ARCADIA
PRODUCTIONS
Presenta
Un
film di
(The Catcher in the Rye)
Tratto
dal romanzo di
Jerome
David Salinger
Edito
in Italia da Einaudi
Shirley MacLaine
Sceneggiatura
Gennaro Saviano
Steve Zaillian
Musiche
composte e dirette da
Ennio
Morricone
Montaggio
Pietro
Scalia
Costumi
Gabriella
Pescucci
Scenografia
Dante
Ferretti
Prodotto
da
Gennaro
Saviano
per
la
ARCADIA
PRODUCTIONS
Regia
di
Philip
Kaufman
1:EST.GIORNO-ISTITUTO
PENCEY DI AGERSTOWN
La
Mdp inquadra con un campo lungo l’Istituto Pencey di Agerstown. Tutto è coperto
di neve. Da lontano sentiamo urla di incitamento: probabilmente stanno giocando
a qualcosa, magari football.
A
poco a poco, la Mdp che procedeva piuttosto spedita, comincia a rallentare.
Holden comincia a parlarci:
(fuori campo)
Se davvero avete voglia di ascoltare questa storia,
magari vorrete prima sapere
dove sono nato e com’è stata
la mia infanzia, e tutte
quelle scemenze alla David Copperfield, ma, miei
umili ascoltatori, rimarrete
profondamente delusi, giacché vi parlerò solo delle
cose da matti che mi sono
capitate verso Natale, prima di ridurmi così.
Nel
frattempo, la Mdp è arrivata ad inquadrare Holden (è
interpretato da Elijah Wood).
E’
seduto sul prato ed indossa un maglione di lana azzurro e dei blue-jeans.
Sta
guardando distrattamente la partita che
si sta disputando davanti ai suoi occhi.
Si
volta verso la macchina:
(sorridendo)
L’Istituto Pencey è questa
scuola che sta ad Agerstown. Probabilmente ne avrete sentito parlare.
Se non altro, avrete visto
una delle mille pubblicità che si fanno su un mucchio di riviste.
(qui il tono di Holden
diviene tronfio e ampolloso)
“Dal 1888 noi forgiamo una
splendida gioventù dalle idde chiare”.
Specchio per le allodole. A
quella scuola lì non forgiano un bel niente, come nelle altre scuole.
E poi io non ho conosciuto
nessuno splendido e dalle idee chiare eccetera eccetera.
Comunque, questa sarà l’ultima volta che vedrò questa casa di matti.
Eh, già, amici miei, sono
stato cacciato: non mi applico.
(qui ora il tono di Holden è
ironico)
Dopotutto, l’Istituto Pencey
è una scuola d’alto livello.
E giacché la lascio, devo
andare a salutare il mio vecchio professore: il prof. Spencer.
Holden
si alza e comincia a correre. La Mdp rimane per un po’ a seguire la partita;
poi si allontana. Stacco.
2:EST.GIORNO-CANCELLO CASA PROF. SPENCER
La Mdp inquadra Holden che si accosta al cancello
ansimando: evidentemente ha corso. Senza bussare entra. La Mdp lo segue da
dietro il cancello. Arrivato alla porta della casa, Holden bussa. Stacco.
3:INT.GIORNO-CASA
DEL PROF. SPENCER
La
Mdp inquadra la porta della casa del professore. Ascoltiamo due piccoli rumori
(Holden che bussa); dopo questi rumori, ascoltiamo dei passi.
La
Mdp inquadra una mano che apre la porta. E’ la mano di una donna (ha le unghie
smaltate di rosso).
(fuori campo, sorpresa)
Holden
entra, spedito. Fissa per un attimo la signora Spencer, una signora sui
sessantacinque anni, portati magnificamente, e le chiede:
Non c’è male, Holden. Dammi
il cappotto.
Holden
le dà il cappotto, che la signora appende all’attaccapanni che le è vicino.
(come sorpresa)
E’ nella sua stanza… entra
pure.
Holden
si avvia sopra. La Mdp rimane un po’ ad inquadrare la signora Spencer, che
sorride. Stacco.
4:INT.GIORNO-STANZA
DEL PROFESSOR SPENCER
Il
professor Spencer (è interpretato da Anthony
Hopkins) è seduto in poltrona. Indossa un elegante pigiama, ed è avvolto
in una vecchia coperta. Sta leggendo un quotidiano.
La
Mdp, con una soggettiva di Holden, gli si avvicina. Il professore distoglie lo
sguardo dal giornale; vedendo Holden sorride cortese
Holden!
Che
piacere! Entra..
Salve
professore. Ho ricevuto il suo biglietto.
Non ce n’era affatto
bisogno. Sarei venuto lo stesso a salutarla.
(indicando il letto)
Siedi lì, figliolo.
Holden
si siede.
(ridendo)
(poi, cambiando faccia e
tono)
Già, professore. Già.
Il
professore annuisce. Accavalla le gambe.
A quanto pare, avete fatto
una lunga chiacchierata..
Beh, sì… sarò stato come
minimo un paio d’ore con lui..
Beh… che la vita è una
partita e via di questo passo.
Però è stato piuttosto
gentile. Non ha perso le staffe né nulla.
Ha detto solo che la vita è
una partita eccetera eccetera…
La
Mdp indugia ad inquadrare la finestra della camera da letto del prof. Spencer:
comincia a nevicare.
(in macchina)
Figliolo, la vita è una
partita che va giocata secondo le regole.
Lo so, professore.. Lo so.
No, ha detto che lo farà la
settimana prossima.
(incerto)
La
Mdp inquadra il prof. Spencer, che cava dal taschino del pigiama una pillola.
La ficca in bocca.
Beh, saranno piuttosto
seccati.
Questa è la quarta scuola
che lascio…
(sistemandosi meglio la
coperta)
Mesi fa, ho avuto il piacere
di conoscere i tuoi genitori.
Sono persone in gamba.
(disgustato
dall’affermazione del professore)
Già.. Sono molto in gamba..
Il
professore posa il giornale su di una mensola a lui vicina. Legge il titolo in
prima pagina.
Holden,
che non ha voglia di stare ad ascoltare prediche, non risponde.
(riluttante)
Quattro..
(come sopra)
Cinque. Sono passato in
inglese, visto che non dovevo far altro che qualche tema.
(scuotendo leggermente la
testa)
Io ti ho bocciato in storia,
perché non sapevi nulla.
Ma proprio nulla. Sono
sicuro che non lo hai mai aperto il libro.
L’hai aperto? Dì la verità,
Holden.
(sarcastico)
La
Mdp inquadra Holden di spalle. Si sistema meglio sul letto.
(continuando il suo
discorso)
Gli argomenti erano
facoltativi: e tu hai scelto gli egiziani.
Eppure mi hai consegnato il
foglio in bianco.
Per questo ti ho bocciato..
Il
professor Spencer si ferma per tossire un attimo. Tossisce senza mettere la mano
davanti la bocca. Holden lo guarda mezzo schifato.
(dopo aver finito di
tossire)
(sincero)
Holden
di nuovo si sistema meglio sul letto.
(ansimando un po’)
(con una strana espressione
sul volto)
(cambiando discorso)
Elkton Hills…
La
Mdp va ad inquadrare una vecchia foto del professore: lo ritrae con uomo, più
anziano di lui. Indossano entrambi vestiti estivi.
(fuori campo)
Beh.. non proprio.
Non è che sono stato
espulso.
Me ne sono andato io, in un
certo senso…
La
Mdp ritorna ad inquadrare il professore, che ha abbassato la coperta fin sulle
ginocchia. In particolare, ne inquadra il volto.
Perché, se non sono
indiscreto?
Holden
(fermo, fuori campo)
Beh, scusi, professore non
ho voglia di parlarne.
E’ una lunga storia. E non
voglio ricordarla.
Holden
si alza, come se stesse per andarsene. Sta per dire qualcosa, ma il vecchio
Spencer è più veloce di lui, e gli chiede:
(come se stesse assecondando
un pazzo)
Non molti, però…
(tossendo di nuovo)
(come sopra)
Certo che me ne importa. Ma
non tanto, credo..
(assumendo un’aria afflitta)
Te ne preoccuperai.
E quando lo farai, sarà
troppo tardi.
(alza lo sguardo verso
Holden)
Vorrei ficcarti del buon
senso in quella testa.
Vorrei aiutarti, figliolo.
Anche perché so che sei molto intelligente.
Lo so, professore.
E grazie. Davvero.
Devo andarmene, ora. Devo
preparare i bagagli.
La
Mdp inquadra Holden che si dirige verso la porta. Prima di uscire, si volta di
nuovo verso il professore.
Senta, professore, non si
preoccupi.
Me la saprò cavare. E’ un
periodo così.
Non si preoccupi. Intesi?
(poi, cambiando discorso)
Mia moglie sarebbe
volentieri…
No, grazie, professore.
Devo scappare.
Addio, professore. Le
scriverò.
E si rimetta presto.
Holden
scende. La Mdp inquadra le scale. Ascoltiamo i passi di Holden. Stacco.
5:INT.TARDO
POMERIGGIO-STANZA DI HOLDEN
Lo
schermo è completamente nero. Non sentiamo che dei passi. A un tratto, un
fascio di luce inonda lo schermo, facendoci capire che quella altro non è che
la stanza di Holden.
Holden
entra nella sua stanza, e getta il cappotto sul letto. Fatto questo, prende da
una delle tasche del cappotto un berretto rosso.
Holden
si avvicna allo specchio. Calza il cappello, con la visiera rivolta alla nuca.
La
Mdp va ad inquadrare una poltrona: poco dopo arriva Holden e vi si siede. Ha un
libro in mano.
Ma
non appena s’è seduto, compare alle sue spalle un ragazzo, Robert Ackley. E’
più grande di Holden
di un anno. Porta un asciugamano in mano.
(gettando uno sguardo ai
suoi lati)
(senza alzare lo sguardo)
Ciao, Ackley.
Ackley
comincia a girellare per la stanza, strofinando con l’asciugamano i capelli.
Ho perso i fioretti sul treno…
(sorpreso)
Dovevo alzarmi sempre per
guardare la mappa.
La
Mdp inquadra Ackley, che prende dalla scrivania di Holden la foto di una
ragazza (è una foto di Thora Birch), che ride. Guardatala, Ackley la posa su
una mensola.
Non lo so.
E non me ne frega niente.
Ackley
gli si avvicina: Holden ha continuato a leggere per tutto il dialogo.
(sollevando il libro)
(come infasdito)
(sarcastico)
Ackley lascia il libro, e ricomincia a girellare per la stanza. La Mdp torna a soffermarsi sulla foto della ragazza.
(fuori campo)
(fuori campo)
(in
macchina)
Primo
piano di Holden.
E’ un furto.
Quello è un berretto da
cacciatore, da noi.
(con un sorriso)
Già.
(tendendo la mano a pistola,
e “sparando”)
Io sono un cacciatore di
uomini.
(scuotendo la testa)
Neanche per sogno.
Ackley continua a girellare per la stanza. La Mdp inquadra in primo piano la faccia di Ackley. E’ butterata di brufoli.
Giù alla partita. Con una ragazza.
(ironico)
Primo
piano di Holden.
(scrollando le spalle)
Così.
(poi, cambiando tono)
Mi sta proprio sulle
scatole.
Lui delira per te.
Mi ha detto che sei un
dannato principe.
Ha sempre quell’aria da
grand’uomo.
Lo odio. Quel ragazzo lì lo
odio..
Secondo me, non è manco
intelligente.
Lui si crede di esserlo, ma
non lo è.
La
Mdp pian piano va ad inquadrare la costa di un libro; il titolo è IL
PESCIOLINO NASCOSTO, l’ autore è D.B.CAULFIELD.
(fuori campo, calmo)
Senti, tu ce l’hai con
Stradlater per via che lui ti disse di lavarti i denti.
Ackley
(in macchina, infuriato)
Io i denti me li lavo. Che
diavolo dici? Me li lavo i denti, me li lavo..
(alzandosi dalla poltrona)
No, non te li lavi. Ti ho
visto. Non te li lavi.
Holden si dirige verso l’armadio. Lo apre, prende una valigia, e ci mette dentro il suo berretto rosso da cacciatore. La Mdp lo inquadra a mezzo busto. Dietro di lui, intravediamo, sfocato, Ackley.
(sorridendo alla telecamera)
Stradlater non è affatto
male. Non è affatto malvagio.
(fuori campo, con
sufficienza)
Sarà… Comunque per me è e
resta un figlio di buona donna.
Holden
si volta. La Mdp inquadra da basso Holden e Ackley.
E’
borioso, ma alle volte è pieno di slancio. Ti faccio un esempio: mettiamo che
lui porti una cravatta che a te piace molto, e tu glielo fai notare, ebbene,
sai che fa? Come minimo se la sfila e te la regala. Oppure la lascia sul letto
o sulla scrivania, o vattelappesca.
Ma ti dà quella dannata
cravatta. Molti non lo farebbero. Si limiterebbero a…
(irritato)
(scuotendo il medio destro)
No,
non lo faresti. Ti conosco bene.
Se tu fossi ricco sfondato
come lui, saresti uno di quei grossi bastardi…
Nel frattempo la Mdp è
andata ad inquadrare la porta della stanza. A un tratto, si apre: ed entra
spedito nella stanza un ragazzo poco più grande di Holden e dell’età di Ackley:
è appunto Stradlater. Indossa un cappotto coperto di neve e una sciarpa rossa,
stranamente immacolata.
Stradlater
(avvicinandosi ad Holden)
Senti, Holden, hai impegni
stasera?
Holden
Non lo so. Forse. Perché?
Stradlater
Potresti prestarmi la tua
giacca a losanghe?
Sulla mia ci ho rovesciato
non so che.
Holden
(cambiando discorso)
Chi ha vinto la partita?
Stradlater
Stiamo pari.
(poi, allusivo)
Allora?
Holden
(capendo)
E va bene!, te la presto!
Non slargarmela, però.
Stradlater
Non preoccuparti.
La Mdp inquadra Stradlater
che si avvicina all’armadio, vicino al quale sta Ackley.
Stradlater
(ad
Ackley)
Come va, Ackley?
Ackley
(freddo)
Bene.
Stradlater apre l’armadio.
Strdlater
(cominciandosi a spogliare)
Beh… io vado a prepararmi…
Holden
D’accordo.
Ehi, senti un po’: dov’ è la
tua ragazza?
Stradlater
(avvicinandosi alla porta)
Mi sta aspettando giù.
Stradlater esce. La Mdp
inquadra Holden, che esce anche lui, seguendolo. Stacco.
6:INT.SERA-BAGNI
DELL’ISTITUTO PENCEY
La Mdp compie un giro per i
bagni, quasi come se stesse compiendo una ricerca. Nel suo “giro”, inquadra
Strdlater ed Holden. Li supera, per poi tornare indietro: Stradlater è alzato,
intento a farsi la barba, mentre Holden è seduto sul bordo del lavandino vicino
a quello di Stradlater.
Stradlater
Esci, stasera, Holden?
Holden
Non lo so. Perché?
Stradlater
Mi faresti un grosso
piacere?
Holden
(senza troppo slancio)
Quale?
Stradlater
Ho da fare un test di storia
lunedì.
Mi faresti un tema
d’inglese? Mi ficco nei guai se non lo faccio entro lunedì.
Allora, me lo fai?
Holden
Su cosa?
Stradlater
Su quello che ti pare. Basta
che sia descrittivo. Una stanza, o una casa o un accidenti di posto dove una
volta hai abitato o vattelappesca. Basta che sia molto descrittivo.
La Mdp inquadra in primo
piano il rasoio con il quale Stradlater sta radendosi.
Stradlater
(fuori campo)
Solo non farlo troppo bene.
Quello stronzo di Hartzell è convinto che tu sei un fenomeno in inglese e sa
che stiamo nella stessa stanza. Per cui non farlo troppo bene.
La Mdp ritorna ad inquadrare
Holden in primo piano.
Holden
(ironico)
E’ buffo: io sono quello che
sbattono fuori, e tu mi chiedi di farti un tema.
Stradlater
Sì, lo so. Ma ti ho detto:
sono nei guai se non lo faccio.
Allora, me lo fai? E’ un
favore da amico, da vero amico.
(petulante)
Allora, me lo fai?
La Mdp indugia ad inquadrare
lo specchio sul lavandino dove Stradlater sta radendosi. E’ per lo più
appannato. Vediamo Holden scendere e dirigersi fuori il nostro campo visuale.
Stradlater continua a farsi la barba. Comincia a fischiettare.
Holden
(fuori campo)
Se ho tempo sì. Altrimenti
no.
(cambiando discorso)
Con quale ragazza esci
stasera?
La Fitzgerald?
Stradlater
(sbottando)
Accidenti, no! Te l’ho detto
che con quella lì l’ho fatta finita!
La Mdp inquadra Holden che
va a risedersi sul lavandino dove era seduto prima.
Holden
(come sorpreso)
Sì? Passala a me. E’ il mio
tipo.
Stradlater
E pigliatela. Tanto è
vecchia per te.
