Quest'opera,
pubblicata negli anni Settanta e scritta dall'ex Podestà Antonino
Menotti Rodanò, ci restituisce umori e atmosfere della Resuttano
della prima metà del secolo e oltre, e lo fa attraverso una
prosa vivace, a volte anche enfatica, lontana dall'austerità
dell'analisi storica critica. Nonostante ciò, e con le dovute
cautele (il Rodanò fu sempre attivo nella politica paesana
e, per questo, molti giudizi risultano palesemente di parte), si può
affermare che anche "Fatti e figure
" costituisce un
elemento importante per ricostruire la storia del paese, anche se
la sua vocazione rimane prevalentemente letteraria, piuttosto che
scientifica.
A prova di ciò, si vuole citare un passo, nel quale l'autore
si rammarica per la chiusura del teatro comunale, operata tra gli
anni Sessanta e Settanta da un'Amministrazione evidentemente da lui
poco amata, per far posto all'impianto telefonico: "
La
inopinabile e miseranda fine del teatro, dopo un secolo di vita, ci
ha rattristato tanto e, per associazione di idee, ci ha fatto pensare
a quel superbo, meraviglioso cespo di rosa tea divelto da un incosciente
villano che, divenuto proprietario di un pezzo di terra, non ci pensò
due volte a svellere la regina dei fiori, che lì si ergea maestosa,
per seminarvi, nel posto lasciato libero, la fava che egli riteneva
più utile, perché nutrimento del mulo
"