GLI SCHEMI DI GUERRA AMERICANI E LE DEMOCRAZIE IMPOSTE

Gli americani hanno di sé un idea che li giustifica checché facciano. Le loro guerre, la loro politica, sono un miscuglio di sfacciati interessi ed edificante idealismo: elementi di fondo uno solo, il calvinismo per cui il successo terreno è prova della predilezione di Dio! Corollario: l'americano ha fondato la sua identità in contrapposizione all'Europa, da cui proviene e di cui ha rimosso il ricordo. Suprema vendetta, dal 1942 le forze armate inglesi sono sotto il comando americano. L'americano odia i tedeschi, gli Hannoveriani di Giorgio III. Sente amici i francesi per il comune illuminismo. Disprezza gli spagnoli, ma ne ha paura; disprezza e basta gli italiani, pizzaioli e mafiosi in cui nacquero, per caso, Michelangelo, Colombo e Frank Sinatra.
Gli Stati Uniti mai "entrano in guerra", vengono sempre attaccati da qualcuno, meglio se proditoriamente e a sorpresa. Nel 1898 gli spagnoli fecero saltare in aria una nave Usa: non era vero, ma ci credettero tutti e ci credono ancora. Nel 1915, i tedeschi affondarono il Lusithania, nave inglese armata, gli Usa neutrali erano stati avvertiti, affondamento legittimo: niente, tutti leggono che fu un'empia aggressione; si sospetta qualcosa del genere di Pearl Harbour. E' che agli americani non basta vincere, vogliono aver ragione in coscienza, e che venga riconosciuta loro da tutti. Gli Usa proclamano sempre come scopo della guerra l'instaurazione della democrazia. C'è sempre un tranno da abbattere, "un pazzo" (memoria di Giorgio III, pazzo davvero), un popolo da "liberare", ovviamente con l'entusiastico assenso dei liberati. E' banale ribattere che non liberano gli arabi dai sauditi, né bombardarono l'Argentina quando vi regnava la dittatura militare. (...) E anche sulla democrazia americana, meglio qualche scientifica precisazione. Negli Usa è garantita ogni libertà, tranne di proporre alternative al sistema liberalcapitalistico. Ezra Pound, catturato nel 1945 non fu processato per tradimento, che sarebbe un riconoscimento politico, ma dichiarato matto! Esattamente come facevano in Unione Sovietica. Certo, il voto in Usa è esteso a tutti;però vota circa la metà, e l'altra si esclude da sé, in quanto fuori dagli interessi reali, e nessuno si sforza di coinvolgerla. E' una democrazia oligarchica di massa, che tuttavia si procura un consenso esteso, spesso solo passivo, grazie a un benessere più o meno diffuso. Diciamo che è un sistema liberale ottocentesco, non uno democratico in senso europeo.
Dal 1776 ad oggi, la storia degli Usa è segnata da continue guerre o interventi militari: 1811, contro l'Inghilterra, 1843, contro il Mexico, acquisto di Texas e California; 1861-65, guerra civile; prima e dopo, guerre indiane, acquisto dell'Ovest; a fine XIX secolo sottomissione di Samoa e Hawaii; 1898, guerra contro la Spagna, acquisto di Portorico e Filippine, e di fatto anche di Cuba; intervento nella prima e seconda guerra mondiale; 1951 guerra di Corea; 1963 Vietnam; le ultime vicende dal 1963 sono note. Di tanto in tanto occupazione militare della Repubblica Domenicana, Haiti, Nicaragua, Panama, Guatemala e colpi di stato qua e là per il mondo orditi dalla Cia.
Gli americani, con tutto questo, non sono più cattivi di romani, inglesi, russi, tedeschi, di tutti i popoli della storia, degli italiani, che pure abbiamo conquistato Libia e Etiopia. Si spacciano per pacifici e pacifisti, e questo un po' irrita, ma la loro è la classica democrazia imperialista, come l'antica Atene (…). La potenza militare statunitense è andata crescendo grazie alla stretta integrazione tra vita civile e strutture militari. Lo sviluppo dell'industria è in gran parte stimolato da esigenze militari. La mentalità militare è connaturata con lo stesso essere cittadini, ed è tenuta desta da una sottile propaganda. L'armamento è possente, l'addestramento fisico, psicologico e tecnico dei soldati è di altissimo livello: lo spirito aggressivo è l'essenza delle forze armate anglosassoni. Vichianamente, gli americani sono quasi ancora all'età degli eroi, gli europei nella più decrepita e senescente età degli uomini. Hanno la forza e la usano.
Corollario: gli americani hanno una mentalità intrisa di cultura biblica. Per noi cattolici, l'Antico testamento è Adamo, Eva, Caino, Abele, Noè e, vagamente, Abramo e Salomone, tutto qui. In America, sono vissuti nella coscienza degli episodi e nomi tali che il loro immaginario collettivo è più ebraico che europeo e cristiano. Per questa ragione gli Usa sono sempre dalla parte di Israele.
Corollario: non ci sarà mai pace in Palestina e nel Medio Oriente fin quando gli americani non saranno esclusi dall'Area. Dovrebbe prendere il loro psto l'Europa, ma con questi chiari di Luna...

Ulderico Nisticò
Da "Il quotidiano di Calabria", 28.03.2003