CAST
BRAD PITT
(PETER FOWLER) EDWARD NORTON (WILLIAM
HORNEY)
SIGOURNEY WEAVER (LAURA SOMMERS)
GILLIAN ANDERSON (NICOLE BAKER)
JAMES COBURN
(PROFESSOR SERNIACK)
BEN AFFLECK
(ROBERT WRIGHT) GARY SINISE
(PRIMO PILOTA)
COLIN FARRELL (SECONDO PILOTA)
VIN DIESEL
(ROGER SMITH) WESLEY SNIPES
(DONALD RENFRO)
NICK NOLTE
(PILOTA) TOM CRUISE
(DAVID DEMME)
KEVIN SPACEY
(ANDREW PERRY)
…
Torrenti di luci e fiumi
d’aria,
lungo i cui letti
occhieggiano
le stelle, come
polvere
d’oro e d’argento
in
fondo a un burrone …
Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882)
La telecamera inquadra Marte circondato dallo spazio profondo pieno di stelle, avanza lentamente verso il pianeta rosso. Nel frattempo appaiono una per volta le seguenti scritte che dopo circa cinque secondi si dissolvono; due secondi dopo che si dissolve una scritta appare quella seguente. Nessun rumore di sottofondo.
BRAD PITT
EDWARD NORTON
SYGOURNEY WEAVER
GILLIAN ANDERSON
BEN AFFLECK
JAMES COBURN
GARY SINISE
COLIN FARRELL
VIN DIESEL
WESLEY SNIPES
e NICK NOLTE
nel ruolo del pilota
KEVIN
SPACEY
nel ruolo di Andrew Perry
TOM
CRUISE
nel ruolo di David Demme
(Scritte blu ghiaccio
sullo sfondo nero dello spazio)
Si vede una grande costruzione
spaziale che si trova vicino al pianeta. Appare la seguente scritta:
2269 - STAZIONE
SPAZIALE INTERNAZIONALE
Sei anni dopo il
ritorno alla Stazione Spaziale Internazionale da parte dell'astronave EVENT
HORIZON sta per partire un'altra spedizione per il pianeta B235, primo pianeta
oltre la Via Lattea, dove nel 2261 gli astronauti Fowler, Baker e Horney
avevano scoperto un edificio costruito con tecnologia aliena che conteneva
all'interno una grande struttura, quasi certamente un portale gravitazionale.
(scritta blu ghiaccio)
Di colpo la telecamera ci mostra
la Stazione Spaziale Internazionale dall’interno, si vedono lunghi corridoi che
portano a grandi stanze dove vi sono ufficiali, scienziati, astronomi, fisici
al lavoro. Il colore predominante delle pareti è il grigio. Si sentono le voci
delle diverse persone che parlano.
Dopo aver percorso una serie di
corridoi la telecamera arriva davanti ad una porta metallica. Su di essa vi è
scritto “SALA LANCIO”. La telecamera passa attraverso la porta metallica
addentrandosi nella sala, avanza velocemente fino al centro della sala e compie
un lento “360 gradi”: ci si accorge dell’enorme grandezza della sala.
Ci sono molti soldati che caricano
armi e spostano casse, piloti che provano l'accensione dei motori delle
astronavi spaziali e addetti ai lavori che si spostano da una parte all'altra
della sala. All'interno della sala si respira un'aria di ansiosa attesa, si
sentono molte voci di sottofondo di soldati e di ufficiali che stanno parlando
tra di loro mentre mettono a punto le ultime cose prima della partenza.
Ora la telecamera,completato il
360 gradi, si sposta su Fowler e Horney che stanno parlando in piedi, dietro di
loro un'astronave. Mentre parlano si sentono sempre diverse voci di sottofondo:
Fowler: Questa spedizione e'
davvero grandiosa William, non ha precedenti in tutta la storia dell'umanità!
Horney: Beh, se e' per questo non ha precedenti neanche
la possibilita' di avere un contatto di primo tipo con una civilta' aliena.
Comunque e' vero, questa spedizione e'
veramente grandiosa. Ti rendi conto! Partiremo con quattro grandi astronavi e
rispetto alla missione di nove anni fa avremo 400 soldati addestrati per ogni
tipo di situazione al nostro fianco. Inoltre avremo anche una squadra di
professori, tra cui matematici, chimici e fisici che ci potranno essere molto
utili una volta che avremo attraversato il portale.
Fowler: Dovremo oltrepassare il portale.....
Con un primo piano viene
inquadrato lo sguardo di Fowler che esprime una certa inquietudine:
....chissa'
dove ci portera', cosa succedera' ……. sono anni che mi chiedo cosa sarebbe
successo se quel giorno avessimo attraversato il portale, se non fossimo
tornati subito indietro. Ti ricordi William? Io non volevo tornare indietro.
A questo punto arriva da dietro
Nicole Baker che, poggiando le mani sulle spalle di Fowler e Horney, li interrompe dicendo:
Baker: Ma è stata la cosa giusta da fare, anche se
tornare indietro quando si trova un portale gravitazionale alieno pare una cosa
assurda …… è stata la cosa giusta da fare! Non sapevamo cosa sarebbe potuto
accadere, non avevamo nessuno al nostro fianco e poi avremmo dovuto lasciare
l’astronave incustodita per chissà quanto tempo, inoltre…. chissà se saremmo
mai tornati.
Fowler e Horney con una faccia
felicemente sorpresa:
Fowler: Ciao Nicole, da dove sei sbucata?Non ti avevo
vista!
Horney: Ciao Nicole.
Baker: Ciao ragazzi!
Fowler ancora pensieroso e non proprio convinto di quello che sta per dire, dice:
Fowler: Probabilmente hai ragione tu, Nicole.
Baker: Era troppo rischioso.Siamo riusciti a controllare
la nostra curiosità, la nostra voglia di sapere, ed è stata una cosa saggia.
Horney: Visto e considerato che dopo otto anni abbiamo la
possibilità di oltrepassare il portale, di chiarire tutto questo grande mistero
senza rischiare tutto quello che avremmo rischiato otto anni fa.
Baker: Infatti il portale verrà oltrepassato da un robot
dotato di telecamera con il quale saremo in contatto, così sapremo cosa ci
aspetta aldilà del portale prima di
oltrepassarlo.
Fowler: Ammesso che il robot, una volta oltrepassato il
portale, dia qualche segnale.
Baker: Sì, ammesso che il robot, una volta oltrepassato
il portale, dia qualche segnale.
Fowler: In caso contrario cosa si farebbe?
Horney replica con un tono ironico:
Horney: Non ne ho la piu’ pallida idea, male che vada
oltrepasseranno il portale alcuni soldati che verrano usati come cavie.
Questa spedizione è costata miliardi di dollari e sei anni di preparativi, non ci sarà permesso tornare un’altra volta da B235 a mani vuote!
Baker: La tua ironia è così pungente che arriva ad infastidire, William.
Il dialogo si interrompe per alcuni secondi, viene inquadrato il viso pensieroso di Fowler che adesso interrompe il silenzio dicendo:
Fowler: Ragazzi, vi ricordate i segni che abbiamo trovato
incisi sul portale?
Horney: Certo che ce li ricordiamo, non sono mica cose
che si scordano facilmente.
Fowler: Cosa potranno mai significare?
