ARCADIA PRODUCTIONS

Presenta

 

Un film di

Philip Kaufman

 

IL GIOVANE HOLDEN

(The Catcher in the Rye)

 

Tratto dal romanzo di

Jerome David Salinger

Edito in Italia da Einaudi

 

Con

Elijah Wood

 

Thora Birch

 

Anthony Hopkins

 

Samuel L. Jackson

 

Benicio Del Toro

 

Cate Blanchett
 
Kevin Spacey

 

Shirley MacLaine

 

Jude Law

 

 

Sceneggiatura

David Mamet

Gennaro Saviano

Steve Zaillian

 

 

Direttore della fotografia

Vittorio Storaro

 

 

Musiche composte e dirette da

Ennio Morricone

 

 

Montaggio

Pietro Scalia

 

Costumi

Gabriella Pescucci

 

Scenografia

Dante Ferretti

 

Prodotto da

Gennaro Saviano

per la

ARCADIA PRODUCTIONS

 

Regia di

Philip Kaufman

 

 

 

 

1:EST.GIORNO-ISTITUTO PENCEY DI AGERSTOWN

 

La Mdp inquadra con un campo lungo l’Istituto Pencey di Agerstown. Tutto è coperto di neve. Da lontano sentiamo urla di incitamento: probabilmente stanno giocando a qualcosa, magari football.

A poco a poco, la Mdp che procedeva piuttosto spedita, comincia a rallentare. Holden comincia a parlarci:

 

Holden

(fuori campo)
Se davvero avete voglia di ascoltare questa storia,

magari vorrete prima sapere dove sono nato e com’è stata

la mia infanzia, e tutte quelle scemenze alla David Copperfield, ma, miei

umili ascoltatori, rimarrete profondamente delusi, giacché vi parlerò solo delle

cose da matti che mi sono capitate verso Natale, prima di ridurmi così.

Anche perché non ho la minima intenzione di raccontarvi la mia dannata biografia…

 

 

Nel frattempo, la Mdp è arrivata ad inquadrare Holden (è interpretato da Elijah Wood).

E’ seduto sul prato ed indossa un maglione di lana azzurro e dei blue-jeans.

Sta guardando distrattamente la partita  che si sta disputando davanti ai suoi occhi.

Si volta verso la macchina:

 

Holden

(sorridendo)

Voglio cominciare il mio racconto dal giorno in cui lasciai l’Istituto Pencey.

L’Istituto Pencey è questa scuola che sta ad Agerstown. Probabilmente ne avrete sentito parlare.

Se non altro, avrete visto una delle mille pubblicità che si fanno su un mucchio di riviste.

E’ sempre la solita: un uomo a cavallo che salta una siepe. E sotto se c’è sempre scritto:

(qui il tono di Holden diviene tronfio e ampolloso)

“Dal 1888 noi forgiamo una splendida gioventù dalle idde chiare”.

Specchio per le allodole. A quella scuola lì non forgiano un bel niente, come nelle altre scuole.

E poi io non ho conosciuto nessuno splendido e dalle idee chiare eccetera eccetera.

Comunque, questa sarà  l’ultima volta che vedrò questa  casa di matti.

Eh, già, amici miei, sono stato cacciato: non mi applico.

(qui ora il tono di Holden è ironico)

Dopotutto, l’Istituto Pencey è una scuola d’alto livello.

E giacché la lascio, devo andare a salutare il mio vecchio professore: il prof. Spencer.

 

Holden si alza e comincia a correre. La Mdp rimane per un po’ a seguire la partita; poi si allontana. Stacco.

 

2:EST.GIORNO-CANCELLO CASA PROF. SPENCER

 

La Mdp inquadra Holden che si accosta al cancello ansimando: evidentemente ha corso. Senza bussare entra. La Mdp lo segue da dietro il cancello. Arrivato alla porta della casa, Holden bussa. Stacco.

 

3:INT.GIORNO-CASA DEL PROF. SPENCER

 

La Mdp inquadra la porta della casa del professore. Ascoltiamo due piccoli rumori (Holden che bussa); dopo questi rumori, ascoltiamo dei passi.

La Mdp inquadra una mano che apre la porta. E’ la mano di una donna (ha le unghie smaltate di rosso).

 

Sig.ra Spencer

(fuori campo, sorpresa)

Holden, caro! Entra pure!

 

 

Holden entra, spedito. Fissa per un attimo la signora Spencer, una signora sui sessantacinque anni, portati magnificamente, e le chiede:

 

 

Holden

Come sta, signora?

Sig.ra Spencer

Non c’è male, Holden. Dammi il cappotto.

 

Holden le dà il cappotto, che la signora appende all’attaccapanni che le è vicino.

 

Holden

E il professore? E’ guarito dalla sua influenza?

Sig.ra Spencer

(come sorpresa)

Guarito! Holden, sta proprio comportandosi come… non so cosa…

E’ nella sua stanza… entra pure.

 

Holden si avvia sopra. La Mdp rimane un po’ ad inquadrare la signora Spencer, che sorride. Stacco.

 

 

 

4:INT.GIORNO-STANZA DEL PROFESSOR SPENCER

 

Il professor Spencer (è interpretato da Anthony Hopkins) è seduto in poltrona. Indossa un elegante pigiama, ed è avvolto in una vecchia coperta. Sta leggendo un quotidiano.

La Mdp, con una soggettiva di Holden, gli si avvicina. Il professore distoglie lo sguardo dal giornale; vedendo Holden sorride cortese

 

Prof. Spencer

Holden! Che piacere! Entra..

Holden

Salve professore. Ho ricevuto il suo biglietto.

Non ce n’era affatto bisogno. Sarei venuto lo stesso a salutarla.

Prof. Spencer

(indicando il letto)

Siedi lì, figliolo.

 

Holden si siede.

 

Holden

Come sta, professore?

Prof. Spencer

(ridendo)

Holden, se mi sentissi meglio, chiamerei il dottore

(poi, cambiando faccia e tono)

Sicché ci lasci, eh?

Holden

Già, professore. Già.

 

Il professore annuisce. Accavalla le gambe.

 

Prof. Spencer

Che ti ha detto il preside Thurmer, Holden?

A quanto pare, avete fatto una lunga chiacchierata..

Holden

Beh, sì… sarò stato come minimo un paio d’ore con lui..

Prof. Spencer

Che ti ha detto?

Holden

Beh… che la vita è una partita e via di questo passo.

Però è stato piuttosto gentile. Non ha perso le staffe né nulla.

Ha detto solo che la vita è una partita eccetera eccetera…

 

La Mdp indugia ad inquadrare la finestra della camera da letto del prof. Spencer: comincia a nevicare.

 

Prof. Spencer

(in macchina)

Figliolo, la vita è una partita che va giocata secondo le regole.

Holden

Lo so, professore.. Lo so.

Prof. Spencer

Il dottor Thurmer ha già scritto ai tuoi?

Holden

No, ha detto che lo farà la settimana prossima.

Prof. Spencer

E tu hai dato tue notizie?

Holden

(incerto)

No… non ancora…

 

La Mdp inquadra il prof. Spencer, che cava dal taschino del pigiama una pillola. La ficca in bocca.

 

Prof. Spencer

Come credi reagiranno?

Holden

Beh, saranno piuttosto seccati.

Questa è la quarta scuola che lascio…

Prof. Spencer

(sistemandosi meglio la coperta)

Mesi fa, ho avuto il piacere di conoscere i tuoi genitori.

Sono persone in gamba.

Holden

(disgustato dall’affermazione del professore)

Già.. Sono molto in gamba..

 

Il professore posa il giornale su di una mensola a lui vicina. Legge il titolo in prima pagina.

 

Prof. Spencer

Che ti succede, figliolo?

 

Holden, che non ha voglia di stare ad ascoltare prediche, non risponde.

 

Prof. Spencer

In quante materie sei stato rimandato?

Holden

(riluttante)

Quattro..

Prof. Spencer

E quante materie hai superato?

Holden

(come sopra)

Cinque. Sono passato in inglese, visto che non dovevo far altro che qualche tema.

Prof. Spencer

(scuotendo leggermente la testa)

Io ti ho bocciato in storia, perché non sapevi nulla.

Ma proprio nulla. Sono sicuro che non lo hai mai aperto il libro.

L’hai aperto? Dì la verità, Holden.

Holden

Oddio, ci ho dato un’occhiata qualche volta…

Prof. Spencer

(sarcastico)

Un’occhiata, eh?

 

La Mdp inquadra Holden di spalle. Si sistema meglio sul letto.

 

Prof. Spencer

(continuando il suo discorso)

Prima che mi ammalassi, abbiamo fatto un test.

Gli argomenti erano facoltativi: e tu hai scelto gli egiziani.

Eppure mi hai consegnato il foglio in bianco.

Per questo ti ho bocciato..

 

Il professor Spencer si ferma per tossire un attimo. Tossisce senza mettere la mano davanti la bocca. Holden lo guarda mezzo schifato.

 

Prof. Spencer

(dopo aver finito di tossire)

Mi rimproveri se ti ho bocciato?

Holden

(sincero)

No, professore, no! Non poteva fare altrimenti

 

Holden di nuovo si sistema meglio sul letto.

 

Prof. Spencer

(ansimando un po’)

Dimmi una cosa: tu come ti senti di fronte a ciò?

Holden

(con una strana espressione sul volto)

Vuol dire l’espulsione dalla scuola con quel che ne segue?

Prof. Spencer

(cambiando discorso)

Se non sbaglio, hai avuto problemi anche ad

Elkton Hills…

 

La Mdp va ad inquadrare una vecchia foto del professore: lo ritrae con uomo, più anziano di lui. Indossano entrambi vestiti estivi.

 

Holden

(fuori campo)

Beh.. non proprio.

Non è che sono stato espulso.

Me ne sono andato io, in un certo senso…

 

La Mdp ritorna ad inquadrare il professore, che ha abbassato la coperta fin sulle ginocchia. In particolare, ne inquadra il volto.

 

Prof. Spencer

Perché, se non sono indiscreto?
Holden

(fermo, fuori campo)

Beh, scusi, professore non ho voglia di parlarne.

E’ una lunga storia. E non voglio ricordarla.

 

Holden si alza, come se stesse per andarsene. Sta per dire qualcosa, ma il vecchio Spencer è più veloce di lui, e gli chiede:

 

Prof. Spencer

Non provi alcun rimorso?

Holden

(come se stesse assecondando un pazzo)

Certo che ce li ho!

Non molti, però…

Prof. Spencer

(tossendo di nuovo)

Non ti importa nulla del tuo avvenire?

Holden

(come sopra)

Certo che me ne importa. Ma non tanto, credo..

Prof. Spencer

(assumendo un’aria afflitta)

Te ne preoccuperai.

E quando lo farai, sarà troppo tardi.

(alza lo sguardo verso Holden)

Vorrei ficcarti del buon senso in quella testa.

Vorrei aiutarti, figliolo. Anche perché so che sei molto intelligente.

Holden

Lo so, professore.

E grazie. Davvero.

Devo andarmene, ora. Devo preparare i bagagli.

 

La Mdp inquadra Holden che si dirige verso la porta. Prima di uscire, si volta di nuovo verso il professore.

 

Holden

Senta, professore, non si preoccupi.

Me la saprò cavare. E’ un periodo così.

Non si preoccupi. Intesi?

Prof. Spencer

Non lo so…

(poi, cambiando discorso)

Vuoi un po’ di cioccolata calda?

Mia moglie sarebbe volentieri…

Holden

No, grazie, professore.

Devo scappare.

Addio, professore. Le scriverò.

E si rimetta presto.

Prof. Spencer

Addio, figliolo. E buona fortuna!

 

Holden scende. La Mdp inquadra le scale. Ascoltiamo i passi di Holden. Stacco.

 

5:INT.TARDO POMERIGGIO-STANZA DI HOLDEN

 

Lo schermo è completamente nero. Non sentiamo che dei passi. A un tratto, un fascio di luce inonda lo schermo, facendoci capire che quella altro non è che la stanza di Holden.

Holden entra nella sua stanza, e getta il cappotto sul letto. Fatto questo, prende da una delle tasche del cappotto un berretto rosso.

Holden si avvicna allo specchio. Calza il cappello, con la visiera rivolta alla nuca.

La Mdp va ad inquadrare una poltrona: poco dopo arriva Holden e vi si siede. Ha un libro in mano.

Ma non appena s’è seduto, compare alle sue spalle un ragazzo, Robert Ackley. E’ più grande di Holden di un anno. Porta un asciugamano in mano.

 

 

Ackley

(gettando uno sguardo ai suoi lati)

Olà, Holden!

Holden

(senza alzare lo sguardo)

Ciao, Ackley.

 

Ackley comincia a girellare per la stanza, strofinando con l’asciugamano i capelli.

 

Ackley

Com’è andata la scherma?

Chi ha vinto?

Holden

Nessuno…

Ho perso i fioretti sul treno…

Ackley

(sorpreso)

Come persi?

Holden

Dovevo alzarmi sempre per guardare la mappa.

 

La Mdp inquadra Ackley, che prende dalla scrivania di Holden la foto di una ragazza (è una foto di Thora Birch), che ride. Guardatala, Ackley la posa su una mensola.

 

Ackley

Dici che te li faranno ripagare?

Holden

Non lo so.

E non me ne frega niente.

 

Ackley gli si avvicina: Holden ha continuato a leggere per tutto il dialogo.

 

Acley

(sollevando il libro)

Che leggi?

Holden

(come infasdito)

Un libro.

Ackley

Bello?

Holden

(sarcastico)

Sì, soprattutto la frase che stavo leggendo.

 

Ackley lascia il libro, e ricomincia a girellare per la stanza. La Mdp torna a soffermarsi sulla foto della ragazza.

 

Ackley

(fuori campo)

Dove hai preso quel berretto?

Holden

(fuori campo)

New York.

Ackley

(in macchina)

Quanto?

 

Primo piano di Holden.

 

Holden

Un dollaro.

Ackley

E’ un furto.

Quello è un berretto da cacciatore, da noi.

Holden

(con un sorriso)

Già.

(tendendo la mano a pistola, e “sparando”)

Io sono un cacciatore di uomini.

Ackley

I tuoi lo sanno dell’espulsione?

Holden

(scuotendo la testa)

Neanche per sogno.

 

Ackley continua a girellare per la stanza. La Mdp inquadra in primo piano la faccia di Ackley. E’ butterata di brufoli.

 

Ackley

Dov’è Stradlater?

Holden

Giù alla partita. Con una ragazza.

Ackley

(ironico)

Il grande Stradlater…

Chi è la sua ragazza?

 

Primo piano di Holden.

 

Holden

Non lo so. Perché?

Ackley

(scrollando le spalle)

Così.

(poi, cambiando tono)

Accidenti, quanto non lo posso soffrire, quel figlio di buona donna!

Mi sta proprio sulle scatole.

Holden

Lui delira per te.

Mi ha detto che sei un dannato principe.

Ackley

Ha sempre quell’aria da grand’uomo.

Lo odio. Quel ragazzo lì lo odio..

Secondo me, non è manco intelligente.

Lui si crede di esserlo, ma non lo è.

 

La Mdp pian piano va ad inquadrare la costa di un libro; il titolo è IL PESCIOLINO NASCOSTO, l’ autore è D.B.CAULFIELD.

 

Holden

(fuori campo, calmo)

Senti, tu ce l’hai con Stradlater per via che lui ti disse di lavarti i denti.

Non voleva offenderti. Magari, ecco, non l’ha detto nel modo giusto. Voleva solo dire che ti saresti sentito meglio, se ogni tanto tu ti lavassi i denti.

Ackley

(in macchina, infuriato)

Io i denti me li lavo. Che diavolo dici? Me li lavo i denti, me li lavo..

Holden

(alzandosi dalla poltrona)

No, non te li lavi. Ti ho visto. Non te li lavi.

 

Holden si dirige verso l’armadio. Lo apre, prende una valigia, e ci mette dentro il suo berretto rosso da cacciatore. La Mdp lo inquadra a mezzo busto. Dietro di lui, intravediamo, sfocato, Ackley.

 

Holden

(sorridendo alla telecamera)

Stradlater non è affatto male. Non è affatto malvagio.

Ackley

(fuori campo, con sufficienza)

Sarà… Comunque per me è e resta un figlio di buona donna.

 

Holden si volta. La Mdp inquadra da basso Holden e Ackley.

 

Holden

E’ borioso, ma alle volte è pieno di slancio. Ti faccio un esempio: mettiamo che lui porti una cravatta che a te piace molto, e tu glielo fai notare, ebbene, sai che fa? Come minimo se la sfila e te la regala. Oppure la lascia sul letto o sulla scrivania, o vattelappesca.

Ma ti dà quella dannata cravatta. Molti non lo farebbero. Si limiterebbero a…

Ackley

(irritato)

Per forza! E’ ricco sfondato; se lo fossi, lo farei pure io…

Holden

(scuotendo il medio destro)

No, non lo faresti. Ti conosco bene.

Se tu fossi ricco sfondato come lui, saresti uno di quei grossi bastardi…

 

Nel frattempo la Mdp è andata ad inquadrare la porta della stanza. A un tratto, si apre: ed entra spedito nella stanza un ragazzo poco più grande di Holden e dell’età di Ackley: è appunto Stradlater. Indossa un cappotto coperto di neve e una sciarpa rossa, stranamente immacolata.