Stradlater ha terminato di
farsi la barba. Si lava la faccia.
Holden
Chi è allora? Quella bambola
di Phyllis Smith?
Stradlater
(continuando ad asciugarsi)
No. Dovevo uscire con lei,
ma sono successi dei problemi, così esco con la compagna di stanza della
ragazza di Bud Thaw…
(poi, come ricordandosi di
qualcosa)
A proposito. Quasi me ne
dimenticavo. Ti conosce.
Holden
Chi?
Stradlater
Questa ragazza.
Holden
Ah, sì.. E come si chiama?
Stradlater
Aspetta un attimo… Jean
Gallagher..
La Mdp inquadra in primo
piano il volto di Holden. Possiamo leggervi la sorpresa e la contentezza di
Holden.
Holden
(sbottando, felice)
JANE Gallagher… hai detto
proprio bene: la conosco. Abitavamo vicino, porta a porta, due estati fa. Aveva
uno stramaledetto cane, un Dobermann Pinscher, che pareva un bue.. ci siamo
conosciuti per causa sua.. quel maledetto cane continuava a venire nel nostro
giardino…
Nella sua eccitazione,
Holden s’è piantato proprio davanti la luce.
Stradlater
(un po’ irritato)
Cristo, Holden, stai davanti
la luce!
Holden
(non badando a Stradlater)
Com’è che ha parlato di me?
Va al Conservatorio? Mi avea detto che era sua intenzione andarci. Aveva detto
che forse andava a Shipley. Credevo fosse andata lì. Come mai ha parlato di me?
Stradlater non risponde.
Holden
Studia ballo, lei. Danza
classica e via discorrendo. Mi ricordo che faceva almeno due ore al giorno di
esercizi, anche quando si crepava più dal caldo. Aveva paura che le gambe le
divenissero orribili. Giocavamo sempre a dama.
Stradlater
A che?
Holden
A dama. E lei non muoveva mai le sue dame. Lasciava le pedine, lì nell’ultima
fila, senza muoverle né niente. Le piaceva così.
La Mdp inquadra la mano di
Stradlater che apre un barattolo di brillantina e unge i suoi capelli.
Holden
Sua madre era socio del
nostro stesso club. Qualche volta le ho portato i bastoni da golf.
Holden si avvicina alla
finestra. La Mdp lo inquadra da fuori, mentre ricomincia a nevicare. Holden si
accende una sigaretta.
Holden
I suoi genitori erano
divorziati. Sua madre si era risposata con un tipo che non faceva altro che
bere come una spugna. Un tale pelle e ossa, con le gambe pelose. Me lo ricordo.
Indossava sempre dei calzoni corti, squallidi. Jane diceva che scriveva
commedie o qualcosa del genere, ma io l’ho sempre e solo visto ubriacarsi e
sentire quei gialli alla radio. E girare nudo per la casa. Con Jane presente e
compagnia bella.. Anzi, adesso che ci penso, mi ricordo un sabato che pioveva come Dio comanda, e stavamo giocando
a dama sotto il suo portico. Ogni tanto io la prendevo in giro per via di
quella sua fissa che ho detto, ma non molto. Comunque, tutt’a un tratto uscì
quel bastardo
del marito della madre, e le chiese se sapeva se in casa ci fossero sigarette.
Lei però non rispose. Lui glielo domandò di nuovo, ma lei ancora non rispose. Non alzò neanche gli occhi dalla
scacchiera. Quello entrò in casa. Allora, domandai a Jane che diavolo fosse
successo, ma lei non rispose neanche a me! Poi, improvvisamente, ecco che
scorre quella lacrima sulla scacchiera, su una casella rossa. Allora io mi
avvicinai a lei, e lei cominciò a piangere davvero: io cercai di consolarla, e
comincai a baciarla dappertutto. Poi le domandai se il signor Cudahy- quel
bastardo della malora si chiamava così- avesse mai provato a prendersi dei
passaggi con lei. Ma lei rispose di no… Non ho mai capito cosa le fosse preso…
La Mdp adesso inquadra
Stradlater, che ha ascoltato distrattamente quello che ha detto Holden.
Stradlater
Davvero?
Holden
Sì. Ha avuto un’infanzia
schifa, te lo dico io.
Salutamela da parte mia, va
bene?
Stradlater
(distrattamente)
Va bene.
Holden
E non dirle della mia
espulsione.
Stradlater
D’accordo.
Stradlater ha smesso di
prepararsi. Esce, facendo un cenno di saluto ad Holden. La Mdp inquadra Holden,
che va a sedersi di nuovo sul lavandino. Stacco.
7:INT.SERA-STANZA DI
HOLDEN
La Mdp inquadra Holden
seduto alla scrivania, con davanti una macchina da scrivere modello ufficio.
Sta scrivendo qualcosa.
Holden
(rivolto alla camera e al
pubblico)
Miei umili ascoltatori,
sapete benissimo che Stradlater mi ha chiesto di fargli quel tema. E io glielo
sto facendo. Il guaio è che non mi viene in mente né una casa, né una stanza,
nulla da descrivere. Sicché, amici miei, è andato a finire che ho fatto il tema
sul guantone da baseball di mio fratello Allie. Allie aveva questo guantone da
prenditore, sinistro. Lui era mancino. La cosa descrittiva di quel guantone è
che ci sono scritte su un mucchio di poesie. Le aveva scritte lui, così aveva
qualcosa da fare quando nessuno batteva. Ora è morto. Di leucemia. Gli è venuta
quando stavamo nel Maine. Vi sarebbe piaciuto. Era più piccolo di me, ma era molto
più intelligente di me. Era di un’intelligenza fantastica. Ma non era solo
intelligente, era anche simpatico. Non si arrabbiava né niente, contrariamente
a quanto dicono dei rossi di capelli. E Allie era rossissimo.
Era un ragazzo in gamba.
Aveva solo tredici anni. La notte che è morto, ho dormito nel garage, e ne ho
spaccato tutte le finestre, così, per fare una cosa. Ho tentato di spaccare
anche quelle della giardinetta, ma m’ero già rotto la mano e non ho potuto.
Ogni tanto sento un po’ di male alla mano, ma non me ne importa granché.
Comunque è su questo che ho fatto il tema. Ho ricopiato anche le poesie, visto
che ce l’ho qui, quel guantone. Ho dovuto solo cambiare il nome di Allie col
nome del fratello di Stradlater.
Holden si alza. La Mdp
inquadra i fogli poggiati sulla scrivania. Leggiamo quello che c’è scritto su
di essi, per un poco. Poi la Mdp si ritrae. Stacco.
8:INT.SERA-STANZA DI
HOLDEN
La Mdp inquadra Holden sul
letto. Ha le braccia congiunte sul petto. A un tratto sentiamo un rumore: la
porta che si apre. E ascoltiamo una voce: la voce di Stradlater.
Stradlater
(fuori campo)
Ciao, Holden
Holden non risponde.
Stradlater
(avvicinandosi all’armadio)
Grazie per la giacca.
(aprendo l’armadio e
prendendo una gruccia)
M’hai fatto il tema?
Holden
(in macchina)
Sta sulla scrivania
La Mdp inquadra Stradlater
che si dirige alla scrivania. Prende i fogli: comincia a leggerli. Al tempo
stesso inizia a spogliarsi. Passano alcuni secondi: non udiamo nulla.
Stradlater
(sbottando, furioso)
Cristo santo, Holden.
Quest’accidente di tema parla di un maledetto guantone da baseball.
Holden
(fuori campo, indifferente)
E allora?
Stradlater
(come sopra)
Che vuol dire: e allora? Ti
ho detto che doveva parlare di una stanza o di una casa o qualcosa del genere.
Holden
(come sopra)
Hai detto che doveva essere
descrittivo. Che te ne frega se parla di un guantone da baseball?
Stradlater
Tu fai sempre le cose
diversamente dagli altri.
Ovvio che ti sbattano da
qui. Mai che tu faccia qualcosa come va fatto.
La Mdp inquadra Stradlater
per qualche secondo. Poi il nostro campo visuale è occupato dalla figura di
Holden, che è sceso dal letto.
Holden
Bene. Non ti piace.
Ridammelo allora.
Holden prende i fogli e li strappa.
Stradlater
Perché diamine l’hai
strappato?
Holden non risponde. Getta i
pezzi nel cestino. Comincia a fumare.
Holden
Che avete fatto tu e Jane?
Stradlater
Nulla… Non abbiamo fatto
nulla… Aveva il permesso fino alle nove e mezza..
Holden
Le hai detto che la
salutavo?
Stradlater
(mentendo)
Sì…
Primo piano di Holden.
Holden
Lei che ha detto? Le hai
chiesto delle dame?
Stradlater
(fuori campo, irritato)
No, non ne abbiamo parlato.
(qui ora il tono di
Stradlater si fa ironico)
Credi che abbiamo passato la
serata a giocare a dama?
Holden non risponde. Spegne
la sigaretta. Si avvicina al letto.
La Mdp inquadra Stradlater che si siede sulla poltrona.
Holden
(fuori campo)
Che avete fatto allora?
Stradlater
(accavallando le gambe)
Niente… Siamo stati in
quella maledetta macchina.
La Mdp inquadra Stradlater
che si alza. Va a piantarsi proprio davanti la luce facendo ombra su Holden.
Poi, scuotendo impercettibilmente la testa, si dirige verso l’armadio. Lo apre,
e caccia fuori un pigiama, lo stesso che indossava Holden. E’ il pigiama
dell’istituto.
Holden
(fuori campo)
Che macchina?
Stradlater
(infilando i pantaloni del
pigiama)
Quella di Ed Banky, il
professore di educazione fisica.
Stradlater s’infila ora la
parte superiore del pigiama.
Holden
(in macchina)
Che avete fatto?
Avete…?
(e fa un gesto come per dire
“fatto all’amore”)
Primo piano di Stradlater
che ha uno sguardo inespressivo. Poi ride, tronfio e sarcastico.
Stradlater
Segreto professionale,
amico.
La Mdp inquadra Holden. E’
furente con Stradlater. Si avvicina a lui e cerca di dargli un pugno in faccia.
Ma Stradlater è più veloce, e riesce a scansarsi. Ciò che rimedia è solo un
banale colpo di striscio.
Stradlater
(furioso e sorpreso)
Ma che ti piglia, Cristo
Santo?
Detto questo, si scaraventa
contro Holden, che in men che non si dica si ritrova a terra. Stradlater gli si
“siede” con le ginocchia sul torace.
Primo piano (in soggettiva
di Holden) di Stradlater.
Stradlater
(come sopra)
Si può sapere che ti piglia?
Holden
(deciso, fuori campo)
Toglimi quelle lerce
ginocchia schife dal torace.
(poi, quasi gridando)
Avanti, stronzo, levale di
lì.
Ma Stradlater non si muove.
Primo piano di Holden.
Holden
Brutto stronzo figlio di
puttana. Ti credi di essere il migliore.
Ti credi di poterti sbattere
tutte quelle che vuoi. Non te ne importa nulla di loro, e non te ne importa
perché sei un fottutissimo stronzo figlio di cagna…
Stradlater
Sta zitto, Holden. Sta’ zitto.
Holden
Non sai nemmeno se si chiama
JANE o JUNE, stronzo di merda!
Stradlater
Attento, Holden. Sta’ zitto. Altrimenti le buschi.
Holden
Toglimi quelle schifose
luride ginocchia dal torace.
Stradlater
(conciliante)
Se ti lascio, fai silenzio?
Holden
Sì…
Stradlater lo lascia.
La Mdp inquadra entrambi a
mezzo busto. Holden e Stradlater si guardano, in cagnesco.
Holden
Sei un lurido, stronzo
figlio di puttana.
Stradlater
Attento, Holden. Ti avverto per l’ultima volta: sta’ zitto, altrimenti le buschi...
Holden
(quasi urlando)
E perché? Ecco il guaio con
voi stronzi. Non volete mai discutere di una cosa intel…
Mentre Holden parla, la Mdp
è andata ad inquadrare Stradlater. Ascolta Holden, ma non appena gli sente dire
la parola “stronzo” rivolta a lui gli dà un pugno. Molto forte, visto che
Holden cade a terra, sanguinante.
Soggettiva di Holden:
Stradlater va in bagno. Ritorna poi con del ghiaccio in mano.
Stradlater
(nervoso)
Perché non chiudi il becco
quando te lo dico io?
Holden non risponde.
Stradlater
(come sopra)
Senti. Va a lavarti la
faccia.
Holden
(fuori campo)
Va a lavartela tu, quella
faccia da stronzo che hai..
La Mdp inquadra Stradlater
che non risponde. Tuttavia esce. La Mdp lo inquadra in primo piano. Mormora
“stronzo”.
Poi la Mdp inquadra Holden.
Si alza, e va allo specchio. La faccia è sporca di sangue. C’è sangue anche sul
pigiama. Holden va via.
La Mdp inquadra la foto della
ragazza. Udiamo il rumore della porta che si chiude. Stacco.
9:INT.SERA-STANZA DI
ACKLEY
Soggettiva di Holden. La
stanza di Ackley è immersa nel buio: la pallida luna invernale illumina solo un
letto vuoto. Primo piano del distintivo dell’istituto. Il letto dove dorme
Ackley è alla destra della finestra e non è minimamente sfiorato dalla luce
lunare. Ackley è sveglio.
Holden
(fuori campo)
Ackley, dormi?
Ackley
(come infastidito)
No, sono sveglio.
Holden
(come sopra)
Dov’è la luce?
Ackley
(sistemandosi meglio nel
letto)
A che ti serve la luce?…
Senti, stavo cercando di dormire, prima che voi due cominciaste a fare tutto
quel casino. Perché mai avete fatto a pugni?
Holden
(come sopra)
Per nulla…. Dove diavolo sta la luce?
Ackley
Proprio vicino a te.
La stanza si illumina. La
Mdp inquadra il volto di Ackley che ha un sussulto di orrore, di orrore misto a
meraviglia.
Ackley
DIO! Che diavolo ti è
successo?
Holden
(in macchina)
Ho avuto una discussione con
Stradlater
(poi, sedendosi a terra)
Senti, vuoi giocare a
scacchi?
Ackley
(non facendoci caso)
Ma sanguini ancora! E’
meglio se ci metti qualcosa.
Holden
Ora smette. Allora, vuoi
giocare o no?
Ackley
Scacchi! Cristo Santo… ma
dì, lo sai che ora è?
Holden
(serafico)
Non è mica tardi. Sono
appena le undici.. o le undici e mezzo.
Primo piano di Holden.
Ackley
(sbottando, fuori campo)
Appena!!! Senti: io domani
devo svegliarmi per andare a messa, santiddio. E voi due vi mettete a
strepitare e a fare quel baccano proprio nel bel mezzo della nottata… ma perché
vi siete messi a far cazzotti?
Holden
(con un gesto della mano)
Oh, è una lunga storia… Non
voglio seccarti…
La Mdp inquadra Holden: va a
sedersi su un letto.
Holden
(battendo una mano sul
letto)
Senti… mica ti secca se
dormo stasera nel letto di Ely, vero?
Tanto torna domani sera,
vero?
Ackley
(sbotta, irritato)
E che ne so io quando torna?
Holden
E che significa che non sai
quando torna?
Non torna prima di domani,
vero?
Ackley
Sì, ma, Cristo santo, non
posso dire al primo che passa di poter dormire nel suo letto.
Holden
(sorridendo)
Sei un vero principe. Un
gentiluomo.
Hai una sigaretta?
Ackley
(sbuffando)
No… non ne ho..
Senti, perché avete fatto a
cazzotti?
Holden non risponde. Si alza
dal letto e girella per la stanza: la Mdp lo segue. Si ferma davanti uno
specchio: Ackley siede sul letto.
Ackley
Allora, perché vi siete
scazzottati?
Holden
(come se dicesse la prima
cosa venutagli in mente)
Per te…
Ackley
(come sorpreso)
Per me…….?
Holden ritorna a sedersi sul
letto. Crolla il capo, in un gesto di approvazione.
Holden
Già. Ho difeso il tuo onore.
Stradlater diceva che sei un brutto tipo.
Non potevo sopportarlo….
Ackley
(interrompendolo)
Ha detto così? Davvero? Ha
detto così?
Holden
(ridendo)
No… non ti preoccupare…
stavo scherzando…
Holden ora si sdraia sul
letto.
Ackley
Allora, hai intenzione di
dormire o no nel letto di Ely?
Holden
(fuori campo)
Forse.. o forse no… non te
ne preoccupare..
(poi, in macchina)
Raccontami la tua
affascinante vita, pivello…
Ackley
(infastidito)
Ma che vuoi?, vuoi spegnere
‘sta dannata luce?
Ma Holden non la spegne.
Ackley
(ancora più infastidito)
Allora…?
La Mdp inquadra Holden che
si alza dal letto e va a spegnere la luce. La stanza ritorna nel buio. La luce
lunare inquadra il volto di Holden, pensieroso. Ascoltiamo il ronfare di
Ackley.
Holden
(sussurrando)
Ehi, Ackley…
Ma Ackley non sente.
