ATTREZZATURE E TECNICHE PER LA PESCA
La Lampàda (sa fracca). Ormai abolita perche' ritenuta troppo dannosa, questa tecnica permetteva la pesca anche durante la notte. Con l'ausilio di una lampada, da cui appunto il nome, il pescatore munito di una fiocina lunga anche quattro metri, riusciva ad avvistare il pesce e a infilzarlo. Prede preferite: cefali, spigole, sogliole, polpi.
La Nassa. Quest'attrezzo, costruito prima col giunco, oggi con semplice nylon, viene largamente usato in tutta la valle. La nassa, depositata sul fondo marino, e' dotata di una stretta apertura, munita di ritrosi che non permettono al pesce di fuoriuscire una volta che esso, attirato dall'esca, e' penetrato nella "trappola". Prede: polpi, gamberetti, granchi, ghiozzi.
La Rete. Strumento ormai indispensabile per la pesca nella laguna, e' formata da un insieme di maglie, chiamato telo, tenuto in piedi per mezzo dei galleggianti e dei piombi. E' un'attrezzatura per cosi' dire da aspetto: una volta posizionata in mare, riesce a catturare il pesce che nel tentativo di attraversarla vi rimane imbrigliato. Oltre alla rete semplice vi e' quella detta "cun sinnai" molto usata: al telo centrale vengono affiancati altri due teli dotati di maglie piu' larghe, per la cattura di pesci di piu' grosse dimensioni.
Il Palamito. Tecnica usata relativamente poco a causa del troppo impegno e sacrificio che essa richiede, nonostante la pregiata qualita' di pesci che essa cattura. Il palamito e' costituito da una sagola principale, detta lenza madre, alla quale sono attaccati numerosi filaccioni, portanti alla estremita' inferiore l'amo, opportunamente escato. Il palamito puo' essere "da fondo" o galleggiante. Prede: spigole, orate, saraghi, dentici, morene...
I Pertivelli (su cogollu). E' una tecnica utilizzata all'interno degli stagni. Per mezzo di una rete cieca viene creato uno sbarramento, all'estremita' del quale viene posta una speciale sacca a mo' di nassa. Il pesce che per istinto risale la corrente, quando si imbatte sulla rete la costeggia fino a ritrovarsi all'interno de "su cogollu" dal quale non puo' piu' uscire. Prede: sopratutto le prelibate anguille.
Sa Sattera. Questo e' un metodo utilizzato nel periodo estivo e ideato appositamente per la cattura "de su cevulu buttarigau". Sa sattera viene posta in un punto particolare: essa in pratica si rivela essere un prolungamento in verticale della rete a mare. Su delle lunghe pertiche infisse sul fondo marino viene appesa dunque la rete "superiore" che ha il compito di catturare anche quei muggini, che una volta saltata la rete di fondo fuggirebbero via.