 

Stradlater

(avvicinandosi ad Holden)

Senti, Holden, hai impegni stasera?

Holden

Non lo so. Forse. Perché?

Stradlater

Potresti prestarmi la tua giacca a losanghe?

Sulla mia ci ho rovesciato non so che.

Holden

(cambiando discorso)

Chi ha vinto la partita?

Stradlater

Stiamo pari.

(poi, allusivo)
Allora?

Holden

(capendo)

E va bene!, te la presto!

Non slargarmela, però.

Stradlater

Non preoccuparti.

 

La Mdp inquadra Stradlater che si avvicina all’armadio, vicino al quale sta Ackley.

 

Stradlater

(ad Ackley)

Come va, Ackley?

Ackley

(freddo)

Bene.

 

Stradlater apre l’armadio.

 

Strdlater

(cominciandosi a spogliare)

Beh… io vado a prepararmi…

Holden

D’accordo.

Ehi, senti un po’: dov’ è la tua ragazza?

Stradlater

(avvicinandosi alla porta)

Mi sta aspettando giù.

 

Stradlater esce. La Mdp inquadra Holden, che esce anche lui, seguendolo. Stacco.

 

6:INT.SERA-BAGNI DELL’ISTITUTO PENCEY

 

La Mdp compie un giro per i bagni, quasi come se stesse compiendo una ricerca. Nel suo “giro”, inquadra Strdlater ed Holden. Li supera, per poi tornare indietro: Stradlater è alzato, intento a farsi la barba, mentre Holden è seduto sul bordo del lavandino vicino a quello di Stradlater.

 

Stradlater

Esci, stasera, Holden?

Holden

Non lo so. Perché?

Stradlater

Mi faresti un grosso piacere?

Holden

(senza troppo slancio)

Quale?

Stradlater

Ho da fare un test di storia lunedì.

Mi faresti un tema d’inglese? Mi ficco nei guai se non lo faccio entro lunedì.

Allora, me lo fai?

Holden

Su cosa?

Stradlater

Su quello che ti pare. Basta che sia descrittivo. Una stanza, o una casa o un accidenti di posto dove una volta hai abitato o vattelappesca. Basta che sia molto descrittivo.

 

La Mdp inquadra in primo piano il rasoio con il quale Stradlater sta radendosi.

 

Stradlater

(fuori campo)

Solo non farlo troppo bene. Quello stronzo di Hartzell è convinto che tu sei un fenomeno in inglese e sa che stiamo nella stessa stanza. Per cui non farlo troppo bene.

 

La Mdp ritorna ad inquadrare Holden in primo piano.

 

Holden

(ironico)

E’ buffo: io sono quello che sbattono fuori, e tu mi chiedi di farti un tema.

Stradlater

Sì, lo so. Ma ti ho detto: sono nei guai se non lo faccio.

Allora, me lo fai? E’ un favore da amico, da vero amico.

(petulante)

Allora, me lo fai?

 

La Mdp indugia ad inquadrare lo specchio sul lavandino dove Stradlater sta radendosi. E’ per lo più appannato. Vediamo Holden scendere e dirigersi fuori il nostro campo visuale. Stradlater continua a farsi la barba. Comincia a fischiettare.

 

Holden

(fuori campo)

Se ho tempo sì. Altrimenti no.

(cambiando discorso)

Con quale ragazza esci stasera?

La Fitzgerald?

Stradlater

(sbottando)

Accidenti, no! Te l’ho detto che con quella lì l’ho fatta finita!

 

La Mdp inquadra Holden che va a risedersi sul lavandino dove era seduto prima.

 

Holden

(come sorpreso)

Sì? Passala a me. E’ il mio tipo.

Stradlater

E pigliatela. Tanto è vecchia per te.

 

Stradlater ha terminato di farsi la barba. Si lava la faccia.

 

Holden

Chi è allora? Quella bambola di Phyllis Smith?

Stradlater

(continuando ad asciugarsi)

No. Dovevo uscire con lei, ma sono successi dei problemi, così esco con la compagna di stanza della ragazza di Bud Thaw…

(poi, come ricordandosi di qualcosa)

A proposito. Quasi me ne dimenticavo. Ti conosce.

Holden

Chi?

Stradlater

Questa ragazza.

Holden

Ah, sì.. E come si chiama?

Stradlater

Aspetta un attimo… Jean Gallagher..

 

 

La Mdp inquadra in primo piano il volto di Holden. Possiamo leggervi la sorpresa e la contentezza di Holden.

 

Holden

(sbottando, felice)

JANE Gallagher… hai detto proprio bene: la conosco. Abitavamo vicino, porta a porta, due estati fa. Aveva uno stramaledetto cane, un Dobermann Pinscher, che pareva un bue.. ci siamo conosciuti per causa sua.. quel maledetto cane continuava a venire nel nostro giardino…

 

Nella sua eccitazione, Holden s’è piantato proprio davanti la luce.

 

Stradlater

(un po’ irritato)

Cristo, Holden, stai davanti la luce!

Holden

(non badando a Stradlater)

Com’è che ha parlato di me? Va al Conservatorio? Mi avea detto che era sua intenzione andarci. Aveva detto che forse andava a Shipley. Credevo fosse andata lì. Come mai ha parlato di me?

 

Stradlater non risponde.

 

Holden

Studia ballo, lei. Danza classica e via discorrendo. Mi ricordo che faceva almeno due ore al giorno di esercizi, anche quando si crepava più dal caldo. Aveva paura che le gambe le divenissero orribili. Giocavamo sempre a dama.

Stradlater

A che?

Holden

A dama. E lei non muoveva mai le sue dame. Lasciava le pedine, lì nell’ultima fila, senza muoverle né niente. Le piaceva così.

 

La Mdp inquadra la mano di Stradlater che apre un barattolo di brillantina e unge i suoi capelli.

 

Holden

Sua madre era socio del nostro stesso club. Qualche volta le ho portato i bastoni da golf.

 

Holden si avvicina alla finestra. La Mdp lo inquadra da fuori, mentre ricomincia a nevicare. Holden si accende una sigaretta.

 

Holden

I suoi genitori erano divorziati. Sua madre si era risposata con un tipo che non faceva altro che bere come una spugna. Un tale pelle e ossa, con le gambe pelose. Me lo ricordo. Indossava sempre dei calzoni corti, squallidi. Jane diceva che scriveva commedie o qualcosa del genere, ma io l’ho sempre e solo visto ubriacarsi e sentire quei gialli alla radio. E girare nudo per la casa. Con Jane presente e compagnia bella.. Anzi, adesso che ci penso, mi ricordo un sabato che  pioveva come Dio comanda, e stavamo giocando a dama sotto il suo portico. Ogni tanto io la prendevo in giro per via di quella sua fissa che ho detto, ma non molto. Comunque, tutt’a un tratto uscì quel bastardo del marito della madre, e le chiese se sapeva se in casa ci fossero sigarette. Lei però non rispose. Lui glielo domandò di nuovo, ma lei ancora non rispose. Non alzò neanche gli occhi dalla scacchiera. Quello entrò in casa. Allora, domandai a Jane che diavolo fosse successo, ma lei non rispose neanche a me! Poi, improvvisamente, ecco che scorre quella lacrima sulla scacchiera, su una casella rossa. Allora io mi avvicinai a lei, e lei cominciò a piangere davvero: io cercai di consolarla, e comincai a baciarla dappertutto. Poi le domandai se il signor Cudahy- quel bastardo della malora si chiamava così- avesse mai provato a prendersi dei passaggi con lei. Ma lei rispose di no… Non ho mai capito cosa le fosse preso…

 

La Mdp adesso inquadra Stradlater, che ha ascoltato distrattamente quello che ha detto Holden.

 

Stradlater

Davvero?

Holden

Sì. Ha avuto un’infanzia schifa, te lo dico io.

Salutamela da parte mia, va bene?

Stradlater

(distrattamente)

Va bene.

Holden

E non dirle della mia espulsione.

Stradlater

D’accordo.

 

Stradlater ha smesso di prepararsi. Esce, facendo un cenno di saluto ad Holden. La Mdp inquadra Holden, che va a sedersi di nuovo sul lavandino. Stacco.

 

7:INT.SERA-STANZA DI HOLDEN

 

La Mdp inquadra Holden seduto alla scrivania, con davanti una macchina da scrivere modello ufficio. Sta scrivendo qualcosa.

 

Holden

(rivolto alla camera e al pubblico)

Miei umili ascoltatori, sapete benissimo che Stradlater mi ha chiesto di fargli quel tema. E io glielo sto facendo. Il guaio è che non mi viene in mente né una casa, né una stanza, nulla da descrivere. Sicché, amici miei, è andato a finire che ho fatto il tema sul guantone da baseball di mio fratello Allie. Allie aveva questo guantone da prenditore, sinistro. Lui era mancino. La cosa descrittiva di quel guantone è che ci sono scritte su un mucchio di poesie. Le aveva scritte lui, così aveva qualcosa da fare quando nessuno batteva. Ora è morto. Di leucemia. Gli è venuta quando stavamo nel Maine. Vi sarebbe piaciuto. Era più piccolo di me, ma era molto più intelligente di me. Era di un’intelligenza fantastica. Ma non era solo intelligente, era anche simpatico. Non si arrabbiava né niente, contrariamente a quanto dicono dei rossi di capelli. E Allie era rossissimo.

Era un ragazzo in gamba. Aveva solo tredici anni. La notte che è morto, ho dormito nel garage, e ne ho spaccato tutte le finestre, così, per fare una cosa. Ho tentato di spaccare anche quelle della giardinetta, ma m’ero già rotto la mano e non ho potuto. Ogni tanto sento un po’ di male alla mano, ma non me ne importa granché. Comunque è su questo che ho fatto il tema. Ho ricopiato anche le poesie, visto che ce l’ho qui, quel guantone. Ho dovuto solo cambiare il nome di Allie col nome del fratello di Stradlater.

 

Holden si alza. La Mdp inquadra i fogli poggiati sulla scrivania. Leggiamo quello che c’è scritto su di essi, per un poco. Poi la Mdp si ritrae. Stacco.

 

 

8:INT.SERA-STANZA DI HOLDEN

 

La Mdp inquadra Holden sul letto. Ha le braccia congiunte sul petto. A un tratto sentiamo un rumore: la porta che si apre. E ascoltiamo una voce: la voce di Stradlater.

 

 

Stradlater

(fuori campo)

Ciao, Holden

 

Holden non risponde.

 

Stradlater

(avvicinandosi all’armadio)

Grazie per la giacca.

(aprendo l’armadio e prendendo una gruccia)

M’hai fatto il tema?

Holden

(in macchina)

Sta sulla scrivania

 

La Mdp inquadra Stradlater che si dirige alla scrivania. Prende i fogli: comincia a leggerli. Al tempo stesso inizia a spogliarsi. Passano alcuni secondi: non udiamo nulla.

 

Stradlater

(sbottando, furioso)

Cristo santo, Holden. Quest’accidente di tema parla di un maledetto guantone da baseball.

Holden

(fuori campo, indifferente)

E allora?

Stradlater

(come sopra)

Che vuol dire: e allora? Ti ho detto che doveva parlare di una stanza o di una casa o qualcosa del genere.

Holden

(come sopra)

Hai detto che doveva essere descrittivo. Che te ne frega se parla di un guantone da baseball?

Stradlater

Tu fai sempre le cose diversamente dagli altri.

Ovvio che ti sbattano da qui. Mai che tu faccia qualcosa come va fatto.

 

La Mdp inquadra Stradlater per qualche secondo. Poi il nostro campo visuale è occupato dalla figura di Holden, che è sceso dal letto.

 

Holden

Bene. Non ti piace. Ridammelo allora.

 

Holden prende i fogli e li strappa.

 

Stradlater

Perché diamine l’hai strappato?

 

 

Holden non risponde. Getta i pezzi nel cestino. Comincia a fumare.

 

Holden

Che avete fatto tu e Jane?

Stradlater

Nulla… Non abbiamo fatto nulla… Aveva il permesso fino alle nove e mezza..

Holden

Le hai detto che la salutavo?

Stradlater

(mentendo)

Sì…

 

Primo piano di Holden.

 

Holden

Lei che ha detto? Le hai chiesto delle dame?

Stradlater

(fuori campo, irritato)

No, non ne abbiamo parlato.

(qui ora il tono di Stradlater si fa ironico)

Credi che abbiamo passato la serata a giocare a dama?

 

Holden non risponde. Spegne la sigaretta. Si avvicina al letto.

La Mdp inquadra Stradlater che si siede sulla poltrona.

 

Holden

(fuori campo)

Che avete fatto allora?

Stradlater

(accavallando le gambe)

Niente… Siamo stati in quella maledetta macchina.

 

La Mdp inquadra Stradlater che si alza. Va a piantarsi proprio davanti la luce facendo ombra su Holden. Poi, scuotendo impercettibilmente la testa, si dirige verso l’armadio. Lo apre, e caccia fuori un pigiama, lo stesso che indossava Holden. E’ il pigiama dell’istituto.

 

Holden

(fuori campo)

Che macchina?

Stradlater

(infilando i pantaloni del pigiama)

Quella di Ed Banky, il professore di educazione fisica.

 

Stradlater s’infila ora la parte superiore del pigiama.

 

Holden

(in macchina)

Che avete fatto?

Avete…?

(e fa un gesto come per dire “fatto all’amore”)

 

Primo piano di Stradlater che ha uno sguardo inespressivo. Poi ride, tronfio e sarcastico.

 

Stradlater

Segreto professionale, amico.

 

La Mdp inquadra Holden. E’ furente con Stradlater. Si avvicina a lui e cerca di dargli un pugno in faccia. Ma Stradlater è più veloce, e riesce a scansarsi. Ciò che rimedia è solo un banale colpo di striscio.

 

Stradlater

(furioso e sorpreso)

Ma che ti piglia, Cristo Santo?

 

Detto questo, si scaraventa contro Holden, che in men che non si dica si ritrova a terra. Stradlater gli si “siede” con le ginocchia sul torace.

Primo piano (in soggettiva di Holden) di Stradlater.

 

Stradlater

(come sopra)

Si può sapere che ti piglia?

Holden

(deciso, fuori campo)

Toglimi quelle lerce ginocchia schife dal torace.

(poi, quasi gridando)

Avanti, stronzo, levale di lì.

 

Ma Stradlater non si muove.

Primo piano di Holden.

 

Holden

Brutto stronzo figlio di puttana. Ti credi di essere il migliore.

Ti credi di poterti sbattere tutte quelle che vuoi. Non te ne importa nulla di loro, e non te ne importa perché sei un fottutissimo stronzo figlio di cagna…

Stradlater

Sta zitto, Holden. Sta’  zitto.

Holden

Non sai nemmeno se si chiama JANE o JUNE, stronzo di merda!

Stradlater

Attento, Holden. Sta’  zitto. Altrimenti le buschi.

Holden

Toglimi quelle schifose luride ginocchia dal torace.

Stradlater

(conciliante)

Se ti lascio, fai silenzio?

Holden

Sì…

 

Stradlater lo lascia.

La Mdp inquadra entrambi a mezzo busto. Holden e Stradlater si guardano, in cagnesco.

 

Holden

Sei un lurido, stronzo figlio di puttana.

Stradlater

Attento, Holden. Ti avverto per l’ultima volta: sta’  zitto, altrimenti le buschi...

Holden

(quasi urlando)

E perché? Ecco il guaio con voi stronzi. Non volete mai discutere di una cosa intel…

 

Mentre Holden parla, la Mdp è andata ad inquadrare Stradlater. Ascolta Holden, ma non appena gli sente dire la parola “stronzo” rivolta a lui gli dà un pugno. Molto forte, visto che Holden cade a terra, sanguinante.

Soggettiva di Holden: Stradlater va in bagno. Ritorna poi con del ghiaccio in mano.

 

Stradlater

(nervoso)

Perché non chiudi il becco quando te lo dico io?

 

Holden non risponde.

 

Stradlater

(come sopra)

Senti. Va a lavarti la faccia.

Holden

(fuori campo)

Va a lavartela tu, quella faccia da stronzo che hai..

 

La Mdp inquadra Stradlater che non risponde. Tuttavia esce. La Mdp lo inquadra in primo piano. Mormora “stronzo”.

Poi la Mdp inquadra Holden. Si alza, e va allo specchio. La faccia è sporca di sangue. C’è sangue anche sul pigiama. Holden va via.

La Mdp inquadra la foto della ragazza. Udiamo il rumore della porta che si chiude. Stacco.

 

9:INT.SERA-STANZA DI ACKLEY

 

Soggettiva di Holden. La stanza di Ackley è immersa nel buio: la pallida luna invernale illumina solo un letto vuoto. Primo piano del distintivo dell’istituto. Il letto dove dorme Ackley è alla destra della finestra e non è minimamente sfiorato dalla luce lunare. Ackley è sveglio.

 

Holden

(fuori campo)

Ackley, dormi?

Ackley

(come infastidito)

No, sono sveglio.

Holden

(come sopra)

Dov’è la luce?

Ackley

(sistemandosi meglio nel letto)

A che ti serve la luce?… Senti, stavo cercando di dormire, prima che voi due cominciaste a fare tutto quel casino. Perché mai avete fatto a pugni?

Holden

(come sopra)

 Per nulla…. Dove diavolo sta la luce?

Ackley

Proprio vicino a te.

 

La stanza si illumina. La Mdp inquadra il volto di Ackley che ha un sussulto di orrore, di orrore misto a meraviglia.

