Re Artù Superstar

 

Personaggi ed interpreti:

 

                                               Narratore                               Paolo Villaggio

                                               Parcival                                  Rowan Atkinson

                                               Tristano                                  Ben Stiller

                                               Mamma Parcival                   Sandra Mondaini

                                               Lancillotto                               Jim Carrey

                                               Mago Merlino                          Maurizio Giannini

                                               Re Artù                                  Leslie   Nielsen

                                               Ginevra                                  Amy Smart    

                                               Valiant                                   Cuba Gooding Jr

                                               Mordred                                 Matt Dillon

                                               Morgana                                 Anna Mazzamauro

                                               Lord Viper                              Pinox

                                               Meleagant                              Norman Bates

                                               Sir Bevedere                           Natalino Balasso

                                               Locandiere                             Mel Brooks

                                               Monaco                                   Mel Brooks

                                               Isotta                                      Jena Helfman

                                               San Pietro                              Raimondo Vianello

 

Buio in sala

Una voce con tono allegro e divertito pronuncia

 

A teatro ho visto una commedia così brutta, che da una poltrona

si è alzato un  dottore che ha gridato:«C’è un attore in sala?»

(Milton Berle)

 

Scritta su sfondo nero:

Acp Pictures presenta

 

Da un successo Teatrale della No.Vo.S team, una produzione Acp Pictures

 

 

Durante tutto il tempo della narrazione del narratore il video riporta le scene descritte come se fossero “ombre cinesi”

 

NARRATORE: Tanto, tanto, ma tanto tempo fa, quando l'Inghilterra era ancora un luogo selvaggio, le avventure e il pericolo, le magie benefiche e gli incantesimi malvagi, si celavano ovunque. Il giorno in cui nacque il principe Artù, venerdì 17 del Novembre del 562, suo padre, il buon re Pendragron, mise il neonato fra le braccia del Mago Merlino e disse:«Mio figlio e io abbiamo molti nemici pericolosi, salvalo dai baronetti di Liverpool, ma soprattutto dai cinque di Manchester conosciuti con l'acronimo di 'Ciapa Questo'».Il re scappò, contento di essersi liberato del piccolo fanciullo e si diede alla pazza vita, finendo su tutte le riviste scandalistiche del tempo, per aver cacciato Robin Hood dalla foresta di Shervhood sotto il falso nome di Giovanni, ma questa è un'altra storia. Per 16 anni Artù rimase sotto la custodia di Nicola, un cavaliere senza ombra e senza macchia, grazie al quale crebbe felice e contento, facendo lavori consoni al suo ceto sociale, come lavare i piatti, pulire le stalle e preparare i cavalli per i gran premi ippici della domenica pomeriggio, in premio per i suoi servigi otteneva di poter vedere le partite della nazionale contro i Celti. Un giorno mentre passeggiava davanti alla Cattedrale di Canterbury, ed era come al solito distratto, inciampò su un ciottolo e si sfracellò contro una enorme pietra, qui incontrò l'aiutante di Merlino, di nome Mike, di cognome Bongiorno, duca di Televenditalandia, che gli disse che se raccoglieva i punti del lucido per armature poteva vincere un viaggio per tre persone in Scozia, oppure poteva decidere di girare la ruota, il giovane Artù optò per girare, perché era indeciso e non sapeva se comprare una vocale, dopo 17 giri di ruota trovò la soluzione della frase, che era: "CHI ESTRAE LA SPADA DALLA ROCCIA SARA' IL NUOVO RE D'INGHILTERRA".

Artù decise di rischiare, si alzò in piedi e gridò:«RADDOPPIOO!!», si avvicinò al masso ed estrasse la spada. Artù era il nuovo re d'Inghilterra, per questa grande nazione stava per iniziare un grande periodo, infatti il nuovo sovrano portò la luce, che fece gestire a uno dei suoi paladini sir ENEL.

La sede del nuovo regno era diventata Camelot, qui si riunirono tutti i cavalieri più sfaticati dell'intera nazione, il re aveva offerto: vitto, alloggio e alcuni plus a tutti i cavalieri che si fossero presentati al castello, qui si svolse il primo concorso di stato, e in questo luogo si coniò la parola raccomandazione e derivati, ognuno portò quello che poteva, per esempio Lancillotto portò la sua fidanzata Ginevra che fu ben accetta da parte del re, Tristano portò la collezione completa delle schede telefoniche, e per finire sir Bevedere portò le videocassette di tutta la saga di "Guerre Stellari" rimasterizzate col TFX. Poi per concludere l'opera chiamò il miglior falegname dell'epoca un certo Geppetto che rapidamente costruì, la cosiddetta, per chissà quale motivo, Tavola Rotonda.

Il resto è storia presente...

 

Scermo nero

 

Scritta su sfondo nero che appare in assolvenza con sottofondo musicale stile “Il signore degli anelli”

 

Re Artù Superstar

 

 

1ª Scena

 

Interno giorno, la mdp inquadra una vecchia signora su una sedia a dondolo che cerca di lavorare ai ferri ma non riesce mentre a fianco un giovane è già avanti con lo stesso lavoro

 

NARRATORE: Nella grande Inghilterra, c’era anche chi non era a conoscenza di re Artù e dei suoi cavalieri! Siamo a Madison County, una regione a Sud dell’Inghilterra, qui vive Lady Ersilia, con il suo giovane figlio, di nome Parcival. Questi aveva perso il fratello e il padre in guerra, e la madre non voleva che perdesse la vita in battaglia. Per questo l’aveva tenuto all’oscuro dell’esistenza della cavalleria.

 

PARCIVAL: Mamma, per fare le trecce al maglione, devo fare tre dritti e quattro rovesci, o il contrario?

MAMMA: Sì caro, come sei grazioso, ho sempre sognato una figlia!

PARCIVAL: Sì mamma, rimarrò con te per sempre!

MAMMA: Adesso finisci il maglione per la comare Mariuccia, che dopo ti aiuto a fare il vestitino alla bambola! (tra sé e senza farsi sentire) sì e chi ci riesce?

PARCIVAL: Grazie mamma!

MAMMA: Oggi cucini tu?

PARCIVAL: Si, vado nell’orto a raccogliere i cavolfiori e preparo i miei fantomatici involtini vegetariani!

MAMMA: Bravo! (tra sé e senza farsi sentire da Parcival) so riuscito a sbolognargli pure questo!

PARCIVAL: Poi posso vedere il gran premio?

MAMMA: No, ti ho detto che sei allergico ai cavalli!

PARCIVAL: Tutti i miei amici vedono il gran premio, e io no! Volevo vedere se Benetton cavalcato da Jonny Herbert riusciva ancora ad approfittare della rottura del motore degli altri concorrenti!

MAMMA: Potrai andare a vedere solo i G.P. di Formula 1! E adesso non discutere!

PARCIVAL: Ma mamma, se aspetto che Henry Ford, inventi la prima macchina, sarò già nell’aldilà!

MAMMA: Queste cose non devi dirle neanche per scherzo!

PARCIVAL: Ho capito! Vado nell’orto a raccogliere i cavolfiori!

MAMMA: Bravo!

 

Esterno giorno, siamo nel giardino di Parcival, mentre Parcival annusa con delicatezza tutti i fiori del giardino viene attirato da delle voci che irrompono in scena

 

TRISTANO: E’ sempre colpa tua, saresti capace di perderti anche nel castello!

LANCILLOTTO: Non rivolgerti a me con questo tono, quando vuoi parlare alza la mano e chiedi ‘scusi’!

TRISTANO: Anche ‘sta volta mi sono perso il gran premio, sempre colpa tua!

LANCILLOTTO: Non mi sono espresso in modo chiaro e inappellabile?

TRISTANO: Se avessi chiesto a qualche passante, non saremmo qui!

LANCILLOTTO: Ma perché non hai chiesto tu?

TRISTANO: Perché tu hai più charme con le persone!

LANCILLOTTO: Ah, lo ammetti, infine!

TRISTANO: A dire il vero ho sentito che in questa contea girano pazzi assassini, che ammazzano senza pietà tutti i cavalieri che incontrano! Almeno se avessero ucciso te, non sarebbe stata una grossa perdita!

LANCILLOTTO: Sempre la solita storia, adesso smettila, perché sono molto alterato e devo ritrovare la strada!

PARCIVAL: Scusate buon uomini!

TRISTANO: Sì, cosa c’è giovane!

PARCIVAL: Dovete andare al gran premio?

LANCILLOTTO: Sì!

PARCIVAL: Dovete andare fino al mulino, svoltare a destra e fare duecento piedi, e si vede lo stadio!

TRISTANO: Tu non vai?

PARCIVAL: Mia madre, non vuole!

LANCILLOTTO: Mia madre, voleva che mi facessi frate anziché cavaliere, e oggi indosso un armatura e combatto per re Artù di Camelot!

TRISTANO: Mia madre invece non voleva che bigiassi il corso di Informatica, ma era una noia pazzesca! Da quando sono cavaliere, ho un reddito fisso, mi diverto come un pazzo e alla mia pensione ci pensa la Gatto Assicurazioni!

PARCIVAL: Cosa sono i cavalieri? Chi è Re Artù?

TRISTANO: Aspetta un momento, fermo lì belva! Cosa hai chiesto non sai chi è Re Artù? Mi spieghi dove vivi?

PARCIVAL: Qui!

TRISTANO: Fino a lì c’ero arrivato! Ma che so, non leggi i giornali, possibile che non guardi il T.G. Freghi Flash?

LANCILLOTTO: Oggi ha mandato in onda uno speciale sulla figura di don Mazzi!

TRISTANO: Mi spieghi cosa centra?

LANCILLOTTO: Beh di centrarci, ci centra molto ma molto poco, però mi sembrava bello pronunciare qualcosa che non centrava niente!

TRISTANO: Sembri Merlino, dopo pranzo!

PARCIVAL: Se non vi dispiace, vorrei sapere cosa sono i cavalieri!

TRISTANO: Noi due, o almeno, sono sicuro di me, di lui non ne sono certo in modo assoluto, siamo cavalieri della tavola rotonda!

PARCIVAL: Ho capito, siete dei camerieri di una tavola calda!

TRISTANO: Ma cosa hai capito! Noi siamo dei guerrieri, a cavallo, che sono al servizio del grande Re Artù, re d’Inghilterra!

PARCIVAL: In Inghilterra, abbiamo un re! Io pensavo avessimo un presidente della repubblica!

LANCILLOTTO: Oltre al re c’è anche una fantastica regina, una donna di leggiadra bellezza, di sopraffina intelligenza...

TRISTANO: E di scarsa fedeltà!

LANCILLOTTO: Tu sei sempre sicuro di quello che ti dice Isotta?

TRISTANO: Sì, al cento per cento, perché se qualcuno le ronza intorno, gli spacco il grugno!

PARCIVAL: Potrei sapere i vostri nomi?

TRISTANO: Io sono sir Tristano del Lago!

LANCILLOTTO: Io sono sir Lancillotto!

PARCIVAL: Io invece sono Parcival, vivo con la mia povera mamma, sono orfano di padre e mi è morto anche un fratello,

mi occupo della casa, ma vorrei diventare cavaliere, come voi! Cosa devo fare?

LANCILLOTTO: Devi aver compiuto il venticinquesimo anno di età, devi possedere un diploma di scuola media inferiore, o di pari livello, devi essere robusto, ma non troppo, devi essere alto più di 150 cm. e devi saper utilizzare: il telegrafo, le ricetrasmittenti e, richiesta facoltativa, saper andare a cavallo!

PARCIVAL: Dove devo andare, per poter diventare cavaliere?

TRISTANO: Devi venire a Camelot, nella contea di Camelot, chiedi la strada per il castello di Re Artù, tutti te lo sapranno indicare! Benvenuto tra noi! Adesso però noi dobbiamo andare, una corsa ci aspetta!

PARCIVAL: Arrivederci sir Tristano e sir Lancillotto.

TRISTANO: Sono sicuro che ci vedremo presto, molto presto!

LANCILLOTTO: In gamba, a Camelot abbiamo bisogno di gente come te!

 

[Parcival rientra in casa]

 

PARCIVAL: Mamma ho deciso cosa farò da grande!

MAMMA: Cosa caro, il contadino?

PARCIVAL: No mamma, vediamo se indovini!

MAMMA: Il maniscalco?

PARCIVAL: No mamma, ma ci sei vicina!

MAMMA: L’allevatore di maiali nel Ducxon!

PARCIVAL: Ma mamma, che diamine di lavoro è!

MAMMA: Mi arrendo!

PARCIVAL: Da grande farò il pompiere...ops il cavaliere!

MAMMA: Cosa? Ripeti prego!

PARCIVAL: Il cavaliere!

MAMMA: Dimenticatelo pure, tu non farai mai il cavaliere, hai capito! Mai, piuttosto dovrai passare sul mio cadavere per diventare cavaliere! Ma fra mille lavori, proprio quello dovevi scegliere!

PARCIVAL: Io farò il cavaliere, fuori da questa contea c’è la vita! Discoteche, night, campi di bocce, belle donne! Questo posto non fa più per me!

MAMMA: Ma figliolo, sei molto cambiato! Cosa ti è successo?

PARCIVAL: Mamma, ho finalmente capito che ognuno ha il suo posto, questo non fa più per me, io devo combattere al fianco di re Artù, quello è il mio destino!

MAMMA: Va bene, ho fallito, anche tu finirai per farti ammazzare come tuo padre e tuo fratello, almeno porta con te la spada che fu di tuo padre!

 

[La mamma prende la spada e la porge a Parcival]

 

PARCIVAL: Grazie mamma, sono un vero uomo ormai, ma’ posso portare anche i ferri e l’uncinetto?

 

Parcival prende la spada dalla madre e nota che questa è a forma di “esse” ne rimane perplesso ma non osa denigrare il regalo fattogli. Fermo immagine.

 

NARRATORE: Così, un altro coraggioso e baldo paladino, si unì alla grandiosa armata di Re Atrù,

(Mdp inquadra un carroarmato che frena e dal quale esce Parcival vestito da soldato che si guarda attorno)

Parcival venne nominato cavaliere il 13 maggio 601, in una giornata in cui tutti i comunicati dicevano, niente di nuovo dal fronte occidentale. Il re fu molto felice di nominare cavaliere un così volenteroso uomo. 

 

2ªScena

 

Interno Giorno, nel castello i cavalieri aspetto l’ingresso del re e come possiamo vedere molti stanno giocando a carte, altri fumano e bevono come non mai, sullo sfondo si nota anche qualche slot machine

 

 

NARRATORE: Oggi a Camelot, si respira un’aria irreale, proprio il giorno in cui il Camelot, gioca in casa, sua maestà deve nominare cavaliere, un certo principe Valiant. Un tizio che dopo aver mangiato pesante, aveva sognato Camelot e i suoi cavalieri, aveva abbandonato la sua attività di titolare dell’agenzia turistica, ‘In esilio’ di Quartoggiaro, e voleva diventare a tutti i costi un paladino di Re Artù.