Holden
(un po’ più forte)
Ackley…
Anche stavolta Ackley non
risponde.
Holden
(gridando)
Ackley!!!
Stavolta, Ackley si sveglia.
Primo piano di Ackley.
Ackley
(arrabbiato)
Che diavolo vuoi? Stavo
dormendo, santiddio…
Holden
(candido)
Senti... che bisogna fare
per entrare in convento?
Uno dev’essere per forza
cattolico e compagnia bella?
Ackley
(come sopra)
Certo che dev’essere
cattolico. Pezzo di bastardo, e tu mi svegli nel bel mezzo della nottata per
farmi queste domande idiote…
Holden
(interrompendolo)
Calmati e rimettiti pure a
dormire. Tanto non ci voglio nemmeno andare. Con la fortuna che ho, va a finire
che casco in quello coi frati sbagliati. Tutti stronzi bastardi. O solo
bastardi.
La Mdp inquadra Ackley, che
pare non credere alle sue orecchie. Si siede sul letto.
Ackley
(arrabbiato)
Senti, protestante dei miei
stivali. Di quello che dici di me o di Stradlater o del resto me ne frego, ma
se cominci a fare lo stronzo sulla mia dannata religione, allora…
Holden
(conciliante)
Calmati.. nessuno sta
facendo nulla alla tua dannata religione..
Holden si alza dal letto e
va alla porta.
Holden
(ad
Ackley)
Ci vediamo, Ackley.
(poi va da Ackley e gli
stringe la mano)
Grazie per la tua
ospitalità..
Ackley
Buffone… prima o poi
qualcuno ti spacca quella faccia…
Ma Holden non lo sta a
sentire. Va via. La Mdp ritorna da Ackley.
Ackley
(continuando il suo
discorso)
…. Da stronzo…
Primo piano di Ackley, che
spegne la luce e ritorna a dormire. Stacco.
10:INT.SERA-CORRIDOIO
DELL’ISTITUTO PENCEY
La Mdp inquadra Holden che
cammina per il corridoio, completamente vuoto. La Mdp inquadra in primo piano
Holden.
Holden
(quasi sussurrando)
Ho deciso di andarmene via,
questa sera stessa, senza aspettare la settimana prossima. Questa scuola mi fa
sentire troppo solo. Starò in un albergo fino a mercoledì, poi mi presenterò a
casa.
Detto questo, Holden arriva
alla porta della sua stanza. La apre ed entra. Stradlater non è ancora tornato.
Holden si dirige all’armadio e prende le sue valigie. Da una valigia, prende il
suo berretto da cacciatore. Lo calza, con la visiera rivolta alla nuca. Poi,
Holden spegne la luce ed esce.
Come prima, il corridoio è
vuoto. Arrivato verso le scale, Holden si volta.
Holden
(gridando)
Dormite sodo, stronzi!!!
Poi scende velocemente le
scale. La Mdp inquadra un po’ le scale. Stacco.
11:EST.SERA-STAZIONE
DI AGERSTOWN
La Mdp inquadra Holden
seduto ad una panchina. Accanto a sé ha una valigia. Sta leggendo una rivista.
Dopo pochi secondi, si ferma
un treno. Holden chiude la rivista, prende la valigia e sale sul treno.
Il treno riparte. Vediamo il
treno allontanarsi. Stacco.
12:INT.SERA-SCOMPARTIMENTO
DEL TRENO
La Mdp inquadra Holden
seduto in una poltrona. Sta leggendo la stessa rivista di prima. Il treno si
ferma; Holden distoglie lo sguardo dalla rivista e legge il nome della fermata:
Trenton. A un tratto nello scompartimento entra una signora: indossa una
pelliccia e calza un elegante cappello.
Signora
(è
interpretata da Shirley MacLaine)
Buonasera…
Holden
(cortese)
Buonasera…
Holden ritorna a leggere. La
signora posa la sua valigia nel portabagagli su di sé. Poi si leva la
pelliccia: indossa un elegante tailleur. Per un attimo, Holden e la signora
rimangono in silenzio. La Mdp inquadra in primo piano la signora.
Signora
(notando qualcosa)
Mi scusi, ma quello non è il
distintivo dell’Istituto Pencey?
Primo piano del distintivo
dell’Istituto.
Holden
Già…
Signora
Lei sta a Pencey?
Holden
Sì..
Signora
(sorridendo felice)
Oh, che piacere! Forse
allora conosce mio figlio: Ernest Morrow. Studia a Pencey..
Holden
Sì, infatti. Siamo nella
stessa classe.
Primo piano di Holden.
Holden
(pensa)
Suo figlio era forse il più
emerito bastardo che avesse mai frequentato Pencey in tutta la sporca storia
dell’ Istituto. Dopo aver fatto la doccia, se ne andava sempre per il corridoio
sbattendo l’asciugamano bagnato fradicio sul sedere della gente. Ecco che tipo
era..
(poi, in campo)
Come dice, signora?
Sig.ra Morrow
Stavo dicendo che dovrò dire
ad Ernest del nostro incontro. Qual è il suo nome, caro?
Holden
(mentendo)
Rudolph
Schmidt…
La Mdp inquadra in primo
piano la signora Morrow. Sorride.
Sig.ra Morrow
Le piace Pencey?
Holden
(con una scrollata di
spalle)
Pencey? Non è tanto male.
Non è un paradiso né niente di simile, ma vale quanto le altre scuole. Alcuni
professori sono in gamba.
Detto questo, Holden sbuffa
leggermente.
Sig.ra Morrow
Ernest l’adora.
Holden
Lo so.
(poi, sollecito e divertito)
Lui è un tipo che si adatta
benissimo alle cose. Davvero. Cioè, sa il vero sistema per adattarsi.
Sig.ra Morrow
(interessata)
Lei crede?
Holden
Ernest? Ma certo!!
La Mdp, con una soggettiva
di Holden, inquadra le mani della signora Morrow: sono mani ben curate, e
circondate da un numero spropositato di gioielli.
Sig.ra Morrow
Mi sono rotta un’unghia,
scendendo dal tassì
(sorride, poi continuando il
discorso di prima)
Io e suo padre delle volte
siamo preoccupati per lui. Alle volte abbiamo l’impressione che non sia bravo a
legare con gli altri.
Holden
In che senso?
Sig.ra Morrow
Beh, è un ragazzo molto
sensibile. In realtà non ha mai legato con gli altri. Forse è un po’ troppo
serio per la sua età…
La Mdp inquadra in primo
piano Holden, che non dice nulla. Cava da una tasca del suo cappotto un pacco
di sigarette.
Holden
(porgendo il pacchetto alla
signora)
Vuole una sigaretta?
Sig.ra Morrow
(guardandosi intorno)
Non credo che questo
scompartimento sia per fumatori, Rudolph.
Holden
(con indifferenza)
Oh, non fa nulla. Possiamo
fumare finché non viene il controllore..
La signora Morrow prende una
sigaretta: Holden gliela accende. La signora inizia a fumare: lo stesso si dica
per Holden.
Sig.ra Morrow
Forse mi sbaglio, ma mi pare
che le stia colando del sangue dal naso, caro..
Holden
(confermando con la testa)
Sì… sa, mi sono beccato una
bella palla di neve proprio in faccia…
(prende un fazzoletto e
comincia a tamponare l’uscita del sangue, poi riprendendo il discorso di prima)
Ernie è uno dei ragazzi più popolari a Pencey. Lo sa?
Sig.ra Morrow
(scuotendo la testa)
No, non lo sapevo…
Holden
(movendo su e giù la testa)
Sicuro… In realtà, a scuola
ci abbiamo messo tutti un po’ di tempo per conoscerlo bene. E’ un tipo buffo.
Un po’ strano, se capisce quel che voglio dire. E a dir la verità, quando l’ho
visto la prima volta, ho pensato che fosse un po’ snob. Invece non lo è
proprio. E’ solo che è un tipo originalissimo e ci vuole del tempo per arrivare
a conoscerlo…
Primo piano della signora
Morrow. Non parla.
Holden
Le ha raccontato delle
elezioni di classe?
La signora scuote la testa.
Holden
Vede, eravamo in molti a
volere che il vecchio Ernie divenisse capoclasse. Era l’unico che potesse
farlo. Ma è stato eletto un altro ragazzo, Harry Fencer. E sa perché è stato
eletto Fencer? Per il motivo che Ernie non ha voluto che lo votassimo. Ha
rifiutato… è così timido. Questo è il suo unico difetto, è troppo timido e
modesto. Lei dovrebbe fare di tutto perché alle volte si lasci andare.. Non
gliene aveva parlato?
Sig.ra Morrow
No, non me ne ha parlato.
A questo punto, viene il
controllore a guardare i biglietti. Dopo aver fatto questo, va via.
Holden
(accavallando le gambe)
Le andrebbe di prendere un
cocktail con me?
Sig.ra Morrow
(senza intenzione di
rimprovero)
No grazie caro, io non bevo.
Comunque, penso che la vettura ristorante sia chiusa. E’ molto tardi, sa?
Holden guarda l’orologio; in
primo piano vediamo l’ora: sono l’una meno un quarto.
Sig.ra Morrow
(in primo piano)
Ernest mi ha scritto che
sarà a casa mercoledì
(poi, sinceramente
preoccupata)
Spero che a lei non
l’abbiano chiamata a casa all’improvviso perché un suo familiare è ammalato..
Holden
No, a casa stanno tutti
bene. Si tratta di me. Devo operarmi.
Sig.ra Morrow
(ora sinceramente
dispiaciuta)
Oh, quanto mi dispiace!!
Holden
(scrollando le spalle)
Non è nulla di grave. E’ un
piccolo tumore al cervello.
Sig.ra Morrow
(spalancando la bocca)
Oh, no!!
Holden
(ridendo)
Oh, non si preoccupi. E’
molto piccolo. E poi è superficiale. Me lo leveranno in un baleno…
Sig.ra Morrow
Speriamo…
La Mdp inquadra il cartello
della fermata: Newmark.
Sig.ra Morrow
(fuori campo)
Questa è la mia fermata…
(poi, in campo)
Ci vediamo, Rudolph. Mi ha
fatto piacere parlare con lei.
(stringendogli la mano)
Auguri per la sua
operazione…
Holden
Grazie. Ci vediamo, signora
Morrow…
Vediamo la signora scendere.
Arrivata alla pensilina, rivolge un ultimo sguardo ad Holden: lo saluta. Holden
ricambia. Poi il treno riparte. Seguiamo la signora prendere la sua valigia ed
entrare in un bar. Poi, la Mdp si ritira. Stacco.
13:EST.NOTTE-PANORAMICA
DI NEW YORK
La Mdp inquadra dall’alto i
luoghi più famosi di New York: vediamo tra l’altro Central Park e Broadway.
Holden ci parla:
Holden
(fuori campo)
Sapete, miei umili
ascoltatori, New York è proprio una città strana di notte. Ti fa sentire così
solo…
Come quella sera di cui sto
raccontando; avevo voglia di fare quattro chiacchiere. Così finii col parlare
col taxista che mi stava portando all’albergo..
La Mdp scende ed inquadra
Holden e l’autista nel taxi. Holden è seduto dietro. Stacco.
14:INT.NOTTE-ABITACOLO
DEL TAXI
Holden, come detto, è seduto
dietro ed ha accanto la valigia. Sta guardando fuori. Sbuffa.
Holden
(al
taxista)
Ehi, Horwitz. Ci passa mai
vicino allo stagno di Central Park? Vicino a Central Park South?
Primo piano su Horwitz (è interpretato da Samuel L. Jackson), che si volta
verso Holden, stupito.
Horwitz
Al che?
Holden
(calmo)
Allo stagno. Quella specie
di laghetto, o cosa diavolo è, che sta lì. Dove ci sono le anitre, sa?
Horwitz
(spazientito)
Sì, e allora?
Holden
(come sopra)
Sa le anitre che ci nuotano
dentro di primavera eccetera eccetera? Mica sa per caso dove vanno d’inverno?
Horwitz
(ancora più spazientito)
Dove vanno chi??
Holden
Le
anitre. Lei
lo sa, per caso? Voglio dire, vanno a prenderle con un camion o vattelappesca e
le portano via, oppure volano via, verso sud o vattelappesca?
Il taxi rimane imbottigliato
nel traffico.
Horwitz
(girandosi
indietro)
E che ne so io? Come posso
sapere una stupidaggine così?
Holden
(con un gesto della mano)
Beh… non si arrabbi per
questo…
Horwitz
(stizzito)
E chi si arrabbia? Nessuno
si arrabbia.
Il taxi riprende a
camminare. La Mdp inquadra Holden che ha ripreso a guardare fuori. Horwitz
borbotta qualcosa. Quando il taxi si ferma ad un semaforo, Horwitz si rigira di
nuovo verso Holden.
Horwitz
(duro)
I pesci non vanno da nessuna
parte. Restano lì dove sono, i pesci: quindi proprio in quel dannato lago.
Holden
(adesso è lui ad essere
stizzito)
I pesci…? Ma i pesci sono
un’altra cosa. Io parlo delle anitre..
La Mdp inquadra il semaforo,
che segna verde. Horwitz riprende a guidare, e guarda Holden attraverso lo
specchietto.
Horwitz
(sprezzante)
Perché sono un’altra cosa?
E’ lo stesso, anzi: per i pesci è molto peggio che per le anitre, Cristo Santo,
l’inverno e tutto il resto. Faccia funzionare il cervello, Cristo!!
Holden non risponde. Per un
po’ i due non parlano. Horwitz fischietta, nervoso. Poi ci sembra che Holden
ghigni.
Holden
(insolente)
Ok. Va bene. E cosa fanno i
pesci e gli altri quando il lago diventa un solo blocco di ghiaccio e la gente
ci pattina sopra e via discorrendo?
Horwitz
(rigirandosi, e quasi
urlando in faccia ad Holden)
E che diavolo vuole che
facciano? Restano fermi lì dove sono, Cristo.
Holden
Ma non possono non
accorgersi del ghiaccio!!!
Horwitz
(ora davvero infuriato)
E CHI È CHE NON SE NE
ACCORGE!? Nessuno non può non accorgesene
(poi, calmandosi un poco)
Vivono dentro quello
stramaledetto ghiaccio. E’ nella loro dannatissima natura. Si congelano e stanno così per tutto il fottuto inverno…
Holden
(provocatoriamente)
Ah, sì? E che si mangiano
allora? Cioè, voglio dire, se stanno fermi per tutto l’inverno e sono proprio
congelati non possono mica nuotare per cercarsi da mangiare…
Horwitz
(di nuovo furibondo)
I corpi, Cristo, sono i loro
corpi che prendono il nutrimento e tutto quanto dalle alghe e dalle altre
porcherie che ci sono nel lago. Stanno lì coi pori sempre aperti. E’ la loro
natura, Cristo. Capisci che dico??
Horwitz si rigira di nuovo
verso Holden.
Holden
(attento a non dire qualcosa di fuori luogo)
Ah, capisco…
(poi, cambiando discorso)
Che ne direbbe di farci
insieme un bicchierino, amico?
Horwitz non risponde. Holden
glielo richiede.
Horwitz
(rispondendo, infastidito)
Non ho voglia di bere,
amico. Ma quanti anni ha, lei? Perché non sta a dormire?
Holden
Non ho sonno..
La Mdp inquadra il taxi che
si ferma davanti un albergo. Holden scende.
Horwitz
(assurdamente cortese)
Sono trenta dollari.
Holden, senza protestare,
caccia i soldi.
Horwitz
(intascando il denaro)
Senta. Se lei fosse un
pesce, Madre Natura provvederebbe a lei, giusto?
Non crederà mica che i pesci
muoiano d’inverno, vero?
Holden
No,ma…..
Horwitz
(interrompendolo)
Ed ha proprio ragione che
non muoiono..
Detto questo, Horwitz
riparte. Seguiamo, in soggettiva di Holden, il taxi andare via. Poi, la Mdp
inquadra in primo piano Holden, che sorride e scuote leggermente la testa. Poi
entra nell’albergo.
15:INT.SERA-STANZA
D’ALBERGO
La Mdp inquadra la porta
della stanza d’albergo che si apre: entrano un cameriere che porta delle
valigie, seguito da Holden. La stanza è piuttosto squallida: solo un letto con
vicino un comodino. Al centro della stanza, una poltrona. E’ su di un tappeto.
C’è una finestra di fronte la porta: si vede l’altra facciata dell’albergo.
Holden dà una mancia al cameriere. Poi, sistema la sua roba in una specie
d’armadio che sta attaccato alla parete di fronte al letto. Poi, tanto per fare
una cosa, va alla finestra.
La Mdp inquadra in
soggettiva di Holden ciò che accade nell’altra facciata: in una stanza, un uomo
distinto, che indossa solo mutandine, comincia a mettersi addosso degli abiti
femminili, e comincia poi a camminare per la stanza; nella stanza sopra questa
invece, un uomo e una donna, completamente nudi, stanno sputandosi un liquido;
nella vicina stanza, invece, due persone stanno praticando del sesso estremo.
Poi, la Mdp inquadra Holden,
che disgustato sbuffa ed esce. La Mdp ritorna ad inquadrare le finestre.
