Rete Società e Ambiente del Piemonte
Queste pagine vogliono essere uno strumento di lavoro per tutti coloro che in Piemonte sono interessati a costruire e far crescere relazioni e sinergie tra persone, circoli, comitati che si impegnano a livello locale per affermare il diritto democratico dei cittadini a partecipare alle scelte che riguardano il proprio territorio.
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PIEMONTE

PROPOSTA DI COSTITUZIONE DI UN

OSSERVATORIO DEI CITTADINI SUL NUCLEARE

Motivazioni e finalità

L’insieme delle attività nucleari condotte in Italia a partire dall’inizio degli anni ’60 ha determinato la produzione di un quantitativo non trascurabile di rifiuti radioattivi.

All’epoca, molti aspetti di tale tipo di attività il più delle volte non furono chiari alla maggioranza delle popolazioni che le ospitavano, così come non fu chiaro cosa sarebbe avvenuto al momento della dismissione degli impianti. Le stesse istituzioni, nazionali e locali, sovente sottovalutarono le problematiche derivanti da tali impianti. Neppure la decisione presa dalle popolazioni italiane con il referendum dell’87 fu seguita da un adeguato sviluppo conoscitivo sul che fare dopo.

Solo dopo l’incidente di Cernobyl, nel 1986, innegabilmente l’incidente più grave della storia dell’industria nucleare, e dopo il vertice del G7 a Monaco nel 1992, l’Unione Europea ha iniziato a preoccuparsi della sicurezza degli impianti nucleari dei paesi membri e di quelli confinanti.

La Commissione Europea ha ricordato in un suo recente documento (proposta di direttiva Euratom, 30.1.2003) che “la protezione contro le radiazioni ionizzanti è un problema che va al di là del periodo di gestione di un impianto nucleare. La chiusura definitiva di un impianto nucleare è infatti l’inizio di una nuova fase intesa a sciogliere i vincoli in materia di protezione radiologica legati al suo funzionamento. Questi vincoli sono dovuti alla presenza di materie radioattive sotto forma di materiali strutturali, apparecchiature, residui operativi e combustibile esaurito”. Questo significa porsi nelle condizioni di garantire un accompagnamento di conoscenza attiva verso la dismissione definitiva degli impianti.

Nel frattempo l’Enel ha fatto molti passi finalizzati al proprio impegno all’estero per realizzare nuove centrali termonucleari in collaborazione con altre società europee. Questo amplia ulteriormente il coinvolgimento del nostro Paese nella vicenda delle centrali nucleari, mentre altri Paesi stanno avviando passi significativi per uscirne, esempio importante fra tutti la Germania.

Negli ultimi due anni è riemersa preoccupazione a seguito dei passi mossi, da parte del governo, al fine di stabilire il destino dei residui nucleari presenti sul territorio nazionale. Una serie di provvedimenti assunti dall’esecutivo in merito alla gestione del nucleare in Italia sta configurando un approccio alla questione caratterizzato dai seguenti elementi:

-          è una situazione di emergenza;

-          come tale, viene gestita a livello centrale e “commissariata” manu militari;

-          i rifiuti radioattivi – anche quelli di III categoria – verranno stoccati in più siti provvisori, autorizzati dal governo;

-          i tempi e le modalità di “messa in sicurezza” dei rifiuti in tali siti vengono stabilite da ordinanze commissariali, indipendentemente dal consenso delle popolazioni e delle amministrazioni locali;

-          i territori che ospitano materiali radioattivi verranno “compensati” mediante elargizioni di denaro.

Nel contempo, gli Enti preposti ai controlli ambientali specifici non riescono ad ottenere la necessaria fiducia da parte dei Cittadini, nè ad informarli in maniera oggettiva, tempestiva e completa; a tal proposito sono significativi i risultati del sondaggio su “La percezione del rischio nei siti nucleari italiani” commissionato da Sogin a Civicom - TMT Pragma e condotto nel periodo settembre 2003 – giugno 2004 nelle aree che ospitano impianti nucleari.

In questo quadro, i Cittadini e le Amministrazioni interessate rischiano di essere sempre più “tenuti fuori” dalle decisioni, e di non essere adeguatamente informati su ciò che sta avvenendo.

Allo scopo di dare ai Cittadini uno strumento di controllo e trasparenza, il Forum Ambientalista del Piemonte propone la costituzione di un “Osservatorio dei cittadini sul nucleare”.