 

Mdp si concentra su due cavalieri che sorseggiano due riconoscibilissimi (per via delle fiamme) cocktails B52

 

TRISTANO: Secondo me, oggi il Camelot perde, ho visto Brutus non mi sembra molto in forma

LANCILLOTTO: Ma cosa mi dici mai, non capisci niente di sport, la vostra squadra fa veramente ribrezzo.

TRISTANO: Ma le spari sempre così grosse! Forse non sai che in campo abbiamo un oriundo con i fiocchi e con i controfiocchi!

LANCILLOTTO: L’unica cosa che ha con i fiocchi è l’avena che butta nel latte la mattina!

TRISTANO: Ma beviti una camomilla la mattina, sei sull’esaltato andante!

LANCILLOTTO: Approposito quando andiamo a pescare? Ho comprato una nuova canna, veramente sensazionale, in carbonio e litio pesa solo 150 chili...

TRISTANO: Io vengo, se fai il verme come al solito!

LANCILLOTTO: Tu puoi sfottere quanto ti pare, ma non sai nulla dell’acquisto bomba del Camelot.

TRISTANO: E chi sarebbe?

LANCILLOTTO: Il brasiliano Ordigno!

 

[Ingresso del Mago Merlino]

 

MERLINO: Molto onorevoli cavalieri per favore un po' di silenzio, sta per entrare l'unico, inimitabile, il solo, l'insupera-bile, insaziabile, sua maestà re Artù di Camelot, sovrano d'Inghilterra, e delle isole del canale cinque, Italia sette e Telesorcio star.

 

[Ingresso di Re Artù e della regina Ginevra]

 

Re ARTÙ: Perché mi hai fatto chiamare Merlino, mi stavo preparando per andare alla partita!

GINEVRA: E’ vero, finalmente inizia il campionato e posso andare a mangiare i pasticcini col tè, insieme ad altre Lady d’alto rango!

TRISTANO: Ecco, adesso comincia lo show della pazza! Mi fa ribrezzo, va a vedere la partita per ingozzarsi, poi si lamenta perché è ingrassata, e Merlino si mette a preparare strani intrugli, che volontariamente ci fa assaggiare!

LANCILLOTTO: Mi sei proprio odioso, guardala Ginevra, che leggiadra fanciulla, fa bene a curare il suo aspetto!

TRISTANO: Da quando in quando sei così esperto!

LANCILLOTTO: Cosa ti interessa!

MERLINO: Sua maestà, c’è un giovane che vorrebbe diventare cavaliere della tavola rotonda!

Re ARTÙ: Come si chiama?

MERLINO: Valiant, principe Valiant.

Re ARTÙ: VALIUM!?

MERLINO: Non Valium ma Valiant.

GINEVRA: Ma caro, come fa a diventare cavaliere, senza aver fatto il giusto tirocinio!

Re ARTÙ: Purché si fa in fretta, lo potrei far diventare anche Papa.

MERLINO: Se mi permette milady, Valiant è il figlio del re William III di Gallett Valle Spluga.

Re ARTÙ: Non lo conosco!

GINEVRA: Neanch’io, ma la storia è sempre la stessa, basta che uno abbia il sangue blu e subito si diventa cavalieri!

TRISTANO: Perché non è diventato donatore del sangue!

LANCILLOTTO: Presto potrai donare gli organi se non metti un palafreno alla tua biforcuta lingua.

MERLINO: Re William, giocava a scacchi con vostro padre prima che voi nasceste!

Re ARTÙ: Va bene, va bene, fate entrare Valium, Valiamo o come diavolo si chiama, perché la partita è già cominciata!

MERLINO: Che entri il principe Valiant!

 

Entra il principe Valiant mentre tutti in sala sono meravigliati dal fatto che il nuovo arrivato è di colore

 

VALIANT: Sì, sono nero, e allora? Che avete da guardare? Non sapete che sono aperte le frontiere?

 

Tutti si rianno dallo stupore e inneggiano Valiant, iniziando una sorta di festa caraibica attorno al nuovo arrivato, sullo sfondo si notano anche dei suonatori di bonghi di colore e con le treccine

 

MERLINO: Silenzio, ordine!Inchinati dinanzi a re Artù, la luce di Camelot!

Re ARTÙ: Bene iniziamo il rito, ehm... cominciamo la funzione, ehm... dannazione non mi ricordo le parole!

MERLINO: Ci avevo pensato, ecco le parole.

 

[Merlino porge un foglio al suo sovrano]

 

Re ARTU’: Ma queste sono le formule delle Dinamica! Cosa vuoi che me ne faccia! Dovevi darmele quando mi hanno bocciato perché avevo quattro in Fisica!

MERLINO: Scusami, ho sbagliato, aspetta un momento...ecco qui!

 

[Merlino porge un altro foglio a re Artù]

 

Re ARTÙ: Allora, “Io, re Artù di Camelot, re d’Inghilterra, blah blah blah, ti nomino cavaliere, prima di entrare a far parte dei cavalieri della tavola rotonda, dovrai superare terribili prove, come suonare i campanelli a Camelot e rubare la slitta a Babbo Natale, sei disposto a difendere Camelot e l’Inghilterra dai malvagi e dai cavalieri neri?”

VALIANT: Sì!

Re ARTÙ: Ti nomino cavaliere della tavola rotonda e...

LANCILLOTTO: GOOAALL!!!, Abbiamo segnato, grande Gazza!! Avanti così!!

TRISTANO: Non vale era fuorigioco!!

 

[Il re, colto dalla gioia, taglia l’orecchio a Valiant]

VALIANT: L’ ”uregia”!!!

 

[Ingresso di Gesù]

 

GESÙ’: Rimetti la tua spada al suo posto, poiché tutti quelli che mettono mano alla spada, di spada periranno!

NARRATORE: Questa frase è protetta dal marchio Edizioni Paoline Music.

 

[Riattacca l’orecchio a Valiant]

[Gesù è su un carrellino che viene tirato, a un tratto c’è uno strappo, e Gesù rischia di cadere]

 

GESÙ: Oh Lazzaro se vengo là, stavolta non te risuscita manco er Padre Eterno!

 

NARRATORE: Dopo l’apparizione di questa fantomatica figura Camelot, divenne meta di pellegrinaggi! Un po’ come Fatima, Metjugorie e Milano. 

Re ARTÙ: Mi spiegate chi è?

GINEVRA: Deve essere una rockstar!

MERLINO: Vostra maestà, viene da Nazareth, ma non so bene chi sia, penso sia un prestigiatore!

GINEVRA: Io direi piuttosto uno stregone!

LANCILLOTTO: Io lo conosco, un mio amico, chiamato Lucignolo, lo conosce, mi ha detto di aver visto uno tipo di questo genere, lavorare al supermercato ‘La Montagna’ mi ha detto che distribuiva pane e pesce, gridando:«Oggi, datatemi due pani e tre pesci e portate via di più!», sembra che abbia inventato la moltiplicazione e il 3x2!

GINEVRA: Allora quando vado a fare la spesa saprò chi ringraziare!

Re ARTÙ: Bene il rito è finito, smettiamo di cincischiare e andiamo a raggiungere gli altri allo stadio!!

TUTTI: Va bene, era ora!!

 

[I cavalieri si precipitano all’uscita]

 

Re ARTU’: Fermi, io sono il re!

 

[Uscita alla bersagliera]

 

VALIANT[Rimasto solo e di spalle] si gira e dice: E io chi sono babbo Natale (si porta una barba finta al collo)

 

3ªScena

 

Esterno giorno, siamo nei pressi della vecchia casa di Parcival, la mdp inquadra dei grossi grattacieli e per poco Parcival non viene anche investito da un taxi

 

NARRATORE: Parcival aveva chiesto delle ferie, che aveva deciso di sfruttare per andare a trovare la tomba della sua amata madre, il giorno che partì il cielo era sereno, il giovane cavaliere aveva preparato una prelibata colazione al sacco che avrebbe di li a poco gustato 

 

[Parcival si guarda intorno, e vede che molte cose non sono più come prima]

 

[Parcival rimane solo, ricorda la madre scomparsa]

 

VOCE DELLA VISIONE: Parcival! Parcival!

PARCIVAL: Non sono dell’umore e non casco più in questi scherzi infantili!

VOCE DELLA VISIONE: Parcival, io sono lo Spirito Divino, devo dirti una cosa importante!

PARCIVAL: Adesso mi dirai che avrò un figlio e che dovrò chiamarlo Gesù, mi sposerò con un tizio chiamato Giuseppe, ma per chi mi hai preso? Ho studiato Catechismo, ogni Domenica invece di giocare con gli altri bambini, don Willy, mi interrogava su tutto il programma!

VOCE DELLA VISIONE: Ma cosa ti viene in mente! Tu sei stato scelto!

PARCIVAL: Non sono mai stato scelto per niente, ho fatto il test per entrare alla “Bocconi” e mi hanno cacciato!

VOCE DELLA VISIONE: Ti aspetta un compito importante! Non puoi dirmi no! 

PARCIVAL: Dimmi cosa devo fare? Tanto non c’ho voglia di fare niente!

 

[Passa una ragazza che distrae Parcival]

 

VOCE DELLA VISIONE: Ma cosa guardi?

PARCIVAL: Una visione! Oh, visto che sai tutto, mi dici chi è?

VOCE DELLA VISIONE: Si chiama Porcospino!

VOCE DELLA VISIONE 2: Biancofiore, imbecille!

VOCE DELLA VISIONE: Ho capito, senza che ti arrabbi! Alcune volte ti senti un Dio!

VOCE DELLA VISIONE 2: Ti ricordo, che qui comando io! Hai capito, ti mando in punizione! Guarda che finisci come quell’asinaccio di Lucifero, ti ricordi come si impegnava? Era viscido, sempre a dire:«Mangia la mela, mangia la mela!», hai visto che fine ha fatto?

VOCE DELLA VISIONE: Ho capito, ho capito! Torniamo a noi, come spero saprai Gesù quando era sulla terra, fu crocifisso dagli Ebrei, ma prima di morire aveva chiamato a mensa i dodici apostoli, e dopo aver spezzato il pane, aveva bevuto il calice del vino, la coppa usata per bere è il Santo Graal! Solo una persona pura d’animo e di spirito, potrà trovarlo! Va’, cercalo, trovalo, e mostra al mondo la Nuova Alleanza che porterà la pace universale!

PARCIVAL: Ammazza, cosa mi tocca! La sfida si fa difficile! Ma se questo è il mio dovere, andrò!

 

NARRATORE: Parcival era atteso da un compito brutale, ce l’avrebbe fatta a portarlo a termine? Boh, e che ne so io! Mica sono un cartomante!

 

4ªScena

 

Interno giorno, siamo nella sala del re

 

NARRATORE: Quel giorno la partita prima dell’arrivo del sovrano era sul 2-0 per il Camelot, ma subito dopo che furono giunti, la notoria sfortuna portata da Tristano al Camelot, fece rimontare il match agli undici della Tregnatese al Lago, squadra del cuore dello stesso. Alla fine l’incontro terminò 2-5, con tripletta del cugino pazzo di Tristano, gol su punizione del brasiliano Socrates e autorete del nipote di re Artù, Jordy Cruiff, in prestito dal Borbonico Barcellona.

 

[Ritorno di tutti i cavalieri della tavola rotonda (escluso Tristano), tutti hanno un aspetto mesto]

 

Re ARTÙ: Non era proprio giornata!

GINEVRA: Ecco, me lo immaginavo sono ingrassata di 0,0001 grammi, quei maledetti pasticcini!

Re ARTU’: Ma cara, se hai mangiato i pasticcini d’avena!

LANCILLOTTO: State parlando di Cristina D’Avena?

Re ARTU’: Io ho tutti i suoi dischi! Sono un grande fans degli Snorky!

GINEVRA: Ma poi di cosa ti intrometti, sembra che sei mio marito, occupati della squadra che è patetica, io farei decapitare l’allenatore!

Re ARTÙ: Chi Little John Trapattons?

GINEVRA: Sì, lui!

LANCILLOTTO: Con Tristano, e la sua famosa “iella”, speravamo anche di vincere, lo avevo detto andava spellato e messo sotto sale!

MERLINO: E’ andata così, dobbiamo prenderla con filosofia, tanto ci rifacciamo al ritorno.

LANCILLOTTO: Speriamo! Scusa cosa vuol dire filosofia?

MERLINO: Boh! Ci stava bene!

LANCILLOTTO: Cosa dobbiamo fare sua maestà?

Re ARTÙ: Ora c’è una importante riunione.

LANCILLOTTO: Dobbiamo proprio aspettare Tristano?

Re ARTÙ: Sì! Lo so che infondo in fondo gli volete bene!

LANCILLOTTO: Sì, ma molto infondo, approposito gli voglio così bene che se lo avessi a portata di mano, lo calpesterei sotto i piedi, più infondo di così non si può!

GINEVRA: Mi sta simpatico come mia suocera!

Re ARTU’: Non si tocca la mamma!!

 

[Ingresso di Valiant in accappatoio]

 

VALIANT: Una doccia, dopo un rito del genere e tonificante! Il cavallo per tenermi in forma, Jump di Mennem per rinfrescarmi.

 

[Sotto l’accappatoio, c’è l’armatura!]

[Valiant si siede, e tutti aspettano Tristano]

 

TRISTANO (Cantando): “E il Camelot, non canta più, siamo venuti fin qua per veder segnar Socrates”

LANCILLOTTO: Io lo ammazzo!!

Re ARTÙ: Calmati, è solo una partita.

MERLINO: Scusi, vostra maestà, c’è un fax per  voi!

Re ARTÙ: “Per oggi ve ne abbiamo fatti solo cinque, la prossima volta dovrete portarvi un abaco gigante per contare i gol! Firmato: Duca Franck T.J. Soccerman, duca della contea del Lago”, io... io gli distruggo la faccia la prossima volta che lo vedo!

LANCILLOTTO: Ma non era solo una partita?!

Re ARTÙ: Questo è diverso! Gli ho regalato la moquette per il suo castello, che ronzinante!

TRISTANO: Questo nome non mi è nuovo!

LANCILLOTTO: Infatti, non è il nome della tua fidanzata?!

TRISTANO: Senti chi parla, la tua donzella ha le ragnatele in faccia, chiunque la guarda rimane impietrito!

LANCILLOTTO: Oggi stai cercando guai!

TRISTANO: Avete sentito parlare qualcuno?

Re ARTU’: Basta, smettetela! Tutti e due! Vi faccio pulire tutto il castello con uno spazzolino da denti!

MERLINO: Sire, è ora di tornare a pensare alla riunione!

TRISTANO: Lancillotto!

Re ARTU’: Non mi sono spiegato?

TRISTANO: Solo una cosa. Nella tua famiglia neanche un suicidio! Perchè non rompi la monotonia?

