Documento del Circolo di Montecatini su situazione Terme

La privatizzazione sta snaturando l'identità della città termale. Secondo la segreteria regionale dei DS la privatizzazione è buona cosa, secondo noi invece, se si voleva privatizzare senza soldi, era meglio la partecipazione pubblica. Questa privatizzazione come altre non ha garantito la tutela né dei lavoratori né dei clienti curisti, peggiorando la qualità dei servizi erogati. In altre stazioni termali (vedi Chianciano Terme) la Regione si sta prodigando per la realizzazione di piscine. Non vorremmo che il motivo fosse legato alla provenienza dell'Assessore Cenni da quelle zone, e quindi da un maggior interesse politico rispetto a quello che può rivestire Montecatini Terme.
E' vero altresì che c'è un fantomatico contratto da rispettare, ma è altrettanto vero che prima di vendere bisognerebbe controllare la capacità economico-finanziaria del nuovo gestore che ha prelevato un bene pubblico senza un euro pur avendo precedenti di cattiva gestione (Pierini Sport, Pantofola d'Oro eccetera). La conseguenza è che è venuto meno il buon servizio termale che ha sempre contraddistinto Montecatini ed è stata tralasciata la manutenzione degli stabilimenti.
La crisi termale viene da lontano: le case farmaceutiche ed i medici non hanno interessi particolari alla diffusione delle cure termali, mentre la cultura medica anglosassone, oggi predominante, ha sempre rifiutato qualsiasi "cittadinanza" alle cure termali. D'altra parte la classe medica non ha avuto alcun insegnamento specifico durante i corsi universitari e manca quindi di qualsiasi informazione su questo presidio terapeutico. Il Gruppo di Rifondazione comunista in Consiglio Regionale lo scorso 6 marzo ha presentato una mozione articolata in tre punti:
1. Gli aspetti sanitari e curativi connessi alle prestazioni termali, con l'obiettivo di esaltare le caratteristiche di prevenzione, di mantenimento e di ripristino dello stato psico-fisico;
2. qualificazione e promozione del patrimonio idrotermale,
3. valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali dei territori termali anche sotto l'aspetto turistico.
Bisognerebbe commissariale l'azienda, per garantire la salvezza delle terme e dell'economia del comprensorio valdinievolino, utilizzando persone competenti e fuori dai giochi politici, prendendo atto delle dichiarazioni di Riccardo Bruzzani: "Vorrei che qualcuno avesse il coraggio di dire come stanno le cose".
Noi lo chiediamo all'assessore regionale al Turismo Susanna Cenni e al sindaco (presidente delle Terme) Ettore Severi. Quest'ultimo tra l'altro aveva promesso, dopo un incontro con il sottosegretario Cesare Cursi, che avrebbe organizzato un convegno medico sulla medicina termale, convegno che stiamo ancora aspettando. Al gruppo dirigente dei Ds chiediamo invece che venga fatta l'analisi della loro politica ormai distante dall'economia cittadina e un maggior impegno sul destino delle terme cittadine.

Circolo Prc Montecatini Terme