Il
fattore acustico
L’inquinamento
acustico negli abitati ha raggiunto livelli elevati ed ha indotto gli
organi legislativi dei diversi paesi ad emanare normative che impongono
limiti ai livelli sonori generati nell’ambiente esterno.
Normalmente
nelle diverse normative acustiche dei diversi paesi il territorio viene
suddiviso in classi, a
seconda del tipo di utilizzazione a cui l’area stessa è destinata:
dalle aree adibite ad uso industriale, a quelle per uso residenziale, a
quelle particolarmente protette, fissando i livelli sonori massimi ammessi
diurni e notturni.
Vengono
anche fissati i criteri di valutazione del contributo di ciascuna sorgente
sonora al raggiungimento del rumore complessivo e quindi l’accettabilità
delle caratteristiche e del posizionamento di tale macchina.
Occorre
quindi prendere attentamente in considerazione, nella scelta del tipo
d’impianto e di macchine interne ed esterne, anche il fattore acustico.
E’ bene notare che l’abbattimento del rumore
può incidere sensibilmente sul costo dell’impianto e che è
sempre molto meglio pensarci prima perché i rimedi successivi possono
essere ancora più costosi e risolvere il problema solo parzialmente.
Per
quanto riguarda invece il rumore interno, valgono solitamente le
specifiche di Capitolato che, una volte accettate, hanno valore
impegnativo.
Per
una corretta interpretazione delle prescrizioni, di legge e di capitolato,
e dei cataloghi dei Costruttori di apparecchiature converrà richiamare
alcuni fondamentali concetti di acustica.
Il
rumore
Il
suono, che quando disturba definiamo rumore, è una variazione di
pressione dell’aria provocata dalla vibrazione di un corpo; tale
variazione di pressione si propaga nello spazio con una onda acustica.
Nell’aria
il suono si propaga con un’onda sinusoidale caratterizzata da :
-
Velocità
di propagazione pari a circa 340 m/s; è un valore praticamente fisso
ai nostri fini
-
Frequenza
: è il numero di oscillazioni compiute in un minuto dall’onda
stessa; si misura in Hertz ( Hz ). L’orecchio umano percepisce
normalmente suoni di frequenze comprese tra 20 e 16.000 Hz.
-
Lunghezza
d’onda: è il percorso del suono durante il quale un’onda compie
un’oscillazione completa. E’ una grandezza inversamente
proporzionale alla frequenza.
Il
rumore emesso da una macchina costituisce una forma di energia che viene
dispersa nell’ambiente. Come sempre, la potenza esprime il conto
dell’energia sviluppata, trasmessa o trasferita nell’unità di tempo.
Pertanto il rumore potrebbe essere espresso come “Potenza sonora” e
cioè espressa nella unità di misura propria della potenza i Watt, ma
questa misura non sarebbe pratica. Occorre rilevare che la vibrazione
sonora, nei casi di comune considerazione, ha significato in relazione
all’effetto che questa produce sull’orecchio umano piuttosto che in
termini fisici energetici.Il rumore della macchina viene allora
convenientemente espresso come Livello di potenza sonora, che è un rapporto logaritmico tra la sua
potenza sonora ed un valore di riferimento stabilito convenzionalmente,
che è appunto il livello di potenza corrispondente alla soglia minima di
udibile da un orecchio normale. La relativa unità di misura è il Decibel
( dB ).
Se
consideriamo il suono come energia generata da una sorgente che si propaga
e distribuisce nello spazio risulta evidente l’importanza della intensità
del suono intesa come la potenza acustica (energia sonora emessa
nell’unità di tempo) che attraversa l’unità di superficie orientata
normalmente rispetto alla direzione di propagazione. In questo caso
possiamo definire il Livello di intensità sonora come il rapporto logaritmico tra il
livello di intensità sonora attuale ed il livello di intensità
convenzionale di riferimento; anche questo espresso in Decibel (dB).
L’orecchio
umano, in effetti rileva delle vibrazioni e cioè delle oscillazioni di
pressione dell’aria che, entro le gamme di frequenza già menzionate o
frequenze udibili, vengono trasformate in stimoli e trasmesse al cervello
generando la sensazione sonora. Anche in questo caso esiste un livello
minimo avvertibile di pressione sonora che, fissato convenzionalmente,
serve a definire il Livello di
pressione sonora come rapporto logaritmico tra la pressione sonora
attuale e quella di riferimento. Ancora il livello di pressione sonora
viene espresso in Decibel (dB) il cui significato è diverso da quello
della potenza sonora e dell’intensità sonora.
