IN GUARDIA!

In Iraq, come anticipato dai dirigenti del precedente governo, alcuni sbandati terroristi, probabilmente riesumati da Osama Bin Laden, hanno bucato le gomme a un paio di blindati angloamericani. Subito ne sono stati rastrellati 400, tra venditori di musicassette taroccate e piccoli bastardi delle elementari, per ricevere la rieducazione Guantanamo. Altri cento sono stati processati da un magistrato sulla torretta di un carro armato, condannati e seduta stante giustiziati. Altro che le lungaggini della giustizia italiana!
Alcuni organi di stampa, come Il Manifesto e qualche sito telematico di pochissimo conto e di grande tendenziosità antipacifista e anti-noviolenza, coltiva il risibile e indecente sospetto, contro ogni monumentale evidenza, che gli attentati in giro per il mondo siano farina del sacco Mossad-CIA. Poi gonfiano all'inverosimile questi ridicoli episodi di insofferenza alla rinascita democratica dell'Iraq liberato dalla belva sanguinaria, fino a parlare, sulla base di poche centinaia di velleitari attacchi e imboscate e di alcune mini-manifestazioni di preti sciti, con il presunto bilancio di una cinquantina di caduti americani, di "attacchi ininterrotti in tutto il paese, con pioggia di Apache abbattuti e falò di tank bazookati". Parlano nientemeno - e gli da man forte addirittura il Washington Post - di resistenza armata altamente organizzata e guidata nientemeno che da Saddam Hussein, come dimostrerebbero bollettini autografi del Rais (falsamente giudicati autentici da grafologi corrotti). Tutti sappiamo, invece, che gli iracheni, compreso il Partito Comunista Iracheno, subito riabilitato dagli occupanti a Baghdad (diversamente da quei finti comunisti della Coalizione Nazionale e di quegli altri del Partito Comunista dei Lavoratori che cianciano della necessità di lottare con le armi contro "l'invasore imperialista" - ma quale imperialismo, sono decenni che non c'è più ! Che fissati quei latinoamericani, africani, arabi, afgani, jugoslavi che insistono su questa chimera!) hanno riconosciuto che "per ora è meglio che gli occupanti restino e governino, per un governo iracheno c'è sempre tempo e noialtri del PCI siamo dispostissimi a farlo con tutti i settori della Società Civile, pur capeggiata da un mafioso ricuperato come Ahmed Chalabi. Non va data a tutti una seconda chance?" (vedi Il Manifesto 6/6/3).
In conclusione, raccomandiamo di abbeverarsi alla fonte di colui che Repubblica, Porta a Porta, Excalibur e il capostazione CIA a Roma hanno consacrato come massimo esperto di Saddam, palestinesi, islamici e imam dell'universo mondo: Magdi Allam. Avessimo solo dato retta a lui, quando ci ammoniva, con rivelazioni da fonti assolutamente attendibili come Ariel Sharon, che Saddam, figlio di un brigante di strada e di una zoccola, già a 4 anni guardava torvo i compagni d'asilo e a 10 lapidava gli amichetti! Ci saremmo risparmiati certe sbadataggini come le armi di distruzioni di massa (chi ne aveva bisogno poi! Saddam strangolava con le proprie mani milionate di concittadini), o i curdi gassati a Halabia (li avevano gassati gli iraniani, vedi Il New York Times del 31/1/3, ma che fa), o il dissidente che faceva pubblicare su Liberazione che i comunisti in Iraq avevano dovuto vegetare in clandestinità per 45 anni, dalla rivoluzione del '58 (sorvolando sul fatto che fino a quando, nel '79, Brezhnev gli ordinò di schierarsi con il democratico laico Khomeini contro il proprio paese, erano stati al governo insieme a curdi e Baath. Sì, ma sempre in minoranza, porca miseria!). Comunque, il pericolo delle mistificazioni è elevatissimo. E c'è già chi ne approfitta per dar fiato a un oscuro e indistinto rumoreggiare che alcuni provocatori fanno correre per i continenti e che a Cuba suona "Hasta la victoria sempre", mentre altrove bercia "Intifada fino alla vittoria!". Tutto per depistare dai bombaroli di Al Qaida che, come quel segugio di Allam ha ben documentato a Scajola, affollano non solo le moschee, ma anche asili, elementari e incroci stradali. In guardia!

Fulvio Grimaldi
"Mondocane fuori linea"
www.arcipelago.org