Stacco.
16:INT.SERA-NIGHT CLUB
La Mdp inquadra Holden che
entra nel night club. L’orchestra sta suonando un pezzo di Buddy Singer. La Mdp
inquadra il direttore dell’orchestra, un tipo sulla cinquantina. Holden si
guarda intorno: vediamo in soggettiva di Holden le persone che ballano. A un
tavolo è seduta una ragazza, bionda, piuttosto carina: comunque non una grande
bellezza. Holden va a sedersi a un tavolo vicino a quello della ragazza,
probabilmente sola. Holden la guarda un attimo, poi distoglie lo sguardo quando
la ragazza si volta a guardarlo a sua volta. Poi, Holden chiama un cameriere,
un uomo sulla trentina.
Holden
Può portarmi uno scotch&soda?
Cameriere
(cortese e sospettoso)
Mi scusi, signore, ma può
favorirmi un documento?
Holden
(gelido)
Ho forse l’aria di un
minorenne?
Cameriere
(come sopra)
Mi spiace, signore, ma noi
abbiamo le nostre regole. Deve mostrarmi un documento…
Holden
(sconfitto)
D’accordo, d’accordo. Mi
porti una coca-cola..
Il cameriere sta per
andarsene, ma Holden lo richiama.
Holden
Senta, non ci può schizzare
dentro del rum o qualcosa del genere?
Cameriere
(sincero)
Mi spiace davvero, signore,
ma non posso…
Il cameriere va via. Holden
ritorna a fissare la ragazza, che gli sorride. Notiamo che è della stessa età
di Holden. Torna il cameriere con in mano un bicchiere. Holden mormora un “grazie”
e beve la coca. Quindi si alza e va dalla ragazza.
Holden
(gentilissimo)
Le andrebbe di ballare,
signorina?
La ragazza sorride e fa di
sì con la testa. Vanno a ballare. L’orchestra suona un lento. La Mdp inquadra
in primo piano Holden.
Holden
Lei balla davvero molto
bene. Dovrebbe fare la professionista. Una volta ballai con una professionista,
ma lei è molto meglio. Ha mai sentito parlare di Ginger e Fred?
Ragazza
(guardandosi intorno)
Come?? Non l’ho sentita.
Holden
(un po’ spazientito)
Ho detto se ha mai sentito
parlare di Ginger e Fred.
Ragazza
(scuotendo la testa)
No, credo di no.
La Mdp inquadra alcune
coppie che ballano. Poi, inquadra alcuni elementi dell’orchestra, quindi il
direttore.
Holden
Beh.. Ginger era una
ballerina, una grande ballerina. Però lei è migliore.
Lo sa quand’è che una
ragazza balla in modo divino?
Ragazza
(guardandosi intorno come
prima)
Come??
Holden le ripete quello che
le ha detto. La ragazza scuote la testa.
Holden
Beh… dove tengo la mano. Se
sotto la mano…
(la Mdp inquadra la mano di
Holden, che è poco sopra il fondoschiena della ragazza)
… non sento nulla, né
didietro, né schiena, niente, allora la ragazza balla davvero bene…
La ragazza non risponde. Per
un po’ i due non si parlano: ballano soltanto. Li vediamo far questo poi, a un
tratto, la ragazza esclama:
Ragazza
(gaia)
Sa, ieri sera ho visto
Leonardo Di Caprio… l’attore del cinema. In carne ed ossa. Stava con alcuni
suoi amici. E’ così carino…
Holden
(un po’ disgustato e rude)
Lei è proprio fortunata, lo
sa? A proposito, qual è il suo nome?
Ragazza
Liz…
Primo piano di Holden, che
dà un bacio sulla fronte della ragazza.
Liz
(infuriata)
Ehi!!! Che le piglia!?
Holden
(disarmante)
Niente. Non mi piglia
niente. Lei balla proprio bene. Ho una sorella che è ancora una dannata
bambina, ma balla come nessuno, vivo o morto. Lei balla bene quasi quanto lei…
Liz
(mezza offesa)
Badi a come parli, se non le
spiace..
Holden
Da dove viene lei?
Liz
(guardandosi di nuovo
intorno)
Come?
Holden
(spazientito)
Le ho chiesto da dove viene.
Non me lo dica, se non vuole. Potrebbe stancarsi, sa…
Liz
Seattle, Washington…
Holden
(come sopra)
Lei è una conversatrice
straordinaria. Lo sa?
Liz
(guardandosi per l’ennesima
volta intorno)
Come?
Holden non dice nulla. I due
ragazzi non si dicono nulla: ballano ancora un po’. Poi, la Mdp che li aveva
seguiti fino a questo punto, si ritira. Stacco.
17:INT.SERA-HALL
DELL’ALBERGO
La Mdp segue Holden che
cammina tranquillo per la hall dell’albergo. Non c’è nessuno, solo il portiere.
Holden ritira la chiave della sua camera e va all’ascensore. La chiama.
Holden
(fuori campo, mentre
aspetta)
Sapete, miei cari, quella
sera mi sentivo un po’ a terra. Depresso e via dicendo.
Avrei quasi voluto morire.
(arriva l’ascensore, sempre
fuori campo di Holden)
Poi, mi trovai in quel
guaio…
L’ascensore si apre ed
Holden entra. Stacco.
18:INT.SERA-ASCENSORE
Holden entra nell’ascensore.
Primo piano sul volto dell’addetto dell’ascensore (è
interpretato da Benicio Del Toro).
Addetto dell’ascensore
(quasi sussurrando)
Ehi, amico, le andrebbe di
divertirsi o è troppo tardi?
Holden
(non capendo)
Come?
Addetto dell’ascensore
(cercando di spiegarsi
meglio)
Le andrebbe di dare una
bottarella, stanotte?
Holden
(non capendo ancora)
A me?
L’addetto dell’ascensore
sbuffa, come infastidito.
Addetto dell’ascensore
Quanti anni ha, capo?
Holden
Io?
(mentendo)
Ventidue.
Addetto dell’ascensore
(annuendo con la testa)
Ok. Allora, che mi dice? Una
semplice cinque dollari, fino a mezzogiorno quindici..
Holden guarda l’orologio: sono
le cinque del mattino.
Holden
(sorridendo)
D’accordo…
Addetto dell’ascensore
(deciso)
D’accordo cosa? Fino a
mezzogiorno o solo un quarto d’ora? Devo saperlo
Holden
(con un gesto della mano)
Solo un quarto d’ora
Addetto dell’ascensore
(movendo su e giù la testa)
Va bene. Che stanza?
Holden tira fuori la chiave.
La Mdp inquadra in primo piano il numero.
Holden
(fuori campo)
Duecentodiciassette.
Addetto dell’ascensore
Va bene. Tra un quarto d’ora
le mando una ragazza.
L’ascensore si ferma.
L’addetto apre le porte ed Holden esce.
Holden
(voltandosi indietro)
Ehi, è carina? Non voglio una vecchia battona.
Addetto dell’ascensore
Non si preoccupi, capo. Non
avrà una vecchia battona.
Holden
A chi devo pagare?
Addetto dell’ascensore
(quasi ironico)
A lei, capo.
L’addetto dell’ascensore
chiude le porte dell’ascensore. Seguiamo Holden avviarsi verso la sua stanza.
Stacco.
19:INT.SERA-STANZA
D’ALBERGO DI HOLDEN
Holden entra nella sua
stanza. Getta il cappotto sul letto. Va alla finestra: tutte le stanze di prima
sono buie. Holden va in bagno, lasciando la porta socchiusa. Si lava la faccia,
poi si lava i denti. Quindi esce e si cambia d’abito. Comincia a girellare per
la stanza. Poi, bussano alla porta. Holden va ad aprirla. E’ la prostituta (è interpretata da Cate Blanchett): indossa un
leggero abito verde e un soprabito marrone.
Primo piano della
prostituta.
Holden
(fuori
campo)
Salve…
Prostituta
(non rispondendo al saluto
di Holden)
E’ lei quel tale che dice
Maurice?
Holden
L’uomo dell’ascensore?
Prostituta
Sì..
Holden
Sì, sono io. Entri pure.
La prostituta entra.
Holden
Come si chiama?
Prostituta
(gettando il soprabito sul
letto)
Sunny…
Detto questo, Sunny si siede
sulla poltrona. Accavalla le gambe. Dondola leggermente la gamba sinistra.
Holden le si avvicina.
Holden
Se permette, mi presento: mi
chiamo Jim Steele…
Sunny
Che ce l’hai un orologio?
Ehi, quanti anni hai tu?
Holden
(mentendo)
Ventidue…
Primo piano di Sunny, che
scoppia a ridere.
Holden
(per nulla offeso)
E tu, quanti anni hai?
Sunny
(smettendo di ridere)
Tanti quanti ne bastano per
non darmela a bere
(si alza dalla poltrona)
Allora ce l’hai questo
orologio?
Sunny si sfila il vestito.
La Mdp inquadra Holden, sorpreso. Resta fermo lì dove è, quasi indifferente.
Sunny
(come infastidita)
Allora, ce l’hai l’orologio?
Holden
No, non ce l’ho..
Sunny
(decisa)
Allora, andiamo?
Holden
(cercando di sviare il
discorso)
Non ti andrebbe di parlare
un po’?
Hai davvero tanta fretta?
Sunny
(senza espressione sul
volto)
E di che diavolo vuoi
parlare?
Holden
(scrollando le spalle)
Non saprei. Nulla di
speciale. Pensavo solo che prima di farlo tu avessi voglia di parlare.
Primo piano di Sunny,
contrariata. Va a sedersi di nuovo alla poltrona e di nuovo dondola la gamba.
Holden
Vuoi una sigaretta?
Sunny
Non fumo. Senti, se vuoi
parlare, sbrigati. Ho da fare.
Holden
(incerto)
Non sei di New York, vero?
Sunny
Sono di Hollywood.
(si alza e prende il vestito
a terra)
C’hai una gruccia? Non
voglio che il vestito si sgualcisca. E’ il migliore che ho…
Holden
Ma certo…
Holden prende il vestito e
lo va a posare nell’armadio. La Mdp ritorna ad inquadrare Sunny, che comincia a
camminare per la stanza.
Holden
(fuori campo)
Lavori tutte le notti?
Sunny
Sì…
Holden
(incerto)
E che fai durante il giorno?
Cioè… quando non lavori?
Sunny
(alzando le spalle)
Dormo… vado al cinema….
Nel frattempo, Sunny si è
piantata davanti ad Holden: la Mdp, in primo piano, inquadra il suo volto: un
volto stanco, un volto duro.
Sunny
Senti: vogliamo cominciare?
Non ho mica…
Holden
(interrompendola)
Sta’ a sentire: non sono
molto in forma, stasera.
Ti pago e tutto il resto, ma
ti secca molto se non lo facciamo?
Sunny
Che ti piglia?
Holden va a sedersi nella
poltrona.
Holden
Non mi piglia niente.
Il fatto è che sono stato
operato da poco…
Sunny
(come se non ci credesse)
Sì? E dove?
Holden
(non sapendo che dire)
A quel coso… come si chiama…
ah, sì… al clavicordo…
Sunny
(come sopra)
Ah… e dove sta?
Holden
Il clavicordo? Beh, sta in
fondo alla spina dorsale. Molto in fondo..
Sunny
(come sopra)
Capisco… bella seccatura…
Detto questo, Sunny si siede
su Holden.
Holden
(sorpreso)
Ehi, ma che fai?
Sunny
(non badandogli)
Sei carino…
Holden
(cercando di rimanere calmo)
Sono ancora convalescente..
Sunny
(come sopra)
Somigli a un attore del
cinema. Sai chi. Ha fatto quel film, quello con Mel Gibson…
Sai chi dico…
Holden
(infastidito)
Non
lo so. Non vado spesso al cinema..
Allora,
Sunny gli sfila i pantaloni e comincia a masturbarlo.
Holden
(come
sopra)
Vuoi
piantarla? Ti ho detto che sono stato operato…
Sunny
non risponde, né si leva di dosso. Dà ad Holden un’occhiata di traverso.
Poi,
gli dice:
Sunny
Senti..
dormivo quando Maurice mi ha chiamata. Se credi che…
Holden
(interrompendola)
Ma
te l’ho detto che ti avrei pagata, no? Non ti preoccupare, ti pagherò: i soldi
non mi mancano.
E’
solo che sono ancora convalescente…
Sunny
(levandosi
da Holden)
E
allora perché hai detto a Maurice che volevi una ragazza, se sei ancora
convalescente per quella tua cavolo di operazione?
Holden
(sistemandosi
i pantaloni)
Credevo
di stare meglio. Un po’ avventato. Guarda, mi spiace.
Comunque,
come ho detto, ti pagherò.
Holden
prende il portafoglio e ne cava fuori un biglietto da cinque dollari.
Sunny
(prendendo
la banconota)
Questi
sono cinque. Costa dieci.
Holden
Maurice
ha detto cinque la semplice.
Sunny
(convinta)
Dieci
la semplice.
Holden
No,
ha detto cinque. Mi spiace, ma di più non caccio.
Sunny
alza le spalle.
Sunny
(fredda)
Ti
spiace darmi il mio vestito o è troppo disturbo?
La
Mdp segue Holden che va a prenderle il vestito. Sunny se lo mette, poi prende
il soprabito dal letto.
Sunny
(andandosene
e aprendo la porta)
Ciao,
mezza cartuccia.
Holden
Ciao…
Sentiamo
la porta che si chiude. La Mdp inquadra Holden, che va a sedersi sul letto.
Stacco.
20:INT.SERA-STANZA D’ALBERGO DI HOLDEN
La
Mdp inquadra Holden che ora sta fumando. A un tratto bussano alla porta.
Holden, precipitosamente, spegne la sigaretta, e si getta alla porta. La apre e
si trova davanti Sunny e Maurice, l’uomo dell’ascensore. La Mdp passa dalla faccia
di Holden alle loro facce.
Holden
(fuori
campo)
Che
volete?
Maurice
(sarcastico)
Mica
tanto. Solo cinque dollari..
Holden
(deciso)
L’ho
già pagata. Le ho cinque dollari. Lo domandi a lei.
Maurice
Fa
dieci dollari, capo. Gliel’avevo detto.
Holden
No, non
ha detto così. Ho sentito benissimo: ha detto…
Maurice
(interrompendolo)
Sgancia,
capo..
Holden
Ma
perché?
Maurice
Forza,
capo.
Detto
questo, Maurice spinge dentro Holden. Entrano anche lui e Sunny: Maurice siede
nella poltrona, mentre Sunny si mette a guardare fuori.
Maurice
Bene,
capo, sgancia. Devo tornare al lavoro.
Holden
Io
non devo più un soldo a nessuno…
(breve
pausa)
State
cercando di ricattarmi?
Maurice
(mellifluo)
Nessuno sta ricattando nessuno
Sgancia,
capo.
Holden
(quasi
urlando)
NO!!!
La
Mdp inquadra Maurice che si alza e va verso Holden.
Maurice
Sgancia
capo, se no mi costringi a darti una lezione..
Holden
Io
non vi devo cinque dollari. Prova a darmi una lezione e strillo come un
ossesso. Sveglio tutto l’albergo.
Maurice
(trattenendo
a stento le risate)
Forza,
dài, urla fino a scoppiare. Buona questa. Vuoi far sapere ai tuoi che hai
passato la nottata con una puttana?
(poi,
cambiando tono ed espressione)
Allora,
ti decidi a cacciare fuori i soldi?
Holden
(forte,
deciso)
NO!!!
E lasciami in pace..
Ora,
la Mdp compie un giro di 360 gradi e va ad inquadrare Sunny, che sta ancora
guardando fuori.
Sunny
(gettando
uno sguardo alla sua destra)
Ehi,
Maurice, lo prendo io il portafoglio? Sta proprio vicino a me, su quel coso lì
Maurice
(fuori
campo)
Sì,
prendilo…
Holden
(in
macchina)
No,
non prenderlo…
La
Mdp rimane ad inquadrare Holden. A un tratto, lo schermo è parzialmente
occupato da una banconota da cinque dollari.
Sunny
(fuori
campo, ironica)
Già
l’ho preso. Vedi, ho preso solo i soldi che mi dovevi.
Non
sono mica una ladra, io.
Holden
(triste nell’espressione e nel volto)
No,
non sei una ladra…
Stai
semplicemente rubando cinque miseri dollari..
Maurice
(infastidito)
Piantala
Detto questo, Maurice dà una spinta ad Holden. La
Mdp rimane fissa ad inquadrare Maurice.
Sunny
(fuori campo)
Lascialo
perdere, Maurice. Vieni, dai.. tanto abbiamo i soldi che ci doveva.
Su,
vieni…
Maurice
Adesso
vengo…
Ma non si muove.
Sunny
(in macchina)
Dico sul serio, Maurice. Lascialo perdere.
Maurice
(ironico)
E
chi gli fa niente?
Poi, all’improvviso, Maurice dà un colpo ai
testicoli di Holden. La Mdp inquadra Maurice. Sentiamo un bisbiglio: la voce di
Holden: sentiamo le parole “stronzo” e “lurido”.
