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Idrografia

 

La rete idrografica è assai tormentata e complessa, ma nel suo insieme povera e a carattere torrentizio. Gli elementi più interessanti ne costituiscono i confini occidentali e settentrionali e sono i laghi di Como, Garlate e Qlginate e il torrente Pioverna (localmente la Pioverna). Dei primi diremo solo che anticamente costituivano un unico apparato, ma che in epoca preistorica sono stati isolati dagli apporti alluvionali di alcuni affluenti. Del Pioverna potremo inoltre aggiungere che, dirigendosi verso nord-ovest, rappresenta un tipico esempio di deflusso in contropendenza, deflusso cioè che si sviluppa in direzione contraria a quella del sistema montuoso in cui è inserito. Il fenomeno è comune nelle Prealpi centro-occidentali ed è prodotto in parte dagli sbarramenti morenici del Quaternario e in parte dai motivi strutturali che caratterizzano queste formazioni tettoniche (altro esempio meno vistoso è rappresentato dal torrente Esino).

Un’altra particolarità del corso del Pioverna è di aver inciso profondamente le strettoie che caratterizzano la sua valle. Ciò è dovuto al fatto che la sua valle è impostata lungo linee di faglia, sicché le rocce che la compongono sono spesso fratturate e quindi facilmente erodibili e asportabili. Questo ha anche fatto si che, benché le caratteristiche della valle lo consentano il Pioverna non abbia bacini lacustri ma solo successioni di conche separate da strettoie (Della Muggiasca e del suo canyon parleremo più avanti).

A parte questi esempi marginali, un aspetto comune dell’idrografia superficiale è la scarsità di acqua, dovuta all’assorbimento del sottosuolo attraverso il carsismo e l’intensa fratturazione. In alcuni casi si hanno addirittura strutture fluviali fossili, abbandonate cioè dalle acque superficiali o percorse da un rigagnolo incapace di un modellamento come quello presentato dalla valle percorsa. L’esempio più tipico è offerto dal canyon del tutto asciutto che collega Ballabio con il colle di Balisio.

Ad un’idrografia superficiale povera se ne contrappone invece una sotterranea molto ricca. Le sorgenti, specialmente nelle parti basse dei versanti settentrionali, sono numerose e restituiscono in parte l’acqua assorbita più a monte. In particolare sono degne di menzione, la successione delle sorgenti della Valsassina, lungo la linea di contatto tra i conglomerati permiani, impermeabili, e le soprastanti masse e arenarie del Servino, e le sorgenti del Fiumelatte. Tutta la rete idrografica, superficiale o sotterranea della nostra regione rientra nel bacino dell’Adda, con l’eccezione della piccola porzione della vai Taleggio a monte del paese di Morterone.

 

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