Riflessione sugli eventuali espropri ai proprietari degli alloggi.

In vista dei lavori da realizzare, si sta delineando l'ennesima guerra tra inquilini e proprietari, che per anni ha contribuito, anche se in minima parte ( con  la grossa complicità dell'ente gestore IACP , per la scarsa manutenzione), a portare il complesso edilizio 'Rione Massimo D'Azeglio' ad uno stato di degrado.

Ognuno ha la sua fetta di responsabilità, i proprietari, nel corso degli anni, una volta divenuti tali, sono rimasti indifferenti alla situazione di invivibilità che aumentava sempre di più e hanno lasciato il rione nelle mani dell'ente IACP, proprietario maggioritario, che con la sua inefficienza ha trascurato per troppo tempo le sue proprietà.

Gli inquilini dell'ente IACP, per anni hanno preferito mettere a nuovo i loro appartamenti infischiandosi di quanto stava succedendo fuori la loro porta di casa, dove i topi si aggiravano indisturbati e le strutture dei palazzi diventavano sempre più fatiscenti per la caduta di calcinacci dai tetti e di intonaco dalle pareti.

Se a questo si aggiungono le continue infiltrazioni di acqua piovana nei sottoscala dei fabbricati ( a volte proveniente da un inadeguato servizio fognario), il materiale scadente usato all'epoca dalle ditte costruttrici che realizzarono le palazzine e lo scempio di immense balconate che hanno indebolito le strutture degli edifici, ci ritroviamo di fronte ad uno scenario catastrofico, come quello odierno, dove diventa difficile intervenire in modo parziale.

Ristrutturare gli isolati da sgomberare, utilizzando lo stesso progetto adottato per l'isolato 12, significherebbe restituire ai  legittimi assegnatari un'abitazione ridimensionata nella quadratura totale ( per il fatto di aver reso più spessi di 8 cm i pilastri ) e con un soffitto abbassato di circa 20 cm (  per l'innesto di una trave al centro dell'appartamento, per rendere la struttura antisismica ), che arreca seri problemi alla disposizione di armadi o altri arredi costruiti a misura.

Quindi abbattere per ricostruire nuovamente gli alloggi, adottando un criterio più moderno e aumentando la planimetria degli appartamenti a 80-90 mq ( attualmente è di circa 55 mq ), porterebbe dei notevoli vantaggi per le famiglie che hanno un nucleo familiare composto da più persone e avente l'unico disagio di dover lasciare casa per un lasso di tempo maggiore.

Tale situazione dovrebbe comportare però un esproprio per i proprietari degli alloggi, che sarebbero liquidati in base all'indice ISTAT ( circa 20 milioni ), per poi subentrare negli appartamenti da assegnatari con la possibilità di poter acquistare casa dall'ente nel corso degli anni.

L'evento sarebbe poco favorevole per i nuovi proprietari, e cioè quelli che hanno comprato la casa da altri privati ad un prezzo di mercato odierno ( circa 100 milioni ) e favorirebbe chi invece ha compiuto l'acquisto in tempi lontani direttamente dall'ente IACP ( circa 3 milioni ).

Se però si considera che i proprietari, come per l'isolato 12, dovrebbero contribuire alle spese di ristrutturazione con una cifra che si aggira intorno ai 52 milioni, ecco che vale la pena riflettere sulla vicenda.

E' uno dei tanti aspetti che mette di fronte due categorie di cittadini accomunati dallo stesso problema, sarebbe necessario discutere seriamente dell'argomento e trascurare per una volta gli interessi personali per il bene di tutta la collettività.