Motilita' oculare
intrinseca
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Motilita' oculare
estrinseca
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Palpebre
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Definizioni
Accomodazione, modificazione dei diametri pupillari.
Diametro pupillare
normalmente e' compreso tra
2,5 mm e 5,5 mm, simmetrico.
In condizioni di riposo, esso dipende a) dalla risposta riflessa alla luce
ambiente, b) dal tono simpatico e c) da condizioni locali, farmacologicamente
determinate o dipendenti da patologia.
In termini assoluti, si parla di miosi per valori inferiori a 2,5 mm e di
midriasi per valori superiori a 6 mm.
Movimenti pupillari
Sono tanto piu' ampi quanto maggiore e' il diametro a riposo, che raggiunge il massimo nell'adolescenza.
· riflessi (alla luce, ciliospinale, trigeminale)
· sincinetici, da accomodazione e convergenza.
· in risposta a stimoli endogeni (es. emotivi)
· impersistenza (unrestness) della miosi, in risposta alla luce o da convergenza (fisiologica).
·
Ippus (hyppus):
variazioni ritmiche continue del diametro pupillare, in stato di illuminazione
costante.
Esse sono visibili a occhio nudo e non dipendono dalla convergenza. La
variazione e' abitualmente maggiore di 1 mm e la frequenza va da 8 a 14 cicli
per minuto. L'ippus e' stato descritto in diverse patologie (meningiti, tumori
cerebrali, fase di recupero di una paralisi del III nc, respiro di Cheynes
Stokes), ma si riscontra anche in soggetti normali (ad es. giovani, con midriasi
inspiratoria e miosi espiratoria). Ha un definito significato patologico solo
quando e' unilaterale.
Fisiopatologia
Via parasimpatica |
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Via simpatica |
Via parasimpatica:
origina nel nucleo di
Edinger Westphal nel mesencefalo dorsale. Esce dal tronco con le fibre motorie
del III nc. Giunge al ganglio ciliare dopo aver attraversato il seno cavernoso.
Le fibre postgangliari vanno al m. pupillocostrittore o sfintere dell'iride e al
m. ciliare.
Trasmissione colinergica, recettori muscarinici.
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Via simpatica: E' formata da 3 neuroni.
Terminazioni noradrenergiche, salvo che per le fibre sudimotorie: queste ultime colinergiche (recettori M3).
Le
fibre postgangliari per l'occhio e il muscolo di Mueller (raramente la cute
della fronte) accompagnano la carotide interna; quelle vasomotorie e sudoripare
per la faccia seguono la carotide esterna e i suoi rami terminali [19].
All'interno del cranio si dividono un plesso carotideo interno e un
plesso cavernoso. Le fibre dal plesso simpatico cavernoso passano nella
divisione naso-ciliare del trigemino e quindi al dilatatore della pupilla
attraverso il n. ciliare lungo.
Le lesioni postgangliari intracraniche danno una s. di BH parziale, senza anidrosi del volto.
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Esame clinico |
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Cause di anisocoria |
Esame del paziente con anisocoria
Dal punto di vista pratico, il valore da dare a un'anisocoria dipende dal contesto.
In un contesto, ad es., di craniotrauma, o comunque di coscienza alterata, vale la presunzione di lesione iniziale del III nc fino a prova contraria.
In un contesto asintomatico, un'anisocoria lieve e magari gia' nota al paziente non e' necessariamente da indagare con esami paraclinici, soprattutto se l'esame obiettivo conferma l'ipotesi di "anisocoria semplice, o fisiologica".
Domande di routine:
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(*) Esempio. In un parkinsoniano, una anisocoria, che compare dopo l'inizio
della terapia, puo' avere la seguente spiegazione: la levodopa assunta
cronicamente aumenta i diametri pupillari e puo' evidenziare una anisocoria
latente (ad es. una s. di Bernard Horner parziale)
.
Esame obiettivo:
Cause di anisocoria
(anisocoria che aumenta con la luce; vedi tabella)
Unilateral benign episodic mydriasis di Hallet e Cogan [10]
Sindrome rara, con una preferenza per le donne. Inizia in eta' giovanile (31 anni in media).
Sintomatologia
Di solito ha andamento ricorrente; la mediana della durata degli attacchi e' 12 ore e quella della loro frequenza 2 - 3 al mese. Nei pazienti esaminati durante un attacco, e' stato osservato che la pupilla midriatica conserva una certa reattivita' alla luce. E' incostante la paralisi dell'accomodazione. Si associa, in circa la meta' dei casi, dolore orbitario o diffuso.