 

Ackley

DIO! Che diavolo ti è successo?
Holden

(in macchina)

Ho avuto una discussione con Stradlater

(poi, sedendosi a terra)

Senti, vuoi giocare a scacchi?

Ackley

(non facendoci caso)

Ma sanguini ancora! E’ meglio se ci metti qualcosa.

Holden

Ora smette. Allora, vuoi giocare o no?

Ackley

Scacchi! Cristo Santo… ma dì, lo sai che ora è?

Holden

(serafico)

Non è mica tardi. Sono appena le undici.. o le undici e mezzo.

 

Primo piano di Holden.

 

Ackley

(sbottando, fuori campo)

Appena!!! Senti: io domani devo svegliarmi per andare a messa, santiddio. E voi due vi mettete a strepitare e a fare quel baccano proprio nel bel mezzo della nottata… ma perché vi siete messi a far cazzotti?

Holden

(con un gesto della mano)

Oh, è una lunga storia… Non voglio seccarti…

 

La Mdp inquadra Holden: va a sedersi su un letto.

 

Holden

(battendo una mano sul letto)

Senti… mica ti secca se dormo stasera nel letto di Ely, vero?

Tanto torna domani sera, vero?

Ackley

(sbotta, irritato)

E che ne so io quando torna?

Holden

E che significa che non sai quando torna?

Non torna prima di domani, vero?

Ackley

Sì, ma, Cristo santo, non posso dire al primo che passa di poter dormire nel suo letto.

Holden

(sorridendo)

Sei un vero principe. Un gentiluomo.

 Hai una sigaretta?

Ackley

(sbuffando)

No… non ne ho..

Senti, perché avete fatto a cazzotti?

 

Holden non risponde. Si alza dal letto e girella per la stanza: la Mdp lo segue. Si ferma davanti uno specchio: Ackley siede sul letto.

 

Ackley

Allora, perché vi siete scazzottati?

Holden

(come se dicesse la prima cosa venutagli in mente)

Per te…

Ackley

(come sorpreso)

Per me…….?

 

Holden ritorna a sedersi sul letto. Crolla il capo, in un gesto di approvazione.

 

Holden

Già. Ho difeso il tuo onore. Stradlater diceva che sei un brutto tipo.

Non potevo sopportarlo….

Ackley

(interrompendolo)

Ha detto così? Davvero? Ha detto così?

Holden

(ridendo)

No… non ti preoccupare… stavo scherzando…

 

Holden ora si sdraia sul letto.

 

Ackley

Allora, hai intenzione di dormire o no nel letto di Ely?

Holden

(fuori campo)

Forse.. o forse no… non te ne preoccupare..

(poi, in macchina)

Raccontami la tua affascinante vita, pivello…

Ackley

(infastidito)

Ma che vuoi?, vuoi spegnere ‘sta dannata luce?

 

Ma Holden non la spegne.

 

Ackley

(ancora più infastidito)

Allora…?

 

La Mdp inquadra Holden che si alza dal letto e va a spegnere la luce. La stanza ritorna nel buio. La luce lunare inquadra il volto di Holden, pensieroso. Ascoltiamo il ronfare di Ackley.

 

Holden

(sussurrando)

Ehi, Ackley…

 

Ma Ackley non sente.

 

Holden

(un po’ più forte)

Ackley…

 

Anche stavolta Ackley non risponde.

 

Holden

(gridando)

Ackley!!!

 

Stavolta, Ackley si sveglia. Primo piano di Ackley.

 

Ackley

(arrabbiato)

Che diavolo vuoi? Stavo dormendo, santiddio…

Holden

(candido)

Senti... che bisogna fare per entrare in convento?

Uno dev’essere per forza cattolico e compagnia bella?

Ackley

(come sopra)

Certo che dev’essere cattolico. Pezzo di bastardo, e tu mi svegli nel bel mezzo della nottata per farmi queste domande idiote…

Holden

(interrompendolo)

Calmati e rimettiti pure a dormire. Tanto non ci voglio nemmeno andare. Con la fortuna che ho, va a finire che casco in quello coi frati sbagliati. Tutti stronzi bastardi. O solo bastardi.

 

La Mdp inquadra Ackley, che pare non credere alle sue orecchie. Si siede sul letto.

 

Ackley

(arrabbiato)

Senti, protestante dei miei stivali. Di quello che dici di me o di Stradlater o del resto me ne frego, ma se cominci a fare lo stronzo sulla mia dannata religione, allora…

Holden

(conciliante)

Calmati.. nessuno sta facendo nulla alla tua dannata religione..

 

Holden si alza dal letto e va alla porta.

 

Holden

(ad Ackley)

Ci vediamo, Ackley.

(poi va da Ackley e gli stringe la mano)

Grazie per la tua ospitalità..

Ackley

Buffone… prima o poi qualcuno ti spacca quella faccia…

 

Ma Holden non lo sta a sentire. Va via. La Mdp ritorna da Ackley.

 

Ackley

(continuando il suo discorso)

…. Da stronzo…

 

Primo piano di Ackley, che spegne la luce e ritorna a dormire. Stacco.

 

10:INT.SERA-CORRIDOIO DELL’ISTITUTO PENCEY

 

La Mdp inquadra Holden che cammina per il corridoio, completamente vuoto. La Mdp inquadra in primo piano Holden.

 

Holden

(quasi sussurrando)

Ho deciso di andarmene via, questa sera stessa, senza aspettare la settimana prossima. Questa scuola mi fa sentire troppo solo. Starò in un albergo fino a mercoledì, poi mi presenterò a casa.

 

Detto questo, Holden arriva alla porta della sua stanza. La apre ed entra. Stradlater non è ancora tornato. Holden si dirige all’armadio e prende le sue valigie. Da una valigia, prende il suo berretto da cacciatore. Lo calza, con la visiera rivolta alla nuca. Poi, Holden spegne la luce ed esce.

Come prima, il corridoio è vuoto. Arrivato verso le scale, Holden si volta.

 

Holden

(gridando)

Dormite sodo, stronzi!!!

 

Poi scende velocemente le scale. La Mdp inquadra un po’ le scale. Stacco.

11:EST.SERA-STAZIONE DI AGERSTOWN

 

La Mdp inquadra Holden seduto ad una panchina. Accanto a sé ha una valigia. Sta leggendo una rivista.

Dopo pochi secondi, si ferma un treno. Holden chiude la rivista, prende la valigia e sale sul treno.

Il treno riparte. Vediamo il treno allontanarsi. Stacco.

 

12:INT.SERA-SCOMPARTIMENTO DEL TRENO

 

La Mdp inquadra Holden seduto in una poltrona. Sta leggendo la stessa rivista di prima. Il treno si ferma; Holden distoglie lo sguardo dalla rivista e legge il nome della fermata: Trenton. A un tratto nello scompartimento entra una signora: indossa una pelliccia e calza un elegante cappello.

 

Signora

(è interpretata da Shirley MacLaine)

Buonasera…

Holden

(cortese)

Buonasera…

 

Holden ritorna a leggere. La signora posa la sua valigia nel portabagagli su di sé. Poi si leva la pelliccia: indossa un elegante tailleur. Per un attimo, Holden e la signora rimangono in silenzio. La Mdp inquadra in primo piano la signora.

 

Signora

(notando qualcosa)

Mi scusi, ma quello non è il distintivo dell’Istituto Pencey?

 

Primo piano del distintivo dell’Istituto.

 

Holden

Già…

Signora

Lei sta a Pencey?

Holden

Sì..

Signora

(sorridendo felice)

Oh, che piacere! Forse allora conosce mio figlio: Ernest Morrow. Studia a Pencey..

Holden

Sì, infatti. Siamo nella stessa classe.

 

Primo piano di Holden.

 

Holden

(pensa)

Suo figlio era forse il più emerito bastardo che avesse mai frequentato Pencey in tutta la sporca storia dell’ Istituto. Dopo aver fatto la doccia, se ne andava sempre per il corridoio sbattendo l’asciugamano bagnato fradicio sul sedere della gente. Ecco che tipo era..

(poi, in campo)

Come dice, signora?

Sig.ra Morrow

Stavo dicendo che dovrò dire ad Ernest del nostro incontro. Qual è il suo nome, caro?

Holden

(mentendo)

Rudolph Schmidt…

 

La Mdp inquadra in primo piano la signora Morrow. Sorride.

 

Sig.ra Morrow

Le piace Pencey?

Holden

(con una scrollata di spalle)

Pencey? Non è tanto male. Non è un paradiso né niente di simile, ma vale quanto le altre scuole. Alcuni professori sono in gamba.

 

Detto questo, Holden sbuffa leggermente.

 

Sig.ra Morrow

Ernest l’adora.

Holden

Lo so.

(poi, sollecito e divertito)

Lui è un tipo che si adatta benissimo alle cose. Davvero. Cioè, sa il vero sistema per adattarsi.

Sig.ra Morrow

(interessata)

Lei crede?

Holden

Ernest? Ma certo!!

 

La Mdp, con una soggettiva di Holden, inquadra le mani della signora Morrow: sono mani ben curate, e circondate da un numero spropositato di gioielli.

 

Sig.ra Morrow

Mi sono rotta un’unghia, scendendo dal tassì

(sorride, poi continuando il discorso di prima)

Io e suo padre delle volte siamo preoccupati per lui. Alle volte abbiamo l’impressione che non sia bravo a legare con gli altri.

Holden

In che senso?

Sig.ra Morrow

Beh, è un ragazzo molto sensibile. In realtà non ha mai legato con gli altri. Forse è un po’ troppo serio per la sua età…

 

La Mdp inquadra in primo piano Holden, che non dice nulla. Cava da una tasca del suo cappotto un pacco di sigarette.

 

Holden

(porgendo il pacchetto alla signora)

Vuole una sigaretta?

Sig.ra Morrow

(guardandosi intorno)

Non credo che questo scompartimento sia per fumatori, Rudolph.

Holden

(con indifferenza)

Oh, non fa nulla. Possiamo fumare finché non viene il controllore..

 

La signora Morrow prende una sigaretta: Holden gliela accende. La signora inizia a fumare: lo stesso si dica per Holden.

 

Sig.ra Morrow

Forse mi sbaglio, ma mi pare che le stia colando del sangue dal naso, caro..

Holden

(confermando con la testa)

Sì… sa, mi sono beccato una bella palla di neve proprio in faccia…

(prende un fazzoletto e comincia a tamponare l’uscita del sangue, poi riprendendo il discorso di prima)

 Ernie è uno dei ragazzi più popolari a Pencey. Lo sa?

Sig.ra Morrow

(scuotendo la testa)

No, non lo sapevo…

Holden

(movendo su e giù la testa)

Sicuro… In realtà, a scuola ci abbiamo messo tutti un po’ di tempo per conoscerlo bene. E’ un tipo buffo. Un po’ strano, se capisce quel che voglio dire. E a dir la verità, quando l’ho visto la prima volta, ho pensato che fosse un po’ snob. Invece non lo è proprio. E’ solo che è un tipo originalissimo e ci vuole del tempo per arrivare a conoscerlo…

 

Primo piano della signora Morrow. Non parla.

 

Holden

Le ha raccontato delle elezioni di classe?

 

La signora scuote la testa.

 

Holden

Vede, eravamo in molti a volere che il vecchio Ernie divenisse capoclasse. Era l’unico che potesse farlo. Ma è stato eletto un altro ragazzo, Harry Fencer. E sa perché è stato eletto Fencer? Per il motivo che Ernie non ha voluto che lo votassimo. Ha rifiutato… è così timido. Questo è il suo unico difetto, è troppo timido e modesto. Lei dovrebbe fare di tutto perché alle volte si lasci andare.. Non gliene aveva parlato?

Sig.ra Morrow

No, non me ne ha parlato.

 

A questo punto, viene il controllore a guardare i biglietti. Dopo aver fatto questo, va via.

 

Holden

(accavallando le gambe)

Le andrebbe di prendere un cocktail con me?

Sig.ra Morrow

(senza intenzione di rimprovero)

No grazie caro, io non bevo. Comunque, penso che la vettura ristorante sia chiusa. E’ molto tardi, sa?

 

Holden guarda l’orologio; in primo piano vediamo l’ora: sono l’una meno un quarto.

 

Sig.ra Morrow

(in primo piano)

Ernest mi ha scritto che sarà a casa mercoledì

(poi, sinceramente preoccupata)

Spero che a lei non l’abbiano chiamata a casa all’improvviso perché un suo familiare è ammalato..

Holden

No, a casa stanno tutti bene. Si tratta di me. Devo operarmi.

Sig.ra Morrow

(ora sinceramente dispiaciuta)

Oh, quanto mi dispiace!!

Holden

(scrollando le spalle)

Non è nulla di grave. E’ un piccolo tumore al cervello.

Sig.ra Morrow

(spalancando la bocca)

Oh, no!!

Holden

(ridendo)

Oh, non si preoccupi. E’ molto piccolo. E poi è superficiale. Me lo leveranno in un baleno…

Sig.ra Morrow

Speriamo…

 

La Mdp inquadra il cartello della fermata: Newmark.

 

Sig.ra Morrow

(fuori campo)

Questa è la mia fermata…

(poi, in campo)

Ci vediamo, Rudolph. Mi ha fatto piacere parlare con lei.

(stringendogli la mano)

Auguri per la sua operazione…

Holden

Grazie. Ci vediamo, signora Morrow…

 

Vediamo la signora scendere. Arrivata alla pensilina, rivolge un ultimo sguardo ad Holden: lo saluta. Holden ricambia. Poi il treno riparte. Seguiamo la signora prendere la sua valigia ed entrare in un bar. Poi, la Mdp si ritira. Stacco.

 

13:EST.NOTTE-PANORAMICA DI NEW YORK

 

La Mdp inquadra dall’alto i luoghi più famosi di New York: vediamo tra l’altro Central Park e Broadway. Holden ci parla:

 

Holden

(fuori campo)

Sapete, miei umili ascoltatori, New York è proprio una città strana di notte. Ti fa sentire così solo…

Come quella sera di cui sto raccontando; avevo voglia di fare quattro chiacchiere. Così finii col parlare col taxista che mi stava portando all’albergo..

 

La Mdp scende ed inquadra Holden e l’autista nel taxi. Holden è seduto dietro. Stacco.

 

14:INT.NOTTE-ABITACOLO DEL TAXI

 

Holden, come detto, è seduto dietro ed ha accanto la valigia. Sta guardando fuori. Sbuffa.

 

Holden

(al taxista)

Ehi, Horwitz. Ci passa mai vicino allo stagno di Central Park? Vicino a Central Park South?

 

Primo piano su Horwitz (è interpretato da Samuel L. Jackson), che si volta verso Holden, stupito.

 

Horwitz

Al che?

Holden

(calmo)

Allo stagno. Quella specie di laghetto, o cosa diavolo è, che sta lì. Dove ci sono le anitre, sa?

Horwitz

(spazientito)

Sì, e allora?

Holden

(come sopra)

Sa le anitre che ci nuotano dentro di primavera eccetera eccetera? Mica sa per caso dove vanno d’inverno?

Horwitz

(ancora più spazientito)

Dove vanno chi??

Holden

Le anitre. Lei lo sa, per caso? Voglio dire, vanno a prenderle con un camion o vattelappesca e le portano via, oppure volano via, verso sud o vattelappesca?

 

Il taxi rimane imbottigliato nel traffico.

 

Horwitz
(girandosi indietro)

E che ne so io? Come posso sapere una stupidaggine così?

Holden

(con un gesto della mano)

Beh… non si arrabbi per questo…

Horwitz

(stizzito)

E chi si arrabbia? Nessuno si arrabbia.

 

Il taxi riprende a camminare. La Mdp inquadra Holden che ha ripreso a guardare fuori. Horwitz borbotta qualcosa. Quando il taxi si ferma ad un semaforo, Horwitz si rigira di nuovo verso Holden.

 

Horwitz

(duro)

I pesci non vanno da nessuna parte. Restano lì dove sono, i pesci: quindi proprio in quel dannato lago.

Holden

(adesso è lui ad essere stizzito)

I pesci…? Ma i pesci sono un’altra cosa. Io parlo delle anitre..

 

La Mdp inquadra il semaforo, che segna verde. Horwitz riprende a guidare, e guarda Holden attraverso lo specchietto.

 

Horwitz

(sprezzante)

Perché sono un’altra cosa? E’ lo stesso, anzi: per i pesci è molto peggio che per le anitre, Cristo Santo, l’inverno e tutto il resto. Faccia funzionare il cervello, Cristo!!

 

Holden non risponde. Per un po’ i due non parlano. Horwitz fischietta, nervoso. Poi ci sembra che Holden ghigni.

 

Holden

(insolente)

Ok. Va bene. E cosa fanno i pesci e gli altri quando il lago diventa un solo blocco di ghiaccio e la gente ci pattina sopra e via discorrendo?

Horwitz

(rigirandosi, e quasi urlando in faccia ad Holden)

E che diavolo vuole che facciano? Restano fermi lì dove sono, Cristo.

Holden

Ma non possono non accorgersi del ghiaccio!!!