Baker: Non ne ho la piu' pallida idea. Speriamo che i
traduttori specializzati in lingue antiche che ci portiamo in missione ci siano
di aiuto.
Horney: E a che cosa ci possono servire? Pensi che quelle
scritte siano greche o latine, o magari che gli alieni siano dei grandi
studiosi di letteratura antica?
Baker risponde a Horney non prendendolo più di tanto sul serio:
Baker: Sei sempre il solito William, non sei cambiato
neanche un po' in questi sei anni?
Fowler, sempre molto pensieroso, spezza questo clima giocoso che si sta creando interrompendo Horney che stava per rispondere a Baker:
Fowler: Su questa cosa sono d'accordo con William. Anche
per me la decisione del Comitato Spaziale Internazionale di spedire degli
esperti di lingue antiche è stata una gran cazzata.
Baker: Beh, non si sa mai nella vita, magari la lingua
della civilta' aliena è simile a qualche lingua antica terrestre, anche se in effetti
è poco probabile.
Horney: Diciamo pure impossibile. Il punto è che quelli
del Comitato Spaziale Internazionale dovevano pur inventarsi qualcosa, non
potevano far brutta figura davanti a tutto il mondo, dovevano far tacere i
media, così hanno voluto far credere a tutti che c'è una possibilita' di capire
cosa significano quelle scritte grazie all'apporto dei piu' famosi
supertraduttori del mondo, ma in realtà questa possibilità non c'è. Cosa pensi
che faranno quei cazzo di traduttori? Tradurranno i segni? Nooo, non penso
proprio, sai che penso invece io? Penso che i traduttori una volta arrivati
davanti al portale gravitazionale non ci capiranno un cazzo delle scritte e ci
diranno:"Siamo spiacenti, i segni sono indecifrabili!".
Fowler vedendo che Horney si sta
scaldando un po' troppo cerca di calmarlo e cambia discorso:
Fowler: Va bene William, probabilmente hai ragione ma non
ci scaldiamo così tanto prima della partenza. Anzi cambiamo proprio discorso:
Nicole, cosa hai fatto in questi sei anni che non ci siamo visti?
Baker : Beh, ho messo su famiglia.
Fowler: Ah, ti sei sposata allora?
Viene inquadrato il viso di Horney abbastanza contrariato, probabilmente sta ancora pensando a quello che aveva detto prima.
Ora la telecamera torna lentamente
indietro e dal viso di Horney viene a inquadrare di nuovo tutti e tre i
personaggi:
Baker: Gia' e ho anche due bellissimi bambini.
Fowler: Sono felice per te, come si chiamano?
Baker: Sono due femminucce e si chiamano Meggy e
Jennifer.
Ad un tratto si avvicina ai tre
una donna dallo sguardo di ghiaccio che si presenta :
Sommers: Salve ufficiali, sono Lara Sommers, l'addetto
alla sicurezza. Il mio compito è quello di far sì che tutto sia sotto controllo
prima del lancio, mentre siamo nello spazio e, una volta arrivati lì, che la
missione vada a buon fine. Voi dovreste essere Fowler, Horney e Baker, vero?
Fowler: Proprio così
io sono Peter Fowler, tanto piacere.
Fowler da' la mano alla Sommers,
subito dopo si presentano Horney e Baker.
A questo punto si avvicina alla
Sommers una persona. Dalla divisa pare un ufficiale di bordo.
Egli le poggia la mano sulla spalla e le dice qualcosa
all'orecchio a bassavoce:
Sommers: Bene, ora scusatemi ma devo fare gli ultimi giri
di controllo prima della partenza.
Fowler: Certo, arrivederci.
Horney: Arrivederci.
Baker: Arrivederci.
Si vede la Sommers che si
allontana dai tre con l'ufficiale, ora la telecamera torna su Fowler, Horney e
Baker:
Fowler: Certo che questa donna ha uno sguardo
impressionante, guardarla, anche se per pochi istanti, mi ha fatto
rabbrividire.
Horney: A chi lo dici, io mi sono quasi cagato addosso!
Ma nel vero senso della parola, cazzo!
Tutti e tre sorridono e si
allontanano per prepararsi alla partenza che sarebbe avvenuta due ore piu'
avanti. La telecamera si alza improvvisamente e ci propone una visuale aerea
della Sala Lancio avanzando lentamente e facendoci vedere bene le quattro
astronavi, molti soldati e ufficiali di bordo al lavoro. Dissolvenza in nero.
Di colpo vengono inquadrate le
quattro astronavi che sono pronte a partire. Si apre lentamente il grandissimo
portale della Sala Lancio e si comincia
a intravedere lo spazio. Vengono inquadrati di seguito per qualche secondo gli
sguardi di Fowler, Horney e Baker e lo sguardo molto
rigido e quasi del tutto apatico di Laura Sommers.
Le astronavi escono dalla Stazione
Spaziale Internazionale e iniziano il loro viaggio verso B235.
Vengono inquadrati gli interni
delle quattro astronavi. In una di queste si vedono soldati che parlano di
andare a sterminare gli "sporchi" alieni, di eliminarli tutti. A
questo punto interviene il capitano dei marines Robert Wright:
Wright: Ragazzi, sono d’accordo con voi, dobbiamo
sterminarli tutti quegli stronzi, ma ora diamoci un taglio. E ricordatevi che
quando l'ufficiale Perry ci dara' il segnale dovremo prepararci per
l'ibernazione. Ok gente?
I soldati urlano in coro: Sissignore.
La telecamera si sposta sulla
astronave di Fowler, Horney e Baker. Vengono inquadrati quattro uomini che sono
sui comandi dell'astronave.
Ora la telecamera si sposta
velocemente sulla seconda e sulla terza astronave e si sofferma sulla quarta
dove si trova la Sommers che è impegnata a parlare con i piloti per assicurarsi che vada tutto per il verso
giusto. Proprio per questo adesso viene inquadrata mentre entra in contatto via
radio con le altre tre astronavi.
La telecamera in seguito riprende
il viso dell'ufficiale Andrew Perry che con una espressione molto compiaciuta
da' il segnale ai soldati che è tutto pronto per l'ibernazione e dice con un
tono di voce abbastanza alto:
Perry: Signori! E’ ora di andare a nanna, sedetevi nelle
cuccie e fate buon viaggio.
Vengono inquadrati di seguito
alcuni soldati, il capitano Wright, Fowler, Horney, Baker, Perry e l'addetto
alla sicurezza Sommers che si siedono sulle macchine di ibernazione. Fowler
spinge un pulsante rosso che si trova all’interno della sua cabina ibernante.
La telecamera ora inquadra molti sportelli che lentamente si chiudono.
Ora la telecamera mostra gli
interni delle quattro navi ormai deserte. Così si mette in risalto il passaggio
dalla confusione del periodo pre-ibernazione al profondo silenzio del
periodo post-ibernazione.
Vengono inquadrati i numerosissimi
comandi delle astronavi, tra i quali si nota in primo luogo la spia rossa che
sta a indicare l'attivazione del pilota automatico, inoltre vediamo le
postazioni di pilotaggio con diversi monitor e tastiere.
Viene inquadrato lo spazio
profondo. Silenzio. Lo schermo ora diventa completamente scuro, non si vede
piu' neanche una stella.
