Considerazioni sulla randa Irwin

 

Ciao a tutti,

ad un giorno dalla fine del campionato, in attesa di capire qualcosa sul

meteo per decidere se andare o no a Dervio, dall'alto della mia posizione di

bassa classifica, ho pensato di scrivere 2 righe di considerazioni sulla

vela Irwin non inferita che ho usato al campionato.

 

Ho impiegato un po' a capire come funziona ma credo di averci capito

qualcosa perchè mi è sembrato di avere una buona velocità. (Ciò non ostante

non so virare e, tatticamente, pascolo come una pecorella smarrita sul campo

di regata !)

Ho scambiato un po' di impressioni anche con Marco Frigerio e siamo giunti

alle stesse conclusioni.

 

Regolazione albero: la vela è molto grassa - rispetto alla Ullman che usavo

prima. Ho allungato le crocette (420 mm) e le ho chiuse (140 mm di freccia).

Ho regolato le sartie basse fino ad avere una preflessione di 20-25 mm

(ottimo consiglio di Giovanni).

 

Regolazione vela: secondo me la base va regolata più di frequente che sulle

vele inferite, e incide parecchio sulla velocità soprattutto con poca aria.

 

Bolina: vang completamente lasco se non c'è aria e base lascata ma non

troppo altrimenti si chiude la balumina. All'aumentare del vento si cazza il

vang poco per volta. Da quando si inizia a lascare, il vang va cazzato

molto. Di solito io lo cazzo fino ad avere la piega che parte dalla bugna e

sale alle crocette. Semmai poi mollo un pochino. Ovviamente anche la base va

cazzata. Non ho ancora capito come dosare il cunningam, di solito lo lascio

abbastanza lasco.

 

Lasco: con vento da trapezio il vang è fondamentale, mi sembra che più

cazzato vada meglio. Se si riesce a lascare un poco di base la velocità è

superiore. Con poco vento invece penso che il vang vada lascato un po' di

più che con le vele inferite. Anche qui è fondamentale lascare la base ma

non troppo.

 

Poppa: con poco vento lascare bene la base ma soprattutto si deve lascare

completamente il vang. Più è lasco più va. Anche all'aumentare del vento non

si deve esagerare con il vang, altrimenti si ferma la barca.

 

Unica nota negativa di questa vela - di cui per altro sono molto contento -

è la qualità del tessuto: ho dovuto proteggere e rinforzare la vela nei

punti di sfregamento contro le sartie, sia ad altezza boma che a metà vela,

oltre ovviamente nel punto di contato con le crocette. In questo punto Marco

ha addirittura bucato la vela perchè si è sfilacciato. Forse Andrea potresti

farlo presente al velaio in modo che usi un tessuto più resistente allo

sfregamento o metta dei rinforzi. Anche la finestra non è bella come quella

della Wavelenght perchè è d mylar rigido e soffre molto le pieghe. Si deve

stare attenti a non rovinarla.

 

Se avete impressioni diverse o pensate che abbia scritto fesserie....

rispondete !

 

Ciao

Roberto