Rete Società e Ambiente del Piemonte
Queste pagine vogliono essere uno strumento di lavoro per tutti coloro che in Piemonte sono interessati a costruire e far crescere relazioni e sinergie tra persone, circoli, comitati che si impegnano a livello locale per affermare il diritto democratico dei cittadini a partecipare alle scelte che riguardano il proprio territorio.
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ENERGIA E AMBIENTE

            L’ente Provincia ha assunto, con la Legge n. 142/1990 (ora inserita nel testo unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali – D.Lgs. 267/2000), competenze di notevole rilievo ed impatto, fra cui la pianificazione territoriale. Una enorme responsabilità, dovendo gestire preziose e delicate risorse ambientali ed anche economiche.

Nel tentativo di fornire risposte ed elaborare proposte possibilmente integrate e non settoriali, in accordo con la politica di programmazione regionale, la Provincia di Cuneo ha recentemente approvato il Piano Territoriale Provinciale (PTP) nella sua stesura preliminare.

            Si tratta di un corposo documento programmatorio, che intende favorire anche il confronto/cooperazione con e fra i Comuni, che spazia dai problemi della montagna, all’agricoltura, al paesaggio, alle aree naturali protette di interesse locale, all’urbanistica, alla mobilità ed infrastrutture correlate, al patrimonio storico-culturale;

insomma, un vero e proprio progetto di “ridisegno” delle strategie del cosiddetto sviluppo, in parte comunque sempre in linea con gli attuali indirizzi, anche se viene sottolineato a più riprese che di “sviluppo sostenibile” deve trattarsi, quale concetto portante dell’utilizzo/gestione delle risorse e del territorio.

            Si può dare atto che le premesse o dichiarazioni di intenti del documento siano effettivamente di tale segno; basti citare, dall’allegato “Analisi di compatibilità ambientale”,  integrativo alla Relazione illustrativa del Piano, il richiamo/adesione ai criteri di sostenibilità dell’UE:

1. Ridurre al minimo l'impiego delle risorse energetiche non rinnovabili

2. Impiegare risorse rinnovabili nel limite della capacità di rigenerazione

3. Usare e gestire correttamente dal punto di vista ambientale le sostanze e

i rifiuti pericolosi/inquinanti

4. Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche, degli

habitat e dei paesaggi

5. Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche

6. Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali

7. Conservare e migliorare la qualità dell'ambiente locale

8. Proteggere l'atmosfera

9. Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare

l'istruzione e la formazione in campo ambientale

10. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che

comportano uno sviluppo sostenibile.

            Non è casuale che fra tutti i criteri elencati il tema Energia sia al primo posto: l’energia è il vero “motore”, nel bene e nel male, di ogni attività umana e dunque le scelte di politica energetica assumono un’importanza strategica ambientale ed anche economica.

            Ma le dichiarazioni, o i criteri se si preferisce, spesso naufragano miseramente di fronte a realtà di fatto o progetti di segno opposto: siamo ben lontani dall’obiettivo della riduzione al minimo delle risorse energetiche non rinnovabili; la tendenza è anzi al rialzo, in contrasto rispetto a quanto previsto dal Protocollo di Kyoto.

Ad oggi la Provincia di Cuneo non si è dotata di un credibile ed aggiornato Programma Energetico Provinciale che contenga:

-         L’ analisi dei flussi energetici del territorio provinciale.

-         Analisi e strategie da adottare in merito alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico.

-         Un documento attuativo del Programma Energetico, tipo Piano d’azione  Energetico-Ambientale contenente le linee politiche e gli interventi concreti in materia di uso e gestione dell' energia.

Tutto ciò in linea  con competenze ed obblighi ben esplicitati dalla Legge Regionale 23/2002, che qui si possono sostanzialmente riassumere:

§                     Attuazione, attraverso l'adozione coordinata dei piani e dei programmi di competenza, del piano regionale energetico-ambientale osservando le linee di indirizzo e di coordinamento previste.

§                     Controllo sul rendimento energetico degli impianti termici

§                     Rilascio dell'abilitazione alla conduzione degli impianti termici, compresa l'istituzione dei relativi corsi di formazione

§                     Autorizzazione all'installazione e all'esercizio di impianti di produzione elettrica di potenza inferiore ai 300 MW termici, nonchè quelli che producono energia da fonti rinnovabili e da rifiuti.

§                     Valutazione degli aspetti energetici di impianti sottoposti alle procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) ed IPPC (Controllo e Prevenzione Integrati Inquinamento).

§                     Redazione ed adozione di programmi di intervento per la promozione e l'incentivazione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico.

§                     Funzioni relative ai servizi a rete di distribuzione energetica, a livello provinciale.