Lontano si intravede B235 e su
questo sfondo appare la seguente scritta( colore blu ghiaccio):
2271
All'interno dell'astronave in cui
si trovano Baker, Fowler e Horney si cominciano piano piano ad aprire gli
sportelli delle cabine di ibernazione.
La telecamera ci mostra i membri
delle quattro astronavi che si risvegliano. Fowler si alza, si stropiccia gli
occhi. Si allarga l'inquadratura: ora si notano molte persone che si stanno
riprendendo dopo il lungo sonno. Sono per lo piu' meccanici e ufficiali di
bordo. In un'altra astronave Sommers si alza e ordina subito a tutti gli
ufficiali di bordo e ai piloti di mettersi ai loro posti: bisognava gia'
cominciare a prepararsi per l'atterraggio. Fowler, Horney e Baker fanno con
calma: con tutte quelle persone a bordo il loro compito non è piu' di pilotare
l'astronave come gli era capitato di fare dieci anni prima, bensì di dare un
aiuto ai militari durante la permanenza su B235, pianeta che loro conoscono
piu' di chiunque altro.
Vengono inquadrati i due piloti
dell'astronave che riprendono in mano i comandi, si vede la spia rossa che si
spegne lentamente.
Anche nelle altre tre astronavi
tutti prendono gia' i loro posti. Nella
astronave del capitano dei marines Robert Wright:
Wright: Forza ragazzi, cominciate a prepararvi!
Soldati: Sissignore!
La telecamera ci mostra che i
soldati aprono delle grandi scatole metalliche che contengono al loro interno
armi di qualsiasi genere, tecnologicamente avanzatissime. Ogni soldato prende
la sua arma, viene inquadrato un soldato: Donald Renfro.
Renfro(rivolgendosi alla sua arma): Bellezza, io e te
insieme uccideremo tanti alieni, vero?
Il capitano Wright interrompe il
soldato e con un’aria quasi di disprezzo ma non scomponendosi dice:
Wright: Soldato! Piantala di dire stronzate e preparati!
Il soldato si ricompone e si mette
sull'attenti dicendo:
Renfro: Certamente comandante.
Wright: Bene soldato.
Con un flash nell'altra astronave
dove si trovano i soldati ci si accorge che anche lì si sentono le urla dei
marines esaltati dall' idea di andare in un mondo sconosciuto pieno di
"alieni da ammazzare".
Dissolvenza in nero. Mentre ancora si sentono le urla dei soldati vengono inquadrate le quattro astronavi che stanno per atterrare su B235. Si sentono solo i motori delle astronavi.
La telecamera si sposta all’
interno dell’astronave di Fowler, Baker e Horney, vengono inquadrati i due
piloti che si trovano vicino ai comandi dell'astronave:
primo
pilota: Siamo pronti per
l'atterraggio, secondo pilota inquadra
un'area su cui poter atterrare!
Il secondo pilota dopo qualche
momento, indicando una zona del pianeta nel monitor che si trova in mezzo ai
due, dice:
secondo
pilota: In quella zona non si
dovrebbe correre alcun rischio, è anche molto vicina alla zona Est, dove si
trova il portale gravitazionale.
primo
pilota: Per me è ok, chiedi
l'autorizzazione via radio al comandante Sommers.
secondo
pilota : Ok primo pilota.
Il secondo pilota prende la radio
portatile e contatta la Sommers:
secondo
pilota: Comandante, ho individuato
una zona buona per l'atterraggio. Ha il monitor davanti comandante?
Viene inquadrata la Sommers che si
trova in un'altra astronave, ella risponde in modo molto "freddo" e
rapido:
Sommers: Sì, vai avanti.
secondo
pilota: La zona è quella tra i due
grossi rilievi, vicino alla zona Est.
La Sommers guarda il monitor che si trova vicino a lei, osserva la posizione indicatale dal secondo pilota e dice:
Sommers: Bene, procedi.
secondo
pilota: Sissignore.
Il secondo pilota posa la
ricetrasmittente e rivolgendosi al primo pilota dice:
secondo
pilota: Il comandante Sommers ha
detto di procedere.
primo
pilota: Ok, allora riduci del 30% la
potenza del motore e incominciamo a impostare l'atterraggio.
secondo
pilota: Va bene.
Viene inquadrato da dietro il
secondo pilota, successivamente si vede la sua mano che schiaccia un pulsante
della tastiera, dal monitor si vede che viene ridotta la potenza del motore.La
telecamera esce dall'interno dell'astronave e ci mostra le quattro astronavi
che stanno atterrando e le accompagna fino all'atterraggio.
Si sente il rumore sordo della
base delle astronavi che battono a terra, ora vengono spenti i motori.
La telecamera ci mostra il luogo
in cui le astronavi sono atterrate: una lingua di terra fra due montagne. La
telecamera, radente il suolo, con un movimento velocissimo copre la limitata
distanza tra la zona dell'atterraggio e la costruzione dove si trova il portale
gravitazionale, e ritorna indietro verso la zona d’atterraggio altrettanto
velocemente.
La telecamera ora è all’interno
dell’astronave della Sommers, quest’ultima prende la radio portatile e si mette
in comunicazione con le altre astronavi, mentre lei parla viene inquadrato un
altoparlante, che si trova nella stanza dove sono Robert Wright e alcuni soldati,
dal quale esce la sua voce. Gli altoparlanti sono presenti in ogni ambiente
delle astronavi.
Sommers: Soldati, è
l'addetto alla sicurezza che vi parla, preparatevi ad uscire!…
Vengono inquadrati alcuni soldati e Wright che guardano l’altoparlante da cui esce la voce della Sommers, che intanto continua a parlare:
Sommers: ……che ognuno prenda la propria tuta spaziale e il
maggior numero di armi che si puo' portare appresso. Mentre gli ufficiali di
bordo e i piloti rimarranno come prestabilito nell'astronave. Avete venti
minuti di tempo!
La telecamera torna
sulla Sommers che, posata la radio portatile, si dirige nella sala comandi e
dice ai piloti e agli ufficiali di bordo di rimanere sempre in contatto con lei
tramite radio:
Sommers:
Naturalmente contattatemi per qualsiasi problema e per qualsiasi cosa accada.
Adesso la Sommers alza il tono della voce che contemporaneamente si fa piu’ duro:
Sommers: Intendo
dire che anche se qualcuno di voi si caga addosso io lo voglio sapere, è
chiaro?
pilota: Va bene
signore!
Ora viene inquadrato Robert Wright
che prende in mano una ricetrasmittente e si mette in comunicazione con tutti i
soldati, sia con quelli che si trovano nella sua astronave che con quelli che
si trovano nell'altra:
Wright: Sentito che ha detto Sommers? Alzate il culo e
preparatevi! Abbiamo solo venti minuti!
Vengono inquadrati molti soldati mentre si preparano per uscire
dalle rispettive astronavi. Alcuni si stanno mettendo le tute spaziali,
indispensabili per la sopravvivenza in quel pianeta,dato che la temperatura è
di 120 gradi sotto lo zero(-120C°), altri stanno prendendo le armi dalle
scatole di acciaio aperte prima dell'ibernazione. Un soldato sta mettendo
un'arma in uno zaino metallico, ogni soldato ne avrà uno sulle spalle quando scenderà
sul pianeta.