L’Osservatorio avrà il compito di favorire la collaborazione fra i vari soggetti istituzionali e sociali locali, interessati ad acquisire un patrimonio conoscitivo da trasmettere al corpo più ampio delle popolazioni interessate, in merito a: tutte le operazioni inerenti la fase di messa in sicurezza degli impianti; l’indagine sulle eventuali conseguenze subite da lavoratori e cittadini interessati; aprire una finestra conoscitiva che metta in contatto con le realtà egualmente interessate in altre parti d’Italia, ma anche verso ciò che sta avvenendo in altri Paesi europei, a partire da quelli geograficamente più vicini a noi.


Attività

L’Osservatorio si occupa di cinque questioni principali:

  1. verifica rigorosa dei nuovi progetti di “disattivazione” e sui relativi paventati depositi nucleari provvisori;
  2. controlli autonomi sulle emissioni di sostanze radioattive da parte degli impianti nucleari;
  3. promozione di indagini epidemiologiche autonome sugli effetti che il nucleare ha già avuto sulla salute della popolazione e dei lavoratori del settore;
  4. ricerca di conoscenze sulle altre realtà interessate da siti nucleari nel nostro Paese e in altri Paesi europei;
  5. sviluppo di rapporti, finalizzati allo scambio di conoscenze, con le altre realtà interessate.

A questo scopo l’Osservatorio, attraverso la continua acquisizione di informazioni presso i gestori e gli Enti di controllo – secondo quanto previsto dalle leggi internazionali, comunitarie e nazionali in merito – mantiene e implementa un archivio inerente:

-          i programmi di attività in tema di rifiuti radioattivi;

-          le motivazioni che hanno condotto alle scelte effettuate;

-          i controlli effettuati e la loro significatività;

-          gli scarichi di sostanze radioattive nell’ambiente;

-          informazioni epidemiologiche riguardanti la popolazione ed i lavoratori del settore;

-          i piani di emergenza.

L’Osservatorio entra a far parte dei soggetti partecipanti al “Tavolo di trasparenza” regionale.

Periodicamente, e comunque almeno una volta ogni tre mesi, l’Osservatorio redige una relazione e la presenta ai cittadini dei territori interessati.

Struttura

L’Osservatorio è costituito da un Consiglio composto da:

-          un rappresentante del Comune di Saluggia (Vc);

-          un rappresentante del Comune di Trino (Vc);

-          un rappresentante del Comune di Bosco Marengo (Al);

-          un rappresentante della Provincia di Vercelli;

-          un rappresentante della Provincia di Alessandria;

-          un rappresentante delle Organizzazioni dei lavoratori;

-          un rappresentante di Medicina Democratica;

-          un rappresentante del Consorzio dei Comuni dell’Acquedotto del Monferrato;

-          un rappresentante della Commissione diocesana vercellese per la salvaguardia del creato;

-          un rappresentante del Forum Ambientalista del Piemonte;

-          un rappresentante di Legambiente Piemonte;

-          un rappresentante di Pro Natura Piemonte;

-          altri soggetti sociali che perseguano le stesse finalità dell’Osservatorio.

Al proprio interno, il Consiglio nomina un Esecutivo costituito da:

-          presidente;

-          vicepresidente;

-          segretario;

-          tesoriere.

L’Esecutivo viene rinnovato annualmente.

L’Osservatorio si dota inoltre di un Organo tecnico operativo costituito da un direttore e due addetti (part time).

Competenze

Gli Enti (Comuni e Province), mediante l’approvazione di appositi provvedimenti, estendono all’Osservatorio le prerogative di controllo, informazione, ecc. contenute nelle convenzioni stipulate in passato – e tuttora vigenti – con i gestori di impianti e depositi.

Dotazione

L’Osservatorio dovrà disporre di

-          una sede, con un ufficio per l’Organo Tecnico e con un luogo fisico attrezzato per le riunioni;

-          una segreteria per la gestione di un archivio di informazioni e per il coordinamento dei vari soggetti;

-          una sede informativa presso i Comuni di Bosco Marengo, Saluggia e Trino.


Finanziamento

Le risorse economiche per il funzionamento dell’Osservatorio e per le attività da esso promosse vanno reperite nelle “misure di compensazione territoriale” elargite ai Comuni e alle Province che ospitano i siti nucleari con la legge di conversione 24 dicembre 2003, n. 368 “Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi”.

Gli Enti aderenti all’Osservatorio individuati dalla legge quali destinatari delle “misure di compensazione territoriale” si impegnano a versare ogni anno all’Osservatorio il 10% di quanto ricevuto.

Annualmente l’Osservatorio presenta un rendiconto dell’utilizzo dei fondi assegnati.

Torino, 3 novembre 2004

p. Associazione “Forum Ambientalista” del Piemonte

Gianni Naggi

Ultimo aggiornamento di questa pagina: 19-gen-05