COLPO DI FINE ANNO
Gli ultimi giorni del 2000 hanno rivissuto il vecchio, solito, colpo di mano tanto usato ed abusato dall’antica Democrazia Cristiana nella gestione della cosa pubblica.
Il
Direttore Generale dell’ASL CE/2, dr. Lorenzo Magliulo, (il cui mandato è
scaduto!) senza tener conto dell’interrogazione parlamentare dell’On.le M.
GATTO e delle interrogazioni dei Gruppi regionale e comunale di RIFONDAZIONE
COMUNISTA contro la convenzione per 10 posti di neurochirurgia, stipulata con la
clinica privata Pineta Grande di Castelvolturno, ha adottato la delibera n.2824
riproponendo la stessa convenzione a discapito dei cittadini aversani.
Praticamente, si stipula un contratto per due anni con la clinica privata,
addirittura rinnovabile fino a quando nell’ospedale di Aversa non si realizzerà
il Servizio di Neurochirurgia.
La
delibera viene adottata nonostante il parere negativo del Consiglio dei Sanitari
dell’ASL, ma anche grazie al silenzio-assenso del Presidente della Conferenza
dei Sindaci dell’ASL CE2, il dr. Gennaro GOLIA.
Il
“colpo di mano” allontana la possibilità di attivare, come previsto dalla
legge regionale, in tempi brevi, posti di neurochirurgia nell’ospedale
cittadino, favorendo una struttura privata molto distante per i cittadini dei
comuni dell’Agro Aversano.
Il
silenzio dei politici aversani consente l’ennesimo scippo alla città ed al
suo Ospedale che ancora non vede realizzati importantissimi servizi come la TAC,
la RISONANZA MAGNETICA, la RIANIMAZIONE, l’UNITA’ CORONARICA,
l’OCULISTICA. Tutti servizi importantissimi, considerato che l’ospedale di
Aversa deve far fronte a circa novantamila interventi all’anno di PRONTO
SOCCORSO. Quasi quanti quelli del “Cardarelli” di Napoli.
RIFONDAZIONE
COMUNISTA condanna questi abusi che assolutamente non sono indirizzati al bene
pubblico e che, invece, servono ad incrementare il profitto dei privati a spese
di tutti.
I
cittadini di Aversa e dell’Agro Aversano devono sapere perché il nostro
Ospedale non funziona e perché, spesso, per un intervento di pronto soccorso,
gli operatori sanitari, dopo orgogliosi ma vani sacrifici personali, sono
costretti a trasferire i malcapitati in altri centri della Campania.
E’ UNA VERGOGNA!