Appello per la costituzione del Comitato per il "Sì" al referendum per l'estensione dell'articolo 18

La democrazia e la libertà nei luoghi di lavoro, il rispetto e il riconoscimento dei diritti e della dignità di ogni singolo lavoratore e lavoratrice sono elementi fondanti della democrazia nel nostro paese. Conquistarli e difenderli è un interesse di tutte e tutti.
La Costituzione ha posto a fondamento della Repubblica il lavoro.
Quando nel 1970 fu approvato la Legge 300, lo Statuto dei lavoratori, venne giustamente detto che la democrazia entrava nelle aziende. Dopo oltre trent'anni, siamo in presenza di un attacco continuo alla democrazia nei luoghi di lavoro, a partire dalla riduzione delle tutele e dei diritti attraverso la precarizzazione, gli accordi separati, la limitazione del diritto di sciopero, ecc. Con il Governo Berlusconi questo attacco ha conosciuto una nuova virulenza.
E' l'ora di invertire la tendenza. Finora ci siamo battuti per impedire manomissioni delle conquiste esistenti, oppure per "limitare i danni". Adesso, basta!
E' possibile contrapporre alla strategia della limitazione dei diritti, quella dell'allargamento dei diritti. L'art. 18 dello Statuto dei lavoratori è un'importante conquista, ma milioni di lavoratori non hanno ancora il diritto al reintegro in caso di licenziamento ingiustificato. Berlusconi vuole aumentare questo numero. Con il referendum estensivo invece tutti i lavoratori avranno diritto al reintegro.
A chi dice che il referendum è un rischio, diciamo pacatamente che il solo fatto di essere indetto garantisce un primo risultato: i disegni di legge di Berlusconi limitativi dell'articolo 18 non potranno essere neppure discussi fino allo svolgimento del referendum. Gli unici interventi legislativi possibili potrebbero andare solo in direzione dell'estensione dei diritti, coerentemente con i quesiti referendari. Per questa via si possono creare condizioni più favorevoli perché siano finalmente riconosciuti anche i diritti dei lavoratori atipici.
Noi auspichiamo che le proposte annunciate di leggi di iniziativa popolare, con questi obiettivi, siano al più presto presentate e che si avvi una forte mobilitazione per sostenerle nel dibattito parlamentare.
Ma già oggi possiamo fare molto. Se il popolo italiano voterà SI estenderemo il diritto a chi oggi non ce l'ha. Come si vede, in ogni caso, i lavoratori e la democrazia ne hanno solo da guadagnare.
Impegniamoci, dunque. Impegniamo ogni energia per il successo dei SI nel referendum, per portare in massa le lavoratrici e i lavoratori alle urne e assieme a loro milioni e milioni di cittadini per far vincere la democrazia e il diritto.

Angelino Balleri
Valter Bartolini segreteria CGIL coord. Lavoro Società - Cambiare rotta
Roberto Fabio Cappellini segretario P.R.C.
Carlo Dami coordinatore Cobas
Michele Gargini segretario gen. FIOM
Fabrizio Geri portavoce Verdi