Maurice
Come?
Cosa sono?
Holden
(sforzandosi)
Sei
un lurido stronzo, uno stronzo ricattatore… tra un paio d’anni finirai a
chiedere l’elemosina anche per prenderti un caffè… avrai il tuo cappotto lercio
di moccio e sarai…
Maurice
(sbuffando)
Ma
sta’ zitto…
La Mdp inquadra il piede di Maurice, che va a
ficcarsi nello stomaco di Holden. Seguiamo, nella soggettiva di Holden, Maurice
e Sunny allontanarsi. Comincia la canzone Here comes the Sun di
George Harrison. Stacco.
21:INT.GIORNO-STANZA
D’ALBERGO DI HOLDEN
La
canzone sta continuando. Holden è seduto sul letto: sta consultando un piccolo
libro; la sua agenda. A un certo punto, alza la cornetta: la canzone si ferma.
Holden
Pronto? C’è Sally, per favore?
Voce dall’altro capo del telefono
(è
una voce maschile)
Sì, chi parla?
Holden
(incerto)
Sono un amico…
Voce dall’altro capo del telefono
Aspetta un attimo…
Holden
rimane ad aspettare, in silenzio. Giocherella con le mani. Poi, ascoltiamo una
voce femminile.
Voce al telefono
Pronto?
Holden
Sally?
Voce al telefono
Sì, chi parla?
Holden
Holden Caulfield. Come va?
Sally
(piacevolmente
sorpresa)
Holden! Io sto bene! E tu?
Holden
(guardando
l’orologio)
Benone. Beh.. sta a sentire.
Volevo sapere se hai da fare, oggi. E’ domenica, ma c’è sempre uno spettacolo
di mattina, al cinema. Sai, sotto le feste. Ti va?
Sally
Eccome. Eccezionale.
Holden
(disgustato)
Bene. Ci vediamo alle due
davanti Central Park. Il cinema è lì vicino. Ok?
Sally
Ok. Beh, ci vediamo dopo.
Ciao.
Holden
Ciao.
Ascoltiamo
il click dall’altro capo del telefono. Anche Holden riattacca. Stacco.
22:EST.GIORNO-INGRESSO
DI CENTRAL PARK
Holden
è seduto su una panchina. Ha le gambe accavallate. Si volta verso la camera e
dice:
Holden
Sapete, miei umili ascoltatori
ed amici, io di questa Sally non è che ci faccia una passione, ma è che la
conosco da anni. Un tempo, nella mia idiozia, credevo che fosse
intelligentissima. E lo credevo perché
sapeva un sacco di cose sulla letteratura e roba del genere. Io ho preso due
biglietti per un film di un tale qui, Kubrick o come si chiama. State sicuri
che come la vecchia Sally sentirà questo nome, diventerà matta.
Io poi li odio proprio i film.
Li trovo così finti… perché credete che non sopporti il fatto che mio fratello
D.B. stia ad Hollywood a sputtanarsi?
La
Mdp va ad inquadrare l’ingresso del parco. Tra le varie persone che stanno
entrando nel parco, la Mdp si sofferma su una ragazza (è
interpretata da Thora Birch), che è completamente vestita di nero. Calza
un cappellino, anch’esso nero.
Holden
(fuori
campo)
Sally!..
Sally
sorride e si avvicina ad Holden.
Sally
(sonoramente)
Holden! Da quanto tempo!! Sono
secoli.. E’ un piacere rivederti…
Holden
(sincero)
E’ un piacere rivedere te.
Come stai, ad ogni modo.
Sally
Magnificamente bene. Sono in
ritardo?
Holden
(mentendo)
No.. è meglio che ci
sbrighiamo: lo spettacolo comincia tra poco.
Holden
e Sally si incamminano.
Sally
Che andiamo a vedere?
Holden
Mah, un film di Kubrick. Non
c’erano altri biglietti..
Sally
(infervorandosi)
Kubrick! Ma è stupendo!!
Holden
(in
macchina;rivolto al pubblico)
Ve l’avevo detto che appena
sentiva il nome di Kubrick usciva pazza..
I
due si avvicinano a un taxi e vi salgono dentro. Stacco.
23:INT.GIORNO-SALA
CINEMATROGAFICA
La
Mdp inquadra Holden e Sally nella sala cinematografica. Entrambi hanno però una
diversa espressione sul viso: Holden è infastidito ed annoiato, mentre Sally è
impegnata a guardare il film. Però capiamo benissimo che è un impegno del tutto
formale e superficiale. La Mdp inquadra per un attimo qualche scena del film di
Kubrick (è EYES WIDE SHUT). Stacco.
24:INT.GIORNO-BAR
DEL CENTRAL PARK
La
Mdp inquadra Holden e Sally seduti a un tavolo del bar. Sono davanti a una
grande vetrata dalla quale si possono guardare le persone pattinare. In fondo
vediamo un piccolo albero di Natale. Stanno sorseggiando entrambi una coca
cola.
Sally
Senti: la vigilia di Natale
vieni a decorarmi l’albero? Bisogna che lo sappia.
Holden
Ti ho scritto che venivo. Me
l’avrai domandato una ventina di volte. Certo che vengo..
La
Mdp, con una soggettiva di Sally, inquadra un’altra coppia di ragazzi, un po’
più grandi di Holden e di lei.
Holden
(fuori
campo)
Dì un po’, Sally.
Sally
(distratta)
Cosa?
Holden
Ti succede mai di averne fin
sopra i capelli? Voglio dire, hai mai paura che tutto vada a finire in modo
schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle
buffonate?
Sally
E’ una barba tremenda
Holden
(con
un gesto della mano)
Voglio dire, la odi? Lo so che
è una barba, ma la odi?
Sally
(come
se non capisse)
Non è che la odi. Uno deve
sempre…
Nel
frattempo, la Mdp è andata ad inquadrare Holden. Primo piano di Holden.
Holden
(interrompendola,
deciso)
Beh, IO la odio. Dio, se la
odio. Ma non è solo questo. E’ tutto. Odio vivere a New York e via discorrendo.
I taxi e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che
ti urlano sempre di scendere dietro, ed essere amico di certi che non sanno
neanche il nome della ragazza con cui escono, e andare su e giù con gli
ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa, e quegli
scocciatori sempre lì da Brooks, e la gente che non fa altro..
Sally
(interrompendolo,
irritata)
Non gridare, per piacere…
Holden
(non
badandole)
Prendi le macchine. La maggior
parte della gente ha la fissazione delle macchine. Sudano freddo per un graffio
alla carrozzeria, e non la finiscono più di raccontarti quanto fanno con un
litro di benzina, e se prendono un nuovo modello già pensano di cambiarlo con
un altro ancora più nuovo. A me non mi piacciono neanche le macchine VECCHIE,
figurati. Voglio dire, non mi interessano proprio. Preferirei avere un
maledetto cavallo. Almeno un cavallo è umano, Cristo. Almeno lo puoi..
Sally
(interrompendolo
di nuovo, disorientata e frastornata)
Non so nemmeno di che parli..
Salti da un argomento all’altro..
Holden
Sai una cosa? Forse tu sei
l’unica ragione per cui io stia adesso qui a New York. Se non ci fossi tu,
forse sarei in qualche stramaledetto bosco o qualcosa del genere…
Sally
(melliflua)
Sei carino…
Holden
Dovresti andare una volta in
un collegio maschile. Provaci. E’ pieno di palloni gonfiati, e non fai che
studiare, così impari quanto basta per essere furbo per poterti comprare un
giorno o l’altro una stramaledetta Cadillac, e devi continuare a fingere, a
fare la commedia che ti strappi i capelli se la squadra di rugby perde e per
tutto il giorno non fai che parlare di ragazze e di liquori e di sesso, e tutti
fanno lega tra loro in quelle sporche maledette cricche..
(ora,
indignato e gesticolando con le mani)
Quelli della squadra di basket
fanno lega tra di loro, i cattolici fanno lega tra di loro, i dannati
intellettuali fanno lega tra di loro, i giocatori di bridge fanno lega tra di
loro..
(ora
invece è ironico)
… fanno persino lega quelli
che appartengono a quel dannato Club del Libro del Mese!!! Se cerchi di fare un
discorso intelligente…
Sally
Beh, sta’ a sentire. C’è un
mucchio di ragazzi che nella scuola trova molto più di questo..
Holden
(battendo
un pugno sul tavolo)
Eccome!! E’ proprio così per
certi. Ma io non ne cavo fuori altro. Vedi? Ecco il mio stramaledetto guaio.
Sono fatto in modo schifo, purtroppo..
Sally
(senza
alcuna espressione in volto)
Senza dubbio…
Holden
e Sally rimangono per un po’ in silenzio. Poi, la Mdp inquadra Holden, con
un’indefinibile espressione in volto.
Holden
(entusiasta)
Senti, mi è venuta un’idea. Che
ne diresti di tagliare la corda? Conosco un tale del Greenwich Village che può
prestarci la macchina per un po’. Andavamo alla stessa scuola, e mi deve ancora
dei soldi. Possiamo fare così, domattina ce ne andiamo nel Massachusetts e nel
Vermont e tutto lì intorno, capisci? E’ meraviglioso lì.
(ora,
la Mdp inquadra la mano sinistra di Holden che stringe quella di Sally)
Faccio sul serio. Ho circa
centottanta dollari in banca, posso ritirarli domani appena apre, e poi ci
facciamo prestare la macchina da quel tale. Andremo a stare in quei campeggi di
casette di legno o posti del genere finché non restiamo a secco. Poi, quando
questo capiterà, posso trovarmi un lavoro in qualche posto con un ruscello e
tutto quanto, e dopo possiamo sposarci eccetera eccetera. Posso spaccare tutta
la legna che ci occorre d’inverno. Parola d’onore, ci divertiremo un sacco!!!
Allora, che ne dici? Vieni via con me? Te ne prego!!
Sally
(scuotendo
la testa)
Non si possono fare certe cose…
Holden
Perché no? Perché non si può?
Sally
Smettila di gridare per
piacere..
Holden
Ma perché non si può?
Sally
Perché non si può, ecco tutto.
Tanto per cominciare, siamo praticamente due BAMBINI.
(ora,
più decisa)
E poi, ti sei fermato un
attimo a considerare che cosa faresti se non trovassi un lavoro quando resti a
corto di soldi? Moriremmo di fame. Tutta questa storia è così assurda che non è
nemmeno…
Holden
(interrompendola)
Non è assurda. Un lavoro lo trovo. Non preoccuparti di questo. Che ti
piglia? Non vuoi venire con me? Dillo, se non vuoi.
Sally
Non è questo. Non è affatto
questo. Avremo un sacco di tempo per fare queste cose. Voglio dire, dopo che
sarai andato all’Università e se ci sposeremo eccetera eccetera. Ci saranno un
sacco di posti dove andare…
Holden
(a
bassissima voce)
Neanche per sogno. Non ci sarebbero un sacco di posti dove andare. Sarebbe
tutta un’altra cosa..
Sally
(non
capendo)
Come? Un po’ strilli e un po’…
Holden
(stizzito,
in primo piano)
Ho detto di no, che non ci
sarebbe alcun posto dove andare dopo che avrò fatto l’università e tutto
quanto. Sarebbe tutta un’altra cosa. Dovremmo scendere in ascensore con le
valigie e tutto. Dovremmo telefonare alla gente e salutarla e mandare cartoline
dagli alberghi e via discorrendo. E io avrei un impiego, farei soldi a palate, andrei
in ufficio col taxi e con l’autobus della Madison Avenue e leggerei i giornali
e giocherei a bridge tutto il tempo e andrei al cinema a vedere un mucchio di
cortometraggi e di prossimamente e di film. I film. Cristo santo. Non sarebbe
proprio la stessa cosa. Non capisci proprio quello che voglio dire.
Sally
Forse!! Ma forse non lo
capisci nemmeno tu..
La
Mdp inquadra Holden che beve l’ultimo sorso di Coca-cola e si alza.
Holden
Forza, andiamocene via. Se
proprio vuoi saperlo, mi stai sulle scatole che non ne hai un’idea..
Ora,
la Mdp inquadra Sally, che comincia a piangere. Poi passa ad inquadrare Holden.
Holden
(curvandosi
verso Sally)
Mi dispiace, Sally. Davvero.
Forza, dai, ti accompagno a casa. Dai.
Sally
(continuando
a piagnucolare)
A casa posso andarci da sola
grazie. Se pensi che permetta ad uno come te di accompagnarmi a casa, ti sbagli
di grosso. Nessun ragazzo mi ha mai detto una cosa del genere nella mia vita.
La
Mdp inquadra Holden, che scuote leggermente la testa. Stacco.
25:INT.SERA-WICKER
BAR
La
Mdp compie una “passeggiata” per il Wicker Bar. Inquadra gli avventori: alcuni
sono bell’e ubriachi, altri sorseggiano senza strafare i loro whisky. Nel
frattempo ascoltiamo la voce di Holden:
Holden
(fuori
campo)
Miei cari amici, dopo la sfuriata
della vecchia Sally ci voleva qualcuno che mi schiarisse le idee. Così è
andata a finire che ho chiamato quella vecchia sagoma di Carl Luce. Aveva
preso la licenza a Whooton dopo che me n’ero andato io. Ha tre anni più di me e
non mi è molto simpatico, ma è un tipo molto intellettuale (a Whooton aveva il
Quoziente d’Intelligenza più alto) e ho pensato che non gli sarebbe dispiaciuto
rivedermi. Va alla Columbia, ora. Credo che fosse sorpreso di sentirmi. Una
volta lo avevo definito culone fanatico..
Frattanto,
la Mdp è andata ad inquadrare Holden, seduto ad un tavolo.
Holden
Il vecchio Luce però non
faceva altro che parlare di sesso e compagnia bella. Ci parlava dei pervertiti
e dei finocchi e delle lesbiche. Su questi era preparatissimo. Bastava che voi
gli dicesse il nome di qualcuno e lui vi diceva se era finocchio o no…
Ora,
invece la Mdp compie un giro e va ad inquadrare un giovane che indossa un
elegante giaccone e porta gli occhiali (è
interpretato da Jude Law): è Carl Luce.
Holden
(fuori
campo)
Ehi, Luce…
Carl
Luce si dirige al tavolo di Holden.
Carl Luce
(sedendosi
e senza salutare Holden)
Posso restare per poco. Ho un impegno per stasera.
(poi,
al cameriere che è vicino a lui)
Mi porti un martini secco e
senza oliva…
Holden
(facendosi
avanti)
Ehi, ti ho procurato un
finocchio. In fondo al bar. Non guardare subito. E’ una sorpresa..
Carl Luce
(senza
sorridere)
Molto divertente… sempre il
solito Caulfield. Quand’è che crescerai?
Holden
Come va la tua vita sessuale?
Carl Luce
(con
un gesto della mano)
Sta’ calmo, bello, Cristo
santo.
Holden
Sono calmo. Come va alla
Columbia? Ti piace?
Carl Luce
Certo che mi piace. Se non mi
piacesse non ci sarei andato.
Holden
(ironico)
Che studi? Pervertiti?
Carl Luce
(irritato)
Credi di essere spiritoso?
Holden
(calmo)
No. Stavo solo scherzando
(poi,
cambiando tono)
Senti, Luce. Tu sei un intellettuale. Mi serve un tuo consiglio. Mi trovo…
Carl Luce
(interrompendolo)
Senti, Caufield, se vuoi che stiamo qui in santa pace, a berci qualcosa e a
parlare..
Holden
Ok, ok… ho capito..
E’
sopraggiunto intanto il cameriere con in mano il martini di Luce. Prendendolo
Luce ringrazia. Primissimo piano del bicchiere e della bocca di Luce che beve.
Holden
No, senza scherzi, come va la
tua vita sessuale? Te la fai ancora con quella bambola che conoscevi ai tempi
di Whooton? Quella con quel gran bel….
(e
fa un gesto come per dire “seno prosperoso”)
Carl Luce
(quasi
disgustato)
Buon Dio, no…
Holden
Come mai? Che fine ha fatto?
Carl Luce
Ma che ne so? Anzi, per quel
che ne so io, a quest’ora sarà la Regina delle Puttane del New Hampshire, se
vuoi proprio saperlo..
Holden
(con
tono predicatorio)
Questo non è bello da part tua. Se era tanto gentile da fare l’amore con te
ogni volta che volevi, non dovresti parlarne così..
Carl Luce
(infastidito)
Oh, Dio! Se vuoi che facciamo una conversazione delle tue, dimmelo..
Visto
che Carl Luce ha detto quest’ultima frase quasi urlando, alcuni avventori si
girano a guardare. La Mdp inquadra i volti di alcuni di essi.
Holden
Ok.. non parliamo del
passato.. Con chi te la passi ora?
Carl Luce
Non la conosci..
Holden
Sì, ma chi è? Come minimo la
conosco.
Carl Luce
(sbrigativo)
Una ragazza che vive al Village. Una scultrice. Se proprio vuoi saperlo.