LANCILLOTTO: Acc..., io ti rompo!

Re ARTÙ: Adesso basta la misura è colma! Un’altra parola e vi metto in castigo! Ok , va bene, miei paladini, ora prima di iniziare questa importantissima riunione, recitiamo tutti insieme il nostro motto.

TUTTI: Noi siamo cavalieri della tavola rotonda, combattiamo tutti i tipi di viltà umana, lottiamo per proteggere i deboli e sopprimere i forti, dietro lauto pagamento, difenderemo fino al sopraggiungimento dell'età pensionabile il Castello e la cittadella circostante, rispetteremo il codice civile, penale e amministrativo, come espressamente scritto nel contratto di lavoro dei cavalieri all'articolo 134 comma 43.

MERLINO: Data stellare 1453.23, questi sono i viaggi interplanetari della nave stellare Enterprise, il nostro scopo è di entrare in contatto con nuovi e inesplorati mondi, siamo qui perché il re ha qualcosa da dirvi, prego sua maestà.

Re ARTU’: Dobbiamo fare la solita riunione di routine, odio le routine, potevamo andare al lago e invece siamo qui, che schifo!

VALIANT: Io volevo essere dalla mia fidanzata! Ve ne ho mai parlato?

LANCILLOTTO: Ma ti sembra che possa interessarci qualcosa?

VALIANT: Pensavo, che...

TRISTANO: Lascialo perdere, non capisce nulla di donne!

MERLINO: Ne avete per molto?

TRISTANO: No, adesso io devo andare, ho la giustifica firmata dal preside per uscire un’ora prima!

Re ARTU’: Io sono quello che comanda! Nessuno può fare quello che vuole! Hai capito?

VALIANT: Scusi, se mi intrometto! Io non ho capito l’esempio a pagina 124, e veramente difficile, raccolgo la X, la moltiplico per il coseno, uso le formule parametriche? Mi sembra davvero strano!

Re ARTU’: Puoi ripetere? Sai la vecchiaia mi impedisce di sentire bene.

VALIANT: Ho detto che non ho capito l’esempio!

Re ARTU’: Scusa che fai mi prendi in giro? Per chi mi hai preso per un professore di matematica?

VALIANT: Il mio professore alle elementari si chiamava Luigi Policampo, era un grande, quando sbagliavo le tabelline mi tirava una pappina nel muso, facendomi girare la testa di 69°34’ solo perché non sapevo come si misurano gli angoli, poi sentita la mia esatta misura si esaltava e mi dava un più!

LANCILLOTTO: Che storia triste!

TRISTANO: Ma cosa parli? Tutte le tue professoresse di matematica dopo averti conosciuto cambiavano mestiere!

LANCILLOTTO: Ma tua mamma ti ha lasciato in un cassonetto, con un biglietto che diceva: «Uccidetelo voi! Io purtroppo non ho avuto tempo. Grazie».

TRISTANO: Non devi dire queste cose più grandi di te!

Re ARTU’: Basta, dobbiamo far passare un po’ di tempo, però cerchiamo di non litigare a spada tratta.

 

[Arrivo di un cavaliere in bicicletta, il cavaliere è Parcival che non sa usare ancora bene i freni e finisce addosso a Ginevra, si rialza prontamente scrollandosi un po’ mentre Ginevra viene subito soccorsa amorevolmente da Lancillotto)

 

PARCIVAL: Che fatica, oggi ho fatto tre tappe, due gran premi della montagna e sono esausto mi sono perso a 350 chilometri da casa, ho trovato un casello chiuso, e il casellante mi ha impedito di attraversare i binari, ma almeno il gruppo è lontano. Continuando così non arrivo al giro d'Italia!

 

 

PARCIVAL: Ah, dimenticavo…. Lunga vita a sua maestà!

Re ARTU’: Brutto citrullo, mi vorresti morto!

PARCIVAL: Giammai!

Re ARTÙ: Parcival come è andata la tua missione?

PARCIVAL: Re Belot non l’ho trovato, in compenso ho incontrato un tizio che voleva vendermi un servizio di bicchieri in puro vetro di Murano, un servizio per quattro persone in pura porcellana di Baviera, un televisore e una mountain bike a sole 350 Euro, spese commerciali escluse.

Re ARTÙ: Cosa ne dici della mia idea dei cavalieri in bicicletta, sono in trattativa con un mercante italiano un certo messer Bottecchia, per una fornitura.

PARCIVAL: E tutto veramente molto bello, per andare e tornare ho perso 10 chili, continuando così raggiungerò il peso forma in meno di due giorni. Ci vorrebbe però un addetto ai mezzi!

Re ARTÙ: Ci ho già pensato! Ho chiamato a corte uno spagnolo, mi sembra si chiami Miguelon, Miguelon Indurain, ha vinto cinque volte il ‘Tour de France’.

GINEVRA: Devo ammettere che è un bell’uomo, mi fanno impazzire le sue sopracciglia, scusa cos’è il ‘Tour de France’?.

Re ARTU’: Devi sapere che i Latini sono persone strane, invece di fare i normali tornei a cavallo si scontrano su una bicicletta, ma senza armi, vince chi supera tutte le tappe, in salita, in discesa, a cronometro: arrivando per primo!

TRISTANO: Che bambini!

PARCIVAL: Vostra Maestà, visto che dovevamo vendere i cavalli al macellaio dietro l’angolo, non potevamo andare in giro con lo scooter, tutti i miei amici ce l’hanno scritto in fronte che vogliono il Fontom Malangiulli.

Re ARTÙ: Sempre a lamentarti, prima il cavallo ti dava fastidio perché non sapeva giocare al due, adesso vuoi anche il motorino, pensi che qui ti curiamo anche i vizi, fra qualche anno vorrai la macchina per andare a ballare!

PARCIVAL: Si, si, hai sempre ragione tu, sembri un vero monarca assoluto! Approposito la sai l’ultima?

Re ARTU’: La regina d’Olanda ha divorziato?

TRISTANO: Hanno scoperto che Lancillotto è scemo?

LANCILLOTTO: Non tutti sono come te!

TRISTANO: C’è chi può e c’è chi non può!

PARCIVAL: No, niente di tutto questo! Ho visto lo Spirito Santo!

MERLINO: Forse il sole e la fatica della bicicletta ti hanno fatto più male del previsto!

VALIANT: Avesse visto Claudia Shiffer!

PARCIVAL: Sto dicendo sul serio! Mi ha detto di cercare il Graal!

Re ARTU’: Il Graal?

MERLINO: Integraal?

GINEVRA: Qualcuno ha parlato di integrale? Io amo i cracker integrali, sono senza grassi aggiunti, e ne posso mangiare quanti ne voglio senza ingrassare!

Re ARTU’: Sto parlando del Santo Graal! Non integraal!

TRISTANO: Sua maestà, cos'è il Santo Graal?

LANCILLOTTO: Ecco lo sapevo che qualcuno lo avrebbe chiesto, adesso si metterà a raccontare tutta la storia, l'ultima volta che gli hanno fanno una domanda mi sono perso il documentario sulle locuste arancioni della foresta di Blackwood!

Re ARTÙ: Male Tristano, molto male, per non aver studiato la lezione ti segno per i corsi di recupero, l'anno scorso avevi delle carenze in graalologia, se non studi anche quest'anno ti sturano di brutto!!

TRISTANO: Ho capito sua maestà, mi arriverà la lettera a casa?

Re ARTÙ: Peggio, dammi il diario che devo convocare i tuoi genitori!

LANCILLOTTO: Bella lì, niente storia!

Re ARTÙ: Adesso per chi era assente o non era presente ai fatti, racconterò la vera storia del Santo Graal. Nel 33 in Palestina viveva un uomo umile e onesto di nome Barabba, la mattina si svegliava e cantava le lodi al Signore, a pranzo cantava le lodi al Signore, alla sera cantava le lodi al Signore, e la notte quando il Signore dormiva gli sgraffignava tutto. Ma di questo non ci interessa nulla, per farla breve non mi ricordo cosa sia, fatemi pensare.

MERLINO: E’ ora del pane e nutella, per chi la vuole abbiamo una torta di struzzo di mare in salamoia, questa sera mangeremo la celebre frittura totale globale!

Re ARTU’: Una sola cosa è certa, partiremo per cercarlo!

 

5ªScena

 

Interno Giorno, siamo nel castello di Morgana, tetro e buio la mdp inquadra Morgana in atteggiamento “vampiresco” mentre alla prime parole di Mordred cambia inquadratura verso un bellissimo sfondo tutto colorato con uccellini e fontanelle nonché fiorellini

 

MORDRED: Che barba, non si può giocare la schedina in pace, che il cercapersone si mette a squillare, sempre la solita storia, «Dredduccio caro, muoviti se non vuoi finire male!». L’ultima volta voleva che andassi a fare la spesa, poi torno e mi tormenta perché non ho comprato “Fio casa mia”, l’unico portento contro le macchie di unto.

MORGANA: Mordredd!! Dove sei finito?!

MORDRED: Arrivo, arrivo, mamma mia sembra che ogni giorno devo timbrare il cartellino! Forse non si è accorta chi comanda qui! Io lavoro per mantenerla e lei mi tratta così!

MORGANA: Puoi ripetere per favore? Ma chi ti credi di essere!

MORDRED: Mordred, la legge sono io!

MORGANA: Dove hai lasciato Lord Viper?

MORDRED: Cosa vuoi che ne sappia?! L’ho lasciato a preparare la cena per stasera, dopo andiamo a farci un pokerino con degli amici.

MORGANA: Già che ci siete perché non andate anche al cinema? Anzi no, andate a farvi una bella vacanza anti-stress!

MORDRED: Dici sul serio! Che bello vado a prendere i bermuda e parto per le Azzorre! O per le Maldive? No, vado in Sicilia!

MORGANA: Incapace, oltre a perdere sempre, vuoi anche farti una vacanza? Dovrei esonerarti e al comando dovrei chia-mare qualcuno di più bravo, magari Barry Capellows!

MORDRED: Non è colpa mia, io faccio giocare la mia squadra all’inglese, se però l’albitro ci fa terminare la partita in nove uomini, cosa posso farci? Dovevamo comprare un oriundo, al posto di quella mezza femminuccia di Taylor, il cavaliere nero. Poi con Viper a fare da secondo allenatore, massaggiatore, direttore sportivo e manager non arriveremo mai alla coppa dei Campioni!

MORGANA: Ascolta ti do un’ultima possibilità, o ora o mai più, se perdi ti aspetta una terribile punizione, ti farò diventa- re buono!

MORDRED: Ti prego tutto, qualsiasi cosa, ma non farmi diventare buono, io odio essere buono! Cosa devo fare questa volta?

MORGANA: Il mio antipatico e sdolcinato fratellastro è sulle tracce del Graal, devi fermarlo, a tutti i costi!

MORDRED: Scusa un momento, cos’è il Graal?

MORGANA: Analfabeta, ti ho mandato alla serale, ti ho fatto fare catechismo per dieci anni e non sai cos’è il Santo Graal!?

MORDRED: Dai su dimmelo!

MORGANA: Ok, va bene, una vecchia leggenda dice che Gesù...

MORDRED: Chi è Gesù?

MORGANA: Ma cosa vuoi che ne sappia, deve essere un ripetente della IIIaC.

 

[Mentre Morgana spiega a Mordred la questione del Santo Graal, arriva Viper con un mazzo in mano accompagnato da Meleagant]

 

 

VIPER: Buonasera mia signora, sir Mordred, eccomi qua!

MELEAGANT: Vostra malvagità, siete veramente affascinante questa sera, la vostra tenebrosa luce mi abbaglia!

MORGANA: Ben arrivato Viper, sei giunto con molta calma, bravo sei sulla giusta strada per finire nelle stalle.

VIPER: Pensavo di entrare a castello con questa strada. Mah, ho sempre saputo che si dovesse imboccare il sentiero vicino al ruscello per entrare nelle stalle.

MORGANA: Ma cosa hai capito? Intendevo dire che ti mando a fare lo stalliere!

MORDRED: Viper, da quando in quando c’è un ruscelletto qui vicino!?

VIPER: Sir Mordred, dobbiamo andare a giocare a poker.

MORDRED: Penso che la nostra partita sia saltata!

VIPER: Come?! Proprio oggi che sir Bertoldo portava le chiavi del Mercedes! Lo sapevo che oggi era la mia giornata sfortunata, appena uscito dai miei alloggi mi è caduto un vaso di ceramica del peso di settantaquattro chili in testa, poi sono inciampato nel ponte levatoio e sono caduto nel fossato, se un tizio non mi tirava una corda, ora sarei nella pancia di un simpatico coccodrillo.

MORDRED: Io l’ho sempre detto che è fuori come un caimano!

MORGANA: Siamo messi bene uno è imbranato, l’altro è scemo, tanto che non capisce un concetto lungo più di tre lettere, l’unica cosa che riusciremo a prendere sarà un raffreddore!

VIPER: Perché ci tratti così, noi lavoriamo otto ore al mese, mangiamo poco, non facciamo rumore, siamo due cavalieri modello.

MORDRED: Mi è sorto un amletico dubbio, per un assioma sappiamo che l’imbranato è lui, allora per la proprietà transitiva lo scemo sono io?!

MORGANA: Mi devo ricredere, ma da dove l’hai tirato fuori un discorso del genere?

MORDRED: Dal giornale “Cavalieri Alla Moda”, si parlava di un dubbio di un cavaliere un tale di nome Amleto, che diceva “combattere o non combattere”!

MORGANA: Si sembrava strano, che fossi rinsavito!

MORDRED: Vedi te, fai te!

VIPER: Noto che l’ignoranza è in te!

MORDRED: Con ‘te’, a chi ti rivolgi?

VIPER: Mi rivolgo a te, sir Mordred!

MORDRED: Non duri molto continuando con queste amenità!

MORGANA: Adesso basta, vi aspetta una dura missione risparmiate le vostre energie!

MORDRED: Questo è il momento di “Gatorade”, la mia bibita tonificante, rinfrescante e totalizzante!

VIPER: E’ una battuta o una affermazione?

MORDRED: Ti sembra che io ho la faccia di uno che scherza!?... (Viper guarda la faccia di Mordred) Mah cosa fai?

VIPER: No, non mi sembra la faccia di uno che scherza! La tua faccia dice, sono nato incapace e me lo merito!

MORGANA: La smettete, ricordate che il Graal non lo trovate al supermercato!

VIPER: Non si può vincere con la raccolta dei bollini della CAAP, perché la CAAP sei tu!

MORDRED: Ti vedo lanciato oggi!

VIPER: Ho un buon maestro!

MORDRED: Grazie!

MORGANA: Proseguite pure! Torniamo a noi, ditemi mio prode Meleagant, cosa vi ha spinto qui?