Horwitz

(ora davvero infuriato)

E CHI È CHE NON SE NE ACCORGE!? Nessuno non può non accorgesene

(poi, calmandosi un poco)

Vivono dentro quello stramaledetto ghiaccio. E’ nella loro dannatissima natura. Si congelano  e stanno così per tutto il fottuto inverno…

Holden

(provocatoriamente)

Ah, sì? E che si mangiano allora? Cioè, voglio dire, se stanno fermi per tutto l’inverno e sono proprio congelati non possono mica nuotare per cercarsi da mangiare…

Horwitz

(di nuovo furibondo)

I corpi, Cristo, sono i loro corpi che prendono il nutrimento e tutto quanto dalle alghe e dalle altre porcherie che ci sono nel lago. Stanno lì coi pori sempre aperti. E’ la loro natura, Cristo. Capisci che dico??

 

Horwitz si rigira di nuovo verso Holden.

 

Holden

 (attento a non dire qualcosa di fuori luogo)

Ah, capisco…

(poi, cambiando discorso)

Che ne direbbe di farci insieme un bicchierino, amico?

 

Horwitz non risponde. Holden glielo richiede.

 

Horwitz

(rispondendo, infastidito)

Non ho voglia di bere, amico. Ma quanti anni ha, lei? Perché non sta a dormire?

Holden

Non ho sonno..

 

La Mdp inquadra il taxi che si ferma davanti un albergo. Holden scende.

 

Horwitz

(assurdamente cortese)

Sono trenta dollari.

 

Holden, senza protestare, caccia i soldi.

 

Horwitz

(intascando il denaro)

Senta. Se lei fosse un pesce, Madre Natura provvederebbe a lei, giusto?

Non crederà mica che i pesci muoiano d’inverno, vero?

Holden

No,ma…..

Horwitz

(interrompendolo)

Ed ha proprio ragione che non muoiono..

 

Detto questo, Horwitz riparte. Seguiamo, in soggettiva di Holden, il taxi andare via. Poi, la Mdp inquadra in primo piano Holden, che sorride e scuote leggermente la testa. Poi entra nell’albergo.

 

15:INT.SERA-STANZA D’ALBERGO

 

La Mdp inquadra la porta della stanza d’albergo che si apre: entrano un cameriere che porta delle valigie, seguito da Holden. La stanza è piuttosto squallida: solo un letto con vicino un comodino. Al centro della stanza, una poltrona. E’ su di un tappeto. C’è una finestra di fronte la porta: si vede l’altra facciata dell’albergo. Holden dà una mancia al cameriere. Poi, sistema la sua roba in una specie d’armadio che sta attaccato alla parete di fronte al letto. Poi, tanto per fare una cosa, va alla finestra.

La Mdp inquadra in soggettiva di Holden ciò che accade nell’altra facciata: in una stanza, un uomo distinto, che indossa solo mutandine, comincia a mettersi addosso degli abiti femminili, e comincia poi a camminare per la stanza; nella stanza sopra questa invece, un uomo e una donna, completamente nudi, stanno sputandosi un liquido; nella vicina stanza, invece, due persone stanno praticando del sesso estremo.

Poi, la Mdp inquadra Holden, che disgustato sbuffa ed esce. La Mdp ritorna ad inquadrare le finestre. Stacco.

 

16:INT.SERA-NIGHT CLUB

 

La Mdp inquadra Holden che entra nel night club. L’orchestra sta suonando un pezzo di Buddy Singer. La Mdp inquadra il direttore dell’orchestra, un tipo sulla cinquantina. Holden si guarda intorno: vediamo in soggettiva di Holden le persone che ballano. A un tavolo è seduta una ragazza, bionda, piuttosto carina: comunque non una grande bellezza. Holden va a sedersi a un tavolo vicino a quello della ragazza, probabilmente sola. Holden la guarda un attimo, poi distoglie lo sguardo quando la ragazza si volta a guardarlo a sua volta. Poi, Holden chiama un cameriere, un uomo sulla trentina.

 

Holden

 Può portarmi uno scotch&soda?

Cameriere

(cortese e sospettoso)

Mi scusi, signore, ma può favorirmi un documento?

Holden

(gelido)

Ho forse l’aria di un minorenne?

Cameriere

(come sopra)

Mi spiace, signore, ma noi abbiamo le nostre regole. Deve mostrarmi un documento…

Holden

(sconfitto)

D’accordo, d’accordo. Mi porti una coca-cola..

 

Il cameriere sta per andarsene, ma Holden lo richiama.

 

Holden

Senta, non ci può schizzare dentro del rum o qualcosa del genere?

Cameriere

(sincero)

Mi spiace davvero, signore, ma non posso…

 

Il cameriere va via. Holden ritorna a fissare la ragazza, che gli sorride. Notiamo che è della stessa età di Holden. Torna il cameriere con in mano un bicchiere. Holden mormora un “grazie” e beve la coca. Quindi si alza e va dalla ragazza.

 

Holden

(gentilissimo)

Le andrebbe di ballare, signorina?

 

La ragazza sorride e fa di sì con la testa. Vanno a ballare. L’orchestra suona un lento. La Mdp inquadra in primo piano Holden.

 

Holden

Lei balla davvero molto bene. Dovrebbe fare la professionista. Una volta ballai con una professionista, ma lei è molto meglio. Ha mai sentito parlare di Ginger e Fred?

Ragazza

(guardandosi intorno)

Come?? Non l’ho sentita.

Holden

(un po’ spazientito)

Ho detto se ha mai sentito parlare di Ginger e Fred.

Ragazza

(scuotendo la testa)

No, credo di no.

 

La Mdp inquadra alcune coppie che ballano. Poi, inquadra alcuni elementi dell’orchestra, quindi il direttore.

 

Holden

Beh.. Ginger era una ballerina, una grande ballerina. Però lei è migliore.

Lo sa quand’è che una ragazza balla in modo divino?

Ragazza

(guardandosi intorno come prima)

Come??

 

Holden le ripete quello che le ha detto. La ragazza scuote la testa.

 

Holden

Beh… dove tengo la mano. Se sotto la mano…

(la Mdp inquadra la mano di Holden, che è poco sopra il fondoschiena della ragazza)

… non sento nulla, né didietro, né schiena, niente, allora la ragazza balla davvero bene…

 

La ragazza non risponde. Per un po’ i due non si parlano: ballano soltanto. Li vediamo far questo poi, a un tratto, la ragazza esclama:

 

Ragazza

(gaia)

Sa, ieri sera ho visto Leonardo Di Caprio… l’attore del cinema. In carne ed ossa. Stava con alcuni suoi amici. E’ così carino…

Holden

(un po’ disgustato e rude)

Lei è proprio fortunata, lo sa? A proposito, qual è il suo nome?

Ragazza

Liz…

 

Primo piano di Holden, che dà un bacio sulla fronte della ragazza.

 

Liz

(infuriata)

Ehi!!! Che le piglia!?

Holden

(disarmante)

Niente. Non mi piglia niente. Lei balla proprio bene. Ho una sorella che è ancora una dannata bambina, ma balla come nessuno, vivo o morto. Lei balla bene quasi quanto lei…

Liz

(mezza offesa)

Badi a come parli, se non le spiace..

Holden

Da dove viene lei?

Liz

(guardandosi di nuovo intorno)

Come?

Holden

(spazientito)

Le ho chiesto da dove viene. Non me lo dica, se non vuole. Potrebbe stancarsi, sa…

Liz

Seattle, Washington…

Holden

(come sopra)

Lei è una conversatrice straordinaria. Lo sa?

Liz

(guardandosi per l’ennesima volta intorno)

Come?

 

Holden non dice nulla. I due ragazzi non si dicono nulla: ballano ancora un po’. Poi, la Mdp che li aveva seguiti fino a questo punto, si ritira. Stacco.

 

17:INT.SERA-HALL DELL’ALBERGO

 

La Mdp segue Holden che cammina tranquillo per la hall dell’albergo. Non c’è nessuno, solo il portiere. Holden ritira la chiave della sua camera e va all’ascensore. La chiama.

 

Holden

(fuori campo, mentre aspetta)

Sapete, miei cari, quella sera mi sentivo un po’ a terra. Depresso e via dicendo.

Avrei quasi voluto morire.

(arriva l’ascensore, sempre fuori campo di Holden)

Poi, mi trovai in quel guaio…

 

L’ascensore si apre ed Holden entra. Stacco.

 

18:INT.SERA-ASCENSORE

 

Holden entra nell’ascensore. Primo piano sul volto dell’addetto dell’ascensore (è interpretato da Benicio Del Toro).

 

Addetto dell’ascensore

(quasi sussurrando)

Ehi, amico, le andrebbe di divertirsi o è troppo tardi?

Holden

(non capendo)

Come?

Addetto dell’ascensore

(cercando di spiegarsi meglio)

Le andrebbe di dare una bottarella, stanotte?

Holden

(non capendo ancora)

A me?

 

L’addetto dell’ascensore sbuffa, come infastidito.

 

Addetto dell’ascensore

Quanti anni ha, capo?

Holden

Io?

(mentendo)

Ventidue.

Addetto dell’ascensore

(annuendo con la testa)

Ok. Allora, che mi dice? Una semplice cinque dollari, fino a mezzogiorno quindici..

 

Holden guarda l’orologio: sono le cinque del mattino.

 

Holden

(sorridendo)

D’accordo…

Addetto dell’ascensore

(deciso)

D’accordo cosa? Fino a mezzogiorno o solo un quarto d’ora? Devo saperlo

Holden

(con un gesto della mano)

Solo un quarto d’ora

Addetto dell’ascensore

(movendo su e giù la testa)

Va bene. Che stanza?

 

Holden tira fuori la chiave. La Mdp inquadra in primo piano il numero.

 

Holden

(fuori campo)

Duecentodiciassette.

Addetto dell’ascensore

Va bene. Tra un quarto d’ora le mando una ragazza.

 

L’ascensore si ferma. L’addetto apre le porte ed Holden esce.

 

Holden

(voltandosi indietro)
Ehi, è carina? Non voglio una vecchia battona.

Addetto dell’ascensore

Non si preoccupi, capo. Non avrà una vecchia battona.

Holden

A chi devo pagare?

Addetto dell’ascensore

(quasi ironico)

A lei, capo.

 

L’addetto dell’ascensore chiude le porte dell’ascensore. Seguiamo Holden avviarsi verso la sua stanza. Stacco.

 

19:INT.SERA-STANZA D’ALBERGO DI HOLDEN

 

Holden entra nella sua stanza. Getta il cappotto sul letto. Va alla finestra: tutte le stanze di prima sono buie. Holden va in bagno, lasciando la porta socchiusa. Si lava la faccia, poi si lava i denti. Quindi esce e si cambia d’abito. Comincia a girellare per la stanza. Poi, bussano alla porta. Holden va ad aprirla. E’ la prostituta (è interpretata da Cate Blanchett): indossa un leggero abito verde e un soprabito marrone.

Primo piano della prostituta.

 

Holden

(fuori campo)

Salve…

Prostituta

(non rispondendo al saluto di Holden)

E’ lei quel tale che dice Maurice?

Holden

L’uomo dell’ascensore?

Prostituta

Sì..

Holden

Sì, sono io. Entri pure.

 

La prostituta entra.

 

Holden

Come si chiama?

Prostituta

(gettando il soprabito sul letto)

Sunny…

 

Detto questo, Sunny si siede sulla poltrona. Accavalla le gambe. Dondola leggermente la gamba sinistra. Holden le si avvicina.

 

Holden

Se permette, mi presento: mi chiamo Jim Steele…

Sunny

Che ce l’hai un orologio?

Ehi, quanti anni hai tu?

Holden

(mentendo)

Ventidue…

 

Primo piano di Sunny, che scoppia a ridere.

 

Holden

(per nulla offeso)

E tu, quanti anni hai?

Sunny

(smettendo di ridere)

Tanti quanti ne bastano per non darmela a bere

(si alza dalla poltrona)

Allora ce l’hai questo orologio?

 

Sunny si sfila il vestito. La Mdp inquadra Holden, sorpreso. Resta fermo lì dove è, quasi indifferente.

 

Sunny

(come infastidita)

Allora, ce l’hai l’orologio?

Holden

No, non ce l’ho..

Sunny

(decisa)

Allora, andiamo?

Holden

(cercando di sviare il discorso)

Non ti andrebbe di parlare un po’?

Hai davvero tanta fretta?

Sunny

(senza espressione sul volto)

E di che diavolo vuoi parlare?

Holden

(scrollando le spalle)

Non saprei. Nulla di speciale. Pensavo solo che prima di farlo tu avessi voglia di parlare.

 

Primo piano di Sunny, contrariata. Va a sedersi di nuovo alla poltrona e di nuovo dondola la gamba.

 

Holden

Vuoi una sigaretta?

Sunny

Non fumo. Senti, se vuoi parlare, sbrigati. Ho da fare.

Holden

(incerto)

Non sei di New York, vero?

Sunny

Sono di Hollywood.

(si alza e prende il vestito a terra)

C’hai una gruccia? Non voglio che il vestito si sgualcisca. E’ il migliore che ho…

Holden

Ma certo…

 

Holden prende il vestito e lo va a posare nell’armadio. La Mdp ritorna ad inquadrare Sunny, che comincia a camminare per la stanza.

 

Holden

(fuori campo)

Lavori tutte le notti?

Sunny

Sì…

Holden

(incerto)

E che fai durante il giorno? Cioè… quando non lavori?

Sunny

(alzando le spalle)

Dormo… vado al cinema….

 

Nel frattempo, Sunny si è piantata davanti ad Holden: la Mdp, in primo piano, inquadra il suo volto: un volto stanco, un volto duro.

 

Sunny

Senti: vogliamo cominciare? Non ho mica…

Holden

(interrompendola)

Sta’ a sentire: non sono molto in forma, stasera.

Ti pago e tutto il resto, ma ti secca molto se non lo facciamo?

Sunny

Che ti piglia?

 

Holden va a sedersi nella poltrona.

 

Holden

Non mi piglia niente.

Il fatto è che sono stato operato da poco…

Sunny

(come se non ci credesse)

Sì? E dove?

Holden

(non sapendo che dire)

A quel coso… come si chiama… ah, sì… al clavicordo…

Sunny

(come sopra)
Ah… e dove sta?

Holden

Il clavicordo? Beh, sta in fondo alla spina dorsale. Molto in fondo..

Sunny

(come sopra)

Capisco… bella seccatura…

 

Detto questo, Sunny si siede su Holden.

 

Holden

(sorpreso)

Ehi, ma che fai?

Sunny

(non badandogli)

Sei carino…

Holden

(cercando di rimanere calmo)

Sono ancora convalescente..

Sunny

(come sopra)

Somigli a un attore del cinema. Sai chi. Ha fatto quel film, quello con Mel Gibson…

Sai chi dico…

Holden

(infastidito)

Non lo so. Non vado spesso al cinema..

 

Allora, Sunny gli sfila i pantaloni e comincia a masturbarlo.

 

Holden

(come sopra)

Vuoi piantarla? Ti ho detto che sono stato operato…

 

Sunny non risponde, né si leva di dosso. Dà ad Holden un’occhiata di traverso.

Poi, gli dice:

 

Sunny

Senti.. dormivo quando Maurice mi ha chiamata. Se credi che…

Holden

(interrompendola)

Ma te l’ho detto che ti avrei pagata, no? Non ti preoccupare, ti pagherò: i soldi non mi mancano.

E’ solo che sono ancora convalescente…

Sunny

(levandosi da Holden)

E allora perché hai detto a Maurice che volevi una ragazza, se sei ancora convalescente per quella tua cavolo di operazione?

Holden

(sistemandosi i pantaloni)

Credevo di stare meglio. Un po’ avventato. Guarda, mi spiace.

Comunque, come ho detto, ti pagherò.

 

Holden prende il portafoglio e ne cava fuori un biglietto da cinque dollari.

 

Sunny

(prendendo la banconota)

Questi sono cinque. Costa dieci.

Holden

Maurice ha detto cinque la semplice.

Sunny

(convinta)

Dieci la semplice.

Holden

No, ha detto cinque. Mi spiace, ma di più non caccio.

 

Sunny alza le spalle.

 

Sunny

(fredda)

Ti spiace darmi il mio vestito o è troppo disturbo?

 

La Mdp segue Holden che va a prenderle il vestito. Sunny se lo mette, poi prende il soprabito dal letto.

 

Sunny

(andandosene e aprendo la porta)

Ciao, mezza cartuccia.

Holden

Ciao…

 

Sentiamo la porta che si chiude. La Mdp inquadra Holden, che va a sedersi sul letto. Stacco.

 

20:INT.SERA-STANZA D’ALBERGO DI HOLDEN

 

La Mdp inquadra Holden che ora sta fumando. A un tratto bussano alla porta. Holden, precipitosamente, spegne la sigaretta, e si getta alla porta. La apre e si trova davanti Sunny e Maurice, l’uomo dell’ascensore. La Mdp passa dalla faccia di Holden alle loro facce.

 

Holden

(fuori campo)

Che volete?

Maurice

(sarcastico)

Mica tanto. Solo cinque dollari..

Holden

(deciso)

L’ho già pagata. Le ho cinque dollari. Lo domandi a lei.

Maurice

Fa dieci dollari, capo. Gliel’avevo detto.

Holden

No, non ha detto così. Ho sentito benissimo: ha detto…

Maurice

(interrompendolo)

Sgancia, capo..

Holden

Ma perché?

Maurice

Forza, capo.

 

Detto questo, Maurice spinge dentro Holden. Entrano anche lui e Sunny: Maurice siede nella poltrona, mentre Sunny si mette a guardare fuori.