Holden
(incuriosito)
Davvero? Sul serio? Quanti anni ha?
Carl Luce
(sbottando,
irritato)
E chi gliel’ha mai domandato,
Cristo..!
Holden
Beh, suppergiù.
Carl Luce
(gesticolando)
Forse è vicina ai quaranta..
Primo
piano di Holden che non riesce a contenere lo stupore.
Holden
(sonoramente)
Vicina ai quaranta? Davvero? E
ti piacciono così vecchie?
Carl Luce
(un
po’ snobisticamente)
Ma certo. Mi piacciono le
persone mature, se è questo che vuoi dire..
Holden
(come
sopra, insistente)
Davvero? Perché? Sul serio, sono meglio sessualmente e compagnia bella?
Carl Luce
(irritato)
Senti: questa sera mi rifiuto
di rispondere ad una qualsiasi domanda stile Caulfield. Quando diavolo ti
decidi a crescere?
Holden
e Carl Luce rimangono per un po’ zitti. Bevono. La Mdp va ad inquadrare il
gruppo che sta suonando nel bar: un gruppo un po’ mediocre, che sta massacrando
un pezzo jazz.
Holden
Ehi, senti un po’, da quand’è
che conosci questa scultrice? Dai tempi di Whooton?
Carl Luce
(posando
gli occhiali sul tavolo)
Figurati!! E’ arrivata in America da poco..
Holden
Davvero? Da dove?
Carl Luce
(col
tono di chi sta dicendo una gran cosa)
Si dà il caso che venga da
Shangai.
Holden
(sorpreso)
No, sul serio!! E’ cinese,
Cristo?
Carl Luce
Già
Holden
E ti piace che sia cinese?
Carl Luce
(rimettendosi
gli occhiali)
Come no..
Holden
Perché? Guarda,
m’interesserebbe proprio saperlo.
Primo
piano di Carl Luce. Sorride.
Carl Luce
(snobisticamente)
E’ che io trovo la filosofia
orientale più interessante di quella occidentale, ecco tutto.
Holden
(come
non capendo)
Che vuoi dire con filosofia?
Il sesso? In Cina è meglio, è questo che vuoi dire?
Carl Luce
(arrabbiandosi)
Non proprio in CINA. Io ho detto ORIENTE. Dobbiamo proprio continuare questa
inutile conversazione?
Holden
(senza
espressione e stanco nel tono)
Sta’ a sentire. Dico sul
serio. Perché è meglio in Oriente?
Carl Luce
(scuotendo
la testa)
E’ troppo complicato per
parlarne..
(poi,
accondiscendendo)
Si dà il caso che quelli
considerino il sesso come un’esperienza tanto fisica quanto spirituale, ecco..
Holden
(interrompendolo,
quasi gridando)
Anch’io! Anch’io la considero
un’esperienza tanto fisica quanto spirituale. Ma a seconda con chi la faccio.
Se faccio sesso con una che neanche mi…
Carl Luce
Non gridare, Caulfield, Cristo
santo. Se non riesci a tenere bassa la voce, lasciamo perdere…
Holden
Ok. Ma sta’ a sentire. Lo so
che dovrebbe essere una cosa fisica e spirituale ed artistica e tutto quanto.
Ma quello che voglio dire è che non lo puoi fare con chiunque, con qualunque
ragazza con cui fili, e riuscire a farla diventare quella cosa. Ci riesci tu?
Carl Luce
(sbuffando)
Lasciamo perdere. Ti secca?
Holden
D’accordo. Ma prendiamo tu e
quella bambola cinese. Cos’è che funziona tra voi due?
Carl Luce
(gridando,
infastidito)
Ti ho detto di piantarla.
Holden
accavalla le gambe. Ascolta la musica. Poi, sporgendosi in avanti dice:
Holden
Forse me ne andrò in Cina. Ho
una vita sessuale che è uno schifo.
Carl Luce
Naturale. Sei immaturo. La tua
mente è immatura.
Primo
piano di Holden.
Holden
Hai proprio ragione. E’ vero,
lo so. Sai qual è il mio guaio con le ragazze? Con una ragazza, se non è una
che mi fa impazzire non riesco a diventare sessuale. Deve piacermi moltissimo,
altrimenti tutto il mio desiderio per lei va a farsi benedire e così via. Dio,
questo limita la mia vita sessuale in modo schifo. La mia vita sessuale è uno
schifo.
Carl Luce
Naturale. Te l’ho detto di
cosa avevi bisogno, l’ultima volta che ci siamo visti.
Holden
Andare da uno psicoanalista
come tuo padre e via discorrendo?
Carl Luce
(cambiando
stranamente tono)
E’ affar tuo, Cristo. Non me ne frega niente di quello che fai della tua
vita.
Holden
(soprappensiero)
Uhm… Supponendo che andassi da tuo padre, lui che mi farebbe?
Carl Luce
Non ti farebbe niente. Lui
parlerebbe a te e tu parleresti a lui. Ecco tutto. Prima di tutto, ti
aiuterebbe a scoprire i tuoi schemi mentali.
Holden
(non
capendo)
I che?
Carl Luce
I tuoi schemi mentali. La tua
mente lavora… senti un po’, mica posso mettermi a farti un corso accelerato di
psicoanalisi. Se ti interessa, chiamalo e prendi appuntamento. Sapessi quanto
me ne importa, se devo essere sincero.
Holden
gli mette una mano sulla spalla.
Holden
Sei un gran vero bastardo
d’amico. Lo sai?
Carl Luce
(guardando
l’orologio)
Devo squagliarmela. Lieto d’averti visto.
(a
un cameriere)
Il conto, per favore..
Holden
Ehi, t’ha mai psicanalizzato
tuo padre?
Carl Luce
(non
capendo)
A me? E perché me lo domandi?
Holden
(sorride,
beffardo)
Così. Ma l’ha fatto, sì o no?
Carl Luce
(incerto)
Non proprio. Entro certi
limiti, mi ha aiutato ad adattarmi. Ma perché me lo domandi?
Holden
(come
sopra)
Così. Ero curioso di saperlo.
Arriva
il cameriere con il conto in mano. Carl Luce lo prende e caccia i soldi. Li
posa sul tavolo.
Carl Luce
Bene. Vacci piano.
Va
via.
Holden
Bevi ancora un bicchiere. Sono
solo come un cane. Ti prego..
Carl Luce
Mi spiace, ma non posso. Devo
andare.
Seguiamo
Carl Luce andare via. Poi la Mdp inquadra Holden, che beve l’ultimo sorso.
Stacco.
26:EST.GIORNO-STRADA
DI NEW YORK
Holden
è seduto ad una panchina. Guarda la gente passargli davanti. Poi la Mdp va ad
inquadrare un bambino, di circa cinque anni, che cammina sul bordo della strada
lontano dai genitori.
Bambino
(cantando)
Se scendi tra i campi di segale e ti prende al volo qualcuno…
Holden
lo guarda intenerito. Poi si alza e comincia a camminare. Ad un certo punto
mentre cammina vede alcuni carpentieri che stanno alzando un’architrave.
Holden
(fuori
campo)
Ho deciso di andarmene a casa, a parlare con la vecchia Phoebe, mia sorella.
Può essere che mi schiarisca le idee.
27:INT.SERA-CORRIDOIO
DI UN CONDOMINIO
La
Mdp inquadra l’elegante corridoio di un condominio: quello dove abita Holden.
Ascoltiamo il rumore dell’ascensore che sale. Nel frattempo ascoltiamo la voce
di Holden:
Holden
In realtà, miei cari sono
stato al parco, in cerca di Phoebe: ma non l’ho trovata. Sono stato anche al
laghetto per via delle anitre di cui vi ho parlato: niente… era troppo buio…
Nel
frattempo, l’ascensore si è fermato e vi esce Holden. Cammina e si ferma alla
seconda porta a sinistra della camera: cava dalla giacca una chiave ed apre la
porta. Entra. Stacco.
28:INT.SERA-CASA
DI HOLDEN
Holden
come detto entra in casa: c’è un buio fitto ovviamente, ed ovviamente lui non
può accendere la luce. Holden comincia a camminare a tentoni, attento a non
commettere guai. Ad un certo punto, si ferma davanti ad una porta; la apre.
Accende la luce: un letto è piazzato al centro della stanza. Chi sta dormendo
(una bambina) non si sveglia. Holden girella per la stanza e si ferma a
guardare sua sorella Phoebe: ha i capelli rossi, che le coprono leggermente la
faccia. Ha dieci anni. Primo piano di Holden: è intenerito ed affettuoso.
Holden va a sedersi alla scrivania, proprio di fronte al letto. Sulla scrivania
vi sono dei libri: libri che potremmo definire di “lettura” e libri di scuola.
Resta un attimo seduto poi si alza e va a sedersi sul letto di Phoebe: le
scosta i capelli dalla faccia. Poi le dice:
Holden
(sussurrando)
Svegliati Phoebe..
Phoebe
si sveglia.
Phoebe
(sorpresa
e contenta)
Holden!!
(detto questo, lo abbraccia)
Quando sei ritornato?
Holden
(sussurrando,
circospetto)
Parla piano. Come stai prima
di tutto.
Phoebe
Bene. Hai ricevuto la mia
lettera? Ti ho scritto ben cinque pagine..
Holden
(come
sopra)
Sì, parla piano.Grazie.
E’ una recita, vero? Come hai
detto che si chiama?
Phoebe
(entusiasta)
Parla di Natale per gli
Americani. E’ uno schifo, ma io faccio Benedict Arnold. Praticamente la parte
principale. Allora, comincia che io sto morendo. E allora la vigilia di Natale
viene questo fantasma e mi domanda se mi vergogno e via discorrendo. Sai,
perché ho tradito il mio paese. Ci vieni. Ti ho scritto per questo. Ci vieni?
Holden
Certo che ci vengo…
Phoebe
scende dal letto e va sedersi sulla poltrona della scrivania.
Phoebe
Papà non può venire. Deve
andare in California..
(poi,
come ricordando qualcosa)
Ehi, senti: mamma aveva detto che venivi a casa mercoledì. Mercoledì!!
Holden
(concitato)
Sono venuto prima. Parla piano. Svegli tutti.
Phoebe
Che ore sono? Ha detto mamma
che venivano tardi. Sono andati ad un ricevimento. Papà ha preso la macchina e
tutto, così non dovevano preoccuparsi dei treni.
(poi,
entusiasta)
Indovina che ho fatto oggi? Indovina!
Holden
(distratto)
Non lo so. Senti, non ti hanno detto a che ora..
Phoebe
Ho visto un film, un bel film.
L’ho visto con Alice Holmborg, la mia migliore amica. Solo che la madre mi si
buttava addosso e le chiedeva se si sentiva l’influenza. Che nervi mi ha fatto
venire!!
Holden
(alzandosi
dal letto)
Allora, non hanno detto quando tornavano?
Phoebe
Già. Hanno detto solo che
tornavano molto tardi.
Holden
caccia un sospiro di sollievo.
Holden
D.B. viene per Natale?
Phoebe
Chi lo sa. Forse ha detto la
mamma. Dipende. Può darsi che debba stare ad Hollywood a scrivere un film su
Annapolis..
Holden
(sbottando,
arrabbiato, fuori campo)
Annapolis Dio santo!
Phoebe
(non
badandogli)
E’ una storia d’amore. E indovina chi lo farà. Che regista! Che attore!
Indovina!
Holden
(come
sopra)
Ma che me ne importa. Annapolis, Cristo. Che ne sa D.B. di Annapolis, Dio
santo? Che ha a che fare questa roba con i racconti che scrive lui? Quella
maledetta Hollywood…
Holden
si avvicina a Phoebe. Nota qualcosa.
Holden
Che ti sei fatta al braccio?
Phoebe
Curtis Weintraub, che sta in
classe mia, mi ha dato una spinta mentre scendevo le scale del parco. Vuoi
vedere?
Detto
questo, comincia a staccarsi il cerotto dal braccio.
Holden
(con
un gesto della mano)
Lascia stare. Perché ti ha dato una spinta?
Phoebe
Non lo so. Mi odia credo. Io e
un’altra ragazza gli abbiamo sporcato d’inchiostro tutta la giacca a vento..
Holden
(divertito)
Questo non è carino. Non sei mica una bambina, Phoebe..
Phoebe
No, ma ogni volta che vado al
parco lui mi segue dappertutto. Mi dà sui nervi..
Holden
(come
sopra)
Forse gli piaci. Non è un buon motivo…
Phoebe
(seria)
Non voglio piacergli…
Primo
piano di Phoebe, che ha una strana espressione.
Phoebe
(sospettosa)
Holden, com’è che non sei venuto mercoledì?
Holden
(distratto)
Come?
Phoebe
(come
sopra)
Com’è che non sei venuto
mercoledì? Mica ti sarai fatto cacciare fuori o qualcosa del genere, per caso?
Holden
(cercando
di difendersi)
Te l’ho detto: ci hanno fatto andare via. Hanno fatto andare via tutta…
Phoebe
TI HANNO BUTTATO FUORI! TI
HANNO BUTTATO FUORI! Oh, Holden!!
Holden
(minimizzando)
Chi l’ha detto che mi hanno buttato fuori? Nessuno l’ha detto..
Phoebe
E’ così!! E’ così!! Papà ti
ammazza..
Detto
questo, Phoebe si alza e va a stendersi a pancia sotto sul letto. Si mette il
cuscino sulla faccia.
Holden
(un
po’ infastidito)
E smettila, Phoebe! Nessuno si sogna di ammazzarmi. Nessuno si sogna
nemmeno.. Andiamo Phoebe togliti quel maledetto arnese dalla faccia. Nessuno si
sogna d’ammazzarmi.
Ma
Phoebe non si toglie il cuscino. Ascoltiamo, anche se a fatica, il solito “papà
ti ammazza”.
Holden
Nessuno si sogna d’ammazzarmi.
Usa il cervello. Prima di tutto, me ne vado. Posso trovarmi un lavoro per un
po’ in un ranch o roba simile. Conosco un tale che ha un ranch nel Colorado.
Posso lavorare lì. Quando me ne vado, se me ne vado, mi terrò in contatto con
te eccetera eccetera. Dai. Togliti quel coso dalla faccia. Forza, Phoebe, per
favore. Vuoi togliertelo, per favore?
Ma
Phoebe non lo toglie. Holden cerca di strapparglielo, ma non ci riesce.
Holden
Phoebe, per favore. Vieni
fuori di lì. Dai, forza… Ehi, Weatherfield, vieni fuori..
Ma
Phoebe non si muove. La Mdp inquadra Holden, incerto su che fare. Esce dal
campo visivo. Stacco.
29:INT.SERA-STANZA
DI PHOEBE
La
Mdp inquadra Holden che ritorna nella stanza da letto. Vediamo, sebbene
sfocata, Phoebe che si è tolta il cuscino ed è sdraiata faccia in su sul letto.
Holden gira intorno al letto e va a sedersi sul letto. Appena Holden si siede,
Phoebe si volge dall’altra parte.
Holden
Ehi, Phoebe, allora com’è la
recita? Da come me ne hai parlato, sembra bellissima..
Phoebe
Papà ti ammazza…
Holden
(sospirando)
Ma no che non mi ammazza. Male
che vada, mi fa un’altra ramanzina e mi manda in quella stramaledetta scuola
militare. Questo è quello che mi fa. E tanto per cominciare io sarò via. Starò
probabilmente nel Colorado in quel ranch..
Phoebe
(sarcastica)
Non farmi ridere. Non sai neanche andare a cavallo.
Holden
(sorridendo)
Chi non sa andare a cavallo?
Figurati se non so andare a cavallo. Certo che ci so andare. Posso insegnartelo
in due minuti…
(poi,
notando qualcosa)
… chi ti ha tagliato i capelli a quel modo?
Sono troppo corti..
Phoebe
(un
po’ acida)
Non ti riguarda.. scommetto che anche stavolta hai fatto fiasco in tutte le
materie..
Holden
No.. in inglese sono passato…
Phoebe
si mette a sedere sul letto.
Phoebe
Oh, ma perché l’hai fatto?
La
Mdp stringe su Holden.
Holden
O Dio, Phoebe, non fare
domande. Ne ho piene le tasche di tutti quanti che mi domandano la stessa cosa.
Ci sono perché da vendere. Era una delle scuole peggiori che mi sia mai
capitata. Piena di gente balorda e gretta. Mai vista tanta gente gretta in vita
tua. Ad esempio se si stava a far quattro chiacchiere nella stanza di qualcuno
e c’era qualcuno che voleva entrare, beh, se era un tipo svitato e con i
brufoli mica lo facevano entrare. Chiudevano sempre la porta a chiave, quando
qualcuno voleva entrare. E avevano fatto quella dannata società segreta nella
quale sono entrato per pura vigliaccheria. C’era quel tipo coi brufoli, Robert
Ackley, che voleva entrarci; ha fatto di tutto per spuntarla, ma quelli non
l’hanno voluto. Solo perché era un tipo con i brufoli. Non mi va nemmeno di
parlarne. Era una scuola schifosa, garantito.
Phoebe
non dice nulla. Ascolta.
