Cricotiroidotomia
E' una valida alternativa all'intubazione tracheale, quando
quest'ultima non è possibile o non si vuole effettuare. Diversi sono i kit in
uso. Uno dei più diffusi, il MINITRAC, è costituito da:
- una cannula di 4 mm di diametro interno provvista di un
collaretto
- un mandrino introduttore
- un bisturi con dispositivo di sicurezza per evitare
l'affondamento nei piani cutanei
- un raccordo standard di 15 mm di diametro
- una linguetta per fissare il collaretto
Tecnica:
- La tecnica prevede il paziente in decubito dorsale con
la testa all'indietro.
- Si fa una preparazione preoperatoria della cute
individuando la membrana cricotiroidea mediante palpazione con l’ indice
sinistro. Se, nei soggetti con collo grosso o adiposo, non si riesce a
reperire la membrana. Si può infiltrare la zona con un pomfo di lidocaina al
2%.
- Tenendo la lama del bisturi orientata perpendicolarmente
alla cute si pratica una incisione mediana di 1 cm a livello della membrana
cricotiroidea. Tenendo la cute premuta contro la laringe durante la estrazione
si evita la perdita di allineamento fra foro cutaneo e foro di membrana.
- Si inserisce tubo e mandrino.
- Si fa avanzare il tubo, tenendo ferma l'estremità del
mandrino, fino a che il collaretto non arriva a contatto con la cute. La
manovra di avanzamento deve essere fatta con le dovute cautele, facendo ben
attenzione a non incontrare ostacoli di sorta.
- Tenendo ferma la flangia della cannula si sfila il
mandrino.
- Si fissano le fettucce avvolgendole attorno al collo.
- Dopo avere aspirato le secrezioni si può ventilare e
quindi controllare radiologicamente la posizione del catetere.
Si può verificare emorragia nella sede di incisione, che
peraltro può ridursi o cessare con il posizionamento della cannula. False
strade, enfisema sottocutaneo, sono dovuti ad errori tecnici durante le diverse
fasi della procedura.
E' bene accennare che la puntura della membrana cricotiroidea è possibile
effettuarla in condizioni di estrema URGENZA, anche senza avere a disposizione
un kit specifico, ma soltanto un agocannula di calibro adeguato (superiore a 16
gauge e un raccordo standard per tubo tracheale 3,5 che si adatta bene al cono
dell'ago e permette il collegamento con un sistema di erogazione di ossigeno.
Questa costituisce una pratica di emergenza ed alternativa, capace di mantenere
la sopravvivenza del paziente, senza ristabilire una ventilazione efficace.