Fisiopatologia
La sindrome e' probabilmente una sindrome periodica nello spettro dell'emicrania. La fisiopatologia non e' nota con sicurezza e probabilmente non e' unitaria; sono state indicate sia un'iperstimolazione simpatica che un'insufficienza dell'innervazione colinergica.
Diagnosi
a) anamnesi
b) RMN encefalo
c) tonometria oculare (eventuale test di provocazione).
La
distinzione piu' importante si deve fare con la midriasi paralitica da lesione
del III nervo cranico e in genere e' facile. Il glaucoma intermittente da
chiusura dell'angolo e' un'altra possiblita' da esaminare accuratamente, prima
di fare la diagnosi (insidiosi i casi atipici, con poco dolore e con riduzione
del visus lieve).
Se la sindrome e' tipica (nessuna diplopia, visus integro, reflettivita'
pupillare conservata, tonometria ed angolo normali, andamento episodico
recidivante con inizio giovanile) e gli esami non invasivi sono normali, non e'
necessario eseguire l'angiografia.
Sindrome irritativa del simpatico oculare
Sinonimo: oculosympathetic spasm
E' rara,
spesso lesionale, con evoluzione paralitica.
Eziologia: irritazione del simpatico in un punto qualsiasi, dal troncoencefalo
al m. dilatatore dell'iride.
Sintomi:
midriasi ipsilaterale, intermittente, spesso associata a iperidrosi. Talvolta lo "spasmo oculosimpatico" dilata solo una sezione della pupilla, che assume la conformazione "a girino". Episodi della durata di circa un minuto si possono ripetere parecchie volte al giorno. Queste forme parziali, di solito benigne, sono unilaterali e risolvono spontaneamente, talvolta residuando una forma paretica lieve.
Diagnosi:
E' facile escludere una
paralisi parasimpatica, perche' i riflessi fotomotore e la miosi di convergenza
sono intatti.
Work-up per escludere le cause lesionali.
Pupilla tonica E' caratterizzata da una dissociazione del riflesso alla luce (assente o fortemente ridotto) dalla miosi di accomodazione (conservata, con ritardo, di tipo tonico) e difetto di accomodazione. Fisiopatologia denervazione parziale postgangliare dei mm. sfintere della pupilla e ciliare, per una lesione del ganglio ciliare. Eziologia:
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Varianti cliniche della forma idiopatica:
-
sindrome di Holmes-Adie
-
sindrome di Ross
o trauma dell'orbita (causa frequente) o tumori o agenti infettivi (es. herpes zoster) o tossicita' da chinino o lesioni vascolari (diabete, arterite a cellule giganti, ischemia reversibile nell'emicrania) o neurolue o alcoolismo |
o neuropatie disautonomiche (piu' spesso bilaterali):
- acquisite
o altre neuropatie periferiche: sindrome di Guillain Barre, s. di Miller Fisher, neuropatia sensitiva associata alla s. di Sjogren |
Sintomatologia
nella pupilla tonica isolata i disturbi soggettivi possono mancare, oppure possono essere riferiti fotofobia, disturbi di accomodazione.
Evoluzione
la forma idiopatica (sia la
pupilla tonica isolata che la sindrome di Adie) e' benigna.
Spesso, entro poche settimane dall'inizio, c'e' un miglioramento
dell'accomodazione, piu' o meno completo a seconda della gravita' della
denervazione. Un certo grado di anisocoria residua puo' essere permanente.
Diagnosi:
- anamnesi con focus sul
modo d'insorgenza, la durata, trauma, emicrania, sifilide. Nell'anziano, pensare
all'arterite di Horton (VES elevata). In maschi con pupilla tonica bilaterale e'
frequente la neurolue.
- Reperti obiettivi: il disturbo e' in genere unilaterale (bilaterale nella
s. di Ross). L'occhio interessato ha un riflesso fotomotore assente o molto
torpido; la risposta alla convergenza e' relativamente risparmiata, ma la
contrazione e' anormalmente lenta, di tipo tonico. Alla lampada a fessura e'
spesso possibile dimostrare paralisi settoriali dell'iride.
- Esami: sierologia per la lue, lampada a fessura, neuroimaging (MRI
encefalo), test alla pilocarpina diluita 1/8.
Test alla pilocarpina: l'occhio normale non mostra alcuna risposta alla pilocarpina diluita 1/8 = 0,125%. La vivace risposta della pupilla tonica e' dovuta alla ipersensibilita' da denervazione. Il test differenzia le lesioni parasimpatiche pre e postgangliari, ma non e' del tutto specifico: vi sono segnalazioni di pazienti con midriasi paralitica da lesione del III nervo cranico (pregangliare) con reattivita' anormale alla pilocarpina diluita (naturalmente questi pazienti hanno una paralisi oculare anche estrinseca).