 

Maurice

Bene, capo, sgancia. Devo tornare al lavoro.

Holden

Io non devo più un soldo a nessuno…

(breve pausa)

State cercando di ricattarmi?

Maurice

(mellifluo)
Nessuno sta ricattando nessuno

Sgancia, capo.

Holden

(quasi urlando)

NO!!!

 

La Mdp inquadra Maurice che si alza e va verso Holden.

 

Maurice

Sgancia capo, se no mi costringi a darti una lezione..

Holden

Io non vi devo cinque dollari. Prova a darmi una lezione e strillo come un ossesso. Sveglio tutto l’albergo.

Maurice

(trattenendo a stento le risate)

Forza, dài, urla fino a scoppiare. Buona questa. Vuoi far sapere ai tuoi che hai passato la nottata con una puttana?

(poi, cambiando tono ed espressione)

Allora, ti decidi a cacciare fuori i soldi?

Holden

(forte, deciso)

NO!!! E lasciami in pace..

 

Ora, la Mdp compie un giro di 360 gradi e va ad inquadrare Sunny, che sta ancora guardando fuori.

 

Sunny

(gettando uno sguardo alla sua destra)

Ehi, Maurice, lo prendo io il portafoglio? Sta proprio vicino a me, su quel coso lì

Maurice

(fuori campo)

Sì, prendilo…

Holden

(in macchina)

No, non prenderlo…

 

La Mdp rimane ad inquadrare Holden. A un tratto, lo schermo è parzialmente occupato da una banconota da cinque dollari.

 

Sunny

(fuori campo, ironica)

Già l’ho preso. Vedi, ho preso solo i soldi che mi dovevi.

Non sono mica una ladra, io.

Holden

(triste nell’espressione e nel volto)

No, non sei una ladra…

Stai semplicemente rubando cinque miseri dollari..

Maurice

(infastidito)

Piantala

 

Detto questo, Maurice dà una spinta ad Holden. La Mdp rimane fissa ad inquadrare Maurice.

 

Sunny

(fuori campo)

Lascialo perdere, Maurice. Vieni, dai.. tanto abbiamo i soldi che ci doveva.

Su, vieni…

Maurice

Adesso vengo…

 

Ma non si muove.

 

Sunny

(in macchina)
Dico sul serio, Maurice. Lascialo perdere.

Maurice

(ironico)

E chi gli fa niente?

 

Poi, all’improvviso, Maurice dà un colpo ai testicoli di Holden. La Mdp inquadra Maurice. Sentiamo un bisbiglio: la voce di Holden: sentiamo le parole “stronzo” e “lurido”.

 

Maurice

Come? Cosa sono?

Holden

(sforzandosi)

Sei un lurido stronzo, uno stronzo ricattatore… tra un paio d’anni finirai a chiedere l’elemosina anche per prenderti un caffè… avrai il tuo cappotto lercio di moccio e sarai…

Maurice

(sbuffando)

Ma sta’  zitto…

 

La Mdp inquadra il piede di Maurice, che va a ficcarsi nello stomaco di Holden. Seguiamo, nella soggettiva di Holden, Maurice e Sunny allontanarsi. Comincia la canzone Here comes the Sun di George Harrison. Stacco.

 

21:INT.GIORNO-STANZA D’ALBERGO DI HOLDEN

 

La canzone sta continuando. Holden è seduto sul letto: sta consultando un piccolo libro; la sua agenda. A un certo punto, alza la cornetta: la canzone si ferma.

 

Holden

Pronto? C’è Sally, per favore?

Voce dall’altro capo del telefono

(è una voce maschile)

Sì, chi parla?

Holden

(incerto)
Sono un amico…

Voce dall’altro capo del telefono

Aspetta un attimo…

 

Holden rimane ad aspettare, in silenzio. Giocherella con le mani. Poi, ascoltiamo una voce femminile.

 

Voce al telefono

Pronto?

Holden

Sally?

Voce al telefono

Sì, chi parla?

Holden

Holden Caulfield. Come va?

Sally

(piacevolmente sorpresa)

Holden! Io sto bene! E tu?

Holden

(guardando l’orologio)

Benone. Beh.. sta a sentire. Volevo sapere se hai da fare, oggi. E’ domenica, ma c’è sempre uno spettacolo di mattina, al cinema. Sai, sotto le feste. Ti va?

Sally

Eccome. Eccezionale.

Holden

(disgustato)

Bene. Ci vediamo alle due davanti Central Park. Il cinema è lì  vicino. Ok?

Sally

Ok. Beh, ci vediamo dopo. Ciao.

Holden

Ciao.

 

Ascoltiamo il click dall’altro capo del telefono. Anche Holden riattacca. Stacco.

 

22:EST.GIORNO-INGRESSO DI CENTRAL PARK

 

Holden è seduto su una panchina. Ha le gambe accavallate. Si volta verso la camera e dice:

 

Holden

Sapete, miei umili ascoltatori ed amici, io di questa Sally non è che ci faccia una passione, ma è che la conosco da anni. Un tempo, nella mia idiozia, credevo che fosse intelligentissima. E lo credevo  perché sapeva un sacco di cose sulla letteratura e roba del genere. Io ho preso due biglietti per un film di un tale qui, Kubrick o come si chiama. State sicuri che come la vecchia Sally sentirà questo nome, diventerà matta.

Io poi li odio proprio i film. Li trovo così finti… perché credete che non sopporti il fatto che mio fratello D.B. stia ad Hollywood a sputtanarsi?

 

La Mdp va ad inquadrare l’ingresso del parco. Tra le varie persone che stanno entrando nel parco, la Mdp si sofferma su una ragazza (è interpretata da Thora Birch), che è completamente vestita di nero. Calza un cappellino, anch’esso nero.

 

Holden

(fuori campo)

Sally!..

 

Sally sorride e si avvicina ad Holden.

 

Sally

(sonoramente)

Holden! Da quanto tempo!! Sono secoli.. E’ un piacere rivederti…

Holden

(sincero)

E’ un piacere rivedere te. Come stai, ad ogni modo.

Sally

Magnificamente bene. Sono in ritardo?

Holden

(mentendo)

No.. è meglio che ci sbrighiamo: lo spettacolo comincia tra poco.

 

Holden e Sally si incamminano.

 

Sally

Che andiamo a vedere?

Holden

Mah, un film di Kubrick. Non c’erano altri biglietti..

Sally

(infervorandosi)

Kubrick! Ma è stupendo!!

Holden

(in macchina;rivolto al pubblico)

Ve l’avevo detto che appena sentiva il nome di Kubrick usciva pazza..

 

I due si avvicinano a un taxi e vi salgono dentro. Stacco.

 

23:INT.GIORNO-SALA CINEMATROGAFICA

 

La Mdp inquadra Holden e Sally nella sala cinematografica. Entrambi hanno però una diversa espressione sul viso: Holden è infastidito ed annoiato, mentre Sally è impegnata a guardare il film. Però capiamo benissimo che è un impegno del tutto formale e superficiale. La Mdp inquadra per un attimo qualche scena del film di Kubrick (è EYES WIDE SHUT). Stacco.

 

24:INT.GIORNO-BAR DEL CENTRAL PARK

 

La Mdp inquadra Holden e Sally seduti a un tavolo del bar. Sono davanti a una grande vetrata dalla quale si possono guardare le persone pattinare. In fondo vediamo un piccolo albero di Natale. Stanno sorseggiando entrambi una coca cola.

 

Sally

Senti: la vigilia di Natale vieni a decorarmi l’albero? Bisogna che lo sappia.

Holden

Ti ho scritto che venivo. Me l’avrai domandato una ventina di volte. Certo che vengo..

 

La Mdp, con una soggettiva di Sally, inquadra un’altra coppia di ragazzi, un po’ più grandi di Holden e di lei.

 

Holden

(fuori campo)

Dì un po’, Sally.

Sally

(distratta)

Cosa?

Holden

Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? Voglio dire, hai mai paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?

Sally

E’ una barba tremenda

Holden

(con un gesto della mano)

Voglio dire, la odi? Lo so che è una barba, ma la odi?

Sally

(come se non capisse)

Non è che la odi. Uno deve sempre…

 

Nel frattempo, la Mdp è andata ad inquadrare Holden. Primo piano di Holden.

 

Holden

(interrompendola, deciso)

Beh, IO la odio. Dio, se la odio. Ma non è solo questo. E’ tutto. Odio vivere a New York e via discorrendo. I taxi e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, ed essere amico di certi che non sanno neanche il nome della ragazza con cui escono, e andare su e giù con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa, e quegli scocciatori sempre lì da Brooks, e la gente che non fa altro..

Sally

(interrompendolo, irritata)

Non gridare, per piacere…

Holden

(non badandole)

Prendi le macchine. La maggior parte della gente ha la fissazione delle macchine. Sudano freddo per un graffio alla carrozzeria, e non la finiscono più di raccontarti quanto fanno con un litro di benzina, e se prendono un nuovo modello già pensano di cambiarlo con un altro ancora più nuovo. A me non mi piacciono neanche le macchine VECCHIE, figurati. Voglio dire, non mi interessano proprio. Preferirei avere un maledetto cavallo. Almeno un cavallo è umano, Cristo. Almeno lo puoi..

Sally

(interrompendolo di nuovo, disorientata e frastornata)

Non so nemmeno di che parli.. Salti da un argomento all’altro..

Holden

Sai una cosa? Forse tu sei l’unica ragione per cui io stia adesso qui a New York. Se non ci fossi tu, forse sarei in qualche stramaledetto bosco o qualcosa del genere…

Sally

(melliflua)

Sei carino…

Holden

Dovresti andare una volta in un collegio maschile. Provaci. E’ pieno di palloni gonfiati, e non fai che studiare, così impari quanto basta per essere furbo per poterti comprare un giorno o l’altro una stramaledetta Cadillac, e devi continuare a fingere, a fare la commedia che ti strappi i capelli se la squadra di rugby perde e per tutto il giorno non fai che parlare di ragazze e di liquori e di sesso, e tutti fanno lega tra loro in quelle sporche maledette cricche..

(ora, indignato e gesticolando con le mani)

Quelli della squadra di basket fanno lega tra di loro, i cattolici fanno lega tra di loro, i dannati intellettuali fanno lega tra di loro, i giocatori di bridge fanno lega tra di loro..

(ora invece è ironico)

… fanno persino lega quelli che appartengono a quel dannato Club del Libro del Mese!!! Se cerchi di fare un discorso intelligente…

Sally

Beh, sta’ a sentire. C’è un mucchio di ragazzi che nella scuola trova molto più di questo..

Holden

(battendo un pugno sul tavolo)

Eccome!! E’ proprio così per certi. Ma io non ne cavo fuori altro. Vedi? Ecco il mio stramaledetto guaio. Sono fatto in modo schifo, purtroppo..

Sally

(senza alcuna espressione in volto)

Senza dubbio…

 

Holden e Sally rimangono per un po’ in silenzio. Poi, la Mdp inquadra Holden, con un’indefinibile espressione in volto.

 

Holden

(entusiasta)

Senti, mi è venuta un’idea. Che ne diresti di tagliare la corda? Conosco un tale del Greenwich Village che può prestarci la macchina per un po’. Andavamo alla stessa scuola, e mi deve ancora dei soldi. Possiamo fare così, domattina ce ne andiamo nel Massachusetts e nel Vermont e tutto lì intorno, capisci? E’ meraviglioso lì.

(ora, la Mdp inquadra la mano sinistra di Holden che stringe quella di Sally)

Faccio sul serio. Ho circa centottanta dollari in banca, posso ritirarli domani appena apre, e poi ci facciamo prestare la macchina da quel tale. Andremo a stare in quei campeggi di casette di legno o posti del genere finché non restiamo a secco. Poi, quando questo capiterà, posso trovarmi un lavoro in qualche posto con un ruscello e tutto quanto, e dopo possiamo sposarci eccetera eccetera. Posso spaccare tutta la legna che ci occorre d’inverno. Parola d’onore, ci divertiremo un sacco!!! Allora, che ne dici? Vieni via con me? Te ne prego!!

Sally

(scuotendo la testa)
Non si possono fare certe cose…

Holden

Perché no? Perché non si può?

Sally

Smettila di gridare per piacere..

Holden

Ma perché non si può?

Sally

Perché non si può, ecco tutto. Tanto per cominciare, siamo praticamente due BAMBINI.

(ora, più decisa)

E poi, ti sei fermato un attimo a considerare che cosa faresti se non trovassi un lavoro quando resti a corto di soldi? Moriremmo di fame. Tutta questa storia è così assurda che non è nemmeno…

Holden

(interrompendola)
Non è assurda. Un lavoro lo trovo. Non preoccuparti di questo. Che ti piglia? Non vuoi venire con me? Dillo, se non vuoi.

Sally

Non è questo. Non è affatto questo. Avremo un sacco di tempo per fare queste cose. Voglio dire, dopo che sarai andato all’Università e se ci sposeremo eccetera eccetera. Ci saranno un sacco di posti dove andare…

Holden

(a bassissima voce)
Neanche per sogno. Non ci sarebbero un sacco di posti dove andare. Sarebbe tutta un’altra cosa..

Sally

(non capendo)

Come? Un po’ strilli e un po’…

Holden

(stizzito, in primo piano)

Ho detto di no, che non ci sarebbe alcun posto dove andare dopo che avrò fatto l’università e tutto quanto. Sarebbe tutta un’altra cosa. Dovremmo scendere in ascensore con le valigie e tutto. Dovremmo telefonare alla gente e salutarla e mandare cartoline dagli alberghi e via discorrendo. E io avrei un impiego, farei soldi a palate, andrei in ufficio col taxi e con l’autobus della Madison Avenue e leggerei i giornali e giocherei a bridge tutto il tempo e andrei al cinema a vedere un mucchio di cortometraggi e di prossimamente e di film. I film. Cristo santo. Non sarebbe proprio la stessa cosa. Non capisci proprio quello che voglio dire.

Sally

Forse!! Ma forse non lo capisci nemmeno tu..

 

La Mdp inquadra Holden che beve l’ultimo sorso di Coca-cola e si alza.

 

Holden

Forza, andiamocene via. Se proprio vuoi saperlo, mi stai sulle scatole che non ne hai un’idea..

 

Ora, la Mdp inquadra Sally, che comincia a piangere. Poi passa ad inquadrare Holden.

 

Holden

(curvandosi verso Sally)

Mi dispiace, Sally. Davvero. Forza, dai, ti accompagno a casa. Dai.

Sally

(continuando a piagnucolare)

A casa posso andarci da sola grazie. Se pensi che permetta ad uno come te di accompagnarmi a casa, ti sbagli di grosso. Nessun ragazzo mi ha mai detto una cosa del genere nella mia vita.

 

La Mdp inquadra Holden, che scuote leggermente la testa. Stacco.

 

25:INT.SERA-WICKER BAR

 

La Mdp compie una “passeggiata” per il Wicker Bar. Inquadra gli avventori: alcuni sono bell’e ubriachi, altri sorseggiano senza strafare i loro whisky. Nel frattempo ascoltiamo la voce di Holden:

 

Holden

(fuori campo)

Miei cari amici, dopo la sfuriata della vecchia Sally ci voleva qualcuno che mi schiarisse le idee. Così è andata  a finire che ho chiamato  quella vecchia sagoma di Carl Luce. Aveva preso la licenza a Whooton dopo che me n’ero andato io. Ha tre anni più di me e non mi è molto simpatico, ma è un tipo molto intellettuale (a Whooton aveva il Quoziente d’Intelligenza più alto) e ho pensato che non gli sarebbe dispiaciuto rivedermi. Va alla Columbia, ora. Credo che fosse sorpreso di sentirmi. Una volta lo avevo definito culone fanatico..

 

Frattanto, la Mdp è andata ad inquadrare Holden, seduto ad un tavolo.

 

Holden

Il vecchio Luce però non faceva altro che parlare di sesso e compagnia bella. Ci parlava dei pervertiti e dei finocchi e delle lesbiche. Su questi era preparatissimo. Bastava che voi gli dicesse il nome di qualcuno e lui vi diceva se era finocchio o no…

 

Ora, invece la Mdp compie un giro e va ad inquadrare un giovane che indossa un elegante giaccone e porta gli occhiali (è interpretato da Jude Law): è Carl Luce.

 

Holden

(fuori campo)

Ehi, Luce…

 

Carl Luce si dirige al tavolo di Holden.

 

Carl Luce

(sedendosi e senza salutare Holden)
Posso restare per poco. Ho un impegno per stasera.

(poi, al cameriere che è vicino a lui)

Mi porti un martini secco e senza oliva…

Holden

(facendosi avanti)

Ehi, ti ho procurato un finocchio. In fondo al bar. Non guardare subito. E’ una sorpresa..

Carl Luce

(senza sorridere)

Molto divertente… sempre il solito Caulfield. Quand’è che crescerai?

Holden

Come va la tua vita sessuale?

Carl Luce

(con un gesto della mano)

Sta’ calmo, bello, Cristo santo.

Holden

Sono calmo. Come va alla Columbia? Ti piace?
Carl Luce

Certo che mi piace. Se non mi piacesse non ci sarei andato.

Holden

(ironico)

Che studi? Pervertiti?
Carl Luce

(irritato)
Credi di essere spiritoso?

