Roma, 14 febbraio 2005
Comunicato stampa
NUCLEARE
LEGAMBIENTE: “BLITZ RIUSCITO NEL VERCELLESE CONTRO IL TRENO
DEL NUCLEARE”
L’ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA AVVERTE: “I RIFIUTI NUCLEARI
BLOCCATI NELLA NOTTE TORNERANNO IN ITALIA”
Blitz riuscito nel vercellese contro il treno nucleare.
“Una protesta non violenta – spiega Roberto Della Seta,
presidente nazionale di Legambiente – contro il sistema dei
trasporti di questi rifiuti radioattivi, che una volta giunti in
Inghilterra verranno sottoposti al riprocessamento, rilasciando
radioattività nell’ambiente, per estrapolare il plutonio
e l’uranio che verrà impiegato in altri usi incluso
quello militare”.
L’oggetto della protesta è stato l’ultimo
dei tredici viaggi di un treno speciale adibito al trasporto di
elementi nucleari dal deposito Avogadro di Saluggia, nel vercellese,
al laboratorio inglese di Sellafield, poi bloccato per l’intera
notte sui binari.
Questo avrebbe dovuto essere appunto l'ultimo trasporto
di una serie, contestata da Legambiente fin dall'inizio, che aveva
almeno l'attenuante economico di essere già stata pagata.
“Invece, nel frattempo, - dichiara Giampiero
Godio, responsabile energia di Legambiente Piemonte e presente al
blitz notturno - il Governo ed il Generale Jean hanno deciso che
tutto il combustibile irraggiato che c'è ancora in Italia
dovrà andare al riprocessamento in Inghilterra o in Francia,
e quindi vi saranno prossimamente decine e decine di altri convogli
nucleari che attraverseranno il Piemonte, Torino e la Val di Susa”.
Dunque una serie di viaggi, che però non
risolvono il problema dei rifiuti radioattivi: “Questi trasporti,
- continua Godio – estremamente delicati e pericolosi sono
viaggi andata e ritorno. Mi spiego meglio, il Governo ha previsto
il trasporto solo per il riprocessamento di elementi di combustibile
nucleare irraggiati e non per essere stoccati definitivamente. Un
giorno, chissà quando, i rifiuti torneranno al mittente e
per allora la Sogin dovrà aver previsto un sito nazionale.
Dunque autorizzare nuove centinaia di viaggi (Decreto Marzano, 2
dicembre 2004) rappresenta solo una minaccia per la sicurezza e
fa credere ai cittadini di essersi liberati di un problema. Ma cosa
succederebbe invece se ci fosse un incidente? Se una protesta non
violenta è bastata a creare lo scompiglio di questa notte
evidentemente si ha ragione di credere che ci sono seri dubbi sulla
sicurezza di questi transiti”.
“Per la maggioranza dei combustibili nucleari,
- conclude quindi il presidente nazionale di Legambiente, Della
Seta – crediamo sia molto più vantaggioso, sia per
quanto riguarda i rischi, sia persino per quanto riguarda il costo,
evitare il ritrattamento e procedere allo stoccaggio a secco in
un idoneo deposito nazionale da individuarsi con criteri di massima
trasparenza”.
L’Ufficio stampa
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