Holden
Erano balordi anche quel paio
di professori simpatici che avevamo, persino quelli. C’era
quel professore, il vecchio Spencer…
(rivediamo
Anthony Hopkins, nei panni del professor Spencer in aula)
… Sua moglie ci dava sempre la
cioccolata calda e tutta quella roba lì, ed erano veramente molto simpatici..
ma dovevi vederlo durante la lezione di storia quando capitava in classe
Thurmer, il preside, e si sedeva in fondo alla sala.
(vediamo
un uomo anziano, dai lineamenti severi, seduto ad un banco)
Quello non faceva che entrare
nelle classi e stare lì delle mezz’ore. Erano visitine in incognito o qualcosa
del genere. Dopo un po’ che se ne stava seduto là, sul più bello si metteva ad
interrompere il vecchio Spencer per dire un sacco di spiritossagini
antidiluviane. E il vecchio Spencer a ridacchiare e a sbavare sorrisi da
ammazzarsi..
(vediamo
Thurmer dire qualcosa e Spencer ridere)
… come se Thurmer fosse stato uno stramaledetto principe o che so io..
Phoebe
Non bestemmiare…
Detto
questo, Phoebe mette di nuovo la testa sul cuscino.
La
Mdp zooma di nuovo su Holden.
Holden
Roba da vomitare, te lo
giuro.. e poi, il Giorno dei Veterani. A Pencey c’è questa festa, il Giorno dei
Veterani, e tutti i lavativi che si sono diplomati là verso il 1776 ci tornano
per passeggiare avanti e indietro con mogli figli e compagnia bella. Avresti
dovuto vedere quel vecchio che avrà avuto come minimo duecento anni. Beh ad un
certo punto è venuto nella nostra stanza, ha bussato alla porta e ci ha
domandato se potevamo usare il bagno, che sta in fondo al corridoio. Non so
perché diavolo l’ha chiesto a noi. Sai che ha detto? Ha detto che voleva vedere
se su una delle porte dei gabinetti c’erano ancora le sue iniziali. Figurati
che una novantina d’anni fa aveva scolpito le sue maledette stupide tristi
bacucche iniziali su una delle porte dei gabinetti e voleva vedere se c’erano
ancora. Così io e il mio compagno di stanza l’abbiamo portato nella stanza da
bagno e siamo dovuti restare là mentre lui cercava le sue iniziali su tutte le
porte dei gabinetti. E ha continuato a parlare tutto il tempo, raccontandoci che
i giorni più felici della sua vita erano stati quelli di Pencey e dandoci un
sacco di consigli per il futuro e tutto quanto. Dio, quanto mi ha depresso! Non
dico che fosse un povero diavolo e non lo era. Ma per deprimere la gente non
devi far altro che dare consigli fasulli sul futuro mentre cerchi le tue
iniziali sulle porte del bagno. E puoi essere una bravissima persona. Forse
l’avremmo sopportato meglio se non fosse stato completamente spompato.. ed era
così spompato solo perché aveva fatto tutte le scale e mentre cercava le sue
iniziali continuava ad ansimare con quelle sue ridicole radici e intanto
continuava a dire a me e a Stradlater di cavare il meglio da Pencey. Dio,
Phoebe! Non posso spiegartelo. Non mi piaceva niente di quello che accadeva a Pencey,
ecco tutto. Non posso spiegartelo!!
La
Mdp resta su Holden. Ascoltiamo la voce di Phoebe, anche se non capiamo quello
che dice: ha la bocca coperta dal cuscino.
Holden
Come? Tira via la bocca di lì.
Non ti capisco se c’hai la bocca in quel modo.
Phoebe
(voltandosi)
A te non piace niente di quello che succede..
Holden
Ma sì che mi piace! Sì che mi
piace! Naturale che mi piace. Non dire così. Perché diavolo dici così?
Phoebe
(decisa)
Perché non ti piace. Non ti
piace nessuna scuola. Non ti piacciono un milione di cose. NON ti piace..
Holden
(altrettanto
deciso)
Invece sì! Qui hai torto, hai proprio torto qui!!
Perché dici così?
Phoebe
Perché non ti piace.. dinne
una..
Holden
Una? Una cosa che mi piace?
Una cosa che mi piace molto o che mi piace soltanto? Avanti, rispondimi..
Phoebe
Che ti piace molto..
Holden
Benissimo..
La
Mdp inquadra in primissimo piano Holden. Aggrotta la fronte, ma capiamo che non
riesce a trovare nulla.
Phoebe
Vedi? Non riesci a trovare
nemmeno una cosa.
Holden
Ma sì. Ma sì.
Phoebe
Beh, allora dilla..
Holden
(pensandoci
su)
Mi piace Allie..
Phoebe
Allie è morto. Dici sempre la
stessa cosa! Se uno è morto e sta in cielo eccetera eccetera, non è veramente…
Holden
Lo so che è morto! Credi che
non lo sappia? Ma mi può ancora piacere, no? Non è mica che uno non ti piace
più solo perché è morto, Dio santo, specie se è mille volte meglio della gente
viva che conosci e compagnia bella..
Phoebe
non dice nulla.
Holden
Ad ogni modo, mi piace ora.
Proprio adesso, cioè.. stare seduto qui con te a parlare e a scherzare…
Phoebe
Questa non è una VERA cosa!
Holden
(deciso)
E’ una vera cosa eccome! Certo che lo è. Perché diavolo non lo è? La gente
non crede mai che una cosa sia una vera cosa. Ne ho arcipiene le maledette
tasche.
Phoebe
Smettila di bestemmiare. Ok,
dimmi qualcos’altro. Dimmi cosa ti piacerebbe essere. Uno scienziato. O un
avvocato o qualche cosa…
Holden
Non potrei essere uno
scienziato. In scienze sono una schiappa.
Phoebe
Beh, un avvocato come papà e
compagnia bella.
Holden
Gli avvocati sono in gamba
direi ma non mi attira. Voglio dire, sono in gamba se vanno in giro tutto il
tempo a salvare la vita degli innocenti e roba simile, ma se sei avvocato
queste cose non le fai. Tutto quello che fai è accumulare soldi giocare a golf
giocare a bridge comprare macchine bere martini e avere l’aria dell’alto
papavero. E del resto, anche se te ne vai in giro a salvare la vita della gente
e via discorrendo chi ti dice che lo fai perché vuoi salvare la vita della
gente e non perché in realtà quello che vuoi è soltanto essere un fenomeno di
avvocato con tutti quanti che ti battono le mani sulle spalle e ti fanno i
complimenti in tribunale quando il processo è finito e i giornalisti e tutti
quanti, come si vede in quegli sporchi film? Chi ti dice che non sei uno
sbruffone? Non lo sapresti mai, ecco il guaio.
Phoebe
Papà ti ammazza, vedrai che ti
ammazza..
Holden
Sai cosa mi piacerebbe fare?
Sai cosa? Se potessi fare quell’accidente che mi gira, voglio dire.
Phoebe
Cosa?
Holden
Sai quella canzone che fa “se
scendi tra i campi di segale, e ti prende al volo qualcuno”? Io vorrei..
Phoebe
Dice “se scendi tra i campi di
segale, e ti viene inontro qualcuno”. E’ una poesia di Robert Burns.
Holden
Lo so che è una poesia di
Robert Burns… credevo che dicesse “e ti prende al volo qualcuno”. Ad ogni modo,
mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una partita in
quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e
intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, solo io. E io sto in
piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al
volo tutti quelli che stanno per cadere dal dirupo, voglio dire, se corrono
senza guardare dove vanno, io devo saltare fuori da qualche posto e
acchiapparli. Non dovrei far altro tutto il giorno. Sarei solo l’acchiappatore
nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi
piacerebbe fare. So che è una pazzia.
Phoebe
Papà ti ammazza..
Holden
(come
se non ce la facesse più)
E se lo fa me ne strainfischio!
(si
alza)
Senti devo fare una
telefonata. Torno subito. Non addormentarti.
Detto
questo, Holden va via. Phoebe rimane nel letto. Stacco.
30:INT.SERA-STANZA
DI PHOEBE
Holden
ritorna nella stanza. Phoebe è seduta a gambe incrociate sul letto. Ascolta la
radio, a bassissimo volume. Suona un lento. Holden ha una sigaretta in mano. La
fuma, poi la spegne.
Holden
Vieni, ti va di ballare?
Phoebe
Hai le scarpe..
Holden
Me le tolgo vieni..
Phoebe
scende dal letto e raggiunge Holden, che si è tolto le scarpe. La Mdp inquadra
i piedi di entrambi: quelli di Phoebe sono su quelli di Holden. I due ballano.
Quando la musica finisce, Holden va alla radio e la spegne. Phoebe ritorna a
letto e si rimette sotto le coperte.
Phoebe
Sto migliorando, vero?
Holden
(sedendosi
sul letto e sorridendo)
Certo…
Phoebe
Sentimi la fronte….
Holden
(non
capendo)
Perché?
Phoebe
Sentimela. Una… STT!!
Poi,
all’improvviso Phoebe balza a sedere sul letto.
Holden
(spaventato)
Che hai?
Phoebe
(concitata)
La porta di casa: sono loro!!
Holden
spegne la luce e va a nascondersi nell’armadio. Vediamo tutto ciò che succede
in soggettiva di Holden.
Nella
stanza entra la madre di Holden e di Phoebe: è una bella donna, signorile negli
abiti e nel portamento. Dimostra di avere una cinquantina di anni.
Sig.ra
Caulfield
Phoebe, dormi? Ho visto la luce, signorina.
Phoebe
Ciao mamma. Non riuscivo a
dormire. Ti sei divertita?
Sig.ra Caulfield
(stanca)
Moltissimo.. si può sapere perché sei sveglia?
Phoebe
Te l’ho detto: non riuscivo a
dormire..
Sig.ra Caulfield
Mica hai fumato?
Phoebe
L’ho solo accesa un attimo.
Poi l’ho buttata dalla finestra..
Sig.ra Caulfield
Non mi piace affatto… Com’era
il film?
Phoebe
Bellissimo..
Sig.ra Caulfield
E la cena?
Phoebe
Ottima..
Sig.ra Caulfield
Beh, io vado a dormire.. buona
notte..
Phoebe
‘Notte..
La
mamma di Holden va via e spegne la luce. Holden aspetta un po’ poi esce.
Holden
Phoebe dove sei?
Holden
Qui… vicino a te..
Holden
Devo andare…
Phoebe
Non andartene ora. Aspetta che
dormano..
Holden
No, adesso è meglio.. ma dove
diavolo sei?
Phoebe
Qui vicino a te
(poi,
con uno strano tono, apprensivo)
Se te ne vai, non vieni a vedermi recitare…
Holden
Ma sì che ci vengo… forse
starò fuori casa fino giovedì, poi verrò. Se mi riesce ti telefono…
La
Mdp inquadra Phoebe che dà un bacio ad Holden, che quasi piange.
Holden
Beh, ci vediamo…
Holden
esce. Cautamente cammina per la casa: non incontra nessuno. Arrivato fuori,
gira a destra. La Mdp rimane fissa sulla porta di casa Caulfield. Stacco.
31:INT.SERA-CASA
DEL PROFESSOR ANTOLINI
Holden
(fuori
campo)
Avevo telefonato, quando stavo a casa, al mio vecchio professor Antolini..
Era stato forse il miglior professore che abbia mai avuto. Un tipo molto
intellettuale e spiritoso. Aveva letto tutti i racconti di D.B.
La
Mdp inquadra Holden davanti la porta della casa del professor Antolini. Suona.
La porta si apre: vediamo un uomo in vestaglia e pantofole e con un bicchiere
in mano: è il prof. Antolini (è interpretato da
Kevin Spacey).
Prof. Antolini
(sinceramente
contento)
Holden, ragazzo mio! Dio, questo è cresciuto di un altro mezzo metro. Mi fa
piacere rivederti…
Holden
entra. Il professore lo segue e chiude la porta.
Holden
Buonasera, professore..
Prof. Antolini
Dammi quel soprabito.. Entra..
Holden
entra e gli dà il soprabito e il professor Antolini lo appende.
Prof. Antolini
(scherzando)
Mi aspettavo di vederti con un bambino in braccio. Senza sapere dove
sbattere la testa
(si
volta verso la cucina)
Lillian! Arriva questo caffè?
Sig.ra Antolini
E’ pronto!!
La
signora entra nel salotto. E’ un poco più anziana del professor Antolini ed
indossa un’elegante vestaglia. Ha in mano un vassoio.
Sig.ra Antolini
Salve, Holden
Holden
Buonasera, signora Antolini.
Come sta?
Sig.ra Antolini
Bene. Piuttosto, tua madre
come sta?
Holden
Bene, l’ultima volta che l’ho
vista..
Sig.ra Antolini
Ok.. io vado a dormire
(rivolta
al marito)
Caro, provvedi tu ad Holden?
Prof. Antolini
Certo.. buonanotte cara..
Holden
Buonanotte, signora..
La
signora Antolini va a dormire. Il professor Antolini versa il caffè nelle
tazzine. Holden e il professore cominciano a berlo.
Prof. Antolini
Dunque tra te e Pencey tutto è
finito.. cosa è successo? Come sei andato in inglese?
(ora
ironico)
Guarda che se non sei passato in inglese ti metto alla porta tu piccolo
fenomeno in componimenti!!
Holden
Oh, in inglese sono passato.
Facevamo soprattutto letteratura, però. In un trimestre ho fatto due temi. Però
sono stato bocciato in Esposizione Orale, un corso che stava a Pencey. E qui mi
hanno bocciato.
Prof. Antolini
Perché?
Holden
Oh, non lo so… sa cos’è questo
corso? Uno si deve alzare e deve fare un discorso spontaneo e se divaga gli
altri devono gridare “FUORI TEMA!”, roba da farmi diventare matto. Ho preso
tre.
Prof. Antolini
Come mai?
Holden
Oh, non lo so… forse è che mi
piace di più divagare… come.. vede, professore, a Pencey c’era questo ragazzo,
Richard Kinsella, che quando faceva un discorso non si sapeva mai dove andava a
parare… e pure lui è stato bocciato, ma io i suoi discorsi li ho sempre
considerati i migliori.. ma il professor Vinson, quello di Esposizione Orale,
non la pensava come me..
Prof. Antolini
Holden.. una breve domanda
pedagogica e un po’ pedantesca. Non credi che se uno comincia un discorso
dovrebbe rimanere in tema e POI passare ad un altro argomento?
Holden
(un
po’ confuso)
Sì.. non lo so. Penso di sì. Ma, ecco, quello che penso è che uno va
lasciato in pace, se è interessante e si entusiasma. A me piace quando uno si
entusiasma. E’ simpatico… però vede è che lei non ha conosciuto quel Vinson..
alle volte ti faceva impazzire lui e il suo dannato corso. Voglio dire, ti
diceva sempre di unire e semplificare… e certe cose non puoi UNIRLE e
SEMPLIFICARLE… Vinson.. era intelligente, ma si vedeva che non era un
fenomeno..
Il
professor Antolini non dice nulla. Beve il suo caffè e si alza. Va al bancone
bar e si prepara uno scotch.
Prof. Antolini
Sai, un paio di giorni fa ho
pranzato con tuo padre..
(sedendosi)
Ovviamente era, anzi è, molto
preoccupato per te.. a quanto pare, ha ricevuto una lettera dal tuo ultimo
preside, nella quale lo si informa che tu non ti impegnavi affatto. Vi si
afferma anche che salavi i corsi..
Holden
No, non salavo nessun corso.
Alle volte non sono andato a quel corso di cui le ho parlato, ma non ho mai
salato nessun corso..
Il
professor Antolini beve il suo scotch.
Prof. Antolini
Francamente, non so che dirti,
Holden.
Holden
Lo so. Parlare con me è
difficile, me ne rendo conto..
Prof. Antolini
Penso che tu stia preparandoti
per un terribile capitombolo, ma non so di che genere.. mi segui?
Holden annuisce.
Prof. Antolini
(concentrandosi)
Può essere di quel genere per cui a trent’anni te ne stai in un bar odiando
tutti quelli che hanno l’aria di aver appena giocato a rugby all’Università.
Oppure puoi racimolare quel tanto d’istruzione che basta per odiare la gente
che dice “Tolto io, c’erano tutti”. O forse finirai in qualche ufficio a
lanciare improperi alla segretaria più vicina. Non lo so, francamente. Ma
almeno sai dove voglio arrivare, almeno?
Holden
Sì, certo. Ma quella storia
dell’odio è sbagliatissima. Non odio mica tanta gente io. Posso odiarli un
poco, magari, come Stradlater, un ragazzo che c’era a Pencey o Ackley.. alle
volte li odiavo proprio, ma se non li vedevo per un po’ sentivo perfino la loro
mancanza.. è vero, lo giuro..
Il
professore si alza e va a prepararsi un altro bicchiere. Poi torna a sedersi.
Prof. Antolini
Bene. Ora stammi a sentire un
momento… può darsi che non esprima tutto come vorrei, ma tra un giorno o due ti
scriverò una lettera e allora capirai. Comunque ora sta’ a sentire..