§                     Redazione di rapporti annuali sull'uso dell'energia volti all'aggiornamento del bilancio energetico provinciale.

§                     Definizione di apposite linee guida per la prevenzione e lotta dell'inquinamento luminoso e vigilanza su impianti di illuminazione esterna da parte dei Comuni ed enti sovracomunali, nonchè su impianti di illuminazione privata.

§                     Abbiamo voluto sottolineare (in grassetto) i settori, e sono tanti, sui quali la Provincia ad oggi risulta carente o del tutto assente, nonostante i molti strumenti ed occasioni disponibili; ne vogliamo citare alcuni:

§                     AgEnGranda: l’Agenzia per l’Energia della Provincia di Cuneo, ridotta finora ad un ruolo marginale di supporto all’Ente Provincia in tema di controllo impianti termici, deve veder potenziato il suo ruolo di promozione, supporto ad Enti locali, imprese e privati cittadini,  controllo in tema di scelte energetiche e risparmio; nell’Agenzia, da mantenere pubblica, devono entrare altri Comuni oltre Cuneo.

§                     Adozione di Piani d’Azione  così come sottoscritti unitariamente dagli Enti locali (fra cui la UPI – Unione Province Italiane) in sede di COP9, dove è stata ribadita la centralità del ruolo degli stessi enti locali nella promozione di politiche energetiche incisive tese al raggiungimento degli obiettivi di riduzione  delle emissioni climalteranti (sviluppo fonti rinnovabili e risparmio energetico) che siano quantificabili e misurabili, quali:

-         La gestione del patrimonio edilizio pubblico esistente e la progettazione bioclimatica per edifici nuovi o in ristrutturazione (una corretta gestione energetica comporterebbe una ragionevole riduzione dei consumi di almeno un 20%).

-         L’autoproduzione diffusa da fonti rinnovabili anche attraverso accordi con produttori e distributori e il corretto ricorso ai certificati verdi e bianchi.

Attenzione, però: a volte l’utilizzo improprio di fonti rinnovabili presenta notevole impatto ambientale; esempi purtroppo molto numerosi nella nostra provincia sono i progetti di impianti idroelettrici devastanti per l’ambiente, in quanto depauperano gravemente il deflusso idrico dei torrenti alpini; su questi progetti l’Ente Provincia, che ha finora esercitato un pessimo controllo concedendo con leggerezza molte autorizzazioni, deve modificare la propria posizione, puntando, per l’idroelettrico, alle potenzialità (tutte da valutare) offerte dai canali irrigui e dalle centraline di bassa potenza. 

Di alto  impatto ambientale possono essere anche i progetti di utilizzo massiccio delle biomasse forestali in processi di combustione (rischio di eccedere il limite della capacità di rigenerazione, alterazione di ecosistemi, inquinamento atmosferico non trascurabile).

-         Non va dimenticato il grave problema dello smaltimento dei liquami zootecnici (suini in particolare), per molte  zone un vero flagello per quanto riguarda vivibilità ed inquinamento di suoli e falde acquifere: una possibile soluzione dovrà essere il ricorso ad efficienti sistemi di depurazione con produzione energetica (biogas).

-         Il no all’insediamento di grosse unità produttive  termoelettriche (quali i progetti, passati od attuali, di Borgo S.Dalmazzo e Magliano Alpi), a vantaggio di impianti piccoli e diffusi a cogenerazione aventi elevato rendimento.

-         L' attività di formazione in materia di risparmio energetico e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili rivolta agli operatori del settore e ai tecnici degli enti locali della provincia, con il coinvolgimento degli Ordini professionali e delle Associazioni di categoria.

-         La creazione di fondi finalizzati mediante l’impiego dei canoni maggiorativi e dei prelievi tributari speciali.

-         L’ adozione di Piani del Traffico e della Viabilità extraurbana (previsti anche dal Piano Territoriale Provinciale) in cui vengano inseriti coerentemente elementi di riduzione del trasporto privato e trasferimento di quote crescenti di traffico passeggeri/merci su rotaia (non dimentichiamo che circa un terzo dei consumi energetici globali è imputabile ai trasporti, con le relative, pesanti ricadute ambientali quali l’inquinamento atmosferico ed il concorso alla cementificazione ed occupazione del territorio).

I Piani d’Azione delineati dovranno essere ampiamente dibattuti e definiti in sede di Forum (Agenda 21 locale), promuovendo realmente“la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile” (punto 10 Criteri Sostenibilità UE).

Il Tavolo delle Associazioni richiede infine la riapertura dei termini per la presentazione di osservazioni, proposte ed integrazioni al PTP, in quanto, a nostro giudizio, la consultazione non è stata sufficientemente pubblicizzata.

Cuneo, marzo ’04

Ultimo aggiornamento di questa pagina: 14-gen-05