La telecamera passa freneticamente
da un soldato a un altro, rendendo chiaramente l’idea del caos e
dell’agitazione presenti nelle due astronavi dove si trovano i soldati
Ora vengono inquadrate in sequenza
le quattro porte delle astronavi che si alzano. Dalla prima astronave escono
Fowler, Horney e Baker, dalla seconda e
dalla terza i quattrocento soldatiinsieme a Robert Wright, dalla quarta
la Sommers e l’equipe di professori.
Tutti si riuniscono davanti alle
astronavi. La telecamera inquadra la Sommers mentre inizia a palare:
Sommers: Ok, siamo arrivati sul pianeta, ora raggiungeremo
la costruzione, ci guideranno Fowler, Baker e Horney.Stiamo tutti molto
attenti, anche se il mio rivelatore di presenze non segnala nulla oltre a noi
ci potrebbe anche essere un alieno o qualche cazzo di cosa non umana qui
intorno, quindi tenete gli occhi aperti. Tutto pronto soldati?
Vengono inquadrati i quattrocento
soldati che insieme urlano:
soldati: Sì comandante.
Sommers: Bene. Fowler! Horney! Baker! Guidateci alla
costruzione!
Un soldato (Roger Smith) dice a bassa voce ad un altro soldato ridendo:
Smith: Certo che il comandante Sommers ha proprio le
palle di un toro!
L’altro soldato sghignazza divertito.
Vengono inquadrati Fowler, Baker e Horney.Baker prende la mappa elettronica, la consulta e dice:
Baker (rivolgendosi a tutti): Bene, siamo abbastanza
vicini alla costruzione, dobbiamo proseguire dritti per uscire da questa lingua
di terra, poi dovremo fare qualche piccola deviazione e saremo arrivati.
Sommers: Bene, allora iniziamo a camminare!
Viene fatto un primo piano sul
viso di Wright che,con un'aria visibilmente esaltata,dice:
Wright: Soldati, disponetevi in otto gruppi di uguale
numero e state molto attenti. Per due fottuti interminabili anni ci siamo
preparati per questo momento, ora inizia il bello!
I soldati si dispongono in otto
gruppi, ora tutti cominciano a camminare. Si vedono i soldati, l’equipe di
studiosi, Fowler, Baker e Horney che camminano, non si sente alcun rumore, viene
inquadrato il paesaggio circostante: le due alte montagne che quasi avvolgono i
protagonisti. La terra ha un colore che si avvicina all’ocra. Il paesaggio è
dominato dal silenzio. Si sente solo il rumore provocato dal vento che soffia
con una certa forza. I soldati si guardano intorno sempre con i sintetizzatori
accelerati saldamente in mano.
Baker, Fowler e Horney guidano sempre il gruppo. Dissolvenza in nero.
Ora viene inquadrato il gruppo mentre si trova a cinquecento metri dalla costruzione, che è gia’ perfettamente visibile.
E’ come se il tempo fosse
dilatato, se passasse molto lentamente, come se si allungasse; effetto creato
dal clima presente nel pianeta.
Vengono inquadrati Baker, Fowler e
Horney che interrompono la marcia e guardano quasi impietriti l’edificio. La
telecamera per “esprimere” questa situazione si abbassa quasi al livello del
terreno e inquadra i tre ufficiali dal basso.
Fowler spezza questo momento
girandosi improvvisamente e rivolgendosi a tutti :
Fowler: Bene ragazzi, ecco il famoso edificio di cui io, William e Nicole parlavamo da anni. Adesso ne vedrete di cose strane lì dentro!
La Sommers si avvicina a Fowler, Horney e Baker e dice loro con un’aria di rimprovero:
Fowler dice alla Sommers:
Fowler: Scusi comandante, mi sono lasciato prendere
dall’emozione, era da otto anni che aspettavo questo momento.
Dopo, Fowler bisbiglia a bassa voce:
Fowler: Testa di cazzo.
Il gruppo riprende a camminare, la
telecamera inquadra il gruppo da dietro e compie un 180 gradi, ora si vedono le
due imponenti rosse montagne: sono state superate.
Il gruppo arriva a duecento metri
dall’edificio, viene inquadrato il viso della Sommers che guarda l’edificio, si
allarga l’inquadratura, si vede la Sommers alzare il braccio destro segnalando
a tutti di fermarsi e dire:
Viene inquadrato Wright:
Wright: Certo signore.
Ora Wright si avvicina ai suoi soldati, dice a quaranta di essi di seguirlo, vengono inquadrati Wright e i quaranta soldati, l’inquadratura è dall’alto, si vede che essi si stanno allontanando dalla Sommers e dal resto dei soldati e si stanno avvicinando sempre di piu’ alla costruzione.
Ora la telecamera torna sulla Sommers:
Sommers: Noi aspetteremo qui finchè i
soldati non avranno circondato l’edificio e il comandante Wright non mi avrà
dato il via libera tramite radio, tutto chiaro?
I soldati in coro gridano:
soldati: Sissignore!
La telecamera torna sulla Sommers:
Sommers (rivolgendosi a Fowler, Baker e Horney): Tutto
chiaro anche per voi ufficiali?
A questo punto risponde Horney:
Horney: Chiarissimo signore, abbiamo capito.
Sommers: Bene.
Ora la telecamera si sposta su
Wright che via radio dà i comandi ai suoi soldati, questi lo sentono tramite
auricolare, mentre parla Wright viene inquadrato di profilo il viso di un
soldato: il suo nome è David Demme. E’ visibile l’auricolare che ha
nell’orecchio sinistro:
Wright: “Bene ragazzi, ora ci divideremo in quattro gruppi da dieci unità, ogni gruppo si dirigerà verso un lato dell’edificio, mi raccomando state molto attenti, potrebbe succedere qualcosa in qualsiasi momento. Passo e chiudo”.
Ora la telecamera con
un movimento abbastanza rapido torna su
Wright che schiaccia il pulsante della ricetrasmittente per chiudere la
trasmissione.
Di nuovo con la telecamera
dall’alto viene inquadrato il gruppo di quaranta soldati che questa volta si
sta dividendo in quattro gruppi da dieci unità ciascuno;ogni gruppo formatosi
si dirige verso un lato dell’edificio come ordinato da Wright.
Egli si trova in uno dei quattro
gruppi, come “sottofondo musicale” come al solito un profondo silenzio che dà
un forte tocco di inquietudine e di suspence accompagnato solo dal solito
soffiare del vento che ora si fa piu’ forte.
Vengono inquadrati i volti di
alcuni dei quaranta soldati, questi si guardano intorno molto concentrati
facendo respiri molto intensi tanto da appannare la visiera del loro casco. Si
vedono i soldati camminare lentamente contrastati dalla forza del vento.
Ormai i quattro gruppi sono
arrivati ai quattro angoli dell’edificio che ha una forma rettangolare. Viene
inquadrata la costruzione dall’alto: i due lati maggiori di questo rettangolo
misurano circa quaranta metri, i due lati minori trenta.
A questo punto Wright,dopo aver
fatto esplorare ai soldati tutta la zona attorno all’edificio, prende in mano
la ricetrasmittente che aveva messo in una delle tante tasche della sua tuta e
si mette in contatto con la Sommers:
Wright: “Signore, ho eseguito i suoi ordini, ho fatto circondare l’edificio, ad ogni lato ci sono dieci soldati. Qui non c’è nessuno, potete tranquillamente avvicinarvi. Passo”.
