RESOCONTO DEL SEMINARIO DI CONFRONTO FRA LE NOSTRE DIFFERENZE

(Casa del popolo di Nespolo, sabato 24 maggio 2003, dalle ore 16,30 alle ore 20)
Hanno partecipato: Marcello Magrini (Arci), Giuliano Ciampolini (Ass. per la pace), Luciana Mattei (La Tela e Donne in nero), Teresa Marabos (Giovani comuniste), Irene Marabos (Giovani comuniste e La Tela), Anna Melani (Forum Sociale Pistoiese), Maria Viola Cangioli (La Tela e Donne in nero), Daniela Bernardi (La Tela e Forum Sociale Pistoiese), Laura Ulivi (Ass. per la pace e Donne in nero), Rosa Spera (Donne in nero), Vassili Marabos (Rifondazione Comunista), Andrea Fusari, Serena Galligani e Orietta Mendella (Federazione Verdi di Pistoia), Alessandro Paci (Agesci, Comitato di zona di Pistoia), Andrea Paci e Donata Carradori (Agesci, San Giorgio 1), Lia Tosi, Aleandro Biagianti (Forum Sociale Pistoiese), Massimiliano Sforzi (Rete Lilliput- Nodo di Pistoia), Sonia Soldani (Ass. per la pace e Donne in nero), Mirella Bresci (Donne in nero e La Tela), Elisabetta Querci (La Tela e Donne in nero), Sergio Frosini (Cgil).
Hanno introdotto il dibattito: Mirella , Elisabetta e Sonia, che avevano preparato le domande guida per il dibattito.
Sono intervenuti: Alessandro Paci, Anna Melani, Giuliano Ciampolini, Luciana Mattei, Andrea Fusari, Elisabetta Querci, Vassili Marabos, Sonia Soldani, Massimiliano Sforzi, Marcello Magrini, Lia Tosi.
Premessa: abbiamo riassunto brevemente le linee generali su cui si sono sviluppati gli interventi, ma ci preme anzitutto dire che ciò che segue non può dare assolutamente conto della complessità delle posizioni che nel Seminario si sono espresse e che hanno avuto modo di confrontarsi, con uno sguardo rivolto al nostro passato, ma soprattutto con la condivisa speranza di un futuro di lavoro comune.
E' stato riconosciuto che il nostro movimento contro la guerra si è fortemente ed unitariamente riconosciuto nello slogan FUORI LA GUERRA DALLA STORIA, mutuato dal movimento delle donne contro la guerra nel Golfo del '91 e nel quale si esprime la radicalità della lotta al militarismo e ad ogni forma di integralismo e di militarismo, elementi costitutivi, secondo alcuni interventi soprattutto di donne, del patriarcato; facce di quel modello patriarcale a cui s'improntano ancora le relazioni umane, private e politiche, e dunque la Storia e le storie. La pace come elemento fondativi della comunità umana, dell'equilibrio dell'habitat e delle civiltà.
La lotta al militarismo non può essere fatta a giorni alterni; c'è una guerra infinita e altrettanto deve valere per la battaglia politica, sociale e culturale per la pace. E' stato sottolineato che se il nostro collettivo cessasse di esistere nella nostra città, a chi resterebbe la voce? E' stato detto, da posizioni diverse, che le grandi novità di questi anni sono il movimento per la pace e il movimento no-global.
Questo popolo della pace e dei diritti è la più forte voce che contrasta, in prospettive globali, il pensiero unico.
Un altro punto, che è stato presente in vari interventi, è quello che riguarda la possibilità o meno di coniugare unità e radicalità. La divergenza di opinioni passa tra chi pensa che l'unità non può prescindere dalla radicalità ("unità nella radicalità") e chi pensa che l'unità si può realizzare solo tenendo conto che la politica ha bisogno di ideali, ma anche di obiettivi a breve e medio termine su cui costruire il consenso e la partecipazione popolare. Alcuni interventi hanno sottolineato come la ricerca della radicalità possa esercitarsi sugli obiettivi, con il confronto degli elementi d'analisi e come l'unità, tendenzialmente, possa svilupparsi sui percorsi, pur nelle differenti specificità delle Associazioni. Unanime è stato il consenso su coniugare unità e radicalità sulla base della scelta della nonviolenza. La scelta nonviolenta è stata riconfermata elemento fondante del Comitato unitario.
Sul rapporto tra il nostro Comitato e le Istituzioni locali è stato detto che il confronto è ineludibile; su come articolare questo confronto c'è stata pluralità differenziata di opinioni che meriterebbero ulteriori chiarimenti.
Per quanto concerne il confronto con i partiti, in vari interventi è stata sottolineata l'importanza di sostenere e dare riconoscimento a chi, all'interno dei partiti, è vicino alle posizioni del movimento contro la guerra e per una cultura della pace. Contro il potere della guerra, conquistare il potere della pace.
Il tema dell'Europa è stato presente in numerosi interventi, con la consapevolezza che i destini di tanti uomini e donne dipendono anche da quale Europa si andrà a costruire, se un'Europa fortezza, tutta interna alla logica della Nato, un'Europa dai confini chiusi, militarizzata a difesa delle politiche liberiste, un'Europa copia degli USA, addirittura in futuro sua antagonista o un'Europa che resti fuori dalle avventure militari aggressive e di offesa agli altri popoli, un'Europa dei diritti sociali e di cittadinanza (non neutra, ma sessuata, hanno detto le donne intervenute), un'Europa della giustizia, della solidarietà, aperta al mondo, che sceglie la pace e ripudia la guerra.
Gli interventi hanno sottolineato che solo questa seconda Europa è per noi possibile e che è necessario che le proposte del movimento della pace siano raccolte dalle Istituzioni e diventino emendamenti alla Carta costituzionale europea che si sta delineando.
Il Seminario ha portato in evidenza la comune non condivisione delle politiche neoliberiste che hanno per fondamento la guerra e il comune bisogno di lavorare per costruire un mondo migliore fondato sulla pace. Da qui la necessità di darsi un nuovo nome, che metta in evidenza il "costruire la pace" oltre che "fermare la guerra".
Le proposte emerse sono state quindi formulate nell'ottica di elaborare percorsi per una politica di pace. Dopo aver riesaminato gli interventi, ci è sembrato di poter raggruppare le proposte su quattro temi principali: educazione alla pace, nuova Europa, pace e diritti, formazione e informazione.
Poiché il prossimo incontro del Comitato dovrebbe basarsi sulla elaborazione delle proposte, abbiamo cercato di estrapolarle dal contesto di ciascun intervento e riportarle semplicemente, collocandole all'interno dei temi individuati.