MELEAGANT: Mi ha spinto in questo tetro luogo, una terrificante idea, che mi è venuta, ho meglio che abbiamo ideato io e sir Mordred!

MORDRED: Almeno qui qualcuno si ricorda chi comanda!

MELEAGANT: Ci è venuta l’idea di rapire la regina Ginevra!

VIPER: Uao! Che idea! Chi dovrà rapirla!

 

[Tutti guardano Viper ]

 

VIPER: E dai! Perché mi guardate in quel modo! Non vorrete mica che io rapisca la regina!

MORDRED: Questa è una missione troppo seria, per farla finire male affidandola in mano a te!

VIPER: Per fortuna!

MORGANA: Sono curiosa, spiegami tutto il piano, nei minimi dettagli!

MELEAGANT: La giornata dovrà essere soleggiata, una di quelle giornate in cui la regina, passeggia per i verdi prati di Camelot, che schifo, mi fa star male pensare a una scena così idilliaca. La regina è poco protetta, perché a nessuno viene in mente che qualcuno voglia rapirla, avremo assoluta via libera, e poi la porteremo nella mia contea, dove prepareremo una trappola per i cavalieri che verranno a salvarla, non avranno scampo! Questa sarà la loro fine, nessuno potrà più fermarci!

MORDRED: Io adoro il tipo, è malvagio come me, sei il nostro miglior condottiero, ti affido il comando dell’operazione, portati dietro Viper, non sarà il meglio sul mercato, ma ha bisogno di fare pratica!

MORGANA: Meleagant, posso porre un obiezione?

MELEAGANT: Certamente!

MORGANA: E se nessuno viene a salvare la regina? Ho sentito dire che è una grande rompiscatole!

MELEAGANT: Beh, in quel caso avrò finalmente trovato una moglie! Ah,ah,ah.

VIPER: Ma perché non ti rivolgi al dottor Stranamore?

MORDRED: Viper, oggi sono calmo, adesso smettila, stiamo parlando di cose serie! Tu sei il tipo medio che si rivolge alle agenzie matrimoniali!

MORDRED: Visto che dobbiamo partire vai a chiamare il mio stalliere!

VIPER: Edoardo!

MORDRED: Ma non così!

VIPER(Cambio accento): Edoardo!!

MORDRED: Ma cosa fai mi prendi in giro, devi andare nelle stalle!

VIPER: Cosa ho fatto di male per diventare stalliere?

MORDRED: Devi andare da Edoardo e dirgli di preparare il mio cavallo!

VIPER: Vado!

 

[Viper esce di scena]

 

MORGANA: Meleagant sei veramente malvagio!

MELEAGANT: E’ vero, per quindici anni consecutivi, Babbo Natale, non mi ha portato neanche il carbone, perché altrimenti avrei messo al rogo i gatti dei vicini!

MORDRED: Bene sir Meleagant, preparati e comincia la missione, ricordati, questa missione è fondamentale!

 

 

6ªScena

 

Interno Giorno, siamo nell’alloggio di Mordred che assomiglia molto a una ricevitoria del superenalotto

 

NARRATORE: Il rapimento del secolo stava per essere messo in atto, iniziarono i preparativi, tutti i cavalieri di Meleagant avevano un loro compito da svolgere, sir Robert Attinton, preparò la stanza in cui mettere la rapita, sir Francis Drake, riparò la sala delle torture, mentre sir When Marriage, iniziò i preparativi per il matrimonio, nel caso i cavalieri della Tavola Rotonda, non fossero accorsi a salvare la regina, il loro signore avrebbe trovato una moglie, per finire sir Anonimo scrisse la lettera con la richiesta del riscatto.

 

[Ingresso di Mordred]

 

MORDRED: Il grande giorno si avvicina, siamo pronti?

MELEAGANT: Quasi, mio signore!

VIPER: Cosa si sta avvicinando?

MORDRED: Perché sono venuto qui? Ero così sereno di non aver questo scemo vicino!

VIPER: Niente. Va bene, non parlo più. Pensavo solo che stavate parlando della Tris.

MORDRED: Se non giochi, non vinci!

MELEAGANT: Voglio presentarvi il mio piano!

MORDRED: Io non so suonare!

MELEAGANT: Mio signore non mi rivolgo allo strumento, ma al modo in cui cattureremo la regina!

MORDRED: Ah, allora, prego, esprimetevi!

MELEAGANT: Io direi di partire con un gioco di alfiere, poi un mega arroco, pedoni in g2, h5, s4, ww; il cavallo mangia la torre, il re mangia un piatto di pastasciutta, alfiere in t2 e in e4, «Scacco alla regina!»

MORDRED: Pensi di essere al campionato mondiale di scacchi?

MELEAGANT: No, penso di essere in vacanza da una vita!

MORDRED: Sempre che non ti dispiace, potrei sapere il vero piano!

MELEAGANT: Ci muoveremo con molta cautela, partiremo dal castello alle 11:00 circa.

MORDRED: Alle undici? Perché non fate più tardi?

VIPER: Ha ragione, mi dispiace svegliarmi presto!

MORDRED: Presto! Dovete essere in piedi alle 7:30!!

MELEAGANT: Arriveremo a Camelot, alle 13:00, pausa pranzo, alle 14:30, saremo pronti ad agire, andremo nei giardini, abbiamo scoperto un modo per entrare, rapiremo la regina e poi scapperemo, per l’ora di merenda saremo già tornati al castello!

MORDRED: Io torno al mio castello, ho una totale fiducia in Voi, non mi deluda!

VIPER: Ha fiducia, in noi?

MORDRED: Il Voi era riferito solo a sir Meleagant!

VIPER: Peccato!

MORDRED: Io vado!

MELEAGANT: Avrà presto nostre notizie!

MORDRED: Bene, molto bene!

 

[Mordred esce di scena]

 

MELEAGANT: Se ci va bene, la prossima volta rapiamo, Babbo Natale!

VIPER: Sì, e dopo tutte le regine del mondo, adoro giocare a scacchi con molte regine!

MELEAGANT: Approposito, per scaricare la tensione, vuoi giocare un po’ a scacchi!

VIPER: Volentieri, c’è un piccolo problema, non so giocare!

MELEAGANT: Ma, se hai detto che...

VIPER: Faceva molta scena!

 

7ªScena

 

[Meleagant e Viper sono seduti al tavolo nella stanza principale]

 

MELEAGANT(Guardando l’orologio da polso): Dobbiamo andare, si è fatta l’ora giusta!

VIPER: Ok, andiamo!

 

[Viper e Meleagant escono di scena, arrivano al giardino del re e nel tragitto incontrano nell’ordine: i sette nani, Cenerentola rincorsa dal principe azzurro con le fattezze di Nini Salerno e le Las Ketchup che cantano “Asereje” insieme ai cani della carica dei 101]

 

MELEAGANT: Eccoci arrivati. Questo è il giardino del re.

VIPER: Che bello! Mi piace molto!

 

[I due aspettano la regina, nascosti dietro una siepe]

 

MELEAGANT: Dai Viper, vai!

VIPER: Io, perché non vai tu?

MELEAGANT: Tu sei il migliore, dai se vai ti regalo, un mazzo di carte filigranate!

VIPER: No, l’idea è tua, e vai tu!

MELEAGANT: Io lo dicevo, che eri un codardo!

VIPER: Per me è un complimento!

MELEAGANT: Ho capito vado io, però per te, niente cioccolata calda!

VIPER: No, dai, va bene, ho capito vado io!

 

[Viper si aspetta che la regina esca da sola, ma invece è accompagnata dal re, da Lancillotto e da Parcival]

 

VIPER: Cosa dicevi Meleagant? Per fortuna che era sempre sola! Pensa se fosse stata accompagnata, sarebbe venuta con una squadra di rugby al completo!

MELEAGANT: Non ci resta che aspettare!

PARCIVAL: Vostra maestà, ma tu e la regina dove vi siete conosciuti?

Re ARTU’: Io e Ginevra ci siamo conosciuti al cinema, mi ricorderò sempre quel momento, io avevo appena preso una MegaCola da 2 litri e mezzo, ed ero distratto che urtandola gli ho rovesciato la Cola sul vestito!

GINEVRA: Sì, mi ricordo! Ero così arrabbiata che ti avrei ucciso, se ne fossi stata in grado! Poi sei venuto a casa mia e mi hai smacchiato il vestito!

Re ARTU’: Sì, sai Parcival, quando ero giovane, ero un mago, sapevo pulire tutti i tipi di sporco, sapevo lavare tutti i tipi di superfici, e avevo una grande conoscenza dei cavalli, il cavaliere che mi ha ospitato a casa sua, aveva due cavalli: Tony e Bini. Che bei tempi!

LANCILLOTTO: Sono altamente depresso! Potrei sapere almeno che film siete andati a vedere?

Re ARTU’: Io, il film non me lo ricordo!

GINEVRA: Io invece sì, mi sembra si intitolasse: “La spada spuntata 3 ¾”.

LANCILLOTTO: Naa, siete andati a vedere quel mitico film, io lo adoro! Ho la videocassetta pirata a casa!

PARCIVAL: Io non lo mai visto!

LANCILLOTTO: Se vuoi lo possiamo vedere insieme, sicuramente verrà anche la regina con noi!

Re ARTU’: Non mi sembra una malvagia idea! Una di queste sere, tutti insieme, ci vediamo il film!

PARCIVAL: Sperando che non finisca come l’ultima volta, che hai dimenticato la cassetta!

LANCILLOTTO: Sempre a sottolineare queste sottigliezze!

GINEVRA: Sai, mi ricordi il mio caro nipotino, Mordred, te lo ricordi caro?

Re ARTU’: Come non potrei, era l’unico che non voleva venire allo stadio con me! Diceva che un giorno avrebbe voluto Camelot, ma se voleva la presidenza della squadra gliela avrei data volentieri!

GINEVRA: Io me lo ricordo benissimo, lo vedo ancora a tirare le trecce alla bambine, poi ti ricordi quella volta he ha costruito la casa sull’albero ed è caduto dalla Grande Betulla!

 

[Intanto Meleagant e Viper, nascosti dietro una siepe stanno ridendo per le stupidate commesse dal loro capo]

 

VIPER: E’ caduto dall’albero? Ah, ah, ah!

MELEAGANT: Non c’è niente da ridere!

VIPER: Le trecce alle bambine! Ah, ah, ah.

MELEAGANT: Le trecce. Ah, ah, ah.

 

Re ARTU’: Ragazzi, ora ci tocca abbandonare questo simpatico giardino, il dovere ci chiama, entriamo. Ginevra, se vuoi rimanere fuori, rimani.

GINEVRA: Rimango ancora un po’.

 

[Viper, passa all’azione]

 

VIPER: Allora cara regina, adesso vieni con me! Senza fare storie, capito?

GINEVRA: Non parlo con gli sconosciuti!

 

[Ginevra colpisce due volte Viper]

 

VIPER: Perché mi hai picchiato?

GINEVRA: Non lo sai che le donne non si picchiano, neanche con un fiore!

VIPER: Aiuto, Meleagant!

MELEAGANT: Io sono la tenebra che avanza! La paura che fa spasimare, che fa tremare, che congela le membra. Ginevra, ora verrai con me nella terra dove il male si palpa nell’aria, e ti brucia i polmoni.

GINEVRA: Aiuto! Aiuto!

 

[Ginevra, viene rapita. Accorrono re Artù e Lancillotto]

 

Re ARTU’: Cosa è successo? Dov’è la regina?

LANCILLOTTO: Queste frasi mi fanno venire i brividi!

Re ARTU’: Sei influenzato?

LANCILLOTTO: Io? No! Aspetta un momento cos’è quel foglio per terra?

Re ARTU’: Se non lo raccogliamo, non lo sapremo mai!

LANCILLOTTO: Allora il foglio dice: «Distinto re Artù, ti scrivo così mi distraggo un po’, come lei ben saprà quest’anno c’è stata un gran moria di vacche, allora ci siamo chiesti dove potevamo trovare un po’ di soldi? Dal re! Abbiamo rapito tua moglie, se la vuoi rivedere viva, vieni da solo, con il riscatto a Crowing Town.».

Re ARTU’: La situazione, non è delle più rosee!

LANCILLOTTO: A me sembra nera!

Re ARTU’: La mia regina, mia moglie in mano a degli allevatori, sono spaventato!

LANCILLOTTO: Non sono allevatori, questi sono professionisti!

Re ARTU’: Come dei professionisti? Allora sono allevatori di pecore, sardi!

LANCILLOTTO: No loro non hanno colpa, io so chi è stato!

Re ARTU’: Dimmi chi è!

LANCILLOTTO: Questa è opera del mio peggiore nemico!

Re ARTU’: Parli della forfora?

LANCILLOTTO: No, parlo di Meleagant, questa è la sua calligrafia!

Re ARTU’: Ma se sono lettere ritagliate dai giornali!

LANCILLOTTO: Per questo, lui non è capace di scrivere, durante le ore di bella calligrafia, lanciava le palline contro la maestra!

Re ARTU’: Ma chi è Meleagant?

LANCILLOTTO: Meleagant, è il figlio del re di Gorre, è una terra misteriosa in cui è difficile entrare, e dalla quale, per gli stranieri, è impossibile uscire!

Re ARTU’: Cosa dobbiamo fare?

LANCILLOTTO: Voi, niente, andrò io a liberare la regina, io lo conosco e so come sconfiggerlo!

Re ARTU’: Va bene, sei l’unico che c’è la può fare. Parti subito!

LANCILLOTTO: Mi preparo e parto!

 

8ªScena

 

NARRATORE: Lancillotto partì alla volta di Crowing Town, sperando di trovare il suo peggior nemico, prima che sia troppo tardi per la sua regina preferita. Dopo 45 chilometri di mulattiere, e dopo aver trovato, 15 cantieri, 8 caselli sotto manutenzione, 5 ingorghi, e 4 cavalli disidratati, arrivò sul confine del regno di Gorre. Lancillotto non riusciva ad entrare, quando e dovette per forza ottenere un passaggio dalla carretta dei condannati a morte. Dovete sapere che per un cavaliere salire sulla carretta dei condannati a morte, equivaleva a perdere tutto il proprio onore! Lancillotto a malincuore sale sulla carretta ed entra nel regno di Gorre, e si dirige spedito verso Crowing Town. Crowing Town era una cittadina che contava 1200 abitanti, all’epoca, il potestà era un ex-ubriacone, J.B. Puromalto. Il castello di Meleagant era situato sull’apice di una collina in puro cemento armato, il castello aveva quindici stanze, tripli servizi, mansarda, scantinati uso taverna, dieci stalle, vendesi prezzo trattabile, anticipo in contante, resto mutuo.

 

[Lancillotto è introdotto nella stanza principale del castello]

 

LANCILLOTTO: Dov’è la regina?

MELEAGANT: Qui le domande le faccio io!

VIPER: Le domande le facciamo noi!

MELEAGANT: Ho detto ‘io’, non ‘noi’.