Sommers: “Bene, arriviamo. Passo e chiudo”. Soldati andate avanti, ci muoviamo!
Vengono inquadrati i
soldati che incominciano a muoversi, dietro di loro la Sommers, Fowler, Horney,
Baker e l’equipe di esperti. La telecamera ora ci mostra il paesaggio
circostante: vi è una specie di nebbia non molta fitta provocata probabilmente
dal miscuglio di gas presenti nell’aria. Queste nubi sono di un insolito colore
rossastro, molto chiaro e delicato, che arriva a confondersi con il color ocra
della terra. Si viene a creare un’atmosfera quasi magica, surreale, la terra si
estende come in un immenso deserto senza neanche una pianta,vegetazione zero,
anche perché ci troviamo a una temperatura di -120°.
Per ora non c’è alcuna
traccia di vita sul pianeta, la tensione è comunque sempre molto alta, il
gruppone arriva finalmente davanti all’edificio, si vede la Sommers che
contatta Wright e lo richiama di fronte all’entrata dell’edificio, si sente il
suono della voce della Sommers che interrompe l’insistente silenzio di
sottofondo. Il vento continua sempre a soffiare.
Viene inquadrato
Robert Wright che dice ai soldati che si trovano vicino a lui:
Wright: Devo andare dalla Sommers che si trova di fronte all’entrata di questo edificio, voi restate qui di guardia, d’accordo?
Il soldato Roger Smith
risponde al proprio generale:
Smith: Nessun problema signore, resteremo qui a fare la guardia, se dovesse succedere qualcosa naturalmente la contattiamo.
Wright: Certo! Ora occupati di avvertire gli altri tre gruppi.
Smith: D’accordo signore.
Wright si allontana e
si dirige verso l’entrata dell’edificio, ora viene inquadrata la Sommers che
sta parlando con Fowler,Horney e Baker:
Sommers: Allora, come apriste questa porta…..
La Sommers ha un momento
di esitazione, che comunque non fa trasparire dal suo volto, e poi prosegue:
Sommers: …….dieci anni fa, se non sbaglio.
Fowler: Si, esattamente dieci anni fa , nel 2261, aprii io questa porta normalmente, girando con molta cautela la maniglia. La maniglia….. perché una tecnologia così regredita e poi una tecnologia così avanzata tanto da permettere la costruzione di un portale? Sinceramente non riesco a spiegarmelo.
Sommers: Cercheremo di capirlo, ma pensiamo prima a entrare nell’edificio, una cosa per volta Fowler. Comunque speriamo che ci possano aiutare gli studiosi che sono con noi.
Horney con un’aria di
sufficienza dice:
Horney: Sinceramente ne dubito fortemente signore.
Sommers: Lo vedremo,ufficiale, comunque dobbiamo sperare che ci sappiano dire qualcosa.
Ora la telecamera inquadra l’equipe di studiosi che stanno parlando tra di loro con aria molto sorpresa come se non avessero già saputo da qualche anno dell’ edificio e della sua tecnologia costruttiva.
Viene inquadrato il
viso della Sommers, si ricorda di chiedere una cosa:
Sommers: Ah… Fowler, quante stanze aveva detto che c’erano all’interno di questo edificio?
Fowler: Una sola grande stanza signore, all’interno della quale c’è il portale gravitazionale: niente luci, a meno del portale stesso che emana una luce all’inizio quasi abbagliante, poco dopo però ci si abitua senza problemi.
A questo punto
interviene Nicole Baker:
Baker: Una luce all’inizio quasi abbagliante, che comunque non dà fastidio all’occhio, in un certo senso è come se lo preparasse a vedere il portale.
Viene inquadrata la
Sommers che con una faccia molto statica nei lineamenti dice:
Sommers: Ammesso che si tratti veramente di un portale gravitazionale.
Viene inquadrato il
comandante Robert Wright che arriva, si avvicina alla Sommers che si trova
ancora vicino ai tre ufficiali Fowler, Horney e Baker e le dice:
Wright: Eccomi qui signore, siamo pronti per sfondare la porta?
Sommers: Probabilmente non ce ne sarà bisogno, l’ufficiale Fowler mi ha detto che a suo tempo lui la aprì semplicemente girando la maniglia.
Wright: Be’, mi permetta signore ma io preferirei sfondarla, non si sa mai, qui è meglio fare un’azione militare.Col suo permesso ci penserei io con i miei uomini signore.
Sommers: In tal caso va bene, organizzatevi e fate la vostra azione comandante Wright. Attenzione, a quanto mi hanno detto i tre ufficiali qui vicino a me, quando entrerete il portale dovrebbe emanare una luce abbastanza forte.
Wright: Grazie signore.
Ora Wright si rivolge
ai soldati:
Wright: Soldati, dobbiamo sfondare questa cazzo di porta, solita procedura……
Mentre si sente Wright
che parla ai soldati viene inquadrato Fowler che dice a Horney e Baker (di
sottofondo sempre le parole di Wright):
Fowler: Ragazzi, ma secondo voi perché la Sommers ha detto”Ammesso che si tratti veramente di un portale gravitazionale”? Fino ad adesso si è sempre parlato di portale gravitazionale, non capisco perché adesso se ne sia uscita in questo modo. Certo, non abbiamo la sicurezza che sia un portale gravitazionale, ma altrimenti cosa potrebbe essere?…..
Adesso Fowler con
un’aria perplessa cambia direttamente discorso senza coinvolgere Horney e Baker
in questo suo monologo:
Fowler: ……Mah, comunque non capisco che bisogno c’era di organizzare tutta questa scena, in questo modo facciamo soltanto molto più rumore, inoltre, come abbiamo detto prima alla Sommers, bastava girare con cautela quella maniglia, non c’è bisogno di fare la scena come se fosse un’azione anti-terrorismo di fine ventesimo secolo.
Baker: Be’, è meglio andare sul sicuro, magari ci potrebbe essere qualcosa o qualcuno là dentro.
Horney: E poi a noi cosa ci cambia, Peter ..facciamoli pure divertire questi soldati, sennò cosa sono venuti a fare?
Ora Horney fa una
risata abbastanza contenuta.
La telecamera torna
sul comandante Wright:
Wright: ……Klein, Rofren, Demme, Renfro! Alla mia destra. Cole, Nowitsky, Modine, Rupert! Alla mia sinistra.
Si vedono i soldati
chiamati in causa da Wright che eseguono i suoi ordini di Wright. Viene
inquadrato per tre secondi il viso molto concentrato di David Demme. Viene inquadrato il viso di Wright:
Wright: Ora sfonderò la porta con un calcio e voi dovrete essere pronti ad entrare subito all’interno dell’edificio. Dopo il vostro ingresso entrerò io insieme a Fry, Gadgret, Jackson e Duvart, tutto chiaro?
Renfro risponde per
tutti i soldati chiamati in causa, evitando così che si faccia troppo rumore o
piu’ rumore di quanto si sia fatto fino a quel momento:
Renfro: Tutto chiaro signore!
La telecamera torna
nuovamente su Wright:
Wright: Bene, allora procediamo. Tre….
Vengono inquadrati con
un movimento velocissimo, quasi frenetico, i volti dei soldati alla sua destra,
poi di quelli alla sua sinistra.
Viene inquadrato
Wright:
Wright: …..Due…Uno….Azione!
