C'era una volta un comitato...

In occasione dello sgombero dell'isolato 12, del novembre del 1999,  sotto la spinta dell'emozione, per quanto di grave stava accadendo nel rione Massimo D'Azeglio, un gruppo di persone si riunì per dare maggiore consistenza alle proteste di tante disperate persone.

Si raccolsero delle firme per ogni fabbricato, si elessero dei delegati per palazzo, quindi fu eletto un presidente, un vicepresidente e una segretaria del comitato.

Puntualmente i delegati si riunivano una volta a settimana, il giovedì sera, e poi in seguito alla massiccia partecipazione della gente e delle problematiche esistenti, decisero di incontrarsi anche il lunedì sera.

Nelle riunioni si discuteva dei percorsi da seguire e delle azioni da proporre; ma gli interventi erano sempre delle stesse persone, erano pochi i delegati che partecipavano attivamente, gli altri ascoltavano in silenzio e poi all'uscita commentavano animatamente.

Durante le riunioni nasceva la consapevolezza che da soli quella battaglia non si poteva vincere e quindi fu deciso di aprire il dialogo con le Istituzioni locali, con il Sindacato degli Inquilini e con i Partiti politici e di realizzare persino un proprio sito Internet.

Era un momento magico, nel quale si percepiva che era arrivato il momento, dopo anni di incosistenza, di risolvere i problemi del rione Massimo d'Azeglio, e la classe dirigente del comitato era fiera dei risultati ottenuti.

La maggior parte degli abitanti del rione seguiva con interesse le vicende ed era soddisfatta, ma c'era una minoranza che mugugnava per l'inoperosità del comitato e per i lunghi tempi di risposta dei politici.

C'era comunque una voglia generale di cambiamento e una grossa partecipazione della gente, infatti  alcune signore decisero di organizzare una sagra per autofinanziarsi, allo scopo di contribuire ad abbellire le aree comuni del rione.

Fu un grande successo e si raccolse una cifra considerevole : quasi un milione di lire.

Iniziarono le prime discussioni, qualcuno del comitato aveva maturato l'idea di utilizzare i soldi raccolti per intrapendere alcune azioni di tipo legale nei confronti dell'IACP mentre le promotrici della sagra avevano in mente altri progetti; ci fu una spaccatura tra gli stessi delegati del comitato.

La contrapposizione tra le due anime del comitato fu ancora più evidente, quando in una successiva iniziativa delle signore        ( pulizia della pineta con abbattimento di recinzione in ferro), alcuni delegati parteciparono attivamente mentre altri (la minoranza) rimasero passivamente ad osservare lo spettacolo.

La discussione sulla vicenda si inasprì e aprì una crepa  tra i componenti della classe dirigente del comitato.

Fu l'inizio della fine del comitato.

I rapporti divennero tesi e nelle riunioni c'era sempre meno gente.

In quel periodo, furono prese iniziative autonome, senza chiedere il consenso seppur formale, come spesso accadeva, ai delegati del comitato, e così si arrivò alla rottura.

E così mentre alcuni delegati risentiti e offesi......disertavano le riunioni, altri delegati continuavano ad incontrarsi e a decidere  cosa fare per il bene del rione.

Ancora oggi si va avanti così.

E questa è la reale situazione del rione Massimo D'Azeglio, ecco perchè c'è il degrado, si antepongono interessi personali a quelli della collettività, si partecipa solo per sapere in anteprima gli eventi e poi ci si ritira per incapacità, perchè non si ha la forza di combattere.

Così si prende in giro la brava gente che spera in una rinascita del rione, svaniscono i sogni dei ragazzi che hanno diritto ad un loro spazio per giocare, si distrugge la speranza degli anziani di rivedere il rione come i vecchi tempi.

E come se quest'anno non fosse mai passato, si è ritornati al periodo della rassegnazione e dell'inoperosità; ma purtroppo gli abitanti dell'isolato 12 sono ancora sgomberati e forse altri abitanti faranno la stessa fine.

C'è sempre tempo per rimediare.....