Grossolanamente
possiamo affermare che il livello di potenza sonora è una grandezza
fisica legata alla energia sonora emessa dalla sorgente di suono o rumore,
mentre il livello di pressione sonora è una grandezza fisica legata
all’effetto che il suono o il rumore ha sull’orecchio.
Per
quanto sopra definito si comprende anche che intensità sonora e pressione
sonora dipendono, per una data potenza sonora generata, dalla possibilità
e dal modo di propagarsi del suono, nonché dalla distanza del punto di
osservazione rispetto alla sorgente.
Frequenze
e bande di ottava
Il
rumore è normalmente composto da una “miscela di suoni” di differente
frequenza (spettro delle frequenze) che hanno differenti caratteristiche e
diverse capacità di essere propagate ed assorbite. Sono state definite
delle bande di frequenze, normalmente otto (bande d’ottava), che coprono
lo spettro sonoro udibile, per ciascuna delle quali viene fornito un
valore di livello di pressione sonora; i centri banda sono normalmente
63, 125, 250, 500, 1000, 2000, 4000, 8000 Hz.
Pesatura
dei suoni
L’orecchio
umano non è ugualmente sensibile a tutte le frequenze udibili: i suoni
acuti, a pari potenza, generano sensazioni più forti e quindi disturbano
di più di quelli gravi.
Per
facilità di riferimento sono state studiate delle scale ponderate che
riducono o aumentano il valore reale del rumore secondo la frequenza per
adeguarle a livelli sensoriali dell’orecchio umano e dalle quali si
ottiene un unico valore convenzionale, “miscela” delle varie
frequenze, in grado di dare una valutazione del rumore secondo la
sensibilità dell’orecchio umano.
La
più usata di queste è la scala “A”
; i rumori valutati secondo questa scala vengono misurati in Decibel (A)
indicati come dB(A). Esistono anche altri metodi di pesatura che si basano
su curve correttive che partono dallo stesso principio: ricordiamo le
“NC” (Noise Criteria) e le “NR” (Noise Rating).
Il campo libero e campo chiuso
Il
suono è costituito da onde di pressione che si propagano radialmente
rispetto alla sorgente se non ci sono vincoli od ostacoli che ne
impediscono il cammino: onde sferiche. Il campo sonoro che si viene a
formare in uno spazio ideale privo di ostacoli, e che quindi permette al
suono di propagarsi liberamente, si definisce campo
libero.
Per
contro, quando l’onda di pressione (onda sonora) propagandosi incontra
un ostacolo, a seconda delle caratteristiche fisiche dell’ostacolo, una
parte della sua energia viene riflessa secondo leggi più o meno
geometriche, una parte viene assorbita dall’ostacolo stesso, ed una
parte viene trasmessa oltre l’ostacolo.
Si
parlerà pertanto di energia
riflessa, energia assorbita ed energia trasmessa.
Se
consideriamo una sorgente sonora interna ad un certo locale, le pareti del
locale costituiranno degli ostacoli alla propagazione del suono ed un
osservatore posto all’interno del detto locale, o comunque un qualsiasi
rilevatore di suoni, riceverà sia i suoni direttamente dalla sorgente che
i suoni riflessi dalle pareti. In questo caso si parlerà di campo chiuso.
A
seconda delle caratteristiche delle pareti e della loro capacità di
riflettere i suoni o di assorbirli si parlerà di campi acustici anecoici
(pareti perfettamente assorbenti) o campi riverberanti (pareti
riflettenti).
Alcuni
tipici livelli di pressione sonora
in dB(A) :
Studi
televisivi, radiofonici o di registrazione
|
25
|
Sale
per concerti, teatri
|
30
|
Ospedali,
sale di lettura
|
35
|
Uffici,
ristoranti, negozi
|
55
|
Uffici
meccanizzati, garage, officine
|
60
|
Aspirapolvere
|
70
|
Avvitatore
pneumatico
|
80
|
Treno
metropolitana a 6 m
|
90
|
Macchina
rivettatrice
|
110
|
Jet
in decollo a 60 m
|
125
|
|