Wright sfonda la porta
con un calcio, entrano i primi due gruppi di soldati nell’edificio, si girano
intorno freneticamente, viene inquadrato un soldato che fissa la struttura
triangolare che all’inizio non si distingue bene, sembra quasi un grande
agglomerato di luce. Questa luce piano piano si attenua e il portale comincia a
essere visibile a tutti, per istinto tutti i soldati puntano immediatamente il
sintetizzatore verso il portale. In un secondo momento i soldati essendosi resi
conto che nella stanza non c’è nient’altro che il portale, lo guardano
stupefatti. Si vede che la luce proviene dalla sommità della struttura. La
struttura si trova esattamente al centro della stanza.
Ora entrano
nell’edificio i componenti terzo gruppo con Wright, apparentemente anche loro
si muovono per esplorare l’area, ma li colpisce subito la visione della struttura.
A questo punto Renfro
dice a Wright:
Renfro: Signore, oltre a questo portale non c’è niente qui dentro.
Wright: Bene. (ora rivolgendosi al comandante Sommers) Signore, qui è tutto ok, potete entrare tranquillamente.
Viene inquadrata la
Sommers che indica a tutti i professori di entrare nell’edificio insieme a lei
e agli ufficiali Baker, Horney e Fowler. Al resto dei soldati rimasti fuori
comanda di rimanere là davanti a fare la guardia:
Sommers: Se dovesse accadere qualcosa di strano, come al solito mi chiamate.
Ora la Sommers,
Fowler, Baker, Horney e i dieci professori entrano nella costruzione, la
struttura si trova a circa
quindici metri dalla porta di
ingresso.
La Sommmers non “si fa
prendere” molto dalla visione del portale, sembra che non la colpisca nulla, ha
uno sguardo impenetrabile, che non comunica alcuna emozione.
I professori si
avvicinano subito alla struttura spinti dalla curiosità; Fowler, Baker e Horney
invece rimangono fermi a guardarlo.
Erano sei anni che
aspettavano questo momento, si legge chiaramente nelle loro facce.
La Sommers dice ai
soldati:
Sommers: Bene, è ora di muoversi! Soldati! Fate tutto quello che dovete fare.
Ora la telecamera inquadra
Robert Wright:
Wright: Abbiamo più volte simulato questa situazione, sapete quello che dovete fare.
Si vedono due soldati
che aprono un grande contenitore metallico all’interno del quale si trova il
robot destinato a oltrepassare il
portale, gli altri soldati si dispongono a ferro di cavallo davanti al portale,
circondando i professori che si trovano a 2-3 metri dalla struttura.
La Sommers, dopo aver
chiamato Fowler, Baker e Horney, si dirige verso i professori passando a fianco
ad alcuni dei soldati che erano disposti a ferro di cavallo.
La Sommers si rivolge
al professore Serniack che viene inquadrato per due secondi:
Sommers: Notato niente? Ha visto i segni incisi sulla struttura.
Viene inquadrata la
struttura che ha la forma di un triangolo equilatero.
Viene inquadrato uno
dei professori, mentre egli parla si sentono in sottofondo le voci degli altri
professori che parlano tra di loro mentre osservano ancora stupefatti il grande
triangolo:
Professor Serniack: E’ eccezionale, non ho mai visto niente di simile. Questo portale emette una luce straordinaria che con il passare del tempo diventa sempre piu’ tenue fino a quando arriva a stabilizzarsi. Per quanto riguarda i segni, su due piedi….. non so proprio che dirle, adesso mi consulterò con gli altri miei colleghi e le farò sapere.
Interviene Nicole
Baker:
Baker: Professore, che tipo di luce potrebbe essere?
Il professore Serniack
risponde a Baker:
Serniack: La luce pare provenire dalla sommità del triangolo, probabilmente la alimenta una fonte di energia dello stesso, questa fonte di energia dovrebbe anche essere quella che permette l’attivazione della struttura e quindi il suo funzionamento. Infatti dovrebbe funzionare all’incirca come il nostro sistema di viaggo nell’iper-spazio. Penso che sfrutti questa grande quantita’ di energia per formare un tunnel attraverso il quale si comprime lo spazio e rendendo possibile il tele-trasporto.
Laura Sommers un po’
disorientata interrompe il professore e dice sempre con la solita sicurezza:
Sommers: Quindi ,secondo lei, si tratta veramente di un portale gravitazionale?
Serniack: Potrebbe essere, apparentemente è la soluzione meno azzardata, comunque naturalmente non posso darle nulla per certo. Adesso farò con i miei colleghi degli esami e le farò sapere.
Sommers: Bene, allora la lascio lavorare.
A questo punto la
Sommers dopo avergli fatto un cenno si allontana dal portale insieme a
Fowler,Horney e Baker lasciando studiare con calma i professori .
I quattro si
allontanano cinque-sei metri dai professori. Fowler, perplesso, si rivolge alla
Sommers :
Fowler: Scusi signore, come mai ha tutti questi dubbi sull’entità della struttura? E’ da sei anni che io e gli ufficiali Horney e Baker sosteniamo che la struttura sia quasi certamente un portale. Inoltre nel 2263, tornati da qui, abbiamo parlato con il Comitato Spaziale Internazionale e non c’è stato alcun tipo di problema. Questa missione è stata organizzata ufficialmente perché si oltrepassi il portale gravitazionale!
La Sommers con la
solita sicurezza che la contraddistingue:
Sommers: Fowler, con tutto il rispetto, ma credete davvero che l’Organo più importante e potente del mondo, il Comitato Spaziale Internazionale, vi abbia creduto sulla parola? Non la sfiora neanche lontanamente l’idea che il Comitato abbia voluto credervi o abbia fatto finta di credervi, anche perché in fondo non cambia poi molto, la cosa importante era che voi aveste trovato qualcosa di alieno, di non umano.
Baker interviene:
Baker: Scusi signore, non la seguo.
Sommers: Ha ragione, mi spiego meglio. Il Comitato ha sponsorizzato la vostra teoria del portale gravitazionale perché era l’unico modo per trovare i soldi per una nuova spedizione spaziale in un tempo relativamente breve.
Sponsorizzando la presenza di un portale gravitazionale su B235 il Comitato si è assicurato i soldi di cui aveva bisogno, molti sponsor sono accorsi e hanno dato il loro sostegno economico alla spedizione.
Fowler: E noi adesso veniamo al corrente di questo?
Sommers: Solo il Comitato, io e Serniack eravamo al corrente di questo fin dall’inizio. Questione di sicurezza.
La Sommers a questo
punto si allontana dai tre ufficiali e si dirige verso alcuni soldati, tra i
quali si intravede anche Robert Wright. La telecamera, dopo averla ripresa di
spalle, mentre si allontana torna su Fowler,Horney e Baker. Primo piano sulla
faccia di Horney.
Horney: Non mi sbagliavo, tutto questo cazzo di mondo ruota attorno al denaro, al profitto e agli interessi degli sponsor e delle multinazionali. Viviamo nel mondo dell’immagine, tutto è sponsorizzato, tutto dipende dai McDonalds, da Microsoft, dal mio buco del culo. Questo mondo è una merda, una merda dove anche una spedizione spaziale è dovuta alla pubblicità e alle multinazionali…… in fondo se non fosse stato per loro noi non saremmo qui!
Dissolvenza in nero.