Terapia
eziologica nelle forme
sintomatiche.
La pilocarpina allo 0.125%, usata a scopo terapeutico con instillazioni ripetute
3 volte al di', puo' ridurre l'anisocoria, ma ci puo' essere uno spasmo del
muscolo ciliare. Allo stato attuale non ci sono terapie raccomandate in linee
guida.
Sindrome di Adie, s. di Holmes-Adie o pseudotabe
e' la
combinazione di una pupilla tonica idiopatica con ipo- areflessia o.t. (che puo'
essere asimmetrica). Talvolta ipotensione ortostatica. La ipo -areflessia o.t.,
potrebbe essere dovuta a una disfunzione delle afferenze Ia a livello spinale
(sono state descritte perdite di neuroni dei gangli sensitivi e di fibre dei
cordoni posteriori [4]).
La denominazione di sindrome di Adie e' riservata alle forme "idiopatiche", che
evolvono senza altri deficit neurologici, benigne.
Sindrome di Ross
pupille toniche, riflessi o.t. diminuiti/ assenti, anidrosi segmentaria [3].
Altri segni di disautonomia sono stati segnalati, ma sono subclinici (reperti
solo strumentali).
L'eziologia e' sconosciuta; evoluzione cronica, con tendenza all'aumento della
superficie corporea interessata.
La biopsia cutanea mostra degenerazione selettiva delle fibre simpatiche nelle
sole aree anidrotiche [9].
Nota bene: i p. affetti da s. di Ross vengono in genere all'osservazione per uno di questi due motivi:
L'iperidrosi si manifesta nelle aree cutanee indenni ed ha un significato compensatorio. In realta' l'eccesso locale di sudore da' un contributo scarso alla termoregolazione, mentre puo' costituire handicap nei rapporti sociali. E' stato soppresso con l'uso della tossina botulinica, senza ulteriori problemi [9].
Diagnosi differenziale: ipoidrosi o anidrosi segmentarie si trovano anche in altre malattie, ad es. la siringomielia.
Paralisi oculare simpatica, Sindrome di Bernard Horner
Nella letteratura anglosassone Horner's syndrome
BH unilaterale |
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BH bilaterale |
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BH alternante |
E' dovuta a una lesione dell'innervazione simpatica in un punto qualsiasi del decorso.
Fisiopatologia: vedere sopra
Segni clinici
Diagnosi:
Nelle paralisi oculari
simpatiche la risposta midriatica all'oscurita' non e' passiva, ma attiva:
richiede cioe' un tono simpatico, che dilata la pupilla nell'ultima parte
della risposta. In difetto di questo tono, la risposta avviene in modo piu'
lento, ritardato. |
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2.
La differenza non e' facile da apprezzare se non si misura il diametro pupillare
(pupillometria). Alta sensibilita' e specificita'.
Le pupille vengono misurate in condizioni basali e dopo 40-60 minuti dall'instillazione da ambo i lati. Se c'e' una paralisi simpatica, la pupilla non si dilata dal lato miotico e l'anisocoria aumenta. Se entrambe le pupille rispondono, la diagnosi e' di anisocoria fisiologica. Il test e' ritenuto altamente sensibile e specifico. Non discrimina tuttavia tra lesione pre e postgangliare.
provoca deplezione presinaptica di noradrenalina e discrimina cosi' la lesione pre dalla postgangliare. Il test e' valido solo dopo almeno una settimana dall'esordio del deficit (intervallo di sicurezza per la degenerazione assonale [20]).
Lesioni pregangliari =
dilatazione presente |
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a) BH unilaterale
Lesioni del SNC
Regola generale: la s. di BH e' attenuata e/o incompleta (in particolare la ptosi puo' essere minima e la sudorazione e' solo ridotta). E' tanto piu' atipica quanto piu' la lesione e' rostrale.
-
in territorio silviano, corticali e del lobo limbico: e' descritta una sindrome
di ptosi e miosi e iperidrosi della fronte dallo stesso lato dell'emiparesi
, ossia controlaterale alla lesione, per effetto di vie crociate (Ref. [16],
fig. 37; [17]).
- Lesioni ipotalamiche e talamiche: le efferenze seguono vie dirette e
si ha una s. di BH omolaterale alla lesione. L'ipoidrosi eccede in genere il
volto e interessa l'emisoma.
Lesioni periferiche
Per la diagnosi di livello, vedere i test dei colliri, piu' sopra. La s. di BH e' piu' facilmente completa nelle sindromi postgangliari, con anidrosi.