Holden

(calmo)

No. Stavo solo scherzando

(poi, cambiando tono)
Senti, Luce. Tu sei un intellettuale. Mi serve un tuo consiglio. Mi trovo…

Carl Luce

(interrompendolo)
Senti, Caufield, se vuoi che stiamo qui in santa pace, a berci qualcosa e a parlare..

Holden

Ok, ok… ho capito..

 

E’ sopraggiunto intanto il cameriere con in mano il martini di Luce. Prendendolo Luce ringrazia. Primissimo piano del bicchiere e della bocca di Luce che beve.

 

Holden

No, senza scherzi, come va la tua vita sessuale? Te la fai ancora con quella bambola che conoscevi ai tempi di Whooton? Quella con quel gran bel….

(e fa un gesto come per dire “seno prosperoso”)

Carl Luce

(quasi disgustato)
Buon Dio, no…

Holden

Come mai? Che fine ha fatto?
Carl Luce

Ma che ne so? Anzi, per quel che ne so io, a quest’ora sarà la Regina delle Puttane del New Hampshire, se vuoi proprio saperlo..

Holden

(con tono predicatorio)
Questo non è bello da part tua. Se era tanto gentile da fare l’amore con te ogni volta che volevi, non dovresti parlarne così..

Carl Luce

(infastidito)
Oh, Dio! Se vuoi che facciamo una conversazione delle tue, dimmelo..

 

Visto che Carl Luce ha detto quest’ultima frase quasi urlando, alcuni avventori si girano a guardare. La Mdp inquadra i volti di alcuni di essi.

 

Holden

Ok.. non parliamo del passato.. Con chi te la passi ora?

Carl Luce

Non la conosci..

Holden

Sì, ma chi è? Come minimo la conosco.

Carl Luce

(sbrigativo)
Una ragazza che vive al Village. Una scultrice. Se proprio vuoi saperlo.

Holden

(incuriosito)
Davvero? Sul serio? Quanti anni ha?

Carl Luce

(sbottando, irritato)

E chi gliel’ha mai domandato, Cristo..!

Holden

Beh, suppergiù.

Carl Luce

(gesticolando)

Forse è vicina ai quaranta..

 

Primo piano di Holden che non riesce a contenere lo stupore.

 

Holden

(sonoramente)

Vicina ai quaranta? Davvero? E ti piacciono così vecchie?

Carl Luce

(un po’ snobisticamente)

Ma certo. Mi piacciono le persone mature, se è questo che vuoi dire..

Holden

(come sopra, insistente)
Davvero? Perché? Sul serio, sono meglio sessualmente e compagnia bella?

Carl Luce

(irritato)

Senti: questa sera mi rifiuto di rispondere ad una qualsiasi domanda stile Caulfield. Quando diavolo ti decidi a crescere?

 

Holden e Carl Luce rimangono per un po’ zitti. Bevono. La Mdp va ad inquadrare il gruppo che sta suonando nel bar: un gruppo un po’ mediocre, che sta massacrando un pezzo jazz.

 

Holden

Ehi, senti un po’, da quand’è che conosci questa scultrice? Dai tempi di Whooton?

Carl Luce

(posando gli occhiali sul tavolo)
Figurati!! E’ arrivata in America da poco..

Holden

Davvero? Da dove?
Carl Luce

(col tono di chi sta dicendo una gran cosa)

Si dà il caso che venga da Shangai.

Holden

(sorpreso)

No, sul serio!! E’ cinese, Cristo?

Carl Luce

Già

Holden

E ti piace che sia cinese?
Carl Luce

(rimettendosi gli occhiali)

Come no..

Holden

Perché? Guarda, m’interesserebbe proprio saperlo.

 

Primo piano di Carl Luce. Sorride.

 

Carl Luce

(snobisticamente)

E’ che io trovo la filosofia orientale più interessante di quella occidentale, ecco tutto.

Holden

(come non capendo)

Che vuoi dire con filosofia? Il sesso? In Cina è meglio, è questo che vuoi dire?
Carl Luce

(arrabbiandosi)
Non proprio in CINA. Io ho detto ORIENTE. Dobbiamo proprio continuare questa inutile conversazione?

Holden

(senza espressione e stanco nel tono)

Sta’ a sentire. Dico sul serio. Perché è meglio in Oriente?

Carl Luce

(scuotendo la testa)

E’ troppo complicato per parlarne..

(poi, accondiscendendo)

Si dà il caso che quelli considerino il sesso come un’esperienza tanto fisica quanto spirituale, ecco..

Holden

(interrompendolo, quasi gridando)

Anch’io! Anch’io la considero un’esperienza tanto fisica quanto spirituale. Ma a seconda con chi la faccio. Se faccio sesso con una che neanche mi…

Carl Luce

Non gridare, Caulfield, Cristo santo. Se non riesci a tenere bassa la voce, lasciamo perdere…

Holden

Ok. Ma sta’ a sentire. Lo so che dovrebbe essere una cosa fisica e spirituale ed artistica e tutto quanto. Ma quello che voglio dire è che non lo puoi fare con chiunque, con qualunque ragazza con cui fili, e riuscire a farla diventare quella cosa. Ci riesci tu?

Carl Luce

(sbuffando)
Lasciamo perdere. Ti secca?

Holden

D’accordo. Ma prendiamo tu e quella bambola cinese. Cos’è che funziona tra voi due?

Carl Luce

(gridando, infastidito)
Ti ho detto di piantarla.

 

Holden accavalla le gambe. Ascolta la musica. Poi, sporgendosi in avanti dice:

 

Holden

Forse me ne andrò in Cina. Ho una vita sessuale che è uno schifo.

Carl Luce

Naturale. Sei immaturo. La tua mente è immatura.

 

Primo piano di Holden.

 

Holden

Hai proprio ragione. E’ vero, lo so. Sai qual è il mio guaio con le ragazze? Con una ragazza, se non è una che mi fa impazzire non riesco a diventare sessuale. Deve piacermi moltissimo, altrimenti tutto il mio desiderio per lei va a farsi benedire e così via. Dio, questo limita la mia vita sessuale in modo schifo. La mia vita sessuale è uno schifo.

Carl Luce

Naturale. Te l’ho detto di cosa avevi bisogno, l’ultima volta che ci siamo visti.

Holden

Andare da uno psicoanalista come tuo padre e via discorrendo?
Carl Luce

(cambiando stranamente tono)
E’ affar tuo, Cristo. Non me ne frega niente di quello che fai della tua vita.

Holden

(soprappensiero)
Uhm… Supponendo che andassi da tuo padre, lui che mi farebbe?

Carl Luce

Non ti farebbe niente. Lui parlerebbe a te e tu parleresti a lui. Ecco tutto. Prima di tutto, ti aiuterebbe a scoprire i tuoi schemi mentali.

Holden

(non capendo)
I che?
Carl Luce

I tuoi schemi mentali. La tua mente lavora… senti un po’, mica posso mettermi a farti un corso accelerato di psicoanalisi. Se ti interessa, chiamalo e prendi appuntamento. Sapessi quanto me ne importa, se devo essere sincero.

 

Holden gli mette una mano sulla spalla.

 

Holden

Sei un gran vero bastardo d’amico. Lo sai?
Carl Luce

(guardando l’orologio)
Devo squagliarmela. Lieto d’averti visto.

(a un cameriere)
Il conto, per favore..

Holden

Ehi, t’ha mai psicanalizzato tuo padre?

Carl Luce

(non capendo)
A me? E perché me lo domandi?
Holden

(sorride, beffardo)
Così. Ma l’ha fatto, sì o no?
Carl Luce

(incerto)

Non proprio. Entro certi limiti, mi ha aiutato ad adattarmi. Ma perché me lo domandi?
Holden

(come sopra)
Così. Ero curioso di saperlo.

 

Arriva il cameriere con il conto in mano. Carl Luce lo prende e caccia i soldi. Li posa sul tavolo.

 

Carl Luce

Bene. Vacci piano.

 

Va via.

 

Holden

Bevi ancora un bicchiere. Sono solo come un cane. Ti prego..

Carl Luce

Mi spiace, ma non posso. Devo andare.

 

Seguiamo Carl Luce andare via. Poi la Mdp inquadra Holden, che beve l’ultimo sorso. Stacco.

 

26:EST.GIORNO-STRADA DI NEW YORK

 

Holden è seduto ad una panchina. Guarda la gente passargli davanti. Poi la Mdp va ad inquadrare un bambino, di circa cinque anni, che cammina sul bordo della strada lontano dai genitori.

 

Bambino

(cantando)
Se scendi tra i campi di segale e ti prende al volo qualcuno…

 

Holden lo guarda intenerito. Poi si alza e comincia a camminare. Ad un certo punto mentre cammina vede alcuni carpentieri che stanno alzando un’architrave.

 

Holden

(fuori campo)
Ho deciso di andarmene a casa, a parlare con la vecchia Phoebe, mia sorella. Può essere che mi schiarisca le idee.

 

27:INT.SERA-CORRIDOIO DI UN CONDOMINIO

 

La Mdp inquadra l’elegante corridoio di un condominio: quello dove abita Holden. Ascoltiamo il rumore dell’ascensore che sale. Nel frattempo ascoltiamo la voce di Holden:

 

Holden

In realtà, miei cari sono stato al parco, in cerca di Phoebe: ma non l’ho trovata. Sono stato anche al laghetto per via delle anitre di cui vi ho parlato: niente… era troppo buio…

 

Nel frattempo, l’ascensore si è fermato e vi esce Holden. Cammina e si ferma alla seconda porta a sinistra della camera: cava dalla giacca una chiave ed apre la porta. Entra. Stacco.

 

28:INT.SERA-CASA DI HOLDEN

 

Holden come detto entra in casa: c’è un buio fitto ovviamente, ed ovviamente lui non può accendere la luce. Holden comincia a camminare a tentoni, attento a non commettere guai. Ad un certo punto, si ferma davanti ad una porta; la apre. Accende la luce: un letto è piazzato al centro della stanza. Chi sta dormendo (una bambina) non si sveglia. Holden girella per la stanza e si ferma a guardare sua sorella Phoebe: ha i capelli rossi, che le coprono leggermente la faccia. Ha dieci anni. Primo piano di Holden: è intenerito ed affettuoso. Holden va a sedersi alla scrivania, proprio di fronte al letto. Sulla scrivania vi sono dei libri: libri che potremmo definire di “lettura” e libri di scuola. Resta un attimo seduto poi si alza e va a sedersi sul letto di Phoebe: le scosta i capelli dalla faccia. Poi le dice:

 

Holden

(sussurrando)
Svegliati Phoebe..

 

Phoebe si sveglia.

 

Phoebe

(sorpresa e contenta)
Holden!!
(detto questo, lo abbraccia)
Quando sei ritornato?
Holden

(sussurrando, circospetto)

Parla piano. Come stai prima di tutto.

Phoebe

Bene. Hai ricevuto la mia lettera? Ti ho scritto ben cinque pagine..

Holden

(come sopra)
Sì, parla piano.Grazie.

E’ una recita, vero? Come hai detto che si chiama?
Phoebe

(entusiasta)

Parla di Natale per gli Americani. E’ uno schifo, ma io faccio Benedict Arnold. Praticamente la parte principale. Allora, comincia che io sto morendo. E allora la vigilia di Natale viene questo fantasma e mi domanda se mi vergogno e via discorrendo. Sai, perché ho tradito il mio paese. Ci vieni. Ti ho scritto per questo. Ci vieni?
Holden

Certo che ci vengo…

 

Phoebe scende dal letto e va sedersi sulla poltrona della scrivania.

 

Phoebe

Papà non può venire. Deve andare in California..

(poi, come ricordando qualcosa)
Ehi, senti: mamma aveva detto che venivi a casa mercoledì. Mercoledì!!
Holden

(concitato)
Sono venuto prima. Parla piano. Svegli tutti.

Phoebe

Che ore sono? Ha detto mamma che venivano tardi. Sono andati ad un ricevimento. Papà ha preso la macchina e tutto, così non dovevano preoccuparsi dei treni.

(poi, entusiasta)
Indovina che ho fatto oggi? Indovina!

Holden

(distratto)
Non lo so. Senti, non ti hanno detto a che ora..

Phoebe

Ho visto un film, un bel film. L’ho visto con Alice Holmborg, la mia migliore amica. Solo che la madre mi si buttava addosso e le chiedeva se si sentiva l’influenza. Che nervi mi ha fatto venire!!

Holden

(alzandosi dal letto)
Allora, non hanno detto quando tornavano?

Phoebe

Già. Hanno detto solo che tornavano molto tardi.

 

Holden caccia un sospiro di sollievo.

 

Holden

D.B. viene per Natale?

Phoebe

Chi lo sa. Forse ha detto la mamma. Dipende. Può darsi che debba stare ad Hollywood a scrivere un film su Annapolis..

Holden

(sbottando, arrabbiato, fuori campo)
Annapolis Dio santo!
Phoebe

(non badandogli)
E’ una storia d’amore. E indovina chi lo farà. Che regista! Che attore! Indovina!

Holden

(come sopra)
Ma che me ne importa. Annapolis, Cristo. Che ne sa D.B. di Annapolis, Dio santo? Che ha a che fare questa roba con i racconti che scrive lui? Quella maledetta Hollywood…

 

Holden si avvicina a Phoebe. Nota qualcosa.

 

Holden

Che ti sei fatta al braccio?
Phoebe

Curtis Weintraub, che sta in classe mia, mi ha dato una spinta mentre scendevo le scale del parco. Vuoi vedere?

 

Detto questo, comincia a staccarsi il cerotto dal braccio.

 

Holden

(con un gesto della mano)
Lascia stare. Perché ti ha dato una spinta?

Phoebe

Non lo so. Mi odia credo. Io e un’altra ragazza gli abbiamo sporcato d’inchiostro tutta la giacca a vento..

Holden

(divertito)
Questo non è carino. Non sei mica una bambina, Phoebe..

Phoebe

No, ma ogni volta che vado al parco lui mi segue dappertutto. Mi dà sui nervi..

Holden

(come sopra)
Forse gli piaci. Non è un buon motivo…

Phoebe

(seria)
Non voglio piacergli…

 

Primo piano di Phoebe, che ha una strana espressione.

 

Phoebe

(sospettosa)
Holden, com’è che non sei venuto mercoledì?

Holden

(distratto)
Come?

Phoebe

(come sopra)

Com’è che non sei venuto mercoledì? Mica ti sarai fatto cacciare fuori o qualcosa del genere, per caso?
Holden

(cercando di difendersi)
Te l’ho detto: ci hanno fatto andare via. Hanno fatto andare via tutta…

Phoebe

TI HANNO BUTTATO FUORI! TI HANNO BUTTATO FUORI! Oh, Holden!!

Holden

(minimizzando)
Chi l’ha detto che mi hanno buttato fuori? Nessuno l’ha detto..

Phoebe

E’ così!! E’ così!! Papà ti ammazza..

 

Detto questo, Phoebe si alza e va a stendersi a pancia sotto sul letto. Si mette il cuscino sulla faccia.

 

Holden

(un po’ infastidito)
E smettila, Phoebe! Nessuno si sogna di ammazzarmi. Nessuno si sogna nemmeno.. Andiamo Phoebe togliti quel maledetto arnese dalla faccia. Nessuno si sogna d’ammazzarmi.

 

Ma Phoebe non si toglie il cuscino. Ascoltiamo, anche se a fatica, il solito “papà ti ammazza”.

 

Holden

Nessuno si sogna d’ammazzarmi. Usa il cervello. Prima di tutto, me ne vado. Posso trovarmi un lavoro per un po’ in un ranch o roba simile. Conosco un tale che ha un ranch nel Colorado. Posso lavorare lì. Quando me ne vado, se me ne vado, mi terrò in contatto con te eccetera eccetera. Dai. Togliti quel coso dalla faccia. Forza, Phoebe, per favore. Vuoi togliertelo, per favore?

 

Ma Phoebe non lo toglie. Holden cerca di strapparglielo, ma non ci riesce.

 

Holden

Phoebe, per favore. Vieni fuori di lì. Dai, forza… Ehi, Weatherfield, vieni fuori..

 

Ma Phoebe non si muove. La Mdp inquadra Holden, incerto su che fare. Esce dal campo visivo. Stacco.

 

29:INT.SERA-STANZA DI PHOEBE

 

La Mdp inquadra Holden che ritorna nella stanza da letto. Vediamo, sebbene sfocata, Phoebe che si è tolta il cuscino ed è sdraiata faccia in su sul letto. Holden gira intorno al letto e va a sedersi sul letto. Appena Holden si siede, Phoebe si volge dall’altra parte.

 

Holden

Ehi, Phoebe, allora com’è la recita? Da come me ne hai parlato, sembra bellissima..

Phoebe

Papà ti ammazza…

Holden

(sospirando)

Ma no che non mi ammazza. Male che vada, mi fa un’altra ramanzina e mi manda in quella stramaledetta scuola militare. Questo è quello che mi fa. E tanto per cominciare io sarò via. Starò probabilmente nel Colorado in quel ranch..

Phoebe

(sarcastica)
Non farmi ridere. Non sai neanche andare a cavallo.

Holden

(sorridendo)

Chi non sa andare a cavallo? Figurati se non so andare a cavallo. Certo che ci so andare. Posso insegnartelo in due minuti…

(poi, notando qualcosa)
… chi ti ha tagliato i capelli a quel modo?
Sono troppo corti..

Phoebe

(un po’ acida)
Non ti riguarda.. scommetto che anche stavolta hai fatto fiasco in tutte le materie..