Ora la telecamera si
sposta sui professori che si trovano sempre davanti alla struttura triangolare,
la stanno osservando attentamente, altri stanno scattando delle fotografie
digitali che verranno mandate al computer di bordo di una delle quattro astronavi. Da qui verranno
mandate ai computer della Stazione Spaziale Internazionale tramite una specie
di potentissimo scanner-fax.
La telecamera
“stringe” su Serniack che mentre sta guardando i segni incisi sui tre lati
della struttura all’improvviso si accorge di una cosa:
Serniack: Comandante Sommers, venga un momento, forse ho trovato qualcosa!
La Sommers seguita da
Fowler, Horney e Baker, subito dopo aver sentito le parole del professore si
avvicina al portale.
A questo punto il
professore indicando un segno inciso sulla base del triangolo e parallelo alla
sua sommità dice:
Serniack: Guardi questo segno Sommers! Anche se di pochi millimetri è più sporgente degli altri.
La Sommers, che si
trova a circa un metro dal triangolo si avvicina ulteriormente e con la testa
arriva a pochi centimetri dal segno in questione.
La telecamera ci fa
vedere ciò che vede la Sommers con i suoi occhi: ora si vede chiaramente che il
segno è di poco più sporgente rispetto agli altri.
Sommers: Ha ragione professore, è più sporgente, ma cosa significa?
Il professor Serniack
con la mano destra tocca leggermente il segno, quasi lo sfiora. Questo
improvvisamente emerge di cinque centimetri dalla base del triangolo. La
Sommers subito dopo:
Sommers: Professore, cosa è successo?
Serniack: Non ne sono sicuro signore, ma questo segno potrebbe essere una specie di pulsante. L’ho lievemente toccato ed appena ho fatto ciò il segno è emerso. Forse se lo schiacciassimo si aprirebbe il triangolo.
La Sommers a questo
punto dà le spalle al professore e rivolgendosi ai soldati presenti nella
stanza dice:
Sommers: Soldati! Abbiamo trovato qualcosa che potrebbe determinare l’azionamento del triangolo. State tutti all’erta, massima concentrazione e sintetizzatori alla mano!
Vengono inquadrati i
soldati disposti a ferro di cavallo di fronte alla struttura triangolare mentre
urlano in coro:
soldati: Sissignore!
Ora la telecamera
inquadra in particolare per qualche istante il soldato David Demme, di fianco a
lui vi è Donald Renfro. Tutti e due hanno uno sguardo concentratissimo.
La telecamera torna
sul professor Serniack, tutti gli occhi sono puntati su di lui, anche quello
della telecamera. Il professore spinge il segno verso la base del triangolo fino ad incastrarlo
perfettamente come gli altri segni. A questo punto viene fatto un primo piano
sul segno che si illumina di una luce verde. Si allarga l’inquadratura, si vede
che piano piano si stanno illuminando anche tutti gli altri segni, tutti di un colore
diverso.
I professori, la
Sommers, Fowler, Horney e Baker (che sono le persone più vicine al triangolo)
istintivamente indietreggiano di qualche metro. Vengono inquadrati per un
istante alcuni soldati che puntano i loro fucili sintetizzatori contro il
portale. Da ogni segno illuminato ora esce un raggio di luce. Il colore del
raggio di luce corrisponde al colore del segno, quindi vi sono numerosi raggi
di luce, ognuno di un colore diverso, che vengono a creare un suggestivo gioco
cromatico.
Questi raggi
convergono tutti nella sommità del triangolo: la fonte di energia della
struttura.
Questa fortissima
concentrazione di energia produce all’improvviso con un getto energetico un
grandissimo ologramma che occupa l’intera stanza.
Viene inquadrata la
Sommers, per la prima volta il suo viso forse comunica stupore:
Sommers : Ma che cosa…..
La Sommers, come tutte
le persone presenti nella stanza si girano intorno incredule mentre guardano
questo immenso ologramma.
Si vedono soldati
affiancati da stelle, pianeti blu, rossi, azzurri, da intere galassie. La
telecamera va su Fowler, anch’esso si trova immerso nelle stelle, mentre parla
si muove estasiato da questa visione:
Fowler: E’ incredibile! Deve essere una mappa dell’Universo, guardate quante stelle, quanti pianeti, quante galassie. Adesso sto toccando una galassia!
Viene inquadrata la
“stanza” dalla porta di ingresso, si vede ancor più chiaramente l’enorme
dimensione dell’ologramma, vediamo ancora soldati che si trovano affianco a
pianeti, a stelle, a galassie.
E’ un’immagine
stupenda, molto suggestiva.
Viene inquadrato
nuovamente il professor Serniack, questa volta circondato dall’ Universo:
Serniack (indicando un punto dell’ologramma a lui vicino): Ha ragione Fowler, guardate questa è la Via Lattea, è riconoscibile il Sole, Venere, Marte, la Terra, che meraviglia! Guardate quanto è dettagliata questa mappa!
Viene proposta
un’inquadratura dall’alto della stanza, si vede un ambiente immerso in migliaia
di stelle, oltre a vedersi le teste dei vari soldati, professori e ufficiali.
La telecamera torna su
Serniack che, ancora visibilmente preso dall’entusiamo, si rivolge all Sommers:
Serniack: Guardi Sommers! La Via Lattea finisce qui. Questa dovrebbe essere Andromeda, la galassia in cui ci troviamo ora, e questo dovrebbe essere il nostro piccolo pianeta B235. Guardi, Andromeda ha sedici pianeti…. e ci sono anche due soli. Si distingue anche il Gruppo locale, l’ammasso di 30 galassie fra cui ci sono appunto la Via Lattea e Andromeda. Qui c’è NGC 185, qui ancora NGC147.Che meraviglia questa mappa, dovremmo portarcela con noi, dovremmo portarla alla Stazione Spaziale Internazionale.
Sommers: Credo proprio che non sia possibile professore, però possiamo scattare delle fotografie digitali.
Serniack: Questo sicuramente signore.
Vengono inquadrati i
professori, compreso Serniack, che prendono la propria macchina fotografica
digitale e cominciano a fotografare con metodo, per quanto sia possibile, la
mappa dell’Universo. Dissolvenza in nero.
Ora vengono inquadrate
le quattro astronavi circondate dalle due grosse montagne.
La telecamera
ripercorre tutto il percorso fatto precedentemente per arrivare alla
costruzione. Il vento soffia sempre con insistenza, sono sempre presenti le
nubi di gas. Una volta arrivata davanti alla costruzione la telecamera si
dirige verso i suoi quattro angoli e ci mostra i quattro gruppi di soldati che
sono sempre lì. Tutti questi movimenti dalla telecamera vengono fatti
abbastanza rapidamente.
La telecamera si
dirige verso la porta della costruzione, passa attraverso di essa tornando così all’interno
dell’edificio.Ora la Sommers si avvicina al professor Serniack mentre egli sta
ancora scattando le foto alla mappa:
Sommers: Dunque, professore, non si tratta di un portale gravitazionale, ma di una struttura che genera in qualche modo un ologramma della mappa dell’Universo.
Il professore infila
la sua macchina digitale in tasca e risponde alla Sommers:
Serniack: Sembrerebbe proprio così, ma le domande che ora mi frullano nella testa sono……
Il professore viene
interrotto da Peter Fowler:
Fowler: Chi ha costruito questa struttura? Perchè? A quale scopo? Lei professore cosa ne pensa?
