Rassegna Medico Chirurgica

L'ODIATA ALTERNATIVA ALL'ANTIDEPRESSIVO IDEALE : L'E.SHOCK.

Considerazioni e cronaca di un Convegno sulla terapia elettroconvulsivante


l' opinione del Prof. Ubaldo Viparelli


Ho letto,con la consueta amarezza ormai cronicizzata, sul fascicolo di ottobre 1995 di "Rassegna lnternazionale di Clinica e Terapia" che,nonostante l'avvento di sempre più recenti generazioni di psicofarmaci-antidepressivi,introdotti a partire dal 1988, (fluoxetina, sertralina, paroxetina,ecc.), . "NON C'E' ANCORA L'ANTIDEPRESSlVO IDEALE" .

Condivido pienamente il punto di vista non troppo ottimistico dell'A. ,allorché puntualizza che " nessuno di questi nuovi farmaci,a prevalente azione serotoninergica,risponde a quelle prerogative ideali che (dovrebbero costituire l 'etichetta tipica del vero antidepressivo. "

E cioè:

1) la rapidità di inizio dell'effetto : occorrono in genere non meno di 5-6 settimane per conoscerne l'efficacia o la inefficacia terapeutica.

2) La durata media di emivita,e la impossibilità di fissarne il livello ematico-terapeutico sinora possibile solo per alcuni triciclici.

3) la scarsa tossicità da superdosaggio,e la minima iterazione con altri farmaci. Iterazione il cui effetto dannoso,a volte addirittura letale (vedi IMAO) precede l'eventuale azione terapeutica.

4) l'assenza di complicazioni secondarie, segnalate tuttora; come già lo erano ai tempi di un mio lavoro in proposito,nel 1987.

Ne ripeto solo una parte:diarree,ittero, agranulocitosi, porpora trombocitopenica, ritenzione urinaria,impotenza, ileo paralitico ,blocco cardiaco, infarto, ictus cerebrale, ecc."

Nonostante l'enormità di tali esperienze negative,molti fra di noi, "addetti ai lavori" si sono prudentemente astenuti dal seminare panico,o abbandonarsi a terrorismo farmacofobico,fra le infinite schiere di sofferenti psichici,impantanati nella maledetta palude della "depressione" che tuttora ci sconvolge per il drammatico epilogo,omicida o suicida ,con cui si conclude.

Negli S.U. , nel solo 1995, su 3Omila suicidi,almeno la metà sembra dovuta alla malattia depressiva.

In molti casi non possiamo permetterci,quindi,aree di parcheggio temporale,nella incerta attesa che la "down-regulation" farmacologica ci consenta di capire l'esito,positivo o negativo,del nuovo o vecchio farmaco.

O almeno, a mio avviso,questo lusso potrebbe essere consentito entro certi limiti, laddove precedenti esperienze anamnestiche di recidive, nel paziente,ci autorizzino a escludere eventuale rischio di pulsioni auto o etero lesive.

Al di là di tali margini, l'esordio acuto,grave,di uno stato depressivo, specie se complicato da elaborazioni deliroidi di rovina,di gelosia,di persecuzìone,ecc.,non dovrebbe autorizzare nessuno psichiatra a "temporeggiare".

E' questo il momento in cui,qualsiasi Istituzione neuro-psichiatrica che si rispetti, si riterrebbe obbligata a ricorrere alla terapia eIettroconvulsivante;tranne che in Italia.

Chi ha vissuto tali esperienze, come lo scrivente, per oltre quattro decenni, sà bene che già nelle 24-48 ore,dopo la prima seduta,il dramma di una evoluzione fatale di una grave depressione, e' scongiurato,e qualche volta sostituito addirittura da un viraggio euforizzante.

Mal visto, purtroppo da analisti e psicoterapeuti a ... lungo metraggio e pedaggio temporale.

Purtroppo questa cultura,inaugurata da Cerletti 60 anni or sono,e stupendamente aggiornata e modificata nell'ultimo decennio,é stata sopraffatta,in ltalia,da oltre un ventennio ,da una sottocultura di arrogante corrente neo-antipsichiatrica,che grazie a una colossale inesperienza e disinformazione (ex non usu ) ha etichettato l' Eshock come "camicia di forza elettrica" ," strumento empirico di tortura" ,capace di provocare "lesioni irreversibili. demenziali[ ,del cervello" (vedi' BREGGIN et similia).

Le conseguenze mortificanti di questo "retaggio disfattistico e terroristico-nostrano" ancora oggi,dopo tre d"nni,mi coinvolgono:da quando nel marzo 992, a Graz (Austria) al l° Simposio Internazionale sull' Eshock,con oltre 90 relazioni presentate da studiosi di tutti i continenti,Universitari. e Ospedalìeri, tutte favorevoli alla terapia elettroconvulsivante,si chiedeva a me,e allo sparuto gruppo venuto dall'ltalia,il motivo di tanta diffidenza e torpore ,addirittura nella patria di Cerletti.

Finalmente,nel febbraio 1995, l'Assessorato alla Sanità della Regione Lazio,organizzava,a Roma,un "Convegno Nazionale su "Uso e disciplina della Terapia elettroconvulsivante" ,cui ho partecipato in veste di Relatore.

E per la prima volta é stato possibile incontrarci e scontrarci, sia a livello tecnico-specialistico, e sia, purtroppo demagogico.

