia della città e della Penisola.

La tradizione popolare fa risalire l’origine dell’intarsio sorrentino all’epoca dei monaci Benedettini, tra il 6 ed il 7 secolo, residenti presso il monastero di S.Agrippino in Sorrento.
Essi eseguivano lavori di intarsio ed intaglio presso il loro laboratorio usando specialmente legni di produzione locale quali il noce, il limone, l’arancio.
Nel periodo in cui si comincio a sviluppare il movimento turistico, la Tarsia diventò uno dei pilastri portanti dell’economia locale trasmettendo al mondo un messaggio d’arte , di gusto, di genialità e di operosità della nostra gente.
Le origini ed i primi maestri della “marqueterie” possono essere senz’altro considerati Antonino Damora e Luigi Gargiulo ed una influenza certa Ë venuta dai vicini scavi di Pompei ed Ercolano e dalla pittura Napoletana dell’800.

Grazie a Damora e Gargiulo nella prima metà del IXX secolo l’intarsio divenne uno dei pilastri dell’economia locale; senza dubbio una buona dose del successo è dovuta al fatto che , lavorando in un ben noto centro di villeggiatura , ebbero entrambi la possibilità di sottoporre la loro produzione all’attenzione di una grande quantità di persone.

Intorno al 1845 la loro reputazione era già consolidata così come riportato da testimonianze dell’epoca, tanto che la loro fama giunse sino alla casa Reale dei Borbone in Napoli.
Particolare apprezzamento fu manifestato dalla famiglia Reale che invitò a Napoli il Damora per il restauro del mobilio di corte. 
Nel frattempo il Gargiulo andava articolando la lavorazione onde soddisfare la sempre più crescente domanda che veniva dal movimento turistico.
Fu così che si sviluppò l’iniziativa di creare quei piccoli oggetti da scrittoio e “cassettini” in legno intarsiato con figure o mosaici destinati a diventare prodotti caratteristici dell’artigianato sorrentino. 


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 Ultimo Aggiornamento: 23/02/05.