VIPER: Va bene!

MELEAGANT: Caro Lancillotto benvenuto, ci eravamo preoccupati! Pensavamo che nessuno rivolesse la regina, comunque pensavamo di tenercela, ho i miei anni, e una donna a fianco non fa male!

LANCILLOTTO: Non puoi fare questo!

MELEAGANT: Io faccio quello che mi pare e tu devi stare zitto, hai capito? Parla quando interrogato! Come sta il mio caro amico re Artù?

LANCILLOTTO: Ma fatti gli affari tuoi, io ti ho chiesto come sta tua sorella?

MELEAGANT: Ti ostini, bene molto bene! Cosa possiamo fargli fare?

VIPER: Mi è venuta un’idea! Potremmo lanciarlo dalla torre più alta, se non si sfracella...

MELEAGANT: Stupido, non lo sai il trucco, basta pensare di essere una palla, che ti salvi!

VIPER: Ah, è vero, non ci avevo pensato!

MELEAGANT: Potremmo, farlo andare in giro per la città con un pantalone giallo canarino, una felpa fucxia e un paio di scarpe blu vivo!

VIPER: No, sarebbe un pugno nell’occhio troppo forte!

MELEAGANT: Ma guarda come è vestito, penso che nessuno si accorgerebbe di lui!

VIPER: Hai ragione!

LANCILLOTTO: Quando avete finito avvisatemi!

VIPER: Ancora parli?

LANCILLOTTO: Sì!

VIPER: Stai all’occhio! Sei solo un ospite!

MELEAGANT: Caro Lancillotto, quanti anni sono passati! Sai Viper, eravamo grandi amici, vero?

LANCILLOTTO: Io, tuo amico? Ma dove l’hai vista una cosa del genere?

MELEAGANT: Fai il finto tonto! Mi eri sempre appiccicato come una ventosa!

LANCILLOTTO: Direi di decidere il tutto con un duello!

MELEAGANT: Prima però chiediamo a Ginevra cosa vuole fare!

LANCILLOTTO: Vorrà sicuramente venire con me!

MELEAGANT: Fate entrare la regina Ginevra!

 

[Ingresso di Ginevra]

 

GINEVRA: Chi è venuto a disturbarmi? Stavo facendo la manicure, mi si è scheggiata un’unghia!

LANCILLOTTO: Sono venuto a salvarti!

GINEVRA: A salvarmi! Io sto bene qui, non ho nessuna intenzione di tornare a Camelot da quella mummia di Artù, qui mi trattano come si deve, sto benissimo, poi Meleagant è un galantuomo!

LANCILLOTTO: Meleagant, per quello che gli hai fatto ti ucciderò!

MELEAGANT: Non è detto niente! Potresti morire tu!

 

[Scontro duello, ha la meglio Lancillotto, sta per dare il colpo di grazia a Meleagant]

 

GINEVRA: Ferma la tua spada Lancillotto, sono stanca di veder scorrere sangue inutile, tornerò con te a Camelot, se gli risparmi la vita!

LANCILLOTTO: Ma...

 

[Lancillotto risparmia il nemico sconfitto]

 

VIPER: Sir Meleagant, vi porto in salvo io!

MELEAGANT: Andiamo via, Viper! Te ne prego!

 

[Lord Viper sorregge Meleagant]

 

 

 

9ªScena

 

NARRATORE: Stava per cominciare la più grande caccia di tutti i tempi; re Artù e i suoi paladini stavano cercando il Santo Graal, Mordred e Viper cercavano un trono su cui adagiarsi, però in due un solo trono non bastava, e infine il Graal cercava un posto sicuro per nascondersi.

 

[Cavalcata, si vedono Re Artù e i cavalieri su dei cavalli di cartone, come sottofondo la colonna sonora di “Indiana Jones”]

 

Re ARTÙ: Penso che questa volta il Graal sarà mio!

LANCILLOTTO: ‘Spetta e spera, l’hai detto già quindici volte da quando siamo partiti!

Re ARTÙ: Hai qualche problema? Ma dico io, devi sempre criticare!

TRISTANO: Io lo sapevo, dovevamo cacciarlo via, ‘sto Lancillotto è proprio un criticone, un saputello e un rematore in senso contrario!

PARCIVAL: Io mi stavo chiedendo, ma abbiamo fatto bene a lasciare Camelot incustodita?

Re ARTÙ: Secondo me, sì!

LANCILLOTTO: Ti ricordo, a titolo informativo, che abbiamo installato Piranha, l’antifurto che il ladro se lo sgagna!

BEVEDERE: Io mi chiedo invece se c’era proprio bisogno di venire qui!

TRISTANO: Tutti che continuano a chiedersi qualcosa, siete dei miscredenti! Ci manca solo che qualcuno chieda se c’era bisogno di Youplait!

VOCE DELLA VISIONE FUORICAMPO: Turisti fai da te!

Re ARTU’: Sì, Sì

VOCE DELLA VISIONE FUORICAMPO: No Alpitour?

Re ARTU’: No.

VOCE DELLA VISIONE FUORICAMPO: Ahia, ahia, ahia. Fate i turisti fai da te da me! Ahia, ahia, ahia!

TRISTANO: Mi chiedo di chi sia questa voce!

MERLINO: Forse del grillo parlante!

LANCILLOTTO: Quando troviamo il Graal, come facciamo a sapere che quello è il Graal originale?

Re ARTU’: Sotto deve esserci scritto ‘Made in Israele’!

TRISTANO: Dove è finito Valiant, il principiante altro che principe! Non è capace, è negato per questo mestiere!

LANCILLOTTO: Senti chi ha parlato!

 

[Re Artù osserva la mappa]

 

Re ARTU’: Allora, vediamo un po’, noi siamo qui...no qui...ma cosa dico dovremmo essere situati più o meno in questa posizione!

 

[Tristano si avvicina e guarda la mappa]

 

TRISTANO: Scusi sua maestà.

Re ARTU’: Non mi tormentare non ho tempo ora!

TRISTANO: Sire.

Re ARTU’: Non hai capito, non posso ascoltarti ora!

TRISTANO: Io volevo solo dire che la cartina è quella della Spagna e, siccome, noi siamo in un paese chiamato Francia è un po’ difficile trovare la nostra posizione!

Re ARTU’: Perché non aspettavi che arrivassimo a La Coruna, per dirmi che la cartina è quella della Spagna!

TRISTANO: Pensavo fossi un socio dell’ACI, Anonimo Cavaliere Inglese.

LANCILLOTTO: Ma non era Automobile Club Inglese?

TRISTANO: Ma ti sembra che per dire Club dell’Automobile, diciamo in quel modo contorto!

LANCILLOTTO: Io no, ma tu sicuramente sì!

TRISTANO: Ma tua nonna, parla così!

LANCILLOTTO: Non rispondo a questa grave offesa. Guardate un po’ chi arriva!

 

[Arriva Valiant, zoppicando]

 

Re ARTU’: Cosa ti è successo?

VALIANT: Ho raccontato una barzelletta sul Papa all’osteria, dove sono andato per un sopralluogo, e mi hanno randellato!

Re ARTU’: Non lo sapevi che i francesi fossero cattolici?

VALIANT: Che lo fossero loro lo sapevo, non sapevo che lo fosse anche il Papa.

LANCILLOTTO: Sei riuscito a trovare una locanda dove passare la notte?

VALIANT: Sì, ci sono riuscito!

GINEVRA: C’è l’idromassaggio?

VALIANT: Penso di no.

GINEVRA: Io non vengo se non c’è l’idromassaggio, ho tutte le ossa indolenzite! Poi voglio la lampada UVA, MELA e PERA.

Re ARTU’: Non cominciare!

GINEVRA: Va bene, per questa sera mi adatterò.

MERLINO: Conviene che ci incamminiamo verso la locanda!

LANCILLOTTO: E’ meglio!

 

10ªScena

 

[Intanto nella stanza della Tavola Rotonda]

 

MORDRED: Io l’ho sempre detto che Morgana non sa aspettare. Mi sono svegliato e il postino mi ha portato una lettera, per di più tassata, che dice: «Caro nipote Mordred, mi devo recare per degli affari in Francia, cura tu Camelot e i miei interessi durante la mia assenza, troverai come usare la lavatrice nel block-notes giallo, sotto il giornale di Domenica. Tuo zio, re Artù di Camelot. P.S. ricordati di dare da mangiare ai pesci, al canarino e al gatto. P.S.2  Ricordati di innaffiare le piante magre della regina.», guarda un po’, dovevo andare fino in Francia, invece eccomi qua: sono il viceré! Adesso comando io, come sarebbe bello essere il re, possedere tutte le cose del caro zio! I castelli, i territori, la sua spada ma soprattutto la sua corona, la corona di re d’Inghilterra!

 

rRumore di un vetro che si romper

 

MORDRED:  VIPER!! Cosa diamine stai combinando!!

VIPER: Ma io...sinceramente...stavo...ecco cioè...io stavo...poi...

MORDRED: Pensi che io abbia capito qualcosa?

VIPER: Sì!

MORDRED: Ti do un centesimo di clessidra per spiegarmi tutto per corda e per segno!

VIPER: Allora c’era un re che disse al suo servo raccontami quello che è successo, e il servo cominciò: «C’era una volta un re che disse al suo servo raccontami quello che è successo e il servo cominciò...».

MORDRED: Se fossi scemo come te non l’avrei capita! Ho lo strano presentimento che tu mi stia prendendo in giro!

VIPER: Non è assolutamente vero!

MORDRED: Allora fammi capire cosa stava a significare quel rumore!

VIPER: Stavo pulendo la pentola a pressione per il cinghiale, quando sono scivolato su un carciofo e la pentola è caduta dalla finestra... e poi è successo l’impensabile!

MORDRED: Vuoi farmi capire che hai rotto la finestra!

VIPER: Sua cattiveria, le finestre non le hanno ancora inventate!

MORDRED: Come no? Nella mia casa al mare ho gli infissi in titanio soffiato! Allora cosa hai rotto?

VIPER: Ho rotto il parabrezza di una macchina parcheggiata sotto le mura!

MORDRED: Come era questa macchina!

VIPER: E’ una tre cavalli bianchi, con calesse in pelle di colore nera, targata Miami 376!

MORDRED: Hai detto nera?

VIPER: Sì.

 

[Morgana, infuriata arriva nella stanza in cui sono Mordred e Viper]

 

VIPER: Come mai qui? Che lieta sorpresa!

MORDRED: Stai zitto!

MORGANA: Provo a indovinare? Chi mi ha rotto il parabrezza della macchina? Dovevo andare dalla parrucchiera!

MORDRED: Ma perché vostra cattiveria, siete bella così come siete?

MORGANA: Queste sviolinate le fai a tua sorella! Ora voglio che salti fuori un colpevole!

VIPER: Sa, alcune volte succedono incidenti che...

MORGANA: Troncano una vita!

VIPER: Sono stato io! Pietà!

MORGANA: Apprezzo la tua onestà, per questo punirò Mordred, visto che ha fallito nel tuo addestramento!

MORDRED: Lo sapevo, me lo immaginavo, non era ancora saltato fuori il mio nome!

MORGANA: Ti manderò dal terribile mostro AstuPrizio!

MORDRED: Quel simpaticone, l’ultima volta che l’ho visto mi ha offerto una birra e una bella fetta di pizza! Bella lì!

MORGANA: E’ cambiato, in questo periodo ha molte cambiali da pagare!

MORDRED: Potrei fare una domanda?

MORGANA: Vai, spara! Opss taglia!

MORDRED: Perché punisci me?

MORGANA: Perché hai fallito nella sua educazione! E poi tu devi dare l’esempio! In questa situazione hai dato proprio un bell’esempio!

MORDRED: Sul fatto che sono un esempio per Viper ci metto la mano, di Artù, sul fuoco, sul fatto che sono bello, beh, non ci farei molto affidamento.

MORGANA: Io do le dimissioni, voglio qualcuno migliore di voi, siete incapaci! Cosa posso aver fatto di bene per meritarmi tutto questo! Io l’ho sempre detto, che è più facile fare il bene che il male! Adesso basta mi avete stufata! Per questa volta chiudo un occhio.

MORDRED: Adesso i miei doveri di sovrano mi chiamano, c’è una riunione dell’Alto comando di Camelot!

MORGANA: Chi ci sarà?

MORDRED: Ci sarò io e il mio consigliere Lord Viper!

MORGANA: E io?

MORDRED: Se vuoi venire, vieni, purché non sporchi, la donna delle pulizie è in vacanza! L’ho mandata in vacanza anti-stress, il castello era invivibile, era sempre dietro di me per fare le pulizie!

VIPER: Tutto merito delle Pagine Gialle!

 

[I tre si siedono alla Tavola Rotonda]

 

MORDRED: Male, molto male, oggi l’ordine del giorno è: la tassazione nell’anno fiscale 605/606, la costruzione di un nuovo polifunzionale per poter svolgere il Cineforum e la creazione di nuovi servizi.

VIPER: Che bello, mi ricordo tutti i Consigli dell’Oratorio che ho seguito!

MORGANA: Sei il tipico risultato di una infanzia triste vissuta in un deprimente Oratorio!

MORDRED: Si narra che in Oratorio la bontà si respira nell’aria e che addirittura ci sono giorni in cui si taglia con un coltello!

VIPER: Il Venerdì pomeriggio andavamo ad appiccare gli incendi nel centro della Caritas! Il Sabato sera, invece, si   andava tutti insieme a dire il Rosario.

MORDRED: Ecco, da dove è nata la febbre del Sabato Sera!

MORGANA: Sì è una vera strage di giovani!

MORDRED: Di nuovi servizi non se ne parla! Non posso mica sperperare i soldi per l’insulso volgo! Mentre per il nuovo centro funzionale... beh, si può fare! Mi serve un posto dove poter giocare a squosh!

 

[Ad un tratto Viper si distrae guardando la finestra]

 

VIPER: Interessante! Non avevo mai visto la situazione da questo punto di vista!

MORGANA: Di cosa stai parlando?

VIPER: Sto parlando del fatto, che quando lanciavo i sassi per spaccare i vetri di questa stanza, la vedevo da giù, adesso la vedo da dentro e mi fa un altro effetto!

MORDRED: Sono viceré da poche ore, e sono già stressato!

MORGANA: Mordred, posso farti una confidenza?

MORDRED: Sì.

MORGANA: Osservando le stelle ho scoperto che morirai il giorno di una festa inglese?

MORDRED: Quale? Non ce ne sono molte! Voglio la verità!

MORGANA: Sarai tu a istituirne una nuova, il giorno in cui tu morirai diventerà una festa inglese! 

MORDRED: Alcune volte sembra che le stupidate le tiriate fuori dal cilindro!

VIPER: Tu invece mi sembri stupido!

MORGANA: Come ti permetti di dire che sir Mordred sia stupido! Chiedi subito scusa!