Una risposta sudimotoria nel territorio anidrotico e' ancora possibile in alcuni individui; non di tipo termoregolatore, ma in risposta a stimoli gustativi. L'arco riflesso ha un braccio efferente simpatico (Fibre sudimotorie accessorie) di provenienza troncoencefalica, via rami trigeminali per la faccia. Queste fibre possono reinnervare le ghiandole denervate in pazienti cronici [16]. Diverso e' infine il caso della sindrome auricolo-temporale, nella quale l'effetto sulla emifaccia anidrotica e' confinato al territorio di distribuzione del nervo auricolo-temporale in risposta a stimoli gustativi. Il fenomeno e' dovuto probabilmente alla reinnervazione aberrante, da parte di fibre parasimpatiche pregangliari secretomotorie per la parotide.
l'importanza della diagnosi di livello sta nel fatto che le lesioni postgangliari isolate corrispondono piu' spesso a cause non gravi, mentre quelle pregangliari richiedono sempre accertamenti estesi. Una causa grave di BH postgangliare e' la patologia della arteria carotide interna o in contiguita' di essa.
- Sindrome di Pancoast:
il BH e' pregangliare
- Lesioni del plesso pericarotideo nel tratto cervicale:
sono da sospettare in particolare se la sindrome di BH concomita con un dolore del collo. Cause: dissecazione spontanea della carotide interna, lesioni traumatiche, blocco anestetico del nervo alveolare inferiore nella pratica odontoiatrica.
- Lesioni postgangliari intracraniche:
manca l'anidrosi del volto [8]. Di regola ci sono lesioni associate di nervi cranici (vedere la sindrome paratrigeminale di Raeder).
- forme congenite:
spesso
accompagnate da ipopigmentazione dell'iride (la sintesi della melanina e'
noradrenalina-dipendente). Nel bambino piccolo, per lesioni postgangliari, e'
facile apprezzare il segno di Arlecchino, che pero' non e' sempre presente.
La diagnosi di lesione pre o postgangliare puo' non essere facile nelle forme
congenite. E' consigliabile uno studio RMN encefalo per escludere lesioni serie
[18.
b) BH bilaterale [5]: piu' raro.
Disautonomie sistemiche:
disautonomia diabetica, neuropatie periferiche con componente disautonomica (es. amiloidosi ed altre forme sia acquisite che ereditarie), pure autonomic failure (PAF), deficit di dopamina- beta- idrossilasi, neuropatia simpatica paraneoplastica, disautonomia familiare, atrofie multisistemiche, malattia di Anderson - Fabry
Cause focali:
lesioni midollari cervicali, simpaticectomie cervicali bilaterali
La diagnosi della s. di BH bilaterale e' difficile per 2 motivi:
c) BH alternante [16]: molto raro.
L'alternanza di lato della s. di BH, a volte con iperidrosi controlaterale, e' stato descritta in casi di atrofie multisistemiche ma soprattutto di siringomielia, mielopatia da irradiazione, idromielia traumatica. L'importanza di fattori meccanici, in alcuni casi, e' suggerita dal fatto che la lateralizzazione dipende dalla posizione che assume il paziente.
Sindrome paratrigeminale di Raeder
E' caratterizzata da:
ha un preciso significato localizzatore e un'origine molto spesso lesionale.
Classificazione di Grimson e Thompson, 1980 [ 11]:
gruppo I: |
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impegno di nervi oculomotori e/o delle tre branche trigeminali |
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lesione parasellare, in genere chirurgica; studio RMN |
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gruppo II: |
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storia classica di cefalea a grappolo; s. di BH e dolore, senza coinvolgimento di altri nervi cranici. Puo' esserci iperidrosi omolaterale. |
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la risposta terapeutica conferma la diagnosi di cefalea a grappolo; abitualmente non e' necessario uno studio completo con neuroimaging (cautele: a) esistono rare segnalazioni di cefalee a grappolo sintomatiche di tumori, in genere lesioni sellari o parasellari: meningiomi, adenomi dell'ipofisi [13], [14]); b) nelle donne la s. di Raeder benigna e' ritenuta piu' rara, e richiede uno studio completo [16]). |
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gruppo III: |
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dolore continuo o remittente, non tipico per la cefalea a grappolo; s. di BH + neuropatia della sola I branca trigeminale |
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sempre sintomatica: o transizionale verso il gruppo I, o dovuta a cause mediche. Necessario studio RMN, ORL (sinusiti) e attento follow-up. Forme isolate, spesso ad esordio acuto, evocano una patologia vascolare carotidea. |
Sindrome di Arlecchino (Harlequin syndrome)
Definizione
Il "segno di Arlecchino" e' la assenza unilaterale delle risposte facciali vaso e sudimotorie agli stimoli emozionali e alla termoregolazione. Il segno e' situazionale e si osserva meglio in soggetti che hanno dal lato sano risposte sufficientemente vivaci: ad es. bambini piccoli. Fa parte della sindrome di Arlecchino, ma anche della s. di BH pregangliare e postgangliare extracranica; si puo' osservare nella s. di Ross e anche nella s. di Holmes Adie.