(beve
un sorso)
Il capitombolo che secondo me
stai per fare… è un tipo speciale di capitombolo, orribile. A chi precipita non
è permesso di accorgersi né di sentirsi quando tocca il fondo. Continua solo a
precipitare giù. Questo è permesso agli uomini che, in un momento della loro
vita, hanno cercato qualcosa che il loro ambiente non poteva dargli. O che loro
pensavano non potesse dargli. Sicché hanno smesso di cercare, prima ancora di
cominciare veramente. Mi segui?
Holden
Sì, professore..
Prof. Antolini
(bevendo
un altro sorso)
Non voglio spaventarti.. ma
non stento affatto a vederti morire nobilmente, in un qualche modo, per una
causa indicibilmente ignobile..
(poi
dà ad Holden un’inspiegale occhiata)
Se ti scrivo una cosa, la leggi con attenzione? E la conservi?
Holden
Sì..
Il
professor Antolini si alza e va alla scrivania. Prende un foglio e una penna e
scrive qualcosa. Poi torna a sedersi.
Prof. Antolini
Per quanto possa sembrare
strano, questo non l’ha scritto un poeta, ma uno psicologo, Wilhelm Stekel.
Ecco quello che ha detto: “Ciò che distingue l’uomo immaturo è che vuole morire
nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l’uomo maturo è che vuole
umilmente vivere per essa”. Capito?
Holden
Sì..
Il
professor Antolini porge il foglio ad Holden. Poi dice:
Prof. Antolini
Io credo che uno di questi
giorni ti toccherà scoprire dove vuoi andare. E allora dovrai metterti subito
in marcia. Tu non puoi perdere tempo..
Il
professor Antolini beve il suo scotch e se ne prepara un altro.
Prof. Antolini
E mi spiace dirtelo, ma quando
capirai dove vuoi andare ti metterai sotto con lo studio, per forza. Sei uno
studioso, che ti piaccia o no. Ardi di sapere. E io credo che non appena ti
sarai lasciato alle spalle tutti i professori Vines e i loro temi..
Holden
I professori Vinson..
Prof. Antolini
D’accordo i professori Vinson.
Non appena ti sarai liberato di loro e se lo vorrai comincerai ad avvicinarti
al sapere che davvero ti sarà caro. Tra l’altro, scoprirai di non essere il
primo che il comportamento degli uomini ha sconcertato e nauseato. Non sei
affatto solo a questo traguardo, e ciò ti INCITERÀ e ti STIMOLERÀ. Molti,
moltissimi si sono sentiti moralmente e spiritualmente turbati come te. Per fortuna,
alcuni di loro hanno messo nero su bianco quei loro turbamenti. Imparerai da
loro.., se vuoi. Proprio come un giorno, se tu avrai qualcosa da dare, altri
impareranno da te. E’ una bella intesa di reciprocità. E’ non è istruzione. E’
storia. E’ poesia.
Detto
questo, beve il suo scotch. Si accende una sigaretta.
Prof. Antolini
Non sto cercando di dirti che
soltanto gli uomini colti e preparati sono in grado di dare al mondo un
contributo prezioso.. non è vero.. ma sostengo che gli uomini colti e
preparati, se sono intelligenti e creativi, prima di tutto, e questo purtroppo
succede di rado, tendono a lasciare del proprio passaggio segni molto più
preziosi che non gli uomini esclusivamente intelligenti e creativi. Tendono ad
essere più chiari nell’espressione, e di solito hanno la passione di seguire i
propri pensieri sino in fondo. E, cosa importantissima, nove volte su dieci
sono più modesti dei pensatori non preparati… mi segui, Holden?
Holden
Sì, professore…
Il
professore aspira una lunga boccata.
Prof. Antolini
Gli studi accademici ti
saranno molto utili. Se li prosegui per parecchio tempo, cominceranno a farti
capire che taglia di mente hai. Che cosa le va bene e cosa non le va bene. Dopo
un po’, capirai che tipo di pensieri si addicono di più alla tua particolare mente.
Per dirne una, questo può farti risparmiare tutto il tempo che perderesti a rimuginare
su idee che non ti si addicono, che non sono adatte a te. Comincerai a
conoscere le tue vere misure e a vestire la tua mente attenendoti a quelle.
Holden
non dice nulla. A un certo punto, sbadiglia.
Prof. Antolini
(ridendo)
Andiamo.. ti preparo il
letto..
Holden
e il professor Antolini vanno in una stanza, la stanza degli ospiti. Il
professor Antolini tiene ancora in mano la sigaretta. La spegne in un
posacenere su un comodino. Va all’armadio e prende lenzuola, coperte e così
via. Comincia a preparare il letto. Comunque, non lo prepara bene.
Prof. Antolini
Come stanno le tue donne?
Holden
(aiutando
il professore)
Magnificamente..
Prof. Antolini
Come sta Sally?
Holden
(stanco)
Benissimo. L’ho incontrata oggi.. non abbiamo più molto in comune..
Prof. Antolini
Carina da morire. E
quell’altra ragazza? Quella del Maine, quella di cui mi hai parlato..
Holden
Jane Gallagher.. sta bene..
domani forse le telefono..
Nel
frattempo hanno finito il letto.
Prof. Antolini
(con
un gesto della mano)
E’ tutto tuo.. non è granché
..
Holden
Oh, va benessimo.. Grazie
mille professore. Stanotte lei e la signora mi avete salvato..
Prof. Antolini
Il bagno sai dov’è. Se hai
bisogno di qualcosa chiama.. io per un po’ resto in cucina: ti dà fastidio la
luce?
Holden
No, macché, davvero… grazie
mille..
Prof. Antolini
Bene.. buonanotte, bello..
Holden
Buonanotte.. grazie mille…
Il
professor Antolini va via. Holden si spoglia: non avendo il pigiama, resto con
gli slip. Si mette a letto e spegne la luce. Si addormenta. Stacco.
32:INT.SERA-CASA
DEL PROFESSOR ANTOLINI
Holden
come detto sta dormendo. La Mdp lo inquadra in primo piano. La stanza è
completamente al buio. Holden dorme tranquillamente.. quando all’improvviso si
scuote e si sveglia. Trova il professor Antolini seduto sul letto con un
bicchiere in mano e che gli sta accarezzando la testa..
Holden
(sorpreso,
arrabbiato)
Che sta facendo? Che diavolo
sta facendo?
Prof. Antolini
(indifferente)
Niente.. sto semplicemente seduto in ammirazione..
Holden
(come
sopra, ora anche imbarazzato)
Ma che sta facendo, insomma?
Prof. Antolini
Che ne diresti di abbassare la
voce? Sto qui in ammirazione..
Holden
(accendendo
la luce)
Io devo andarmene ad ogni
modo..
Prof. Antolini
Devi andare dove?
Holden
(cercando
una scusa)
Ho lasciato le valigie e tutto quanto alla stazione. E’ meglio che vada a
prenderle. C’è dentro tutta la mia roba..
Prof. Antolini
Ci sarà anche domani. Torna a
letto, adesso. Vado a letto anch’io. Che ti prende?
Holden
Non mi prende niente.. ma è
che sono preoccupato.. c’è anche il denaro.. con tutti i malintenzionati che ci
sono..
Prof. Antolini
Non essere ridicolo, Holden..
torna a letto.. vado a letto anch’io. Il denaro lo troverai sano e salvo
domattina..
Holden
No, sul serio.. devo andare..
davvero..
Prende
i suoi vestiti e comincia a vestirsi, impacciato..
Prof. Antolini
Sei un ragazzo molto, molto
strano..
Holden
(finendo
di vestirsi)
Lo so.. arrivederci,
professore..
Holden
esce di casa e va all’ascensore. Lo chiama. Il professor Antolini è ritto sulla
soglia della porta.
Holden
(guardandolo,
imbarazzato)
Mi metterò a leggere dei buoni libri.. sul serio..
Prof. Antolini
Forza, Holden, prendi le
valigie e torna dentro. Non chiudo la porta..
Holden
(inflessibile)
Grazie professore…
(entrando
nell’ascensore, che nel frattempo è arrivato)
Ci vediamo..
Holden
scende. La Mdp inquadra il professor Antolini, che resta per un po’ sulla
porta, per poi chiuderla. Stacco.
33:EST.GIORNO-STAZIONE
DI NEW YORK
La
Mdp inquadra Holden di spalle. Sta scrivendo qualcosa. Dopo aver scritto, va
via. Leggiamo ciò che sta scritto sul biglietto:
Cara Phoebe, non posso più aspettare fino a mercoledì, perciò è probabile
che parta oggi stesso per l’ovest con l’autostop. Troviamoci davanti al Museo
d’arte alle dodici e un quarto, se puoi.
Con affetto, Holden.
La
Mdp rimane un po’ sul biglietto. Stacco.
34:EST.GIORNO-INGRESSO
MUSEO D’ARTE
Holden
è seduto sugli scalini, davanti il portone d’ingresso del Museo. Sta fumando. Guarda
l’orologio: sono le dodici e trentacinque. Non c’è traccia di Phoebe. Holden
sta alzandosi, quando la vede avvicinarsi: ha una valigia in mano. Holden le si
avvicina.
Phoebe
(fiatando)
Ehi..
Holden
Credevo che non venissi più
(indicando
la valigia)
Che c’è lì? Non mi serve niente.. me ne vado così come sto. Non mi porto
nemmeno le valigie che ho alla stazione. Che ci hai messo?
Phoebe
I miei vestiti. Io vengo con
te. Posso?
Holden
(non
capendo)
Che?
Phoebe
Li ho portati giù con l’ascensore
di servizio. Mamma non se n’è accorta. Ci sono dentro poche cose: qualche
vestito, le calze e la biancheria eccetera eccetera.. Non posso venire con te?
Holden, TI PREGO!
Holden
No. Chiudi il becco.
Phoebe
Perché non posso? TI PREGO,
Holden! Non farò niente.. non mi porterò neanche i vestiti, se non vuoi..
Holden
Tu non ti porti niente..
perché non vieni.. vado da solo.. perciò chiudi il becco.
Phoebe
Ti prego, Holden.. lasciami
venire.. sarò molto, molto.. tu nemmeno ti…
Holden
(quasi
gridando)
Tu non vieni. Ora chiudi il becco! Dammi quella valigia..
Holden
prende la valigia. Primo piano di Phoebe, che comincia a piangere.
Holden
Mi parevi che dovevi recitare
a scuola e via discorrendo.. mi pareva che dovevi fare Benedict Arnold e così
via.
(rabbioso)
Che vuoi fare? Non vuoi più far la recita, Dio santo?
Phoebe
non risponde. Holden le si avvicina e le dà il suo berretto da cacciatore, che
ha preso dal suo cappotto. Phoebe lo prende e glielo scaraventa in faccia.
Holden sale le scale del museo ed entra. Quando esce, Phoebe sta ancora lì.
Holden
Non vado più in nessun posto..
ho cambiato idea. Perciò smettila di far casino e chiudi il becco. Andiamo,
adesso, ti riporto a scuola. Vieni, farai tardi..
Holden
fa per prenderle la mano, ma lei la tira via.
Holden
Hai già pranzato?
Phoebe
non risponde.
Holden
Vieni.. ti riporto a scuola..
Phoebe
(senza
alcun tono particolare)
Io a scuola non ci torno..
Holden
Devi tornare a scuola. Vuoi
fare quella recita, vero? Vuoi fare Benedict Arnold?
Phoebe
(decisa)
No..
Holden
Ma sì che vuoi.. è sicuro..
forza, andiamo.. Tanto per cominciare, io non vado più da nessuna parte.. te
l’ho detto.. vado a casa. Vado a casa non appena tu vai a scuola.. prima vado
alla stazione a prendere le valigie e poi vado..
Phoebe
(come
sopra)
Ti ho detto che a scuola io non ci torno.. tu fai quello che ti pare, ma io
a scuola non ci torno.
Perciò chiudi il becco.
Primo
piano di Holden, che non sa che dire.
Holden
Senti vuoi fare una
passeggiata?
Phoebe
non risponde.
Holden
Senti, Phoebe, se ti faccio
marinare la scuola e facciamo quattro passi, mi prometti che la finisci con le
scemenze? E che domani torni a scuola?
Phoebe
Forse, può darsi..
Per
un po’, loro due camminano senza parlare. Ad un certo punto arrivano alle
giostre.
Phoebe
Credevo che d’inverno la
giostra fosse chiusa..
Holden
Forse perché è quasi Natale.
Vuoi andare a fare un giro?
Phoebe
Sono troppo grande..
Holden
No che non lo sei. Vai pure.
Io ti aspetto qui. Vai, su..
Holden
va allo sportello dei biglietti e ne prende uno per Phoebe.
Holden
Tieni.. vai a farti un giro..
Phoebe
Vieni anche tu?
Holden
Magari dopo.. Adesso sto qui a
guardarti. Hai il biglietto?
Phoebe
Sì..
Holden
Vai, allora, io mi siedo su
questa panchina. Sto a guardarti..
Holden
si siede. Phoebe va alla giostra: vi sono anche altri sei bambini. Phoebe va a
sistemarsi su un cavallo. Holden la guarda. Sorride, intenerito. Quando finisce
il giro, lei scende e va da Holden.
Phoebe
(sorridendo)
Stavolta vieni pure tu..
Holden
No, sto solo a guardarti..
forse sto solo a guardarti..
(caccia
fuori alcuni soldi)
Tieni. Prendi qualche altro biglietto.
Phoebe
(prendendo
i soldi)
Non sono più arrabbiata con
te..
Holden
Lo so. Ora vai, che comincia..
Phoebe
gli dà un bacio. Poi dice:
Phoebe
Inizierà a piovere..
Poi
prende da una tasca del suo cappotto il berretto di Holden e glielo mette in
testa.
Holden
(sorpreso)
Non l’avevi gettato a terra prima?
Phoebe
Sì, ma l’ho ripreso quando sei
andato nel museo.. per un po’ puoi tenerlo tu..
Holden
D’accordo.. però adesso
sbrigati.. se no perdi il giro..
Ma
Phoebe continua ad esitare.
Phoebe
Dicevi sul serio prima? E’
vero che non vai da nessuna parte e che dopo torni a casa?
Holden
Sì.. sbrigati ora..
Phoebe
si affretta a comprare il biglietto e a montare sul cavallo della giostra.
Appena monta, saluta Holden con la mano. Holden ricambia. Comincia a piovere e
Holden si bagna completamente. La Mdp si alza e inquadra il cielo.
Holden
(fuori
campo)
Era così carina, lei là che
girava intorno.. Dio, peccato che non c’eravate anche voi!!
Stacco.
Poi,
primo piano di Holden.
Holden
Ecco tutto quello che voglio
raccontarvi. Forse potrei dirvi quello che feci quando andai a casa, e come mi
sono ammalato e che a scuola tornerò quando sarò uscito di qui, ma non ne ho
voglia. Queste cose non mi interessano..
Un sacco di gente, D.B., mamma
papà e questo psicanalista che c’è qui mi chiedono che penso di questa storia
che vi ho raccontato. Non so che dirgli.. non so che ne penso. Mi spiace di
averla raccontata a tanta gente. Io so solo che sento un po’ la mancanza di
tutti quelli di cui vi ho parlato. Anche di Stradlater e di Ackley. E perfino
di quel maledetto Maurice. E’ buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo
fate, finisce che sentite la mancanza di tutti.
Dissolvenza
in nero. Partono i titoli di coda.
DIRETTO
DA
PHILIP KAUFMAN
SCRITTO DA
DAVID MAMET
GENNARO SAVIANO
STEVE ZAILLIAN
DAL ROMANZO OMONIMO DI
JEROME DAVID SALINGER
EDITO IN ITALIA DA EINAUDI
PRODOTTO DA
GENNARO SAVIANO
CO-PRODOTTO DA
TERRENCE MALICK
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
VITTORIO STORARO
SCENOGRAFIA
DANTE FERRETTI
MONTAGGIO
PIETRO SCALIA
COSTUMI
GABRIELLA PESCUCCI
CASTING
GENNARO SAVIANO
PERSONAGGI ED INTERPRETI
Holden Caulfield
ELIJAH WOOD
Sally Hayes
THORA BIRCH
Prof. Spencer
ANTHONY HOPKINS
Horwitz
SAMUEL L. JACKSON
Maurice
BENICIO DEL TORO
Sunny
CATE BLANCHETT
Prof. Antolini
KEVIN SPACEY
Carl Luce
JUDE LAW
Signora Morrow
SHIRLEY MACLAINE
MUSICHE COMPOSTE E DIRETTE
DA
ENNIO MORRICONE
HERE
COMES THE SUN DI GEORGE HARRISON
Colonna Sonora su CD e MC
Arcadia Music
La Produzione desidera ringraziare:
NEW YORK CITY
BOSTON UNIVERSITY
Girato a
New York
Boston
©2002 Arcadia Productions®
Un film distribuito dalla
Arcadia Distribution™
IL GIOVANE HOLDEN
DIRETTO DA
PHILIP KAUFMAN
THE END