VIPER: Scusa, mi dispiace molto che tu sei stupido!

MORGANA: Adesso smettetela mi è venuto in mente un terribile piano, metteremo in scacco quel fannullone di re Artù!

 

11ªScena

 

[I cavalieri arrivano alla locanda]

 

NARRATORE: Dopo quindici fermate di metropolitana leggera i cavalieri arrivarono alla locanda ‘Da Spunky’, gestita da un uomo chiamato “Le ROI”, il suo vero nome era, in verità, Micheal Platini, la locanda sorgeva su una strada che portava al centro di Parigi, i nostri eroi cercavano solo un posto per dormire, ma trovarono molto di più...

 

LOCANDIERE: Benvenuti nella mia umile locanda!

GINEVRA: Spero che non sia troppo umile, io odio le cose umili!

TRISTANO: Ma quelli dell’anonima sequestri non hanno ancora fatto un pensierino per portarla via!

LANCILLOTTO: L’unico che dovrebbero portare via, sei tu!

TRISTANO: Calmino con le parole!

BEVEDERE: Ma io ti conosco!

LOCANDIERE: A chi?

BEVEDERE: A te!

LOCANDIERE: Sorvoliamo sul fatto che dovresti darmi del ‘Lui’!

BEVEDERE: Maestà, lui è ‘Le Roi’!

Re ARTU’: Abbiamo trovato un re in rovina, che si è ridotto a fare il locandiere?

LOCANDIERE: Ma il tuo castello è in rovina! E’ così in rovina che neanche i ratti ci vogliono stare!

Re ARTU’: Moderi i termini! Non sa con chi sta parlando, a capito?

LOCANDIERE: Chi è lei? Un impiegato ministeriale?

Re ARTU’: No, io sono colui che toglie a ricchi per dare ai poveri!

LOCANDIERE: Ho capito, sei Robin Hood!

Re ARTU’: No, non sono Robin Hood, sono Artù di Camelot!

LOCANDIERE: Va bene signor Arturo Di Camelot!

Re ARTU’: Guardi che il mio cognome non è Di Camelot!

LOCANDIERE: Pensa che possa interessarmi?

TRISTANO: Ma guarda te, stiamo solo cercando una pensione modesta e...

LOCANDIERE: Se cercate un pensione modesta, andate all’I.N.P.S.!

GINEVRA: Io odio le cose modeste, io odio le cose umili!

TRISTANO: Se dipendesse da me, la farei dormire sotto qualche ponte!

VALIANT: Posso sapere, di grazia, chi è ‘Le Roi’?

BEVEDERE: Prego regia, effetto flashdance.

REGIA: ‘Fleshback’! Cretino!

BEVEDERE: Va bene, tanto ci siamo capiti comunque!

VALIANT: Vuoi raccontare o no!

BEVEDERE: Tanto tempo fa, in luogo lontano chiamato Torino, calcava i campi di battaglia un eroico cavaliere, un uomo senza infamia e senza macchia, di nome Micheal. Lui lavorava nella F.I.A.T. di Miratori e la sera indossava le scarpette per giocare al gioco che preferiva: il cricket! Giocava nella Giuventus, la più forte squadra di cricket del mondo, sigh, mi ricordo ancora i match seguiti da milioni di persone contro l’altra squadra più forte, il Melan, una volta pensate fece un punto da capovolto! Poi mi ricordo la coppa del Mondo, segnò su tiro libero!

TRISTANO: Non è che stai facendo un po’ di confusione!

BEVEDERE: No! Lo ammetta che è lei!

LOCANDIERE: No, quello era mio fratello gemello! Io giocavo a calcio!

BEVEDERE: Che schifo, un calciatore, se non gioca a cricket, non vale nulla!

 

[Parcival entra ansimante]

 

PARCIVAL: Per mille balene, è l’ultima volta che mi fate venire in bicicletta, ho trovato un traffico della Tavola Rotonda, sono passato da Rue Boulevar, in piena ora di punta!

VALIANT: Non hanno tentato di venderti nulla?

PARCIVAL: Fai lo spiritoso, un algerino voleva vendermi una bomba ad orologeria, un tizio strano  invece voleva vendermi una maglietta di Greenpeace, contro i test nucleari!

LANCILLOTTO: Secondo me, hai una calamita verso i venditori ambulanti!

PARCIVAL: Scusi sa dov’è un parcheggio, ho lasciato la bicicletta in doppia fila!

LOCANDIERE: Se vuole può parcheggiarla nella stalla, purché non disturba gli occupanti!

PARCIVAL: Vado, posteggio e torno. Via, più veloce della luce!

 

[Parcival esce]

 

Re ARTU’: Ora dobbiamo decidere le camere, ci sono camere da tre e da quattro, non facciamo gli schizzinosi, perché non siamo in gita, perciò ognuno va nella stanza, che gli capita!

TRISTANO: Io inizierei a mettere vostra maestà, la regina e Lancillotto insieme nella prima stanza da tre!

VALIANT: Che trio formidabile!

TRISTANO: Che problemi ci sono vostra maestà, non gradite l’idea?

Re ARTU’: Beh Tristano, io...ehm...cioè...non è che...però se si potesse...

LANCILLOTTO: Io penso che il re e la regina dovrebbero stare soli in una camera!

TRISTANO: Come? Non ho sentito bene!

VALIANT: Pensiamo agli altri, con il re e la regina metteremo quelli che avanzano!

TRISTANO: Cominci a piacermi, finalmente abbiamo una persona seria tra noi, direi quasi un genio!

PARCIVAL: Eccomi qua! Allora?

TRISTANO: Vorrei risponderti sessanta minuti, ma mi sembra eccessivo anche per me!

LANCILLOTTO: Allora io metterei insieme: Tristano, Parcival, Valiant e Merlino.

TRISTANO: Lasciami indovinare, gli altri vanno in un’altra stanza?

LANCILLOTTO: Sì.

TRISTANO: A me non dispiace, purché mi tenete lontano da Lancillotto, va tutto bene!

VALIANT: Anche a me non dispiace!

PARCIVAL: Io sono stanco, poi avevo promesso alla mia cara Biancofiore che gli avrei telefonato appena arrivato!

MERLINO: Posso parlare io, adesso?

TRISTANO: Che fai le domande da un milione di dollari? Tanto se ti diciamo no, cambia qualcosa?

MERLINO: Non è bene che nella stanza regale si trovi una persona estranea!

VALIANT: Mamma mia, come sei rimasto indietro coi tempi!

PARCIVAL: Voglio la mamma!

MERLINO: Abbiamo un buon nome da proteggere, degli scandali non farebbero bene in questo momento!

LANCILLOTTO: Dopo la super-mazzetta, per l’autostrada Camelot-Manchester, non possiamo permetterci errori!

TRISTANO: Le stanze sono queste e non si cambiano!

VALIANT: E’ vero!

MERLINO: Poveri noi!

TRISTANO: Povero te!

PARCIVAL: E’ ora di andare a dormire!

TUTTI: Andiamo!

 

 

12ªScena

 

NARRATORE: La mattina seguente, i cavalieri si svegliarono di buon’ora. Tutti tranne Valiant e Tristano, che convinti di essere in vacanza si erano chiusi in camera e ronfavano sonoramente, felici di essere sotto una coltre di coperte, Re Artù dovette aspettare il comodo dei due.

 

Re ARTU’: Bene alzati, ci eravamo preoccupati, pensavamo volevate svegliarvi più presto di tutti! Però siamo stati cattivi, e vi abbiamo preceduti, io non sono andato neanche a dormire per essere sveglio prima di voi!

VALIANT: Che antipatici! Vi odio quando ci impedite di fare i cavalieri modello!

MERLINO: Sire, abbiamo sellato i palafreni, siamo pronti per partire!

Re ARTU’: Andiamo, il dovere ci aspetta!

LOCANDIERE: Dove state andando, dovete pagare!

LANCILLOTTO: Mi sembrava di aver dimenticato qualcosa!

VALIANT: Kevin, oh mio Dio!!!

TRISTANO: Chi è Kevin?

VALIANT: Boh, non lo so. Avevo un criceto chiamato Kevin, poi l’ho dimenticato a casa durante le vacanze di Natale ed è morto di freddo.

TRISTANO: Poverino!

Re ARTU’: Buon uomo, accetta carte di credito?

LOCANDIERE: Non accetto carte di credito, ma mi accontento di un misero assegno!

Re ARTU’: Merlino! Il libretto degli assegni!

MERLINO: Ecco a voi, vostra Maestà.

 

 

13ªScena

 

NARRATORE: I cavalieri di Re Artù vagarono per la franca contea fino ad arrivare a Montecarlo, qui vi fu una sosta al Casinò, Lancillotto perse la sua paghetta settimanale per la yella causata da Tristano, che come un corvo aveva portato una sfortuna nerissima al povero cavaliere. Dopo aver visto la terza tappa del Rally, l’allegra comitiva ripartì, fino ad arrivare in una landa desolata, un po’ come Camelot a Ferragosto, e in un angolo trovarono qualcosa di veramente importante.

 

[Dietro a un tavolino vi è un uomo anziano, dall’aspetto sembra un monaco, sul tavolo ci sono dei bicchieri]

 

 

Re ARTU’: Vai a chiedere informazioni a quell’uomo.

LANCILLOTTO: Perché proprio io? Mi fa venire i brividi!

Re ARTU’: Mi sembra una persona normale.

LANCILLOTTO: Allora perché non vai tu?

Re ARTU’: Perché se è un pazzo omicida, ci rimetti la pelle tu! Poi io sono il re e non si discutono gli ordini!

LANCILLOTTO: Sempre io.

TRISTANO: Sei la pecora nera, tutti ti odiano, stai antipatico perfino al re!  

VALIANT: Tanto anche se muori non è una grave perdita, più spazio a castello!

TRISTANO: Giusto!

 

[Remissivo Lancillotto si avvicina al tavolo]

 

LANCILLOTTO: Buongiorno buon uomo, senta io vorrei sapere, che cosa fa lei qui?

MONACO: Lei? Lei chi? Non vedo nessuna donna qui! Io ho preso gli ordini, cosa insinua queste cose!

LANCILLOTTO: Forse non ci siamo intesi bene, con ‘Lei’ intendevo conferirle una certa importanza...

MONACO: Ma cosa è questa storia niente formalismi dammi pure del... ‘Voi’ oppure del ‘Lui’!

LANCILLOTTO: Ma capitano proprio tutti a me! Uno fa una domanda facile, facile e la risposta è un discorso contorto. Scusi, penso di aver fatto una domanda precisa ed esigo una risposta determinata, sia nello spazio che nel tempo, capito?

MONACO: Ho un sacco di impegni, devo ancora finire di girare le pubblicità; io sono qui perché vendo articoli religiosi, rubati alla cattedrale di Frenbury, coppe, coppine, coppette: a due o a tre gusti. Se vuoi un ricordo, chiedi e sarai accontentato.

LANCILLOTTO: Pubblicità? Vuole farmi credere che gira delle pubblicità?

MONACO: Sì faccio la pubblicità alla I.B.M. e ai ‘Fish and Crock’, mi serve per arrotondare lo stipendio, la vita è sempre più cara, colpa del re Nuvoloso con possibili schiarite nel corso della giornata.

LANCILLOTTO: Ma non si chiamava re Sole?

MONACO: Prima ha fatto il bel tempo, adesso sta facendo il brutto tempo della Francia, tasse a iosa, multe, scarse facilitazioni per noi uomini di chiesa, ho una amico fra Tach, è dovuto emigrare in Inghilterra per cercare lavoro!

LANCILLOTTO: Che articoli hai dai propormi? Hai qualcosa che si chiami Graal?

MONACO: Beh...aspetta un momento...ecco (consultando il catalogo)...Graal, pagina 213, articolo 1495. Bene...eccolo qui, ho...il santo Graal, me lo ha venduto un tipo, mi sembra si chiamasse Santo, il nome ra Santo, il cognome non lo ricordo, aspetta un momento... ah è vero! Si chiamava Santo Spirito, un uomo distino, aveva del divino! (Osservando il Graal) Ma è in legno, ha scarso valore, te lo vendo per 25 monete d’oro.

LANCILLOTTO: Prima vorrei prenderne visione.

MONACO: Va bene, è nei tuoi diritti.

 

[Il monaco cerca in uno scatolone ed estrae una coppa di legno]

 

LANCILLOTTO: Bene, bene. E’ graffiato, è marcio, ti posso dare fino a 20 monete d’oro!

MONACO: Ventidue!

LANCILLOTTO: Venti più la foto autografata di Paul McCartney!

MONACO: Vada per venti monete più la foto!

LANCILLOTTO: Hai fatto un vero affare!

 

[Lancillotto paga e prende la coppa e va verso i suoi compagni che lo aspettano]

 

Re ARTU’: Come è andata?

LANCILLOTTO: Benissimo, ho trovato il Graal, eccolo! Questo è la ricevuta fiscale, così poi mi rimborsi per le spese!

VALIANT: Che bello, ne avevo uno simile, ci mettevo dentro le matite e i pastelli quando ero piccolo!

TRISTANO: Adesso che l’abbiamo trovato possiamo tornare a casa, questa Odissea mi ha snervato!

MERLINO: Posso vederlo Artù?

Re ARTU’: Certo.

MERLINO: Sento la sua energia mistica, è veramente il Graal, ora inizia il compito più difficile, dobbiamo evitare che cada nelle mani sbagliate! E’ troppo importante per l’umanità!

TRISTANO: Sì, lo proteggeremo fino alla fine, di questa puntata!

LANCILLOTTO: Torniamo a casa! Voglio poter rivedere i miei alloggi, stavo finendo di costruire la pista per i cavalli telecomandati!

VALIANT: Io devo andare a comprare una nuova sella, vedo se ne trovo una di seconda mano, questa volta voglio l’autoradio!.

LANCILLOTTO: L’erba voglio non cresce neanche nei giardini del re!

Re ARTU’: Nei miei sì! Ognuno di noi ha qualcosa da fare, e giusto tornare a Camelot, andiamo!

 

14ªScena

 

NARRATORE: Tristano aveva deciso di andare a trovare l’unica donna che era riuscita a stregarlo, tale Isotta di Torrazza, questa fanciulla, era una ragazza “casa, chiesa e scuola”; il Sabato sera andava a portare da mangiare alla sua povera nonna, che era molto malata. La nonna viveva nel bosco, e andando a trovarla doveva stare attenta al lupo cattivo. Tristano dopo averla conosciuta, appena aveva visto i suoi fluenti capelli e il suo cappuccio rosso, ne era rimasto fulminato, anche perché inavvertitamente aveva calpestato un filo d’Alta Tensione, e il suo corpo era stato attraversato da un fremito da 100.000 volts. Isotta adesso era sposata con Re Mark di Manchester

 

 

NARRATORE: Tristano partì alla volta di Manchester, arrivato nei pressi del castello capì immediatamente la situazione!