Serniack: Non lo so. E’ difficile saperlo, l’unica certezza che abbiamo è l’esistenza di questo ologramma.
All’improvviso
l’ologramma svanisce, nella stanza cala un buio profondo. Per qualche attimo
cala il panico. Si sente nel buio la voce di Wright :
Wright: Soldati! Prendete in mano le torce elettriche potenziate! Non si vede più un cazzo qui dentro!
I soldati eseguono
l’ordine. Viene inquadrato Donald Renfro che con altri soldati punta la torcia
sul grande triangolo equilatero che è completamente spento. E’ svanito
l’ologramma, non c’è più traccia dei raggi di luce, anche la sommità del
triangolo non produce più alcun tipo di energia.
Viene inquadrato
Fowler che dice:
Fowler: E ora che cosa è successo?
Serniack: La struttura non emana più alcun tipo di energia, può darsi che abbia sfruttato tutta l’energia che aveva a disposizione per mostrarci l’ologramma.
Sommers: Ma che senso ha tutto questo.
Serniack: Non lo so , penso che l’unica cosa che potremmo fare ora che la struttura sembra aver esaurito la propria energia sarebbe portarla alla Stazione Spaziale Internazionale. E’ possibile farlo Sommers?
Sommers: Sì. Nella mia astronave c’è un carro meccanico con il quale potremmo caricare la struttura. Ma non potrebbe rappresentare un pericolo portarla con noi?
Interviene Fowler:
Fowler: Signore, già dieci anni fa io e gli ufficiali Horney e Baker tornammo da qui a mani vuote. Lei sa meglio di me che non ci sarà permesso farlo un’altra volta, certo possediamo le foto della mappa, ma se abbiamo la possibilità di portare con noi la struttura a mio avviso sarebbe una idiozia non farlo.
Serniack: Secondo me l’ufficiale Fowler ha ragione signore. Visto che c’è la possibilità portiamo la struttura con noi, su Marte potrà essere analizzata dettagliatamente con molta tranquillità, avremmo la possibilità di scoprire nuove cose.
Sommers: Avete ragione, portare la struttura con noi è la decisione più giusta, prenderemo delle precauzioni al momento di caricare la struttura sull’astronave.
Ora la Sommers dice:
Sommers: Comandante Wright!
Viene inquadrato
Wright:
Wright: Mi dica signore.
Sommers: Mandi alcuni dei suoi uomini a prendere il carro meccanico che si trova nella mia astronave. Noi rimarremo qui, intanto io provvederò ad avvisare il pilota della mia astronave.
Wright: Bene signore.
Mentre Wright via
radio ordina a cinque soldati (tra cui Roger Smith) di andare a prendere il
carro meccanico, la Sommers sempre via radio contatta il pilota della sua
astronave:
Sommers: “Pilota, mi sente pilota, sono il comandante Sommers”.
La telecamera inquadra
il viso del pilota che si trova all’interno dell’astronave che prende in mano
la ricetrasmittente e risponde:
pilota: “La sento perfettamente signore, mi dica”.
Sommers: “Stanno arrivando da voi cinque soldati per prendere il carro meccanico. Appena li vede gli apra la porta. Ok?”.
pilota: “Sì signore, nessun problema”.
Sommers: “Bene pilota”.
Ora viene inquadrata
la Sommers che spinge un pulsante della ricetrasmittente e la infila in una
tasca della sua tuta.La telecamera passa all’esterno della costruzione, vengono
inquadrati i cinque uomini che con fatica avanzano verso le astronavi, infatti
ora il vento sta soffiando con molta forza. In modo particolare viene
inquadrato Roger Smith che dice:
Smith: Sbrighiamoci ragazzi, qui c’è il rischio che la situazione peggiori ancora.
Ora vengono inquadrati
sempre i nostri cinque uomini dall’alto, le loro teste si vengono quasi a
confondere con le nubi di gas e la molta terra innalzata dal forte soffiare del
vento. I cinque soldati con fatica arrivano nella lingua di terra fra le due
grandi montagne, dove si trovano le quattro astronavi.
Viene inquadrato il
pilota precedentemente informato dalla Sommers che vede dalla postazione di
pilotaggio che i cinque uomini sono arrivati; schiaccia uno dei tanti pulsanti
presenti nelle numerose tastiere della sua postazione.
La telecamera torna
all’esterno e si vede che si sta aprendo il grande portello di una delle
quattro astronavi. Poco dopo i cinque uomini entrano all’interno
dell’astronave. Si vede il carro
meccanico che sta uscendo dalla astronave, ora il carro meccanico,uscito dalla
astronave, correndo sul terreno di B235, si dirige verso la costruzione. La
telecamera passa all’interno del carro: si vede Roger Smith seduto al posto di
guida, gli altri quattro soldati sono seduti dietro di lui.
La telecamera ora si
trova sul cruscotto del carro meccanico. Si vede tutto il paesaggio di fronte
ad esso, il carro sta andando ad una velocità abbastanza alta. Questa
telecamera rimane per trenta secondi, fino a quando Smith non arriva di fronte
alla costruzione.
A questo punto la
telecamera torna all’interno del carro, su Roger Smith, che dice:
Smith: Gente, siamo arrivati! Andiamo a prendere questo coso!
Si vede Smith che esce dal carro insieme agli altri quattro soldati e chiude lo sportello schiacciando un pulsante che si trova all’esterno del carro.
La telecamera inquadra
da dietro i cinque soldati che stanno entrando nell’edificio, non seguendoli,
rimanendo ferma.
Dissolvenza in nero.
La telecamera ci
mostra di profilo le quattro astronavi che si trovano nello spazio, ora le
inquadra da dietro, compie un 180 gradi, si vede in lontananza B235. Le
astronavi sono partite.
La telecamera entra
all’interno dell’ astronave di Fowler, Horney e Baker.
Si vede che le cabine
di ibernazione sono tutte occupate, viene inquadrato Fowler, poi Horney, Baker,
il primo pilota, il secondo pilota, tutti sono seduti nelle cabine di
ibernazione.
Ora la telecamera esce
dalla stanza di ibernazione e, dopo aver fatto una serie di movimenti
all’interno dell’astronave, arriva davanti ad una porta metallica; la
telecamera passa attraverso quest’ultima.
Si vede una enorme
stanza dove si trovano il carro metallico e la struttura triangolare che è
incastrata orizzontalmente sulla parte posteriore del carro, bloccata
saldamente da alcuni grandi ganci di metallo.
Con un rapido movimento
della telecamera viene fatto un primo piano di circa cinque secondi sul
triangolo equilatero.
Dissolvenza in nero.
Appare la seguente
scritta di un colore blu ghiaccio sullo sfondo nero dello schermo:
THE
END
Mentre di sottofondo si sente la
canzone sullo schermo nero appaiono in sequenza le seguenti scritte:
SIGOURNEY WEAVER LAURA SOMMERS
GILLIAN ANDERSON NICOLE BAKER
GARY
SINISE PRIMO PILOTA
COLIN
FARRELL SECONDO
PILOTA
VIN DIESEL ROGER SMITH
TOM CRUISE SOLDATO DAVID DEMME
KEVIN
SPACEY UFFICIALE
PERRY
A LUCAMAX PRODUCTION A JAMES CAMERON FILM