Demagogica infatti mi é sembrata la persistente ed obsoleta speculazione sui presunti danni organici da ES. , malinconicamente invalidata da una totale mancanza di aggiornamento,laddove,noi relatori ,siamo stati costretti a leggere,a pagina 13 del verbale della Commissione programmatrice,le seguenti considerazioni: ...." E' agli inizi uno studio attraverso la TAC su pazienti sottoposti a EShock."1 risultati sono ancora in corso.Studi definitivi sul metabolismo cerebrale,in vivo,"con PET,e Ris.Magn.,devono ancora essere compiuti.. "

E' difficile nascondere il disagio che mi deriva da così gravi lacune. Redatta nel 1993,ma presentata come valida ancora,nel 1995, sottoscritta da eminenti esponenti della Psichiatria l taliana,questa Relazione,conferma,ammesso che ne sia ancora il bisogno,lo stato di "crisi-culturale-specifica" fra gli "addetti ai lavori" , non escludendo noi stessi, colpevoli col nostro silenzio-dissenso cronicizzato,di aver favorita tanta involuzione.

Nella mia comunicazione a quel Convegno,stranamente interrotta a metà per mancanza di energia ai proiettori,ma riportata da "Quaderni di Medicina e Chirur gia (11/2/1995) al posto degli ATTI non pubblicati , ricordavo a tanti convinti sostenitori dei "guasti cerebrali da ES." che le informazioni "ferme" agli anni 50, diventano disinformazioni gravi, se ripresentate, "non aggiornate" negli anni 90.

Gia' nel 1985,chi scrive,dirigente un Servizto Ospedaliero di neuropsichiatria, aveva pubblicato i risultati dei controlli a distanza,con TAC ed EEG. ,di 20 pazienti sottoposti a terapia convulsivante senza alcun riscontro di postumi organici invalidanti,né psichici.

Purtroppo,una certa branca della Psichiatria italiana,poteva non ritenere meritevole degli onori della cronaca il lavoro di Viparelli e del suo sparuto gruppo ospedaliero,ma rimaneva,e resta imperdonabile ignorare che , in fatto di R.M.-di PET e addirittura di SPECT,da circa un decennio,lstituzioni internazionali, negli U.S.A, Canada, Scozia,paesi scandinavi, Spagna,Argentina, ecc. hanno abbondantemente e ripetutamente pubblicato, per chi puo' capire risultati delle loro esperienze.

E,guarda caso,tutti a favore dell' Eshock.(vedi tavola acclusa).

E mi fermo, per ovvia limitazione di spazio disponibile,a questa prima amara conclusione.Riservandomi, salvo complicazioni, di completare,in una eventuale seconda parte di questa mia cronaca-infcrmazione-aggiornamento,il discorso sui progressi della moderna terapia elettroconvulsivante, per la quale rimando coloro che Io desiderano in anticipo,alla lettura del su citato periodico Quad.Med e Chir.


TAB. XXII - RISONANZA MAGNETICA - SPECT E BOLTER PRIMA - DURANTE E DOPO ECT." NO CHANGE"

AUTORE CASI CLINICI TRATTATI SEDE Dl RICERCA

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1987 - Coffey CE.61 "MRI in depresso con sclerosi multipla." (Nord Carolina).

1987 - De Quardo G.64 "MRI. in depresso con ECT "post-stroke". (Michigan).

1988 - Rosenberger190 "SPECT Ira 10 depressi." (Copenaghen)

1988 - Gyulay L.110 "MRI. in depressi." (Pensilvania) p. 84

1988 - Price T.180 "MRI. in depressi " (Pensilvania p. 325

1988 - Pande A.174 "MRI. in depressi " (Michigan) ,. 281

1989 - Figiel G.88 "MRI. in 51 depressi anziani " (Nord Carolina).

1989 - Hurwitz TA.121 "MRI. and ECT." VIII Congr. Mond. Psich. (Canada).

1990 - Faber RA.82 "MRI. study of ECT." (Texas).

1990 - Majeske MA.150 "MRI. in depressi." (Michigan).

1990 - Scott AIF.199 "Repeated courses of ECT and MRI " (Scozia).

1990 - Pande A.174 "MRI. in depressi " (Michigan).

1990 - Coffey CE.61 "MRI. and repeated courses of ECT." (Nord Carolina).

1991 - Escalona R.80 "MRI. (cisti aracnoidea)." (Nord Carolina].

1992 - Parellada E.175 "SPECT in due schizofreniche." (Barcellona).

1992 - Scolt AF.199 "SPECT in 15 depressi " (Scozia).

1990 - Guttmaker L.109 "Holter in 8 infartuati;fibrillanti." (New York).

1995 - Lukasz M. "SPECT and EEG post ECT" (Conv. Ther.,11 (1) : 70-71. 1995) (Hines. I.L.).

21 depressi - con SPECT - prima e dopo ECT - con netto miglioramento perfusionale

post-convulsivo.

1995 - Migliorelli R. "SPECT findings before and after ECT in depressed with Cotard's yndrome"

(Conv. Ther., 11 ( 1) : 74. 1995) (Argentina).

netto miglioramento della perfusione in regione frontale-talamo-gagli basali e risoluzione

della depressione e della sindrome.

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Quad. Med. Chir 1995:11(2)