 

 

NARRATORE: Re Mark era un appassionato di tutte le cose che potevano costituire una passione. Aveva la collezione di reliquie più grande del mondo, possedeva il mignolo del piede destro di San Frank di Notthingam, morto martire, per un infarto, all’età di 35 anni, venne fatto santo perché aveva lasciato vedova senza figli, la Miss Inghilterra del 359; poi c’era il fucile intarsiato di San Girolamo Fatticchetti, che aveva vissuto mangiando solo caviale, per penitenza e per far piacere al Signore.

 

TRISTANO: Che castello! Mi da i brividi, poteva andare dal “Mingherlino del Mobile” per l’arredamento, si vede che è compensato, altro che re, questo sembra uno straccione.

ISOTTA: Psss, psss.

TRISTANO: Mi semblato di vedele un gatto!

ISOTTA: E tu, chi saresti?

TRISTANO: Io sono Tristano del Lago, e tu sei Isotta. Ti ricordi di me?

ISOTTA: Facevi l’animatore nel Club Med dove ho passato le vacanze del 590?

TRISTANO: Ma cosa dici? Io sono un cavaliere, mica un cabarettista!

ISOTTA: Aspetta un momento hai detto di chiamarti Tristino, non mi dice nulla questo nome.

TRISTANO: Io non mi chiamo Tristino, ma Tristano!

ISOTTA: Tristano? Cosa ci fai qui?

TRISTANO: Grazie! Ho fatto un bel viaggio! Tutto a posto!

ISOTTA: Non dovevi farti più vedere!

TRISTANO: Perchè? Cosa ti ho fatto di male?

ISOTTA: L’ho sempre saputo che andavi dietro a mia cugina Pamela!

TRISTANO: Non c’è cosa più divina che sposarsi tua cugina!

ISOTTA: Infine l’hai ammesso che ti piace?

TRISTANO: Io non ho fatto altro che pensare a te in tutti questi anni! Mentre tu fai peggio di qualche attore, facendo e disfando matrimoni, io non mi sono mai sposato perché mi piaci solo tu!

ISOTTA: Allora tu...

 

[Re Mark entra nella stanza, e vedendo sua moglie con uno sconosciuto diventa furioso]

 

Re MARK: Cosa ci fai lui qui?

ISOTTA: E’ il tecnico della Società dei telefoni, deve ripararmi il portatile GSM!

Re MARK: Te l’avevo detto di non comprare un telefonino qualunque dovevi comprare un Tokia! Se è così, io vado!

TRISTANO: Pericolo scampato!

ISOTTA: Perché sei venuto? Cosa vuoi dalla mia vita? Ormai sono sposata, ho una posizione da curare! Non posso venire con te!

TRISTANO: Come no? Devi venire con me, nell’isola che non c’è, tutti i bambini perduti ti stanno aspettando! Devi tornare a essere la loro mamma! Chi gli cucinerà? Chi gli racconterà la favola della buonanotte?

ISOTTA: Non so cosa dirti, potrei...forse...ma è anche vero che...

TRISTANO: Fuggiamo via, lontano da qui e da questa vita che fai!

 

[Re Mark rientra e sente le ultime parole di Tristano]

 

Re MARK: Cosa volete fare? Fuggire?! Da qui non se ne va nessuno! Tanto meno tu!

TRISTANO: Questo è da vedersi! Io amo Isotta e lei ama me! Non potrai impedirmi di portarla via con me!

Re MARK: Combatti, allora! Chiunque tu sia!

TRISTANO: Sono pronto!

 

[Inizia il combattimento, ed è Tristano ad avere la peggio]

[Tristano è a terra, il combattimento è irrimediabilmente perso, perché nel combattimento re Mark è favorito dal mago Astrid]

 

Re MARK: Povero illuso non potrai mai fermarmi! Io sono favorito dal mago Astrid!

TRISTANO: Astrid! Io lo conosco!

Re MARK: Sì, gli hai ucciso due fratelli in battaglia e per ripicca ti ha fatto un incantesimo, facendoti innamorare di Isotta, e ora mi sta aiutando per sconfiggerti, addio!

 

[Re Mark colpisce a morte Tristano]

 

TRISTANO: Questa è la fine! Mark, che tu sia maledetto per sempre! Io ho perso la vita, tu invece sarai dannato per l’eternità. Sono morto per la donna della mia vita, addio Isotta.

 

[Tristano muore]

 

15ªScena

 

Durante la narrazione del narratore come nella prima scena, il video riporta le scene stile “ombre cinesi”

 

NARRATORE: Morgana decise di creare un terribile esercito, il comando venne preso da Mordred, il quale era notoriamente così incapace da non riuscire ad allacciarsi le stringhe delle scarpe, senza che si sciogliessero pochi istanti dopo, aveva perciò optato per un paio di scarpe da cricket con i bottoni, dato che quelle con la cerniera le aveva rubate un certo Carlo Levi Strauss, Levis per gli amici, chi fosse, nessuno lo seppe mai, e nacque così una leggenda.

L’esercito di Morgana, soprannominato, dalla terribile dama, Dream Team, si componeva di elementi incapaci, di elementi che non seguono in classe,  di alcuni che non si applicano a casa, e di un ultimo gruppo molto omogeneo che è invalido, per davvero o per finta; mister Johns era un invalido vero, si era buttato da un cantiere alto 15 metri e arrivato a terra si era lamentato perché Miva non gli aveva lanciato i componenti!

Le sorti di questo esercito erano segnate, se non apparvero nell’ordine: Micheal Jordan, l’inventore della stella sopra l’albero di natale; Ciarrapico, l’inventore dell’acqua minerale non effervescente, non gasata, e che non se la tira continuando a dire che è liscia naturale; Francesco di Notthingam, il botanico, chiamato da tutti l’animale, faceva scappare i nemici con le sue puzzole; Nicola di Foggia, sempre lui, in ogni epoca c’è un omonimo, no comment; nostra Signora di Lourdes, che più portentosa del dottor Martens, il medico sociale dei cavalieri di Camelot, guarì, ticket e racket permettendo, i soldati di Morgana.

 

MORDRED: Lo schema d’attacco è molto semplice, io vado verso qui, tu vai qua e loro andranno quo.

VIPER: E lo zio Paperone dove va?

MORDRED: Ti sembra che so dove vada tuo zio?

VIPER: Ma non è mio zio? Ti sembra che Bergomi sia mio zio? Penso sia un suffisso iniziale messo a caso.

MORDRED: Non mi interessa niente io sto preparando la strategia di battaglia, e tu te ne esci con queste inutilità!

VIPER: Stavo pensando, cosa facciamo se Artù aspetta il nostro arrivo?

MORDRED: Facciamo un nutella party!

VIPER: Veramente?

MORDRED: Meglio, facciamo una bella festicciola!

VIPER: Che bello, adoro le feste!

MORDRED: Stupido, siamo in guerra, non è mica il compleanno di Luca!

VIPER: Peccato.

MORDRED: Vai a fare un giro di perlustrazione.

VIPER: Vado.

 

VIPER: Vai di qua, vai di la, fai questo, fai quello, c’è sempre da fare qualcosa. A quest’ora potrei trovare dei malintenzionati, che vogliono farmi del male!

PARCIVAL: Chi va là!

VIPER: Che ne so, io non lo conosco!

PARCIVAL: Parlò a te!

VIPER: Io non mi chiamo ‘te’!

PARCIVAL: Come ti chiami?

VIPER: Non parlo agli sconosciuti!

PARCIVAL: Come ti chiami!?

VIPER: Lord Viper!

PARCIVAL: Io sono uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, e devo fermarti, senza nulla di personale!

VIPER: Ripensandoci, devo andare a cambiare l’acqua alle olive, poi mia mamma si arrabbia se torno con l’armatura graffiata!

PARCIVAL: Potevi pensarci prima di diventare un cavaliere! E’ giunta la tua ora fellone!

VIPER: Non possiamo accordarci, ti posso dare la collezione completa del grande basket!

PARCIVAL: No, voglio il tuo sangue!

VIPER: Il medico mi ha sconsigliato di andare a donare il sangue!

PARCIVAL: Il problema non mi riguarda!

VIPER: Ti vanno bene 200 sacchi d’oro purissimo!

VOCE DELLA VISIONE FUORI CAMPO: Io sono De Peter, e ti avviso con molta garanzia che sei inquisito per tentata corruzione!

VIPER: Io sono un concusso, una vittima di Tangentopoli, non ho mai toccato soldi degli altri!

VOCE DELLA VISIONE FUORI CAMPO: Io sono la giustizia, e ho dei test molto attendibili!

VIPER: Sono pronto a combattere, se la mettiamo su questo piano!

 

[Viper combatte contro Parcival e lo uccide, a questo punto interviene Valiant]

 

VIPER: E tu, chi saresti?

VALIANT: Io sono il tuo incubo peggiore!

VIPER: Mi tocca farne fuori un altro, benissimo, ora tocca a te!

VALIANT: Adoro uccidere i cattivi!

VIPER: Non contarci!

VALIANT: Io almeno so contare, invece tu no!

VIPER: Tua mamma è un’astrologa, è peggio di Barbanera, invece di leggere i libri, legge le stelle!

VALIANT: Mia madre non è un’astrologa!

VIPER: Tuo padre è un controllore di volo, che sciopera e lo precettano!

VALIANT: Non è vero! Per questa offesa tu ucciderò!

VIPER: Ti sto aspettando!

 

[Inizio dello scontro]

 

VIPER: Hai vinto, ma troverai qualcuno che ti ucciderà, sei troppo forte per me, non ho nessun rimpianto, finiscimi penso di meritarmelo!

VALIANT: Questa è la tua fine, Viper preparati a morire!

 

[Valiant finisce Viper]

 

VALIANT: Combatteva per il lato sbagliato, ognuno di noi deve scegliere se essere buono o cattivo lui aveva scelto il male, forse, ma ormai non ha importanza, era un cavaliere coraggioso e spero che i cieli abbiano pietà della sua anima.

MORDRED: Nessuno avrà pietà della tua, di anima, le fiamme eterne dell’inferno ti aspettano, brucerai per l’eternità. Per quanto riguarda Viper, era un inetto, si è fatto battere da uno come te, ma era uno dei miei cavalieri, e forse poteva aspirare a diventare il mio braccio destro, e per questo lo vendicherò!

VALIANT: Non ti temo, fatti sotto.

MORDRED: Mi stai invitando al tuo funerale! Adoro i funerali dei miei nemici! La mia spada, ti spedirà lontano da qui!

VALIANT: Non hai nessuna chance contro di me!

MORDRED: E’ tutto da vedere!

 

[Inizia il terribile scontro, il clangore dell’acciaio risuonò, e la battaglia vide Mordred vincitore]

 

Prima di morire, Valiant nota che non c’è più tanto spazio dove accasciarsi allora chiede:

 

VALIANT: permesso, c’è posto? Scusate, sapete dovrei morire….

VIPER: (riavendosi per un attimo) a si, si figuri…. Guardi mi sposto un attimo io…. E le faccio un tocchettino  di posto

VALIANT: sa, di questi tempi…. È anche difficile trovare parcheggio da morti

VIPER: a chi lo dice…. Ma si accomodi che ne parliamo più comodamente

PARCIVAL: (riavendosi anche lui) sono anch’io della partita… mi diverte da morire parlare di vecchie inefficienze della nostra società ….

 

La scena si riporta su Mordred

 

NARRATORE: Mordred era assetato di sangue, voleva a tutti i costi la vita di Artù. Intanto Lancillotto vaga per il campo di battaglia, in cerca di nemici da sconfiggere, per caso si imbatte nel temibile Meleagant, in preda a una crisi di mezza età, per essersi dimenticato l’appuntamento con il dentista. Lancillotto decide di combattere contro il cavaliere nero, per far giustizia del malvagio signore della terra di Gorre.

 

MELEAGANT: Questo è l’epilogo, devo ucciderti! Nessuno si mette sul mio cammino per due volte consecutive!

LANCILLOTTO: Questo è da vedere, devo vendicare la mia regina, non dovevi rapirla.

MELEAGANT: Saranno le nostre spade a decidere chi ha ragione e chi ha torto, devo lavare l’offesa che mi hai fatto, è meglio morire, che vivere con un’onta così grande sulla coscienza!

LANCILLOTTO: Combatti, è la tua fine!

 

[Lo scontro è vinto da Lancillotto]

 

MELEAGANT: Lancillotto, hai vinto, sei sempre stato meglio di me! Ho cercato di imitarti, ma ho fallito. Voglio che tu sappia una cosa, ti ho sempre adorato e sono contento di essere morto per tua mano. Nessuno potrà mai dire che sono morto contro un cavaliere incapace, diranno: «E’ morto contro Lancillotto di Camelot!». Addio mio grande amico Lancillotto, non ti dimenticherò mai.

LANCILLOTTO: Meleagant! Potevamo essere alleati, amici, potevamo combattere insieme, non abbiamo potuto! Il destino è stato crudele con te! Stai tranquillo non ti dimenticherò mai! Nel mio cuore ci sarai per sempre!

 

NARRATORE: Si prepara lo scontro finale, tutti i cavalieri sono ormai morti, dalla vittoria di uno o dell’altro contendente deciderà se a vincere sarà il bene o il male.

 

MORDRED: Artù è giunta la tua ora, il male trionferà coprendo con la sua tenebrosa luce l’intera Inghilterra, questa volta sei giunto al capolinea ed Excalibur non potrà più proteggerti!

Re ARTÙ: Fellone, mentecatto, figlio di un cavolfiore ci sarà il lasonil e li mio “fiscio e fascio”, e se devo morire, morirò combattendo per la mia amata Inghilterra, proteggendola da esseri incapaci come te.

MORDRED: Muori Artù di Camelot e che la tua anima sia maledetta!

 

[Mordred colpisce re Artù che para il colpo, incomincia un cruento scontro]

[Re Artù colpisce Mordred in petto]

 

Re ARTÙ: Muori, traditore!

MORDRED: Ma tua moglie è una traditrice!

Re ARTU’: Non osare toccare Ginevra! Per questa offesa ti ucciderò!

 

[Mordred colpisce a sua volta re Artù]

 

MORDRED: Verrai anche tu con me all’Inferno!

 

[Re Artù è a terra, Mordred sta per dargli il colpo di grazia]

 

Re ARTU’: Non può finire così! In tutte le favole il bene vince sempre! Non può finire così!

MORDRED: Dì le tue ultime preghiere! E’ infine giunta la tua ora.

Re ARTU’: Ma perché deve finire proprio così? Questa è l’unica storia che finisce male!

MORDRED: Oh, adesso mi hai stufato! Non è colpa mia, non c’è niente di personale, è scritto così sul copione!

 

[Mordred legge sul copione che Artù deve morire]

 

MORDRED: ”Arrivati a questo punto Artù è al suolo, Mordred con la sua spada lo finisce”. Pagina 32, riga 14 del copione ufficiale. Ti sei convinto?