La sindrome di Arlecchino e' costituita dal segno di Arlecchino, piu' un'associazione negativa: l'assenza di una ovvia miosi [11]. Alterazioni cliniche della motilita' pupillare, diverse dalla miosi, o subcliniche (risposte abnormi ai test con colliri) sono invece molto frequenti in questa sindrome. Un'altra associazione molto frequente e' l'anidrosi della mano ipsilaterale a quella del volto.
Eziologia e patogenesi
· lesione di fibre simpatiche pregangliari D2-D3 (vascolare, tumorale).
·
neuropatie autonomiche parziali. Vi e' spesso una
insufficienza combinata dell'innervazione simpatica postgangliare e
parasimpatica (ciliare) [12].
Dello stesso spettro di neuropatie autonomiche parziali fanno parte la sindrome
di Holmes Adie e la sindrome di Ross.
Pupilla di Argyll Robertson
Definizione
disturbo cronico della motilita' pupillare, per lo piu' bilaterale, caratterizzato da:
i. miosi
ii. riflesso fotomotore assente, sia diretto che consensuale
iii. risposta alla accomodo- convergenza presente
iv. miosi da fisostigmina presente
v. dilatazione da atropina debole
Anche il riflesso ciliospinale e' assente.
Reperti facoltativi
irregolarita' del contorno pupillare e atrofia dell'iride; ptosi palpebrale
fisiopatologia
il fenomeno non e' stato riprodotto sperimentalmente, ed e' in sostanza elusivo. Le alterazioni riguardano probabilmente sia le afferenze che le efferenze orto e parasimpatiche [16].
Eziologia
1. il reperto e' quasi specifico della neurolue, nei casi del tutto tipici
2. rari casi aneddotici da causa diversa (herpes zoster oftalmico; pseudotabe in neuropatie periferiche)
3. in pazienti con la sola dissociazione della reattivita', senza miosi: lesioni troncoencefaliche di varia eziologia.
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Retrazione concomitante
La retrazione (o pseudoretrazione) di una palpebra si verifica occasionalmente
in rapporto a una blefaroptosi controlaterale acquisita, indipendentemente dalla
causa di quest'ultima. Il fenomeno e' piu' frequente nella patologia periferica
dell'elevatore (giunzione muscolare o muscolo e apparato aponeurotico), ma puo'
accompagnare raramente la ptosi congenita e l'emispasmo facciale. La spiegazione
puo' essere ricercata nella legge di Hering della uguale innervazione. Il
fenomeno non e' sempre presente, e la spiegazione della incostanza e' almeno in
parte legata alla lateralita' della dominanza oculare. La diagnosi differenziale
principale e' con l'oftalmopatia di Graves.
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Emisfero cerebrale destro e controllo dei movimenti palpebrali
Da Lea Averbuch-Heller, et al., 1996 [7]
"Diverse linee di evidenza indicano che il controllo sopranucleare dell'elevatore della palpebra superiore e' almeno in parte lateralizzato, con competenza di solito dell'emisfero destro. E' noto che le lesioni dell'emisfero destro possono produrre una ptosi bilaterale. La relativa rarita' di questo fenomeno suggerisce che la lateralizzazione ha luogo soltanto in una minoranza dei soggetti normali, mentre la maggior parte hanno un controllo bilaterale della funzione palpebrale.
Un'altra possibilita' e' che la ptosi cerebrale sia sottostimata dalle diagnosi cliniche; l'incapacita' dei pazienti di aprire gli occhi puo' essere erroneamente attribuita alla sonnolenza che e' comune nei grossi infarti emisferici destri.
Ulteriore conferma e' fornita da Penfield and Rasmussen che, stimolando la corteccia destra precentrale competente per la regione tra fronte e faccia, hanno osservato movimenti bilaterali delle palpebre in almeno la meta' dei loro pazienti. E' degno di nota che questi movimenti erano spesso accompagnati da movimenti dei globi oculari, la precisa direzione dei quali, purtroppo, non e' specificata."