Holden

No.. in inglese sono passato…

 

Phoebe si mette a sedere sul letto.

 

Phoebe

Oh, ma perché l’hai fatto?

La Mdp stringe su Holden.

 

Holden

O Dio, Phoebe, non fare domande. Ne ho piene le tasche di tutti quanti che mi domandano la stessa cosa. Ci sono perché da vendere. Era una delle scuole peggiori che mi sia mai capitata. Piena di gente balorda e gretta. Mai vista tanta gente gretta in vita tua. Ad esempio se si stava a far quattro chiacchiere nella stanza di qualcuno e c’era qualcuno che voleva entrare, beh, se era un tipo svitato e con i brufoli mica lo facevano entrare. Chiudevano sempre la porta a chiave, quando qualcuno voleva entrare. E avevano fatto quella dannata società segreta nella quale sono entrato per pura vigliaccheria. C’era quel tipo coi brufoli, Robert Ackley, che voleva entrarci; ha fatto di tutto per spuntarla, ma quelli non l’hanno voluto. Solo perché era un tipo con i brufoli. Non mi va nemmeno di parlarne. Era una scuola schifosa, garantito.

 

Phoebe non dice nulla. Ascolta.

 

Holden

Erano balordi anche quel paio di professori simpatici che avevamo, persino quelli. C’era quel professore, il vecchio Spencer…

(rivediamo Anthony Hopkins, nei panni del professor Spencer in aula)

… Sua moglie ci dava sempre la cioccolata calda e tutta quella roba lì, ed erano veramente molto simpatici.. ma dovevi vederlo durante la lezione di storia quando capitava in classe Thurmer, il preside, e si sedeva in fondo alla sala.

(vediamo un uomo anziano, dai lineamenti severi, seduto ad un banco)

Quello non faceva che entrare nelle classi e stare lì delle mezz’ore. Erano visitine in incognito o qualcosa del genere. Dopo un po’ che se ne stava seduto là, sul più bello si metteva ad interrompere il vecchio Spencer per dire un sacco di spiritossagini antidiluviane. E il vecchio Spencer a ridacchiare e a sbavare sorrisi da ammazzarsi..

(vediamo Thurmer dire qualcosa e Spencer ridere)
… come se Thurmer fosse stato uno stramaledetto principe o che so io..

Phoebe

Non bestemmiare…

 

Detto questo, Phoebe mette di nuovo la testa sul cuscino.

La Mdp zooma di nuovo su Holden.

 

Holden

Roba da vomitare, te lo giuro.. e poi, il Giorno dei Veterani. A Pencey c’è questa festa, il Giorno dei Veterani, e tutti i lavativi che si sono diplomati là verso il 1776 ci tornano per passeggiare avanti e indietro con mogli figli e compagnia bella. Avresti dovuto vedere quel vecchio che avrà avuto come minimo duecento anni. Beh ad un certo punto è venuto nella nostra stanza, ha bussato alla porta e ci ha domandato se potevamo usare il bagno, che sta in fondo al corridoio. Non so perché diavolo l’ha chiesto a noi. Sai che ha detto? Ha detto che voleva vedere se su una delle porte dei gabinetti c’erano ancora le sue iniziali. Figurati che una novantina d’anni fa aveva scolpito le sue maledette stupide tristi bacucche iniziali su una delle porte dei gabinetti e voleva vedere se c’erano ancora. Così io e il mio compagno di stanza l’abbiamo portato nella stanza da bagno e siamo dovuti restare là mentre lui cercava le sue iniziali su tutte le porte dei gabinetti. E ha continuato a parlare tutto il tempo, raccontandoci che i giorni più felici della sua vita erano stati quelli di Pencey e dandoci un sacco di consigli per il futuro e tutto quanto. Dio, quanto mi ha depresso! Non dico che fosse un povero diavolo e non lo era. Ma per deprimere la gente non devi far altro che dare consigli fasulli sul futuro mentre cerchi le tue iniziali sulle porte del bagno. E puoi essere una bravissima persona. Forse l’avremmo sopportato meglio se non fosse stato completamente spompato.. ed era così spompato solo perché aveva fatto tutte le scale e mentre cercava le sue iniziali continuava ad ansimare con quelle sue ridicole radici e intanto continuava a dire a me e a Stradlater di cavare il meglio da Pencey. Dio, Phoebe! Non posso spiegartelo. Non mi piaceva niente di quello che accadeva a Pencey, ecco tutto. Non posso spiegartelo!!

 

La Mdp resta su Holden. Ascoltiamo la voce di Phoebe, anche se non capiamo quello che dice: ha la bocca coperta dal cuscino.

 

Holden

Come? Tira via la bocca di lì. Non ti capisco se c’hai la bocca in quel modo.

Phoebe

(voltandosi)
A te non piace niente di quello che succede..

Holden

Ma sì che mi piace! Sì che mi piace! Naturale che mi piace. Non dire così. Perché diavolo dici così?
Phoebe

(decisa)

Perché non ti piace. Non ti piace nessuna scuola. Non ti piacciono un milione di cose. NON ti piace..

Holden

(altrettanto deciso)
Invece sì! Qui hai torto, hai proprio torto qui!!

Perché dici così?
Phoebe

Perché non ti piace.. dinne una..

Holden

Una? Una cosa che mi piace? Una cosa che mi piace molto o che mi piace soltanto? Avanti, rispondimi..

Phoebe

Che ti piace molto..

Holden

Benissimo..

 

La Mdp inquadra in primissimo piano Holden. Aggrotta la fronte, ma capiamo che non riesce a trovare nulla.

 

Phoebe

Vedi? Non riesci a trovare nemmeno una cosa.

Holden

Ma sì. Ma sì.

Phoebe

Beh, allora dilla..

Holden

(pensandoci su)

Mi piace Allie..

Phoebe

Allie è morto. Dici sempre la stessa cosa! Se uno è morto e sta in cielo eccetera eccetera, non è veramente…

Holden

Lo so che è morto! Credi che non lo sappia? Ma mi può ancora piacere, no? Non è mica che uno non ti piace più solo perché è morto, Dio santo, specie se è mille volte meglio della gente viva che conosci e compagnia bella..

 

Phoebe non dice nulla.

 

Holden

Ad ogni modo, mi piace ora. Proprio adesso, cioè.. stare seduto qui con te a parlare e a scherzare…

Phoebe

Questa non è una VERA cosa!

Holden

(deciso)
E’ una vera cosa eccome! Certo che lo è. Perché diavolo non lo è? La gente non crede mai che una cosa sia una vera cosa. Ne ho arcipiene le maledette tasche.

Phoebe

Smettila di bestemmiare. Ok, dimmi qualcos’altro. Dimmi cosa ti piacerebbe essere. Uno scienziato. O un avvocato o qualche cosa…

Holden

Non potrei essere uno scienziato. In scienze sono una schiappa.

Phoebe

Beh, un avvocato come papà e compagnia bella.

Holden

Gli avvocati sono in gamba direi ma non mi attira. Voglio dire, sono in gamba se vanno in giro tutto il tempo a salvare la vita degli innocenti e roba simile, ma se sei avvocato queste cose non le fai. Tutto quello che fai è accumulare soldi giocare a golf giocare a bridge comprare macchine bere martini e avere l’aria dell’alto papavero. E del resto, anche se te ne vai in giro a salvare la vita della gente e via discorrendo chi ti dice che lo fai perché vuoi salvare la vita della gente e non perché in realtà quello che vuoi è soltanto essere un fenomeno di avvocato con tutti quanti che ti battono le mani sulle spalle e ti fanno i complimenti in tribunale quando il processo è finito e i giornalisti e tutti quanti, come si vede in quegli sporchi film? Chi ti dice che non sei uno sbruffone? Non lo sapresti mai, ecco il guaio.

Phoebe

Papà ti ammazza, vedrai che ti ammazza..

Holden

Sai cosa mi piacerebbe fare? Sai cosa? Se potessi fare quell’accidente che mi gira, voglio dire.

Phoebe

Cosa?

Holden

Sai quella canzone che fa “se scendi tra i campi di segale, e ti prende al volo qualcuno”? Io vorrei..

Phoebe

Dice “se scendi tra i campi di segale, e ti viene inontro qualcuno”. E’ una poesia di Robert Burns.

Holden

Lo so che è una poesia di Robert Burns… credevo che dicesse “e ti prende al volo qualcuno”. Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una partita in quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, solo io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere dal dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltare fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei far altro tutto il giorno. Sarei solo l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe fare. So che è una pazzia.

Phoebe

Papà ti ammazza..

Holden

(come se non ce la facesse più)
E se lo fa me ne strainfischio!

(si alza)

Senti devo fare una telefonata. Torno subito. Non addormentarti.

 

Detto questo, Holden va via. Phoebe rimane nel letto. Stacco.

 

30:INT.SERA-STANZA DI PHOEBE

 

Holden ritorna nella stanza. Phoebe è seduta a gambe incrociate sul letto. Ascolta la radio, a bassissimo volume. Suona un lento. Holden ha una sigaretta in mano. La fuma, poi la spegne.

 

Holden

Vieni, ti va di ballare?

Phoebe

Hai le scarpe..

Holden

Me le tolgo vieni..

 

Phoebe scende dal letto e raggiunge Holden, che si è tolto le scarpe. La Mdp inquadra i piedi di entrambi: quelli di Phoebe sono su quelli di Holden. I due ballano. Quando la musica finisce, Holden va alla radio e la spegne. Phoebe ritorna a letto e si rimette sotto le coperte.

 

Phoebe

Sto migliorando, vero?
Holden

(sedendosi sul letto e sorridendo)
Certo…

Phoebe

Sentimi la fronte….

Holden

(non capendo)
Perché?
Phoebe

Sentimela. Una… STT!!

 

Poi, all’improvviso Phoebe balza a sedere sul letto.

 

Holden

(spaventato)
Che hai?
Phoebe

(concitata)
La porta di casa: sono loro!!

 

Holden spegne la luce e va a nascondersi nell’armadio. Vediamo tutto ciò che succede in soggettiva di Holden.

Nella stanza entra la madre di Holden e di Phoebe: è una bella donna, signorile negli abiti e nel portamento. Dimostra di avere una cinquantina di anni.

 

Sig.ra Caulfield

Phoebe, dormi? Ho visto la luce, signorina.

Phoebe

Ciao mamma. Non riuscivo a dormire. Ti sei divertita?
Sig.ra Caulfield

(stanca)
Moltissimo.. si può sapere perché sei sveglia?
Phoebe

Te l’ho detto: non riuscivo a dormire..

Sig.ra Caulfield

Mica hai fumato?
Phoebe

L’ho solo accesa un attimo. Poi l’ho buttata dalla finestra..

Sig.ra Caulfield

Non mi piace affatto… Com’era il film?
Phoebe

Bellissimo..

Sig.ra Caulfield

E la cena?
Phoebe

Ottima..

Sig.ra Caulfield

Beh, io vado a dormire.. buona notte..

Phoebe

‘Notte..

 

La mamma di Holden va via e spegne la luce. Holden aspetta un po’ poi esce.

 

Holden

Phoebe dove sei?
Holden

Qui… vicino a te..

Holden

Devo andare…

Phoebe

Non andartene ora. Aspetta che dormano..

Holden

No, adesso è meglio.. ma dove diavolo sei?
Phoebe

Qui vicino a te

(poi, con uno strano tono, apprensivo)
Se te ne vai, non vieni a vedermi recitare…

Holden

Ma sì che ci vengo… forse starò fuori casa fino giovedì, poi verrò. Se mi riesce ti telefono…

 

La Mdp inquadra Phoebe che dà un bacio ad Holden, che quasi piange.

 

Holden

Beh, ci vediamo…

 

Holden esce. Cautamente cammina per la casa: non incontra nessuno. Arrivato fuori, gira a destra. La Mdp rimane fissa sulla porta di casa Caulfield. Stacco.

 

31:INT.SERA-CASA DEL PROFESSOR ANTOLINI

 

Holden

(fuori campo)
Avevo telefonato, quando stavo a casa, al mio vecchio professor Antolini.. Era stato forse il miglior professore che abbia mai avuto. Un tipo molto intellettuale e spiritoso. Aveva letto tutti i racconti di D.B.

 

La Mdp inquadra Holden davanti la porta della casa del professor Antolini. Suona. La porta si apre: vediamo un uomo in vestaglia e pantofole e con un bicchiere in mano: è il prof. Antolini (è interpretato da Kevin Spacey).

 

Prof. Antolini

(sinceramente contento)
Holden, ragazzo mio! Dio, questo è cresciuto di un altro mezzo metro. Mi fa piacere rivederti…

 

Holden entra. Il professore lo segue e chiude la porta.

 

Holden

Buonasera, professore..

Prof. Antolini

Dammi quel soprabito.. Entra..

 

Holden entra e gli dà il soprabito e il professor Antolini lo appende.

 

Prof. Antolini

(scherzando)
Mi aspettavo di vederti con un bambino in braccio. Senza sapere dove sbattere la testa

(si volta verso la cucina)
Lillian! Arriva questo caffè?

Sig.ra Antolini

E’ pronto!!

 

La signora entra nel salotto. E’ un poco più anziana del professor Antolini ed indossa un’elegante vestaglia. Ha in mano un vassoio.

 

Sig.ra Antolini

Salve, Holden

Holden

Buonasera, signora Antolini. Come sta?

Sig.ra Antolini

Bene. Piuttosto, tua madre come sta?

Holden

Bene, l’ultima volta che l’ho vista..

Sig.ra Antolini

Ok.. io vado a dormire

(rivolta al marito)
Caro, provvedi tu ad Holden?

Prof. Antolini

Certo.. buonanotte cara..

Holden

Buonanotte, signora..

 

La signora Antolini va a dormire. Il professor Antolini versa il caffè nelle tazzine. Holden e il professore cominciano a berlo.

 

Prof. Antolini

Dunque tra te e Pencey tutto è finito.. cosa è successo? Come sei andato in inglese?

(ora ironico)
Guarda che se non sei passato in inglese ti metto alla porta tu piccolo fenomeno in componimenti!!

Holden

Oh, in inglese sono passato. Facevamo soprattutto letteratura, però. In un trimestre ho fatto due temi. Però sono stato bocciato in Esposizione Orale, un corso che stava a Pencey. E qui mi hanno bocciato.

Prof. Antolini

Perché?
Holden

Oh, non lo so… sa cos’è questo corso? Uno si deve alzare e deve fare un discorso spontaneo e se divaga gli altri devono gridare “FUORI TEMA!”, roba da farmi diventare matto. Ho preso tre.

Prof. Antolini

Come mai?
Holden

Oh, non lo so… forse è che mi piace di più divagare… come.. vede, professore, a Pencey c’era questo ragazzo, Richard Kinsella, che quando faceva un discorso non si sapeva mai dove andava a parare… e pure lui è stato bocciato, ma io i suoi discorsi li ho sempre considerati i migliori.. ma il professor Vinson, quello di Esposizione Orale, non la pensava come me..

Prof. Antolini

Holden.. una breve domanda pedagogica e un po’ pedantesca. Non credi che se uno comincia un discorso dovrebbe rimanere in tema e POI passare ad un altro argomento?

Holden

(un po’ confuso)
Sì.. non lo so. Penso di sì. Ma, ecco, quello che penso è che uno va lasciato in pace, se è interessante e si entusiasma. A me piace quando uno si entusiasma. E’ simpatico… però vede è che lei non ha conosciuto quel Vinson.. alle volte ti faceva impazzire lui e il suo dannato corso. Voglio dire, ti diceva sempre di unire e semplificare… e certe cose non puoi UNIRLE e SEMPLIFICARLE… Vinson.. era intelligente, ma si vedeva che non era un fenomeno..

 

Il professor Antolini non dice nulla. Beve il suo caffè e si alza. Va al bancone bar e si prepara uno scotch.

 

Prof. Antolini

Sai, un paio di giorni fa ho pranzato con tuo padre..

(sedendosi)

Ovviamente era, anzi è, molto preoccupato per te.. a quanto pare, ha ricevuto una lettera dal tuo ultimo preside, nella quale lo si informa che tu non ti impegnavi affatto. Vi si afferma anche che salavi i corsi..

Holden

No, non salavo nessun corso. Alle volte non sono andato a quel corso di cui le ho parlato, ma non ho mai salato nessun corso..

 

Il professor Antolini beve il suo scotch.

 

Prof. Antolini

Francamente, non so che dirti, Holden.

Holden

Lo so. Parlare con me è difficile, me ne rendo conto..

Prof. Antolini

Penso che tu stia preparandoti per un terribile capitombolo, ma non so di che genere.. mi segui?

Holden annuisce.

 

Prof. Antolini

(concentrandosi)
Può essere di quel genere per cui a trent’anni te ne stai in un bar odiando tutti quelli che hanno l’aria di aver appena giocato a rugby all’Università. Oppure puoi racimolare quel tanto d’istruzione che basta per odiare la gente che dice “Tolto io, c’erano tutti”. O forse finirai in qualche ufficio a lanciare improperi alla segretaria più vicina. Non lo so, francamente. Ma almeno sai dove voglio arrivare, almeno?

Holden

Sì, certo. Ma quella storia dell’odio è sbagliatissima. Non odio mica tanta gente io. Posso odiarli un poco, magari, come Stradlater, un ragazzo che c’era a Pencey o Ackley.. alle volte li odiavo proprio, ma se non li vedevo per un po’ sentivo perfino la loro mancanza.. è vero, lo giuro..