Re ARTU’: Beh di fronte all’evidenza, ma pensavo che in tutte le storie ci fosse il lieto fine. Poveretti i miei fans ci rimarranno molto male. Ma scusa chi l’ha inventata questa storia? Se lo incontro gli taglio le gomme, così se sbaglia a scrivere non può cancellare! Prima di morire dimmi il suo nome!

MORDRED: Beh, se proprio vuoi sapere l’autore di questa storia, guarda nel tuo cuore, guarda con gli occhi della tua anima, vedrai l’artista che ci ha creato, lui fa parte di noi e noi facciamo parte di lui.

MERLINO: Non ascoltarlo Artù, quello che ti ha fatto vedere è un copione falso!

 

[Merlino spara a Mordred e lo ferisce]

 

MORDRED: Ma come hai fatto a colpirmi?

MERLINO: Ho preso la mira!

MORDRED: Ma così non vale! Mi hai fatto male!

Re ARTU’: Ora ti ucciderò.

 

[Re Artù colpisce Mordred, che sembra morto]

 

Re ARTU’: Finisce tutto così?

MERLINO: Aspetta, guardo sul copione!

 

[Merlino guarda sul copione e comincia a leggere]

 

MERLINO: Allora...la scena è questa! Mordred giace al suolo gravemente ferito, Merlino e Re Artù parlano di come finisce la vicenda, quando Mordred si rialza (Mordred si rialza) e accoltella alle spalle Re Artù!

Re ARTU’: (Accasciandosi al suolo) Potevi dirmelo prima!

 

[Re Artù è stato colpito]

 

MERLINO: Vado, vostra maestà, non avrete più bisogno di me. Addio.

Re ARTU’: Addio.

 

 [Mordred muore, ma anche re Artù e colpito fatalmente ma ha ancora la forza di parlare con uno dei suoi paladini superstiti, entra in scena Bevedere]

 

Re ARTÙ: Ascolta devi farmi un grandissimo piacere, anzi due: primo, devi completarmi la raccolta di figurine Panini; secondo, devi lanciare Excalibur nel lago!

BEVEDERE: Ma sire, buttare via così una leggendaria spada come Excalibur!

Re ARTÙ: Esegui gli ordini e non chiedere spiegazioni!

 

 [Bevedere scarsamente convinto, si reca sul lago, ma invece di lanciare la spada, la nasconde tra dei rami secchi]

 

BEVEDERE: Il re non deve essere molto lucido per chiedermi di fare queste cose, se proprio se ne vuole disfare potremmo mettere un annuncio su “Quinta Mano”.

 

[Tornato il re si accorge che non ha eseguito l’ordine]

 

Re ARTÙ: Cosa è successo?

BEVEDERE: Niente, sire.

Re ARTÙ. Lo sapevo, non hai lanciato la spada nel lago, perché anche in punto di morte non mi ascolti! Torna indietro e fai quello che ti ho chiesto!

 

[Bevedere ritorna al lago e lancia la spada nel lago]

 

Re ARTÙ: Cosa è successo?

BEVEDERE: Ma il principe del Galles si è comprato il cavallo nuovo, addirittura un 1900 turbo diesel, la principessa della regioni alte, si è sposata con un turco, è il trentesimo marito...peggio di Liz Taylor! Ma è la mamma del calciatore?

Re ARTÙ: Cos’è successo al lago?

BEVEDERE: Ah, ho lanciato la spada, e ho preso in testa un pescatore! Non sembrava molto contento, poi però infuriato ha lanciato la spada nel lago, e ha amputato la mano a un sommozzatore della Guardia di Finanza.

Re ARTÙ: Sento la fine molto vicina.

BEVEDERE: Sua maestà, ancora la scritta “THE END” non è apparsa e fino ad allora lo spettacolo deve andare avanti, su un po’  di vita, sembri in punto di morte.

Re ARTÙ: La mia vita sta per giungere al termine.

BEVEDERE: No, non puoi morire, vado a cercare Merlino!

Re ARTÙ: No, ormai sono stanco, ho fatto il mio dovere, ora tocca ad altri valorosi cavalieri combattere per il bene e la giustizia, ho voglia di riposarmi, di un lungo riposo. Portami sulla sponda del lago.

BEVEDERE: Ma perché non ti sei mai comprato una casa al lago, saremmo andati spesso a pescare.

 

NARRATORE: Sir Bevedere portò il suo re sulla sponda del lago e ivi trovo una barca addobbata a lutto ad attenderli, una donna fece coricare Artù sulla barca, e poi il battiglio si allontanò dalla riva, «Dove lo portate?» gridò sir Bevedere. E la risposta fu: «Ad Avalon, ad Avalon!». Fu quella l’ultima volta che un mortale vide il Re, il più grande cavaliere che abbia mai indossato una corazza, il più grande eroe che abbia mai usato una spada. Ma c’è chi dice che Artù non è morto: che le erbe di Avalon l’hanno curato e che egli dorme, esausto da tante battaglie. Dicono che se il paese fosse in pericolo e avesse bisogno di valenti cavalieri, Artù e i suoi coraggiosi cavalieri potrebbero tornare un giorno dalla magica valle di Avalon. Questa però è una credenza popolare, come il fatto che l’Epifania tutte le feste si porta via, in realtà...

 

16ªScena

 

Paradiso, c’è molta luce, e c’è molto traffico… si sentono rumori di clacson, numeri annunciati all’altoparlante, morti che si spostano da una parte all’altra alcuni hanno la propria testa che portano sotto braccio

 

[San Pietro è dietro a un tavolo che funge da reception e sta parlando al telefono ]

 

SAN PIETRO: Sì, sì hai ragione anche tu. [...] Siamo in troppi, ma che dico in troppi siamo in settanta volte sette tanti! [...] Come cosa vuol dire? Lo diceva sempre Tuo figlio. [...] Ah, è lo slang giovanile, cosa inventano questi giovani! Dobbiamo allargare il Paradiso! [...] Cosa mi serve? Due muratori ce li ho già, me ne servono altri due. [...] (Entra Valiant) Aspetta un momento... Cosa ti serve?

VALIANT: Scusi, il bagno?

SAN PIETRO: Il solito novellino, è la terza porta a destra!

VALIANT: Grazie.

SAN PIETRO: Quanti posti sono rimasti? Qui sono rimasti solo tre posti, ci sono troppe anime! [...] Dovresti essere più severo nel giudicare! [...] Ci pensi tu? Va bene. Ciao [...]. Che faticaccia!

 

[Entra il segretario di San Pietro]

 

NARRATORE: Entrò in quel momento Ibrido, il segretario di San Pietro, in vita era stato un seguace di Gesù. Era uno dei pochi che si era fatto corrompere dai farisei, e aveva gridato in favore di Barabba, per espiare i suoi peccati passò 500 anni in Purgatorio, dopo era stato condannato a fare il segretario di San Pietro; poi era diventato uno dei campioni DataMedia per i sondaggi.

SEGRETARIO: Ho qui alcune pratiche, sono morti due muratori. Sono caduti dall’impalcatura, un colpo di vento, poverini!

SAN PIETRO: (Guarda in alto) Che servizio rapido!

SEGRETARIO: Meglio di Andrea Lumaga Trasporti Veloci S.R.F.!!(Senza ricevuta fiscale)

SAN PIETRO: Cosa centra?

SEGRETARIO: Niente! Ah, poi ho una pratica di una vecchietta che è stata investita da un cavallo.

SAN PIETRO: Deve venire in Paradiso?

SEGRETARIO: Mi sembra palese! Seguiva 10 Messe al giorno! Con le sue offerte mandava avanti cinque chiese! E’ una cristiana modella!

SAN PIETRO: Ma è una cristiana o una modella?

SEGRETARIO: E’ una domanda molto difficile! Voglio giocare il jolly!

SAN PIETRO: Smettila! Allora vediamo dove possiamo metterla, direi di metterla nel residence ‘Eden 2000’!

SEGRETARIO: Mi sembra un’ottima idea!

 

NARRATORE: Si spense poche ore più tardi Bevedere, ser Bevedere, cavaliere della tavola rotonda. Era caduto da cavallo e si era rotto l’osso del collo. Ma per lui si prospettava una terribile sorpresa...

 

BEVEDERE: Buon giorno!

SAN PIETRO: Buon giorno! Che bella giornata!

BEVEDERE: Per niente! Sono morto e non vi per niente bene! E’ una giornata bruttissima!

SAN PIETRO: Ah, scusa. Non era nelle mie intenzioni. IBRIDO!! Scusi un momento, sa è un po’... frivolo.

BEVEDERE: Non si preoccupi.

 

[Ingresso del segretario, di Valiant e di re Artù]

 

Re ARTU’: Stanotte non ho potuto dormire, c’erano i Santi del terzo cielo che cantavano a festa! Non può continuare così!

SEGRETARIO: Hai assolutamente ragione! Non è colpa mia, devi lamentarti con lui! (Indica San Pietro)

SAN PIETRO: Non si indica mai le persone!

VALIANT: Ma non dire fantasticherie! Ehi Peter, andiamo a prenderci un caffè? Paradiso si intende!

Re ARTU’: Io voglio Lavazza! Perché quando ero giù, mi tirava su!

SEGRETARIO: Ammazza, che è un allucinogeno?

VALIANT: No, il nostro allucinogeno preferito era il Telegiornale della Sera con Marrone Vespa!

Re ARTU’: Ho ancora il ribrezzo a sentirne parlare!

SAN PIETRO: Adesso non possiamo! C’è un nuovo arrivato! Vai a prendere la pratica di:

BEVEDERE: Bevedere.

SEGRETARIO: Anvedi sempre io, oh! Vado!

 

[Ibrido, contrariato, esce]

 

BEVEDERE: Cosa ci fate qui?

Re ARTU’: Niente! Siamo solo di passaggio!

BEVEDERE: Ma tu non dovevi essere ad Avalon?

Re ARTU’: Così dice la legenda!

BEVEDERE: Legenda?? Ma non si dice leggenda!

Re ARTU’: Devi sapere che ad Avalon c’è crisi, allora per aumentare gli introiti derivanti dal turismo, si dice che stia lì a riposare!

VALIANT: Un po’ come dire che nel lago c’è il mostro di Lockness! Oppure, come dire che il re d’Inghilterra sia onesto!

BEVEDERE: Io so chi è, mi è sembrato un simpaticone e soprattutto onesto!

Re ARTU’: Chi è?

VALIANT: E’ sua maestà re Gregor III GranDuca dell’isola di Man! E’ un mafioso!

BEVEDERE: Mah, come fai a dire che è un mafioso?

VALIANT: E’ un mafioso e basta!

Re ARTU’: Sapevo che organizzava il Gran Premio di Inghilterra.

 

[Ibrido ritorna con un fascicolo in mano]

 

SAN PIETRO: Finalmente! Era ora, sembra che devi fare il giro dell’universo per trovare una pratica!

SEGRETARIO: Cosa vuoi da me, ho incontrato San Amaro Giuliani e San Geronimo che giocavano a Guerre Stellari!

VALIANT: Guerre stellari?

SEGRETARIO: Sì, non ci hai mai giocato?

VALIANT: No! Non so neanche cosa sia!

SEGRETARIO: Come non sai che cos’è?

SAN PIETRO: Smettila, adesso non ci interessa niente! Allora...(apre la pratica) sir Bevedere, nato a Mazzara del Vallo, il

29 Febbraio del 540, morto a...Manchester, il 17 Novembre 617. Bene, cioè male, cosa ci fai qui!

BEVEDERE: Come cosa ci faccio qui! Il divino Caronte mi ha detto che dovevo andare in Paradiso!

SAN PIETRO: Ha sbagliato! Hai presente il “Politecnico”, beh, tu non hai superato i test di ingresso. Devi andare all’Inferno!

BEVEDERE: Mah, come è possibile? Ho rigato dritto tutta la vita e mi mandate all’Inferno?

SAN PIETRO: E’ la giustizia divina, non si discute!

VALIANT: Ma ha sempre fatto il bravo! La sera era a letto prima degli altri, diceva le preghierine, la Domenica a Messa era il più attento! Non posso finire all’Inferno!

SAN PIETRO: Vada per il Purgatorio!

VALIANT: Già cominciamo a capirci! Così va un po’ più meglio!

SAN PIETRO: O il Purgatorio o l’Inferno!

BEVEDERE: Va be’, tra le due scelgo senza dubbio la prima ipotesi. Ho capito me ne vado in Purgatorio! C’è la televisione?

SAN PIETRO: Sì, solo che è in bianco e nero, il videoregistratore ha due testine e lo stereo non è stereofonico!

VALIANT: Dai, tanto ti veniamo a trovare!

BEVEDERE: Vado!

TUTTI I CAVALIERI: Ciao!

 

[Bevedere esce scuotendo il capo]

 

VALIANT: Poverino mi dispiace per lui!

Re ARTU’: Era simpatico!

VALIANT: E adesso?

Re ARTU’: Adesso cosa? Siamo arrivati al capolino.

VALIANT: Al che?

Re ARTU’: Capolino!

VALIANT: Capolinea! Vuoi dire capolinea!

Re ARTU’: Dicevo, siamo arrivati al capolinea, abbiamo lottato per una giusta causa, per un mondo migliore, per una nazione senza guerre, senza evasori fiscali, senza pregiudizi. Abbiamo fallito, ma non di molto adesso tocca ai posteri lottare per il loro mondo, noi il nostro dovere l’abbiamo fatto!

VALIANT: Sono d’accordo pienamente a metà!

Re ARTU’: Mi fai venire in mente una frase che diceva sempre Little John Trapattons.

VALIANT: Quale?

Re ARTU’: Quella che recitava più o meno, così: «Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!»

VALIANT: Cosa c’entra?

Re ARTU’: Niente!

 

SAN PIETRO: Non spererete che di questa schifezza esca anche un seguito!

Re ARTU’: Io pensavo a una triologia, un po’ come “Arma Letale”!

VALIANT: Il prossimo episodio, potrebbe intitolare: “Valiant e l’ultima croce di Camelot”!

Re ARTU’: Io pensavo a: “Con due piedi in Paradiso”.

SEGRETARIO: Io lo intitola... intitolierei... vabbè quella cosa lì: “Attila flaggello di Dio”.

SAN PIETRO: Eccezziunale veramente!

Re ARTU’: Direi che è la fine!

VALIANT: No! Aspettate un momento a mandare i titoli di coda! No, ma no, cosa spegnete le luci? Non è possibile!

 

[Si spengono le luci e si chiude il sipario]

 

SAN PIETRO: Io penso che Artù sia una vera e propria stella!!

VALIANT: Io no!

 

Parte la canzone “Re Artù Superstar” praticamente la medesima di “Jesus Christ Superstar” ma nel ritornello le parole sono: Re Artù superstar, alla ricerca del Santo Grall

 

The End