EDUCAZIONE ALLA PACE
- Creare cultura della pace
- Ricerca di nuovi simboli e linguaggi
- Cultura delle donne: cura dei corpi, della sopravvivenza di essi e della natura, della socialità e relazioni umane, della convivenza - Educazione e formazione all'ascolto
- Educazione e formazione al metodo e alla facilitazione degli incontri

NUOVA EUROPA
- Costituzione Europea: introdurvi il ripudio della guerra e il diritto alla pace per tutti i popoli
- Armamenti: contestare il riarmo, chiedere la chiusura delle basi militari Usa, rifiuto dello Scudo spaziale. Introduzione del concetto di neutralità attività degli Stati (l'Europa pratica il disarmo, vieta la fabbricazione e la vendita delle armi, istituisce una rete di protezione civile, addestra alla difesa popolare nonviolenta).
- Concetto di cittadinanza: porre particolare attenzione a due dimensioni su cui si misura il grado di democrazia della nuova Europa: le donne, non più come soggetti di serie b e oggetto di politiche di pari opportunità e norme antidiscriminatorie; i-le migranti, come cittadini/e a pieno titolo. Costruire un contesto di solidarietà e contaminazione umana. Lavorare molto e subito anche localmente.

PACE E DIRITTI.
Impegnarsi su obiettivi locali e mondiali.
- Diritti sul lavoro: combattere precarietà, smantellamento dei diritti acquisiti (es. art.18), flessibilità
- Diritti sociali: diritto alla salute (Ospedale e sanità a Pistoia), alla istruzione, combattere la riduzione a merce di tutti gli aspetti della nostra vita
- Privatizzazioni: combattere la privatizzazione dei beni collettivi (es. acqua), partecipare all'incontro dei Ministri all'ambiente dei paesi della Comunità europea, il 19-21 luglio a Montecatini
- Ambiente: il modello di vita occidentale esaurisce le risorse ambientali e contribuisce alla morte ecologica del pianeta

FORMAZIONE E INFORMAZIONE
Sono stati proposti incontri, seminari, momenti di studio, per formarci e informare.
I temi proposti sono:
- Nuovo concetto di Europa: Welfare State e War State
- Politiche neoliberiste e degli Usa
- Incontri e maestre della nonviolenza su: potere, conflitto, risoluzione nonviolenta dei conflitti, difesa popolare non violenta, Agenda 21, democrazia partecipata.
- Incontri su concetto di cittadinanza.
- Incontri su concetto di neutralità attiva degli Stati.

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Il resoconto è stato fatto da: Elisabetta, Mirella e Sonia