 

Il professore si alza e va a prepararsi un altro bicchiere. Poi torna a sedersi.

 

Prof. Antolini

Bene. Ora stammi a sentire un momento… può darsi che non esprima tutto come vorrei, ma tra un giorno o due ti scriverò una lettera e allora capirai. Comunque ora sta’ a sentire..

(beve un sorso)

Il capitombolo che secondo me stai per fare… è un tipo speciale di capitombolo, orribile. A chi precipita non è permesso di accorgersi né di sentirsi quando tocca il fondo. Continua solo a precipitare giù. Questo è permesso agli uomini che, in un momento della loro vita, hanno cercato qualcosa che il loro ambiente non poteva dargli. O che loro pensavano non potesse dargli. Sicché hanno smesso di cercare, prima ancora di cominciare veramente. Mi segui?

Holden

Sì, professore..

Prof. Antolini

(bevendo un altro sorso)

Non voglio spaventarti.. ma non stento affatto a vederti morire nobilmente, in un qualche modo, per una causa indicibilmente ignobile..

(poi dà ad Holden un’inspiegale occhiata)
Se ti scrivo una cosa, la leggi con attenzione? E la conservi?

Holden

Sì..

 

Il professor Antolini si alza e va alla scrivania. Prende un foglio e una penna e scrive qualcosa. Poi torna a sedersi.

 

Prof. Antolini

Per quanto possa sembrare strano, questo non l’ha scritto un poeta, ma uno psicologo, Wilhelm Stekel. Ecco quello che ha detto: “Ciò che distingue l’uomo immaturo è che vuole morire nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l’uomo maturo è che vuole umilmente vivere per essa”. Capito?

Holden

Sì..

 

Il professor Antolini porge il foglio ad Holden. Poi dice:

 

Prof. Antolini

Io credo che uno di questi giorni ti toccherà scoprire dove vuoi andare. E allora dovrai metterti subito in marcia. Tu non puoi perdere tempo..

 

Il professor Antolini beve il suo scotch e se ne prepara un altro.

 

Prof. Antolini

E mi spiace dirtelo, ma quando capirai dove vuoi andare ti metterai sotto con lo studio, per forza. Sei uno studioso, che ti piaccia o no. Ardi di sapere. E io credo che non appena ti sarai lasciato alle spalle tutti i professori Vines e i loro temi..

Holden

I professori Vinson..

Prof. Antolini

D’accordo i professori Vinson. Non appena ti sarai liberato di loro e se lo vorrai comincerai ad avvicinarti al sapere che davvero ti sarà caro. Tra l’altro, scoprirai di non essere il primo che il comportamento degli uomini ha sconcertato e nauseato. Non sei affatto solo a questo traguardo, e ciò ti INCITERÀ e ti STIMOLERÀ. Molti, moltissimi si sono sentiti moralmente e spiritualmente turbati come te. Per fortuna, alcuni di loro hanno messo nero su bianco quei loro turbamenti. Imparerai da loro.., se vuoi. Proprio come un giorno, se tu avrai qualcosa da dare, altri impareranno da te. E’ una bella intesa di reciprocità. E’ non è istruzione. E’ storia. E’ poesia.

 

Detto questo, beve il suo scotch. Si accende una sigaretta.

 

Prof. Antolini

Non sto cercando di dirti che soltanto gli uomini colti e preparati sono in grado di dare al mondo un contributo prezioso.. non è vero.. ma sostengo che gli uomini colti e preparati, se sono intelligenti e creativi, prima di tutto, e questo purtroppo succede di rado, tendono a lasciare del proprio passaggio segni molto più preziosi che non gli uomini esclusivamente intelligenti e creativi. Tendono ad essere più chiari nell’espressione, e di solito hanno la passione di seguire i propri pensieri sino in fondo. E, cosa importantissima, nove volte su dieci sono più modesti dei pensatori non preparati… mi segui, Holden?

Holden

Sì, professore…

 

Il professore aspira una lunga boccata.

 

Prof. Antolini

Gli studi accademici ti saranno molto utili. Se li prosegui per parecchio tempo, cominceranno a farti capire che taglia di mente hai. Che cosa le va bene e cosa non le va bene. Dopo un po’, capirai che tipo di pensieri si addicono di più alla tua particolare mente. Per dirne una, questo può farti risparmiare tutto il tempo che perderesti a rimuginare su idee che non ti si addicono, che non sono adatte a te. Comincerai a conoscere le tue vere misure e a vestire la tua mente attenendoti a quelle.

 

Holden non dice nulla. A un certo punto, sbadiglia.

 

Prof. Antolini

(ridendo)

Andiamo.. ti preparo il letto..

 

Holden e il professor Antolini vanno in una stanza, la stanza degli ospiti. Il professor Antolini tiene ancora in mano la sigaretta. La spegne in un posacenere su un comodino. Va all’armadio e prende lenzuola, coperte e così via. Comincia a preparare il letto. Comunque, non lo prepara bene.

 

Prof. Antolini

Come stanno le tue donne?
Holden

(aiutando il professore)
Magnificamente..

Prof. Antolini

Come sta Sally?
Holden

(stanco)
Benissimo. L’ho incontrata oggi.. non abbiamo più molto in comune..

Prof. Antolini

Carina da morire. E quell’altra ragazza? Quella del Maine, quella di cui mi hai parlato..

Holden

Jane Gallagher.. sta bene.. domani forse le telefono..

 

Nel frattempo hanno finito il letto.

 

Prof. Antolini

(con un gesto della mano)

E’ tutto tuo.. non è granché ..

Holden

Oh, va benessimo.. Grazie mille professore. Stanotte lei e la signora mi avete salvato..

Prof. Antolini

Il bagno sai dov’è. Se hai bisogno di qualcosa chiama.. io per un po’ resto in cucina: ti dà fastidio la luce?

Holden

No, macché, davvero… grazie mille..

Prof. Antolini

Bene.. buonanotte, bello..

Holden

Buonanotte.. grazie mille…

 

Il professor Antolini va via. Holden si spoglia: non avendo il pigiama, resto con gli slip. Si mette a letto e spegne la luce. Si addormenta. Stacco.

 

32:INT.SERA-CASA DEL PROFESSOR ANTOLINI

 

Holden come detto sta dormendo. La Mdp lo inquadra in primo piano. La stanza è completamente al buio. Holden dorme tranquillamente.. quando all’improvviso si scuote e si sveglia. Trova il professor Antolini seduto sul letto con un bicchiere in mano e che gli sta accarezzando la testa..

 

Holden

(sorpreso, arrabbiato)

Che sta facendo? Che diavolo sta facendo?
Prof. Antolini

(indifferente)
Niente.. sto semplicemente seduto in ammirazione..

Holden

(come sopra, ora anche imbarazzato)
Ma che sta facendo, insomma?

Prof. Antolini

Che ne diresti di abbassare la voce? Sto qui in ammirazione..

Holden

(accendendo la luce)

Io devo andarmene ad ogni modo..

Prof. Antolini

Devi andare dove?
Holden

(cercando una scusa)
Ho lasciato le valigie e tutto quanto alla stazione. E’ meglio che vada a prenderle. C’è dentro tutta la mia roba..

Prof. Antolini

Ci sarà anche domani. Torna a letto, adesso. Vado a letto anch’io. Che ti prende?

Holden

Non mi prende niente.. ma è che sono preoccupato.. c’è anche il denaro.. con tutti i malintenzionati che ci sono..

Prof. Antolini

Non essere ridicolo, Holden.. torna a letto.. vado a letto anch’io. Il denaro lo troverai sano e salvo domattina..

Holden

No, sul serio.. devo andare.. davvero..

 

Prende i suoi vestiti e comincia a vestirsi, impacciato..

 

Prof. Antolini

Sei un ragazzo molto, molto strano..

Holden

(finendo di vestirsi)

Lo so.. arrivederci, professore..

 

Holden esce di casa e va all’ascensore. Lo chiama. Il professor Antolini è ritto sulla soglia della porta.

 

Holden

(guardandolo, imbarazzato)
Mi metterò a leggere dei buoni libri.. sul serio..

Prof. Antolini

Forza, Holden, prendi le valigie e torna dentro. Non chiudo la porta..

Holden

(inflessibile)
Grazie professore…

(entrando nell’ascensore, che nel frattempo è arrivato)
Ci vediamo..

 

Holden scende. La Mdp inquadra il professor Antolini, che resta per un po’ sulla porta, per poi chiuderla. Stacco.

 

33:EST.GIORNO-STAZIONE DI NEW YORK

 

La Mdp inquadra Holden di spalle. Sta scrivendo qualcosa. Dopo aver scritto, va via. Leggiamo ciò che sta scritto sul biglietto:

Cara Phoebe, non posso più aspettare fino a mercoledì, perciò è probabile che parta oggi stesso per l’ovest con l’autostop. Troviamoci davanti al Museo d’arte alle dodici e un quarto, se puoi.

Con affetto, Holden.

 

La Mdp rimane un po’ sul biglietto. Stacco.

 

34:EST.GIORNO-INGRESSO MUSEO D’ARTE

 

Holden è seduto sugli scalini, davanti il portone d’ingresso del Museo. Sta fumando. Guarda l’orologio: sono le dodici e trentacinque. Non c’è traccia di Phoebe. Holden sta alzandosi, quando la vede avvicinarsi: ha una valigia in mano. Holden le si avvicina.

 

Phoebe

(fiatando)
Ehi..

Holden

Credevo che non venissi più

(indicando la valigia)
Che c’è lì? Non mi serve niente.. me ne vado così come sto. Non mi porto nemmeno le valigie che ho alla stazione. Che ci hai messo?
Phoebe

I miei vestiti. Io vengo con te. Posso?

Holden

(non capendo)
Che?
Phoebe

Li ho portati giù con l’ascensore di servizio. Mamma non se n’è accorta. Ci sono dentro poche cose: qualche vestito, le calze e la biancheria eccetera eccetera.. Non posso venire con te? Holden, TI PREGO!

Holden

No. Chiudi il becco.

Phoebe

Perché non posso? TI PREGO, Holden! Non farò niente.. non mi porterò neanche i vestiti, se non vuoi..

Holden

Tu non ti porti niente.. perché non vieni.. vado da solo.. perciò chiudi il becco.

Phoebe

Ti prego, Holden.. lasciami venire.. sarò molto, molto.. tu nemmeno ti…

Holden

(quasi gridando)
Tu non vieni. Ora chiudi il becco! Dammi quella valigia..

 

Holden prende la valigia. Primo piano di Phoebe, che comincia a piangere.

 

Holden

Mi parevi che dovevi recitare a scuola e via discorrendo.. mi pareva che dovevi fare Benedict Arnold e così via.

(rabbioso)
Che vuoi fare? Non vuoi più far la recita, Dio santo?

 

Phoebe non risponde. Holden le si avvicina e le dà il suo berretto da cacciatore, che ha preso dal suo cappotto. Phoebe lo prende e glielo scaraventa in faccia. Holden sale le scale del museo ed entra. Quando esce, Phoebe sta ancora lì.

 

Holden

Non vado più in nessun posto.. ho cambiato idea. Perciò smettila di far casino e chiudi il becco. Andiamo, adesso, ti riporto a scuola. Vieni, farai tardi..

 

Holden fa per prenderle la mano, ma lei la tira via.

 

Holden

Hai già pranzato?

Phoebe non risponde.

 

Holden

Vieni.. ti riporto a scuola..

Phoebe

(senza alcun tono particolare)
Io a scuola non ci torno..

Holden

Devi tornare a scuola. Vuoi fare quella recita, vero? Vuoi fare Benedict Arnold?

Phoebe

(decisa)
No..

Holden

Ma sì che vuoi.. è sicuro.. forza, andiamo.. Tanto per cominciare, io non vado più da nessuna parte.. te l’ho detto.. vado a casa. Vado a casa non appena tu vai a scuola.. prima vado alla stazione a prendere le valigie e poi vado..

Phoebe

(come sopra)
Ti ho detto che a scuola io non ci torno.. tu fai quello che ti pare, ma io a scuola non ci torno.

Perciò chiudi il becco.

 

Primo piano di Holden, che non sa che dire.

 

Holden

Senti vuoi fare una passeggiata?

 

Phoebe non risponde.

 

Holden

Senti, Phoebe, se ti faccio marinare la scuola e facciamo quattro passi, mi prometti che la finisci con le scemenze? E che domani torni a scuola?
Phoebe

Forse, può darsi..

 

Per un po’, loro due camminano senza parlare. Ad un certo punto arrivano alle giostre.

 

Phoebe

Credevo che d’inverno la giostra fosse chiusa..

Holden

Forse perché è quasi Natale. Vuoi andare a fare un giro?
Phoebe

Sono troppo grande..

 

Holden

No che non lo sei. Vai pure. Io ti aspetto qui. Vai, su..

 

 

Holden va allo sportello dei biglietti e ne prende uno per Phoebe.

 

Holden

Tieni.. vai a farti un giro..

Phoebe

Vieni anche tu?

Holden

Magari dopo.. Adesso sto qui a guardarti. Hai il biglietto?

Phoebe

Sì..

Holden

Vai, allora, io mi siedo su questa panchina. Sto a guardarti..

 

Holden si siede. Phoebe va alla giostra: vi sono anche altri sei bambini. Phoebe va a sistemarsi su un cavallo. Holden la guarda. Sorride, intenerito. Quando finisce il giro, lei scende e va da Holden.

 

Phoebe

(sorridendo)
Stavolta vieni pure tu..

Holden

No, sto solo a guardarti.. forse sto solo a guardarti..

(caccia fuori alcuni soldi)
Tieni. Prendi qualche altro biglietto.

Phoebe

(prendendo i soldi)

Non sono più arrabbiata con te..

Holden

Lo so. Ora vai, che comincia..

 

Phoebe gli dà un bacio. Poi dice:

 

Phoebe

Inizierà a piovere..

 

Poi prende da una tasca del suo cappotto il berretto di Holden e glielo mette in testa.

 

Holden

(sorpreso)
Non l’avevi gettato a terra prima?
Phoebe

Sì, ma l’ho ripreso quando sei andato nel museo.. per un po’ puoi tenerlo tu..

Holden

D’accordo.. però adesso sbrigati.. se no perdi il giro..

 

Ma Phoebe continua ad esitare.

 

Phoebe

Dicevi sul serio prima? E’ vero che non vai da nessuna parte e che dopo torni a casa?

Holden

Sì.. sbrigati ora..

 

Phoebe si affretta a comprare il biglietto e a montare sul cavallo della giostra. Appena monta, saluta Holden con la mano. Holden ricambia. Comincia a piovere e Holden si bagna completamente. La Mdp si alza e inquadra il cielo.

 

Holden

(fuori campo)

Era così carina, lei là che girava intorno.. Dio, peccato che non c’eravate anche voi!!

 

Stacco.

Poi, primo piano di Holden.

 

Holden

Ecco tutto quello che voglio raccontarvi. Forse potrei dirvi quello che feci quando andai a casa, e come mi sono ammalato e che a scuola tornerò quando sarò uscito di qui, ma non ne ho voglia. Queste cose non mi interessano..

Un sacco di gente, D.B., mamma papà e questo psicanalista che c’è qui mi chiedono che penso di questa storia che vi ho raccontato. Non so che dirgli.. non so che ne penso. Mi spiace di averla raccontata a tanta gente. Io so solo che sento un po’ la mancanza di tutti quelli di cui vi ho parlato. Anche di Stradlater e di Ackley. E perfino di quel maledetto Maurice. E’ buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti.

 

Dissolvenza in nero. Partono i titoli di coda.

 

 

 

 

DIRETTO DA

PHILIP KAUFMAN

 

SCRITTO DA

DAVID MAMET

GENNARO SAVIANO

STEVE ZAILLIAN

 

DAL ROMANZO OMONIMO DI

JEROME DAVID SALINGER

EDITO IN ITALIA DA EINAUDI

 

PRODOTTO DA

GENNARO SAVIANO

 

CO-PRODOTTO DA

TERRENCE MALICK

 

DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA

VITTORIO STORARO

 

SCENOGRAFIA

DANTE FERRETTI

 

MONTAGGIO

PIETRO SCALIA

 

COSTUMI

GABRIELLA PESCUCCI

 

CASTING

GENNARO SAVIANO

 

PERSONAGGI ED INTERPRETI

 

Holden Caulfield

ELIJAH WOOD

 

Sally Hayes

THORA BIRCH

 

Prof. Spencer

ANTHONY HOPKINS

 

Horwitz

SAMUEL L. JACKSON

 

Maurice

BENICIO DEL TORO

 

Sunny

CATE BLANCHETT

 

Prof. Antolini

KEVIN SPACEY

 

Carl Luce

JUDE LAW

 

Signora Morrow

SHIRLEY MACLAINE

 

MUSICHE COMPOSTE E DIRETTE DA

ENNIO MORRICONE

HERE COMES THE SUN DI GEORGE HARRISON

 

Colonna Sonora su CD e MC

Arcadia Music

 

La Produzione desidera ringraziare:

NEW YORK CITY

BOSTON UNIVERSITY

 

Girato a

New York

Boston

 

©2002 Arcadia Productions®

 

Un film distribuito dalla

Arcadia Distribution™

 

IL GIOVANE HOLDEN

 

DIRETTO DA

PHILIP KAUFMAN

 

THE END