I rifiuti in Provincia
di Cuneo.
In base al Programma provinciale di gestione dei rifiuti
del dicembre 1998, i quattro consorzi hanno provveduto alla costruzione di
piattaforme di selezione e biostabilizzazione dei rifiuti indifferenziati,
una per ogni bacino di competenza.
- La capacità complessiva di trattamento delle
quattro piattaforme è di circa 230.000 t/anno.
- La produzione totale della provincia è di circa
250.000 t/anno.
- Ipotizzando un’ottemperanza al Decreto Ronchi e
alla Legge Regionale n.24 del 2002, che si limiti all’indispensabile, cioè
al raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata del 35%,
la necessità di trattamento di rifiuti indifferenziati per tutta la Provincia,
ammonta a 162.500 t/anno contro le 230.000 potenziali, con un esubero
di 67.500 t/anno.
- Se la raccolta differenziata raggiungesse il 40%,
l’esubero sarebbe di 80.000 t/anno.
- Se la raccolta differenziata raggiungesse il 50%,
l’esubero sarebbe di 105.000 t/anno.
E’ ben noto che la presenza di impianti (di
trattamento o di incenerimento) non facilita le buone pratiche di riduzione,
di differenziazione e di riciclaggio dei rifiuti. Valutiamo quindi molto
negativamente la scelta complessiva, scaturita da vari fattori e circostanze,
di un sovradimensionamento dell’offerta impiantistica.
L’invito agli Amministratori Provinciali
è quello di cercare quanto prima dei correttivi e di indicare con chiarezza
ai Consorzi linee strategiche volte a incentivare comunque la riduzione, la
raccolta differenziata e il riciclaggio, onde evitare che gli impianti siano
di impedimento alle pratiche ambientalmente più corrette.
Una soluzione (ancora da studiare) potrebbe
essere quella di dedicare una delle piattaforme al trattamento di rifiuti
agricoli, indirizzandola alla produzione di fertilizzanti naturali (compost).
Nel Programma provinciale di gestione dei
rifiuti era prevista anche la costruzione di un inceneritore per 77.000
t/anno di rifiuti. Successivamente si è parlato di un progetto, a servizio
sia della Provincia di Cuneo sia di quella di Asti, la cui capacità di combustione
era indicata in 150.000 t/anno. Nel frattempo il decollo di Ideagranda
a Cuneo e la “soluzione cementifici” per la valorizzazione energetica del
cosiddetto “secco-leggero” ha destato grande interesse anche a livello nazionale.
Legambiente ha espresso valutazioni positive. Tuttavia ci consta esistano
resistenze e difficoltà nell’estendere a tutti i Consorzi della Provincia
la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti con il CDR-P (combustibile da
rifiuti secondo il brevetto Pirelli Ambiente). Auspichiamo vivamente che gli
Amministratori Provinciali e i politici diano contributi a far muovere tutto
il sistema rifiuti in tale direzione, anche e soprattutto nell’ottica di una
gestione degli impianti in ambito ATO. La presenza di un ente sovraconsortile
come l’Associazione d’ambito deve poter garantire una gestione coordinata
degli impianti ed equità di trattamento economico per tutti i cittadini della
Provincia. Si potranno così superare anche le remore di chi fa notare che
la produzione del CDR-P aggiunge costi troppo rilevanti a quelli, già consistenti,
dovuti alle scelte impiantistiche operate.
Siamo decisamente e inequivocabilmente contrari alla costruzione
di un inceneritore in Provincia di Cuneo perché:
- in generale, consideriamo gli inceneritori come
“ultima ratio” per i rifiuti residui,
- in questo caso, riteniamo che non sia assolutamente
necessario un inceneritore per completare il ciclo dei rifiuti,
- la taglia proposta è assolutamente sovradimensionata
per le esigenze provinciali.
Notiamo che le necessità di combustione del secco-leggero,
a partire dalle dimensioni delle piattaforme (come si è detto, maggiori del
necessario), sono valutate in:
22.000 t/anno per il Cuneese
21.000 t/anno per l’Albese-Braidese
21.000 t/anno per il Saluzzese
13.000 t/anno per il Monregalese.
Ma il Cuneese ha scelto la strada “cementifici”,
quindi restano in totale necessità per al massimo 55.000 t/anno, quantità
che non giustifica assolutamente la costruzione di un inceneritore.